I piccoli e medi albergatori del Basso Sarca sono allarmati per le titubanze politiche sulla Ponale e su altri sentieri
«Bikers presi in giro, fioccano le disdette»
Lindotto turistico dei ciclisti è una manna: assurdo farlo scappare
RIVA. Le altalenanti notizie sulla Ponale (la apriranno anche ai bikers? sì, forse, no, boh...) e quelle più assodate su altri sentieri del Basso Sarca (dove a quanto pare i divieti ci saranno di sicuro), insieme allindifferenza degli enti locali e delle associazioni turistiche, stanno producendo un risultato deleterio: continue disdette di prenotazioni alberghiere da parte di clienti-bikers - soprattutto tedeschi - che leggendo dellincerta situazione del Garda trentino, preferiscono puntare lattenzione su altri territori turistici. Il grido dallarme parte da un pool di albergatori della Busa con piccole e medie strutture ricettive.
Sono albergatori che lavorano principalmente non tramite agenzie (che nella stagione morta arrivano ad offrire pullman di anziani a non più di 20 euro a persona: un turismo non certo florido!) ma con quelli che vengono definiti i nuovi e unici «veri turisti» che portano ricchezza nel nostro territorio: i bikers. La preoccupazione, per questi operatori, è così forte, che nei prossimi giorni formeranno un comitato di difesa dei bikers-hotel e inizieranno una vertenza con i politici locali e con la Sat. Sono pronti, insomma, a far valere le loro ragioni. «Il presidente della Sat Giacomoni ed alcuni assessori comunali - scrivono in un documento gli albergatori - considerano i bikers turisti squattrinati e da multare, perchè, a sentir loro, usano «i sacri sentieri» di loro proprietà. Vorremmo una volta per tutte mettere in chiaro che i bikers sono gruppi o famiglie benestanti soprattutto stranieri, rispettosi dellambiente circostante e portatori di ricchezza non solo agli alberghi, ma anche a tutto il contesto turistico-commerciale della Busa. Dopo le voci incontrollate di chiusura dei sentieri servono smentite e rassicurazioni immediate: non solo a livello locale, ma anche a mezzo della stampa tedesca, austriaca e svizzera. Se necessario servono anche interventi della magistratura per tutelare il lavoro di centinaia di strutture turistiche, che vengono danneggiate da varie sparate di politici locali e provinciali, incapaci di capire il danno delle loro parole incompetenti.
Lunico plauso va al Comitato Cis, che da anni difende a strada tratta la percorrenza della Ponale ad uso promiscuo e la valorizzazione e il recupero della Tagliata, meraviglia architettonica ammirata da tutti i visitatori.
Basta guardare quello che stanno facendo Malcesine e Verona (una Provincia più squattrinata della nostra) con luso rispettoso del Baldo e dei suoi sentieri e con strutture per i bikers, per capire che se non ci diamo una mossa, questa manna degli anni Novanta, chiamata mountain-bike, se ne andrà velocemente come è arrivata! E inutile fare manifestazioni come il Bike-Festival, se poi vietiamo le principali strade di percorrenza e non organizziamo specifici eventi di intrattenimento per far divertire i bikers.
La giunta comunale rivana è dibattuta fra le perplessità di Bassetti e le misere convinzioni del sindaco Matteotti sulluso promiscuo della strada (ops, scusate...sentiero) della Ponale. Ma noi ci chiediamo: ma non sono in Giunta assieme? Non dovrebbero essere loro a risolvere subito queste problematiche, invece di farle rimbalzare lun laltro? La Provincia ha speso qualcosa per pubblicizzare il bike nel Basso Sarca o ha esaurito i soldi per il budget pubblicitario del Mart o per gli inutili questionari statistici che arrivano ogni mese negli alberghi?
Speriamo che qualcuno (ad esempio lassessore provinciale al turismo, che non sa nemmeno dove si trova il Basso Sarca) raccolga questo grido dallarme e ne faccia tesoro per risolvere questa disastrosa situazione, anche se tanti non se ne sono ancora resi conto, a cui andiamo incontro allapertura di una nuova stagione turistica».
