Ho un bel po' di scetticismo verso il concetto di visita biomeccanica, intesa come analisi e correzione di quote volta a determinare il corretto e ottimale posizionamento di un ciclista, sano e senza fastidi, sulla propria bici. Non riesco a capire quali sarebbero le basi scientifiche di questa analisi.
Se parliamo di sistemare un neofita in modo da evitare grossolani errori, allora ok, ma quello può farlo anche un negoziante di bici, o puoi fartelo da solo cercando online.
Le centinaia di euro che si spendono per fare questa "visita specialistica" mi sembrano spesi male.
E lo dico dopo esserci andato, e per ben due volte, da due persone diverse: in entrambi i casi il metodo con cui venivano stabiliti i cambiamenti era ignoto, i cambiamenti non migliorativi (a livello di mia sensazione personale in bici), e col tempo sono piano piano andato nella direzione di adeguarmi a come mi sentivo meglio io.
Ho un amico/conoscente che ne ha passati a decine, e si è visto più volte stravolgere tutto, sempre con un approccio piuttosto dogmatico. Anche lui poi ha ri-stravolto tutto, andando nella direzione di ascoltare le proprie sensazioni e sentirsi bene in bici.
Non dico che siano tutti ciarlatani o che non sia possibile approcciare l'attività in modo analitico: magari un metodo esiste e chi si propone biomeccanico lo ha studiato, ma se anche fosse rimango col dubbio che non si tratti di fare una o due visite per cambiare le cose, a maggior ragione per un amatore che si presenta con un fisico già completamente formato (magari da altri sport) e pedala 7-8 ore alla settimana quando va bene.