Alito all' acetone!!

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madcat

Biker marathonensis
19/9/05
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Boville
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Probabilmente non fai una colazione che ti permette di accumulare abbastanza energia da spendere durante l'allenamento.
fai una super colazione con miele,pane cereali e succo di frutta etc come se fosse il pasto principale della giornata,evita qualsiasi proteina che ti rallenta l'assimilazione.reintegra durante l'allenamento,poco e spesso,sopratutto miele.evita bibite gatorade che sono troppo condensate,preferisci i sali minerali allungati con molta acqua e bevi poco e spesso.
A me succedeva negli allenamenti lunghi di 5-6 ore,la chetosi e' una cosa pericolosa da evitare,quando raggiungevo questo limite rallentavo ritmi,tempo e frequenza degli allenamenti x non stressare il fisico.
Ricordati che ognuno ha il suo limite e generalmente e' meglio allenarsi 1 ora al giorno che 4 ore 2 volte la settimana. problemi digestivi possono limitare l'apporto di nutrienti anche se si mangia a sufficienza.
bisogna considerare inoltre che la maggior parte di noi non e' adatta ad affrontare sforzi prolungati(e' un limite che bisogna saper accettare),molti rendono meglio nelle prime 2 ore,il resto e' stress per il corpo.
Personalmente ho una forte predisposizione fisica agli sport di resistenza,pero' a scapito della velocita',e' il prezzo che si deve pagare.
 

Cos78

Biker paradisiacus
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madcat ha scritto:
fai una super colazione con miele,pane cereali e succo di frutta etc come se fosse il pasto principale della giornata,evita qualsiasi proteina che ti rallenta l'assimilazione.
Ottimo modo per avere ipoglicemia reattiva durante l'uscita... con conseguente calo disastroso dell'energia!

assumere un pasto ad IG e II troppo elevato è deleterio.

La cosa corretta da fare è quella di calcolare i tempi dell'uscita e assumere un pasto che rilasci in quel tempo utile l'energia.

evitare qualsiasi tipo di proteine invece aumenta il catabolismo nelle lunghe uscite.
invece assumere proteine veloci (ad esempio siero) non ostacola la digestione...

A me succedeva negli allenamenti lunghi di 5-6 ore,la chetosi e' una cosa pericolosa da evitare,quando raggiungevo questo limite rallentavo ritmi,tempo e frequenza degli allenamenti x non stressare il fisico.
con una dieta equilibrata è impossibile entrare in chetosi...
invece nel taper pregara sfruttare una chetosi permette di immagazzinare maggior glicogeno da sfruttare nella gara stessa.
questo si attua con tecniche di supercompensazione del glicogeno... ;)
 

Robybil

Biker extra
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Quoto Cos78..anche se in ritardo, ma ho conosciuto questo forum solamente ieri..

Il discorso va ben oltre la colazione del mattino dell'uscita ma è certo che l'ideale è sempre tenere la produzione di insulina sotto controllo, da una parte assumendo carboidrati con un IG basso, dall'altra aggiungendo nei pasti (compresa la colazione) anche proteine, grassi e fibre che aiutano il controllo dell'immissione di glucosio nel sangue. Così facendo non si rischia di andare incontro al fenomeno menzionato sopra dell'ipoglicemia reattiva.

Per chi fosse interessato ad approfondire la questione possiamo parlarne ancora, ma per dare un input, quello di cui parlo costituisce il principale fondamento della dieta a zona, da me applicata e fatta applicare a molti allievi con grande successo.

Saluti
 
Ho spiegato al mio medico di famiglia che mi alleno in bicicletta e dopo allenamenti intensi ho questo "problema". Mi ha detto che non è affatto un problema. Lo può divenire se si va in chetosi senza avere compiuto sforzi fisici.
Penso abbia in parte ragione. Dopotutto dopo 2 ore ai ritmi della mia compagnia (appena sotto la soglia o soglia) il mio glicogeno è andato.
Comunque mi ha consigliato di ridurre durata ed intensità degli allenamenti...
Consiglio che non seguirò....

