AM e FR (bike&ski) in VDA e VCO (Novembre-Dicembre 2010) - Info e appuntamenti

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Happykiller

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Giovedì 4 Novembre: M. Beigua Epic Ride - reload
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ph by modoloale
Happykiller ha scritto:

E' uno dei giri indimenticabili che ho nel cuore. Vi piacerà, se vi va di andare. ;-)

Panorama splendido dalla costa alla corona delle Alpi. Uno spettacolo a 360° tra il mare infinito e l'arcata di denti bianchi oltre la pianura.
Esposizione sempre ben soleggiata.
Salita piuttosto comoda con qualche strappo e un po' più dura nella seconda metà. Cmq io partirei da Alpicella-Faie, non dal mare, per sopravvivere. (15 min by car)
Saliscendi in cresta in paesaggi lunari e panorama sorprendente.
Discesa su un singletrack infinito (15km), con tutto il campionario di situazioni immaginabili: liscio scorrevole, tecnico stretto, pietraia a sassi fissi, pietraia a sassi smossi, roccia, erba, terra, ghiaietto, foglie, qualche nosepress. Tutto tecnicamente non eccessivo, molto divertente, a tratti esaltante. Se si vuol testare una bici, è il giro più completo che si possa fare.

Sabato 6 Novembre: Valle Vigezzo - Cima Trubbio
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Sabato 27 Novembre: Alagna Ski

Sabato 4 Dicembre: Alpe di Mera Ski

Domenica 12 Dicembre: Mottarone Ski

Sabato 18 Dicembre: Domobianca Ski

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"L'esplorazione è la via più creativa della conoscenza"

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mtbstefano

Biker tremendus
6/6/05
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Torino
mtbstefano.altervista.org
Sconfino nelle terre dell'Alto Piemonte per chiedervi lumi e ragguagli. Io sabato mattina, dato che avrebbe iniziato a piovere nel tardo pomeriggio, ho deciso per cambiare un po'aria di andare a girare in solitaria in zona Biella. Ho fatto il giro Occhieppo-Sordevolo-salita assassina passante per San Grato-Tracciolino-discesa su Chiavolino-Pollone-Occhieppo. Dato che ho visto drop e tracce di passaggi di bici, ho pensato che fosse un po'la "palestra" di giri da mezza giornata dei biellesi. Altre discese succose in zona? Ne ho vista un'altra, che scende dal Santuario di Oropa, sempre a Chiavolino, che sembra la sagra del tornantino. Grazie in anticipo per le dritte! o-o
 

Happykiller

Biker pazzescus
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Ciao mtbstefano, a Biella è il regno del Bus4Bike! MarcoVpower e la sua simpaticissima ciurma di freeriders conosce ogni millimetro di quella zona. Discese divertenti sono decine sul lato Bielmonte e diverse altre ce ne sono sul lato Oropa.
E' abbastanza labirintico l'intreccio di antiche mulattiere che segnano quei versanti. E' decisamente conveniente mettersi d'accordo e andare in compagnia di qualcuno che conosce la zona, così non ci si perde e si fanno i trails più fiki.

E' parecchio che non giro per di lì, ma sono certo che Marco&co hanno scoperto o aperto tantissime altre vie di godimento estremo. o-o



Intanto domani si va in Valle Vigezzo.
Cima Trubbio.
Lunga salita su sterrata ben pedalabile (o in funivia), piacevole traverso dalla Colma di Craveggia a Piana di Vigezzo; salita alla bocchetta di Muino probabilmente spingendo nella neve; pericolosa cresta ghiacciata ed esposta fino alla vetta; discesa 600m free, 600m di mulattiera.
Meteo buono:
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Happykiller

Biker pazzescus
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Sabato con Pol ho fatto un bellissimo giro esplorativo in Valle Vigezzo.
Vogliamo rifarlo appena la neve se ne sarà andata.
Da Craveggia a Piana di Vigezzo abbiamo pedalato amenamente per la bella sterrata.
Dalla Piana alla Bocchetta di Muino si spingeva/spallava inzuppandosi i piedi nella neve... poco piacevole.
Invece di salire sulla Cima Trubbio per la cresta pericolosa, siamo scesi (finché la neve non faceva girare la ruota, spingendo) per il sentiero che porta ad Arvogno.
E' molto molto fiko. Una vera goduria zigzagante e ripida, ma senza difficoltà tecniche di rilievo... insomma, per giocare spensieratamente; poi ci si congiunge con il sentiero che arriva direttamente dalla Piana di Vigezzo e si prosegue con scarsa pendenza, molto scorrevole (con poche e brevi risalite) passando dall'Alpe Cortina; infine una mulattiera scalinata porta al ponte sulla cascata del torrente. In 5 min poi si sale su asfalto fino al Rifugio del Moro, dove ci ha accolti una bella panna cotta.

