Area del Ponte del Diavolo, Modena

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Ivan64

Biker superis
Beh, così il pres. della comunità montana del Frignano mette a tacere il 98% di chi si era interessato alla cosa senza aver idea di cosa si parlasse! In pratica, ora al ponte ci si potrebbe andare in autobus! Eliminano le piante secche e rovinate..... ma si, un bel bosco secolare ora non può sopravivere causa le piante secche e rovinate...meglio segare tutto e piantare castagne, forse tra 200 anni assomiglierà a quel che è adesso....
Mah, che roba....
 

Ivan64

Biker superis
I boschi, se fatto come si deve, devono essere tagliati... se fatto come si deve!

Pienamente daccordo, ma mi rimane il dubbio che il taglio di legname non sarà limitato solo ad una 'manutenzione' del bosco.... ho imparato a non fidarmi degli enti troppo politici.... ho qua attorno esempi come il parco dei sassi di Rocca Malatina, e l'oasi delle cascate del bucamante, dove l'ecologia è stata sostituita con la raccolta di soldini da parte degli enti e di proprietari di fondi all'interno di queste zone....
Mah, speriamo bene!
 

timmy

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Lama Mocogno (MO)
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Qui sotto trovate la "mail di accompagnamento" inviata agli organi di stampa in data 15 ottobre 2010, ditemi cosa ne pensate.

Vi allego il comunicato stampa, due pagine, relativo allo scambio di vedute tra l'Associazione Sportiva e la Comunità Montana e riguardante i lavori relativi all'Area di Tutela Ambientale del Ponte del Diavolo.
La copia integrale dello stesso verrà pubblicata anche sul sito ufficiale dell'Associazione, www.montecantiere.com sulla pagina Facebook di sede Operativa Monte Cantiere e su altri network dedicati alle attività outdoor.
Ho potuto constatare, mio malgrado, come a volte certi argomenti vengano "corretti", "accentati", "travisati" o ignorati da alcune testate giornalistiche.
Visto che l'allegato non contiene, a mio parere, note polemiche o tendenziali, Vi pregherei, qualora foste intenzioni all'eventuale pubblicazione integrale del testo.
Buon lavoro, Torri Gianpaolo

Comunicato stampa
Lama Mocogno, 15 ottobre ‘10
Ponte del Diavolo, due punti di vista ma un obbiettivo comune?
Riferendosi alla questione dei lavori nell’Area di Tutela Ambientale del “Ponte del Diavolo”, sull’Appennino Modenese, alcuni organi di stampa hanno usato parole come “lite” e “guerra” tra la Comunità Montana e l’Asd Emissioni Zero-Monte Cantiere, a mio parere nessuno ha intenzione di fare la guerra a nessuno, il dialogo, anche se attraverso i giornali, si è sempre mantenuto su un livello dialettico civile da ambo le parti. Certo, qualche battuta pungente c’è stata, nessuno lo nega, ma penso che non faccia altro che spingere le parti ad un punto d’incontro verso quello che può essere considerato il comune obbiettivo, la reale tutela del bene comune.
La questione, semmai, è il diverso punto di vista: da una parte l’Ente che, materialmente, deve ordinare e organizzare i lavori; dall’altra chi ne deve “usufruire”, intendendo da questa parte chi, come noi, vive l’ambiente come luogo dove passare qualche ora o giorno facendo attività fisica, sportiva o amatoriale che sia.
Il punto di vista di chi opera nell’Ente non lo posso sapere, posso solo presumere che sia tecnico, intendendo con questo dire che venga tenuto in considerazione più l’aspetto pratico delle varie problematiche relative ai lavori piuttosto che quello, diciamo così, estetico, o meglio passionale, nell’esecuzione dei lavori.
Passionale, si, noi siamo così, e quando dico noi intendo la stragrande maggioranza di chi pratica le attività outdoor, che siano trekking, mountain bike, equitazione, alpinismo, corsa d’altura e quant’altro.
Grazie a internet, ai social network e ai vari programmi TV dedicati una cosa posso assicurare senza ombra di dubbio, su qualunque montagna o in qualunque bosco, deserto o crinale noi siamo, in Italia come in Bolivia, in Iran piuttosto che in Norvegia una cosa ci accomuna: l’amore rispettoso per l’ambiente in cui ci piace muoverci. Che siamo in mountain bike, a piedi, a cavallo o con gli sci.
Ci piace sentire il profumo dell’erba bagnata di rugiada al mattino, dissetarci nelle fontane, sentire lo scricchiolare delle foglie secche in autunno, la brezza sulla pelle, solcare la neve con le ciaspole o riempirci gli occhi con i colori allo sbocciare della primavera.
Amiamo sentire il cuore pompare nelle salite, sentire l’adrenalina scorrere durante le discese, gli occhi riempirsi della bellezza di quello che ci circonda quando, stanchi ma contenti, arriviamo sulla cima o sul crinale.
Non amiamo chi non rispetta questo, come chi, spacciandosi per amante della natura, lascia in giro l’immondizia di quello che ha consumato durante la passeggiata nel bosco, magari bastonando i funghi “matti” o raccogliendo piante o fiori forse protetti.
Certo, i mezzi motorizzati non ci sono molto simpatici, il più delle volte causa il comportamento arrogante o sconsiderato di chi li usa senza aver collegato il cervello. Altra cosa, almeno dal mio punto di vista personale, quando questi mezzi vengono usati nel modo giusto, con le giuste condizioni, nei luoghi adatti e soprattutto, con la testa sulle spalle.
Tornando al nocciolo della questione, e a questa zona d’Italia in particolare, viviamo in un territorio in cui insistono migliaia di chilometri di antiche strade, la Bibulca e la Vandelli tanto per citarne due, sentieri semplicemente fantastici, come il mitico 00 del CAI, vie minori come le vecchie comunali e sentieri la cui origine si perde nella notte dei tempi.