Su internet ho cercato e letto diversi articoli riguardo alla chetosi e sport di resistenza. Uno di questi diceva che, nell'esercizio fisico ad elevata intensità protratti per molto tempo, il combustibile ai muscoli deriva dal 70% dalla ossidazione dei grassi e 30% dai glucidi.
Questo può anche spiegare il fatto che mangio come un maiale e sono senza un filo di grasso.

Inoltre non penso di avere problemi legati all'utilizzo di zuccheri e di essere in buona salute. (135° alla Rampilonga 2005)

Ciao.
 

Cos78

Biker paradisiacus
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Southdream ha scritto:
Dopotutto dopo 2 ore ai ritmi della mia compagnia (appena sotto la soglia o soglia) il mio glicogeno è andato.


purtroppo non è così anche se può sembrare...

ci sono protocolli di lavoro anaerobici (mutuati dagli sport di potenza e riadattati)che cercano proprio di depletare completamente il glicogeno muscolare.
la deplezione avviene dopo workout di durata stimabile intorno alle 3 ore DOPO che per 4-5 giorni non si è assunto nessun carboidrato e ci si è allenati con sedute brevi.

solo allora avviene una deplezione completa (o quasi) del glicogeno muscolare.

dopodichè con opportuna alimentazione si ricarica il glicogeno.

si sfrutta un principio analogo per far stoccare al corpo una quantità extra di glicogeno (10%) che altrimenti non verrebbe stoccata.

nel mondo del ciclismo si usa una soluzione simile nella settimana pregara escludendo gare a tappe (ovviamente).
 
Da http://www.sportmotion.it/fisiologia/attivita_e_chetosi.htm

Attività e chetosi
L'attività fisica aerobica e quella anaerobica hanno degli effetti un po' diversi sulla chetosi e vengono discussi qui.

Si sa da quasi un secolo che i chetoni raggiungono le concentrazioni più alte nel sangue dopo l'attività fisica aerobica. L'effetto complessivo dell'attività fisica aerobica al di sotto della soglia del lattato è indurre o aumentare la chetosi. Il glicogeno epatico diminuisce, l'insulina diminuisce, il glucagone aumenta e si verifica un aumento dei livelli degli acidi grassi liberi nel sangue.

Dopo il digiuno notturno l'attività fisica aerobica può indurre velocemente la chetosi. Un'ora al 65% del ritmo cardiaco massimo causa un grosso aumento dei livelli dei chetoni nel corpo ma i chetoni non contribuiscono alla produzione energetica in modo significativo. 2 ore di attività fisica al 65% del ritmo cardiaco massimo aumenteranno i livelli di chetoni fino a 3mmol dopo 3 ore. Cinque ore dopo l'attività fisica si possono raggiungere livelli alti di chetonemia (simili a quelli visti con il digiuno prolungato).

Durante l'attività fisica ad alta intensità, si verifica la stessa situazione ormonale complessiva descritta precedentemente, ma in modo maggiore. L'adrenalina e la noradrenalina aumentano entrambe durante le attività ad alta intensità (sia durante l'allenamento a intervalli che durante quello con i pesi). Il grande aumento dell'adrenalina causa un maggiore rilascio del glicogeno epatico il che aumenta il glucosio ematico.

Sebbene a breve termine ciò possa ostacolare la chetogenesi, è assolutamente utile per avviare la chetosi. Durante l'attività fisica l'insulina diminuisce ma può aumentare dopo l'allenamento a causa degli incrementi del glucosio nel sangue. Il glucagone aumenta favorendo anche la comparsa della chetosi. Probabilmente la differenza maggiore fra attività fisica ad alta e bassa intensità è che durante l'attività ad alta intensità il rilascio di acidi grassi liberi è inibito, a causa dell'aumento dell'acido lattico.
 