Fonte: corriere del trentino
«Bikers presi in giro, fioccano le disdette»
Lindotto turistico dei ciclisti è una manna: assurdo farlo scappare
RIVA. Le altalenanti notizie sulla Ponale (la apriranno anche ai bikers? sì, forse, no, boh...) e quelle più assodate su altri sentieri del Basso Sarca (dove a quanto pare i divieti ci saranno di sicuro), insieme allindifferenza degli enti locali e delle associazioni turistiche, stanno producendo un risultato deleterio: continue disdette di prenotazioni alberghiere da parte di clienti-bikers - soprattutto tedeschi - che leggendo dellincerta situazione del Garda trentino, preferiscono puntare lattenzione su altri territori turistici. Il grido dallarme parte da un pool di albergatori della Busa con piccole e medie strutture ricettive.
Sono albergatori che lavorano principalmente non tramite agenzie (che nella stagione morta arrivano ad offrire pullman di anziani a non più di 20 euro a persona: un turismo non certo florido!) ma con quelli che vengono definiti i nuovi e unici «veri turisti» che portano ricchezza nel nostro territorio: i bikers. La preoccupazione, per questi operatori, è così forte, che nei prossimi giorni formeranno un comitato di difesa dei bikers-hotel e inizieranno una vertenza con i politici locali e con la Sat. Sono pronti, insomma, a far valere le loro ragioni. «Il presidente della Sat Giacomoni ed alcuni assessori comunali - scrivono in un documento gli albergatori - considerano i bikers turisti squattrinati e da multare, perchè, a sentir loro, usano «i sacri sentieri» di loro proprietà. Vorremmo una volta per tutte mettere in chiaro che i bikers sono gruppi o famiglie benestanti soprattutto stranieri, rispettosi dellambiente circostante e portatori di ricchezza non solo agli alberghi, ma anche a tutto il contesto turistico-commerciale della Busa. Dopo le voci incontrollate di chiusura dei sentieri servono smentite e rassicurazioni immediate: non solo a livello locale, ma anche a mezzo della stampa tedesca, austriaca e svizzera. Se necessario servono anche interventi della magistratura per tutelare il lavoro di centinaia di strutture turistiche, che vengono danneggiate da varie sparate di politici locali e provinciali, incapaci di capire il danno delle loro parole incompetenti.
Lunico plauso va al Comitato Cis, che da anni difende a strada tratta la percorrenza della Ponale ad uso promiscuo e la valorizzazione e il recupero della Tagliata, meraviglia architettonica ammirata da tutti i visitatori.
Basta guardare quello che stanno facendo Malcesine e Verona (una Provincia più squattrinata della nostra) con luso rispettoso del Baldo e dei suoi sentieri e con strutture per i bikers, per capire che se non ci diamo una mossa, questa manna degli anni Novanta, chiamata mountain-bike, se ne andrà velocemente come è arrivata! E inutile fare manifestazioni come il Bike-Festival, se poi vietiamo le principali strade di percorrenza e non organizziamo specifici eventi di intrattenimento per far divertire i bikers.
La giunta comunale rivana è dibattuta fra le perplessità di Bassetti e le misere convinzioni del sindaco Matteotti sulluso promiscuo della strada (ops, scusate...sentiero) della Ponale. Ma noi ci chiediamo: ma non sono in Giunta assieme? Non dovrebbero essere loro a risolvere subito queste problematiche, invece di farle rimbalzare lun laltro? La Provincia ha speso qualcosa per pubblicizzare il bike nel Basso Sarca o ha esaurito i soldi per il budget pubblicitario del Mart o per gli inutili questionari statistici che arrivano ogni mese negli alberghi?
Speriamo che qualcuno (ad esempio lassessore provinciale al turismo, che non sa nemmeno dove si trova il Basso Sarca) raccolga questo grido dallarme e ne faccia tesoro per risolvere questa disastrosa situazione, anche se tanti non se ne sono ancora resi conto, a cui andiamo incontro allapertura di una nuova stagione turistica».
Fonte: corriere del trentino