Pol non ha goduto per niente, causa freno post che pisciava olio fin dall'inizio. Era un freno prestato dal suo sivende (che io evito da 10 anni), evidentemente senza neanche controllare che funzionasse.
Quindi Pol s'è fatto un sacco di discesa a piedi! in sella certi pezzi, correndo grossi rischi, con grande manico, guidando assolutemente senza freno post.

Colori incantevoli.

Chi può prender ferie la prossima giornata di sole, vada sù a riempirsi gli occhi di quello spettacolo policromo. ;-)
 

Happykiller

Biker pazzescus
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4 Novembre 2010 - Monte Reixa (GE)

Arenzano - Voltri - Passo del Faiallo - M. Reixa - Rif. Argentea - Passo Gava - Arenzano


Giornata calda, sole stupendo sulla costa. Parto alle 8 da Arenzano in maglietta e pantaloncini.
Sciolgo i muscoli fino a Voltri sull'Aurelia, poi comincio a salire sulla Via Superiore dei Giovi: una stranida stretta, senza traffico, tra bei boschi e pascoli che sale in cresta verso il Turchino.
Le nuvole "ventate" impigliate sulle cime a nord e sul Reixa sono di cattivo auspicio, consapevole che salendo avrei incontrato un freddo polare. Il vento da nord non faceva presagire nessun miglioramento. Eppure le previsioni per Arenzano erano indiscutibilmente soleggiate!

Man mano che salgo, il vento rinforza, le nuvole oscurano il sole, facendo scendere la temperatura di parecchi gradi.
Il super-panorama tipico della salita al Faiallo è solo da sognarselo, in quanto le nuvole occultano tutta la costa, anzi nascondono tutto. Il vento soffia con raffiche impetuose in ogni direzione, a seconda dei tratti. A volte spingono, a volte fanno sbandare, a volte frenano bastardamente. Raffiche a più di 40km/h, umidità prossima al 100%, tant'è che nei boschetti condensa e piove.
Però sono contento che non ho problemi di respirazione, come invece avevo avuto per giorni in precedenza, facendomi preoccupare non poco.
mi sento in forma, tanto da pensare di farmi un'altra salitona nel pomeriggio.

Al Faiallo il punto panoramico è un muro di nebbia. Il rifugio è chiuso, quindi niente conforto contro il freddo, ma busso e almeno ottengo delle info su dove andare per salire sul M. Reixa. Ho delle descrizioni stampate e in teoria ci sarebbero numerosi segnali, ma la nebbia è così fitta che è difficile orientarsi.
Umidità totale, si slitta anche sulle rocce bagnate.
Spingo sulla cresta fino ad uscire finalmente al di sopra delle nuvole, scoprendo una vista stupenda sul mare, dalle 5 Terre fino alla riviera di Ponente.



Sono immagini fugaci, perché il vento forte alza a tratti lembi bianchi di nubi impetuose.



Ogni tanto compare anche il Beigua, con la sua foresta di antenne.





Salito sulla cima del Reixa davanti alla madonnina trovo riparo dal vento sferzante e posso mangiare tranquillo. Mi corazzo, studio le mappe e descrizioni. Decido di scendere fino al Passo Gava, poi scendere per l'itinerario dell'Epic Ride, risalire alle "Cime di non mi ricordo più cosa", per poter fare una discesa ipertecnica che mi han consigliato dei local prima di partire.



Le ondate di nuvole sono impressionanti, spettacolari, potenti, effimere. Quasi surreali.



Più raramente si fa vivo il Monviso e per pochi istanti addirittura si vedono tutte le cime delle alpi piemontesi; attimi troppo fugaci per aver tempo di riconoscere le vette.



L'Alta Via è bellissima. Mi piacerebbe percorrerla per intero. Iperpanoramica, ben tracciata, spesso pedalabile comodamente. Meravigliosa.

Ho qualche dubbio di navigazione appena sceso dal Reixa, perché mi pareva di essere più vicino di quanto credessi al rifugio Argentea. Niente, devo spingere un po', poi si riprende a pedalare su un bel sentiero pianeggiante.

Ormai le nuvole non sono più un problema, intrappolate sulle cime, lasciano spazio al sole pieno, caldo, favoloso.

Appena inizia la discesa per il Gava prendo un'impuntata, mi si agganciano i pantaloni alla sella e quasi mi capotto. Non mi faccio male ma scasso la sella. Una delle due staffe in titanio esce dalla sede dello scafo. Mondo porco.
Perdo un'ora e più cercando in tutti i modi di sistemarla, ma il titanio sembra indeformabile, inflessibile; lo scafo in plastica dura e carbonio inestensibile... niente. Fanculo. Sella nuova... grrr.
Farò tutta la discesa, salitelle e trasferimenti in piedi sui pedali.
Ma la cosa che più mi rovina la discesa è lo zaino. Non è il mio solito. Non vuole sapere di stare fermo, per quanto stringa tutti i lacci. Mi sbilancia come se avessi in spalla un orango drogato. Cazzo che nervoso. Non riesco a fare nessun passaggio tecnico né nosepress senza che lo scimmione mi sbilanci paurosamente. Grr.