Cos78

Biker paradisiacus
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Southdream ha scritto:
Dopo il digiuno notturno l'attività fisica aerobica può indurre velocemente la chetosi. Un'ora al 65% del ritmo cardiaco massimo causa un grosso aumento dei livelli dei chetoni nel corpo ma i chetoni non contribuiscono alla produzione energetica in modo significativo. 2 ore di attività fisica al 65% del ritmo cardiaco massimo aumenteranno i livelli di chetoni fino a 3mmol dopo 3 ore. Cinque ore dopo l'attività fisica si possono raggiungere livelli alti di chetonemia (simili a quelli visti con il digiuno prolungato).


guarda, per entrare in chetosi, senza usare farmaci, ci si mette quasi 3 giorni...

fosse vero quanto scritto, nessuno userebbe (illegalmente) ne metformina ne la più pericolosa insulina per entrare in chetosi....o no?

(per un ciclista la chetosi è da evitare - tranne nei taper, per altri sport è una tecnica avanzata di preparazione a svariate discipline..)

che poi ci siano chetoni nel sangue quello avviene sempre.
ma la concentrazione è talmente bassa che non potresti mai sentire il fiato chetonico ne avere una chetonuria di sorta.

oh, parlo su soggetti sani eh!
 

Robybil

Biker extra
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Se la dieta è povera di carboidrati, si verifica un bilancio idrico negativo ed aumentano i corpi chetonici (trasformazione del grasso di deposito in colesterina e acetone, a causa della carenza di zuccheri)

Il cervello, la retina , la corticale del rene ma anche i globuli rossi hanno mediamente bisogno ,per una persona media, di 160 gr. di glucosio ematico per un loro corretto funzionamento. Quando le riserve di glucosio ematico e glicogeno epatico (ricordo che quest'ultimo è il solo da cui si possa ricavare glucosio ematico, mentre il glicogeno muscolare può essere utilizzato solamente dal muscolo stesso) sono esaurite, l'organismo sintetizza il glucosio utilizzando gli aminoacidi, i grassi e i corpi chetonici. Ciò avviene anche durante e dopo un esercizio fsico intenso. Mediamente le riserve epatiche di glicogeno non riescono a soddisfare un esercizio fisico intenso, ed in tal senso è giusto quanto riportato nel sito.

Questa è la ragione per la quale durante un allenamento duraturo ed intenso è consigliato l'apporto di carboidrati (meglio se insieme ad una percentuale di proteine...ma questo è un altro discorso) Ricordo anche che durante l'attività fisica, grazie alla presenza di adrenalina e noradrenalina, la produzione di insulina è parzialmente inibita.

L'ideale è curare l'alimentazione, non solamente il giorno della gara/allenamento, ma sempre, e questo per abituare l'organismo a gestire bene lo stoccaggio dei carboidrati e tutte le funzioni ormonali che si riveleranno utili nella carriera sportiva di un giovane atleta.

L'odore di acetone nell'alito è il caratteristico odore di chi è andato in chetosi e ciò andrebbe evitato con delle accortezze alimentari e con un reintegro durante la gara. Il discorso andrebbe approfondito molto ma in linea di massima bisognerebbe arrivare all'allenamento/gara nelle seguenti condizioni:
1) non a stomaco vuoto
2) Non in una situazione di iperinsulinemia dovuta ad un esagerata introduzione di carboidrati sopratutto a IG alto prima della competizione
3) avendo curato l'alimentazione anche nei giorni precedenti per fare in maniera che le riserve di glicogeno epatiche siano a posto.

Certo è vero che ci sono soggetti che sopportano meglio lo stato di chetosi, o che riescono a prolungare lo sforzo per più tempo senza andare incontro ai problemi di Southdream, così come esistono soggetti che sopportano benissimo le diete chetogeniche ed altri che non riescono letteralmente a stare in piedi se non assumono almeno 120 gr. di carboidrati nella giornata. Diversi studi sono stati compiuti in tal senso e discutere sui risultati porterebbe a scrivere un libro, comunque una cosa riscontrata in Trainers che seguono i loro atleti è che mediamente i gruppi sanguigno di tipo 0 sono coloro che "rinunciano" meglio ai carboidrati, mentre il gruppo A è esattamente l'opposto. Nel Body Building Natural, dove queste variazioni alla dieta sono applicate in maniera quasi maniacale, si manifesta con estrema chiarezza quanto detto, ma lo stesso capita in discipline aerobiche (con momenti piuttosto lunghi in cui di aerobico c'è ben poco e si entra in regime anaerobico lattacido).