“Ho percorso sentieri tracciati nel Tempo su terre abitate da Popoli Antichi, ho udito leggende, nel fitto dei boschi, librarsi nei cieli di Spazi Infiniti”

Questa frase, pensata da me durante una mattinata in mountain bike, racchiude un po’ l’essenza di quello che noi sentiamo andando per sentieri.
Noi siamo gelosi di queste vie di comunicazione, si avete letto bene, GELOSI di queste tracce, di questi segni che, dai tempi più remoti, hanno raccolto i passi di animali, di uomini e donne, di ragazzi, di soldati, di contadini, di guerrieri e di nobili.
Noi queste tracce non le usiamo e basta, le viviamo. Per noi rappresentano la nostra storia, le nostre emozioni, i nostri pensieri. Le tracce che noi lasciamo si vanno a confondere con quelle di chi è passato prima di noi.
Di chi, giorni, anni o secoli prima, ha provato le stesse emozioni, per questo quando qualcuno, anche se con intenzioni buone, tocca i nostri sentieri noi ne risentiamo.
Per questo, l’unica cosa che chiediamo quando certi lavori vengono eseguiti, è quella di pensare che non si sta operando in un cantiere, si sta operando in qualcosa di vivo, in un ambiente che viene vissuto e che ha vissuto, dove il rispetto dell’uomo verso la natura deve essere la priorità, soprattutto se questi lavori sono fatti per tutelare l’ambiente stesso.
Torri Gianpaolo – responsabile di Sede
 

timmy

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Lama Mocogno (MO)
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Grazie Ivan, spero solo che questa nota venga recepita, conosco la Presidente della Comunità Montana da una vita, secondo me non ha visto di persona come sono stati eseguiti i lavori.
Si è fidata, come molte volte succede, di quello che gli è stato riportato, quasi certamente da chi li ha seguiti...
Spero che, quando inizieranno nuovamente i lavori questa primavera, certi aspetti vengano tenuti in considerazione.
 

timmy

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Situazione al 24 ottobre.
I rami semisepolti durante i lavori sono stati rimossi e portati via, il fango è apparso in punti dove NON C'ERA MAI STATO, visto che lo strato di sabbia che per secoli lo copriva è stato asportato. Per la serie "tanto paga pantalone" sono state piazzate panchine e tavoli nella zona est dell'area, belli, comodi, la cosa in sè non è per niente pensata male ma... li mettiamo in ottobre? Andando contro l'inverno? Quando tutti i "privati" mettono a coperto o perlomeno ricoprono e/o proteggono le strutture in legno per evitare che neve, gelo ecc. li rovinino? Mah, a volte proprio non capisco con che testa "ragioni" certa gente!
 

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