E' frustrante non riuscire a fare niente di quello che ho fatto l'altra volta. Non avevo mai messo giù un piede! stavolta invece peggio di un pivello.

Decido di non azzardare la nuova discesa tecnica, che non mi sarei goduto e scendo per la via conosciuta.

Non potendo appoggiar le chiappe comodamente sulla sella, evito gli ultimi 160m di dislivello di bella discesa, per non dover risalire sulla pineta di Arenzano, e rimango in quota seguendo il sentiero sopra l'acquedotto che mi riporta dal lato giusto del promontorio di Arenzano, senza grandi salite.
Il tempo a disposizione ormai è ridotto, a causa della perdita di tempo per cercare inutilmente di sistemare la sella. E non potendo pedalare bene, anche un'altra salita è cmq impossibile.
Amen.
Mi rifugio in panetteria, mi mangio due focacce sugli scogli e mi godo il tramonto.

Al di là di una certa amarezza per non aver visto il panorama in salita e aver sprecato la discesa, torno a casa contento per essere uscito dal vortice di decadenza che mi stava angosciando nell'ultimo mese, con crisi respiratorie e debolezza profonda.
Sentirsi bene è la cosa più importante. Ne avevo bisogno.

Ho solo malinconia perché è la penultima volta che userò la mia amatissima Sx-Trail...
 

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6 Novembre 2010 - Valle Vigezzo (VB)

Itinerario: Craveggia - Colma di Craveggia - Piana di Vigezzo - Bocchetta di Muino - Alpe Cortina - Arvogno - Craveggia

Partecipanti: io e Pol

Bellissima salita verso la colma di Craveggia, tra mille colori del bosco e il cielo blu, su un fondo compatto e con pendenze raramente faticose.
Le cime innevate danno sempre un'importanza aggiuntiva alle vette minori. Tutto bello. :-)
Le Centovalli sono immerse in nebbioline "multilayer".
Dalla Colma alla Piana è un piacevole saliscendi panoramico.
Già subito dopo il rifugio della Piana inizia la neve e si comincia a spingere. In breve la neve umida passa dai 10 ai 20cm di spessore, rendendo molto faticoso spingere la bici. Anche portarla in spalla non è facile, poiché ogni passo è estremamente incerto su quel fondo infingardo.
Coi piedi bagnati arriviamo alla Bocchetta di Muino.
Pol già durante la salita si è accorto che il freno posteriore, montatogli sù dal mecca la sera prima, perde olio copiosamente; quindi dovrà farsi tutta la discesa senza freno dietro! tanto a piedi, ma anche diversi tratti temerariamente in sella. Grandissimo.
Scartiamo l'idea di salire fino in cima al Trubbio viste le difficoltà di raggiungerla nella neve spessa e molle, lungo la cresta esposta, viste le nuvole che cominciano a coprire il cielo e viste le condizioni del freno di Pol.
Quindi optiamo per un'esplorazione che stavo meditando da tempo.
Dopo aver chiesto a dei pedoni alcune info, possiamo scendere con una certa sicurezza per un sentiero che scende direttamente nella valle di Arvogno.
E' ripido, zigzagante, soleggiato, in boschi stupendi.
L'inizio è ostico, perché le ruote non girano nella neve, quindi si spinge. C'è da tornarci in primavera, Pol con un freno funzionante, io con una bici coi ruotoni. :-)
Finito il bel tratto ripido, si sbuca nei pascoli dell'alpe Raunel e si intercetta il sentiero che arriva direttamente dalla Piana. Scende con poca pendenza, alcune brevi risalite, fino all'Alpe Cortina da cui una mulattiera larga continua a scendere fino al ponte sul torrente Melezzo, con una cascata.
Panna cotta coi frutti di bosco davanti alla stufa accesa della Vittoria Orgasman e via.

La discesa verso Arvogno è molto bella, ma più breve rispetto alle discese sull'altro fronte.
Ora ho controllato: da 1977m della Bocchetta di Muino a 1202m del ponte. Essendo partiti da 815m, si sprecano circa 400m per una panna cotta.
Insomma c'è stata qualità dei sentieri scoperti, esplorazione riuscita, soddisfazione per l'ultimo giro con l'SX, ottima panna cotta, ma 400m di asfalto sono un po' troppi. Essendo Pol senza freno, è andata già bene così, dai.





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Oggi apertura della stagione sciistica ad Alagna con POL.
Tormenta e nuvolone tutto il giorno. Porca porcella.
A tratti un minimo di sole riusciva a togliere quella maledetta luce uniforme, filtrando tra nuvole meno compatte, e si riusciva a sciare un po' meglio.
Cmq si sono aperte le danze. :-)

Sabato prossimo io mattutino a Mera, Pol credo tutto il giorno.
Chi s'aggrega?
o-o
 

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