Per ora spero di avervi aiutato, prossimamente parlerò del ruolo dell'insulina e metformina......
 

Cos78

Biker paradisiacus
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beh puoi anche ommettere il termine "Natural"... tanto l'applicazione maniacale la si ha anche nel lato "oscuro"! ;)

-----
aggiungo:

Il discorso di D'adamo per il gruppo B non è stato ancora interpretato correttamente.
l'AB per ovvie ragioni possiamo tralasciarlo...


-----
io ho sperimentato le CKD in ogni forma per 3 anni e io stesso sono stato in CKD per 2 anni di fila cercando i set-up migliori....

e MAI ho riscontrato stati di chetosi con una dieta standard e relativa integrazione pre-mid-post gara neanche su maratoneti.
 

KORKI

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Madcat ha scritto:
fai una super colazione con miele,pane cereali e succo di frutta etc come se fosse il pasto principale della giornata,evita qualsiasi proteina che ti rallenta l'assimilazione.
Cos78 ha scritto:
Ottimo modo per avere ipoglicemia reattiva durante l'uscita... con conseguente calo disastroso dell'energia!

assumere un pasto ad IG e II troppo elevato è deleterio.

La cosa corretta da fare è quella di calcolare i tempi dell'uscita e assumere un pasto che rilasci in quel tempo utile l'energia.

evitare qualsiasi tipo di proteine invece aumenta il catabolismo nelle lunghe uscite.
invece assumere proteine veloci (ad esempio siero) non ostacola la digestione...


con una dieta equilibrata è impossibile entrare in chetosi...
invece nel taper pregara sfruttare una chetosi permette di immagazzinare maggior glicogeno da sfruttare nella gara stessa.
questo si attua con tecniche di supercompensazione del glicogeno... ;)
Sono d'accordo in parte con tutte e due :mrgreen:

Ok per i pasti glicidici, che sicuramente è meglio non abbondare, ma cercare di capire le reali necessità ed alimentarsi di conseguenza per le reali esigenze; i pasti distanti dallo sforzo fisico possono contenere tranquillamente proteine e grassi se si ha il tempo necessario a digerirli. Il fatto di essere maniacali, può andare bene per l'ultimo pasto prima dello sforzo.

Il problema (!! dipende !!) ipoglicemia reattiva non è automatico, ma andrebbe valutato in base ad altri fattori:
  • Livello glicemico al momento del pasto. Se l'ultimo pasto è stato quello serale con una distanza media di 10-12 ore dalla colazione, le riserve di carboidrati si presumono basse, tanto più se il pasto non ha saturato le scorte. Quindi ben venga un pasto ad alto IG per ripristinare le scorte. Gli alimenti ad alto IG sono tra l'altro consigliati dopo uno sforzo, tanto più è intenso, per ripristinare velocemente le scorte. Infatti, il tempo di ripristino delle riserve dei carboidrati, richiede un certo tempo. Se le riserve dopo lo sforzo sono veramente al minimo, si rischia di arrivare all'allenamento successivo con le scorte non al massimo.
  • L'IG degli alimenti è amico o nemico in base alla situazione. Perché il funzionamento è seriale: prima mantiene il livello glicemico costante e poi immagazzina i carboidrati nelle cellule. Solo adesso, se le scorte sono al massimo e se ci sono ancora carboidrati, allora l'eccesso viene convertito in grasso.
  • Dipende dal carico glicemico, IG alimento x quantità alimento assunto. Meglio 50 gr di alimento con IG 100 o 100 gr di alimento con IG 50???
  • Per uno stesso alimento l'IG può tranquillamente variare, in base alla cottura o alla varietà dell'alimento (frutta e verdura). Magari si scarta un'alimento a favore di un'altro perché possiede un IG inferiore, ma poi viene cotto ed il valore supera quello dell'alimento scartato. E noi beati a crederci furbi...:pirletto:
L'utilizzo di alimenti a basso IG può essere sfruttato tra l'ultimo pasto e l'inizio della gara inteso come Razione d'attesa, con lo scopo di recuperare qualche calorie dovute proprio all'attesa prima dello sforzo.

Per ridurre l'insorgere di problemi, bisogna conoscere il proprio fabbisogno calorico giornaliero a cui aggiungere il fabbisogno per le attività extra (lavoro, sport, ecc). Se non si conoscono questi valori come si può pretendere di sapere quanto mangiare, e tantomeno regolarsi con l'IG? :nunsacci:.

Per la pratica sportiva, condivido quanto detto qualche post fa, l'alimentazione deve essere corretta OGNI GIORNO in termini di calorie e di sostanze nutritive. Se le richieste sono sempre soddisfatte, l'organismo si troverà maggiormente preparato.
 

Robybil

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e MAI ho riscontrato stati di chetosi con una dieta standard e relativa integrazione pre-mid-post gara neanche su maratoneti.[/quote]

Quello che dici è esatto ma il punto è proprio quello di integrare almeno in gara (ovviamente anche dopo ripristinando le scorte glucidiche) non pedalare intensamente 3-4 ore senza assumere nulla.
 

Robybil

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KORKI ha scritto:
Sono d'accordo in parte con tutte e due :mrgreen:

Ok per i pasti glicidici, che sicuramente è meglio non abbondare, ma cercare di capire le reali necessità ed alimentarsi di conseguenza per le reali esigenze; i pasti distanti dallo sforzo fisico possono contenere tranquillamente proteine e grassi se si ha il tempo necessario a digerirli. Il fatto di essere maniacali, può andare bene per l'ultimo pasto prima dello sforzo.

Il problema (!! dipende !!) ipoglicemia reattiva non è automatico, ma andrebbe valutato in base ad altri fattori:
  • Livello glicemico al momento del pasto. Se l'ultimo pasto è stato quello serale con una distanza media di 10-12 ore dalla colazione, le riserve di carboidrati si presumono basse, tanto più se il pasto non ha saturato le scorte. Quindi ben venga un pasto ad alto IG per ripristinare le scorte. Gli alimenti ad alto IG sono tra l'altro consigliati dopo uno sforzo, tanto più è intenso, per ripristinare velocemente le scorte. Infatti, il tempo di ripristino delle riserve dei carboidrati, richiede un certo tempo. Se le riserve dopo lo sforzo sono veramente al minimo, si rischia di arrivare all'allenamento successivo con le scorte non al massimo.
  • L'IG degli alimenti è amico o nemico in base alla situazione. Perché il funzionamento è seriale: prima mantiene il livello glicemico costante e poi immagazzina i carboidrati nelle cellule. Solo adesso, se le scorte sono al massimo e se ci sono ancora carboidrati, allora l'eccesso viene convertito in grasso.
  • Dipende dal carico glicemico, IG alimento x quantità alimento assunto. Meglio 50 gr di alimento con IG 100 o 100 gr di alimento con IG 50???
  • Per uno stesso alimento l'IG può tranquillamente variare, in base alla cottura o alla varietà dell'alimento (frutta e verdura). Magari si scarta un'alimento a favore di un'altro perché possiede un IG inferiore, ma poi viene cotto ed il valore supera quello dell'alimento scartato. E noi beati a crederci furbi...:pirletto:
L'utilizzo di alimenti a basso IG può essere sfruttato tra l'ultimo pasto e l'inizio della gara inteso come Razione d'attesa, con lo scopo di recuperare qualche calorie dovute proprio all'attesa prima dello sforzo.

Per ridurre l'insorgere di problemi, bisogna conoscere il proprio fabbisogno calorico giornaliero a cui aggiungere il fabbisogno per le attività extra (lavoro, sport, ecc). Se non si conoscono questi valori come si può pretendere di sapere quanto mangiare, e tantomeno regolarsi con l'IG? :nunsacci:.

Per la pratica sportiva, condivido quanto detto qualche post fa, l'alimentazione deve essere corretta OGNI GIORNO in termini di calorie e di sostanze nutritive. Se le richieste sono sempre soddisfatte, l'organismo si troverà maggiormente preparato.

Sono d'accordo su tutto, da qui sottolineo l'importanza di rivolgersi ad un preparatore atletico per la stesura di un corretto piano alimentare, o quantomeno approfondire l'argomento se si vuol fare di testa propria. Riguardo l'IG , è comunque utilissimo conoscerlo e saperlo sfruttare, proprio perchè, come giustamente hai detto tu, utilizzare un pasto post gara consumendo alimenti a IG elevato è vivamente consigliato.

Riguardo la variazione dello stesso in base alla preparazione dei cibi, è vero che lo stesso alimento può risultare con un IG differente e anche di molto, se cotto oppure no (le carote possono essere un esempio), ma è comunque meglio almeno avere un idea circa l'IG degli alimenti, anche perchè non tutti vengono consumati cotti o variano l'IG (che un petto di pollo abbia IG basso, credo sia palese, almeno che non lo cucino con salse contenenti zuccheri) e che le ciliegie siano ad IG basso anche (e di solito si mangiano crude).

Il discorso inerente lo scegliere 50 gr. di alimento con IG alto oppure 100gr con IG basso, rientra in una scelta anche relativa al fabbisogno calorico e di senso di sazietà dell'individuo. Se mangio due cucchiaini di miele(15-20 gr) o 60 gr. di farina d'avena, quali dei due mi sazieranno maggiormente? Indubbiamente la seconda, anche perchè occupa un maggior volume nello stomaco.

Il calcolo del fabbisogno calorico e relativa introduzione di un corretto apporto di carboidrati, è affrontato molto bene a mio parere nella dieta a zona.
 

Cos78

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KORKI ha scritto:
Il problema (!! dipende !!) ipoglicemia reattiva non è automatico, ma andrebbe valutato in base ad altri fattori:
  • Livello glicemico al momento del pasto. Se l'ultimo pasto è stato quello serale con una distanza media di 10-12 ore dalla colazione, le riserve di carboidrati si presumono basse, tanto più se il pasto non ha saturato le scorte.

  • 10-12 ore?
    un atleta si suppone fare almeno 5 pasti al giorno...
    Quindi ben venga un pasto ad alto IG per ripristinare le scorte. Gli alimenti ad alto IG sono tra l'altro consigliati dopo uno sforzo, tanto più è intenso, per ripristinare velocemente le scorte. Infatti, il tempo di ripristino delle riserve dei carboidrati, richiede un certo tempo. Se le riserve dopo lo sforzo sono veramente al minimo, si rischia di arrivare all'allenamento successivo con le scorte non al massimo.
    il pasto post allenamento si presume consumato all'interno della finestra di 60 minuti dalla fine dell'esercizio.
    in tale finestra maggiore è l'ig maggiore i risultati.
    ma penso che nessuno qui dentro adotti due unità allenanti al giorno... quindi il problema dell'allenamento del giorno successivo non si pone!

    [*]L'IG degli alimenti è amico o nemico in base alla situazione. Perché il funzionamento è seriale: prima mantiene il livello glicemico costante e poi immagazzina i carboidrati nelle cellule. Solo adesso, se le scorte sono al massimo e se ci sono ancora carboidrati, allora l'eccesso viene convertito in grasso.
    dipende dai livelli di leptina e dal tipo di carboidrato utilizzato.
    ti faccio un esempio per assurdo:
    prova a consumare fruttosio pure con le scorte di glicogeno finite e vedrai che superata una soglia (circa 50grammi) comunque produrrai solo trigliceridi e non glicogeno... dopo quella soglia infatti, gli enzimi epatici atti a trasformare il fruttosio vengono "consumati"...
    [*]Dipende dal carico glicemico, IG alimento x quantità alimento assunto. Meglio 50 gr di alimento con IG 100 o 100 gr di alimento con IG 50???

    dipende dall' II (indice insulinico)

    es:
    latte
    basso IG ma alto II.
    ne bevi un tott e pur mantenendo il GL basso avrai un ipersecrezione di insulina il chè ti porta ad un ipoglicemia reattiva dopo un primo periodo di glicemia quasi-costante...
    Per ridurre l'insorgere di problemi, bisogna conoscere il proprio fabbisogno calorico giornaliero a cui aggiungere il fabbisogno per le attività extra (lavoro, sport, ecc). Se non si conoscono questi valori come si può pretendere di sapere quanto mangiare, e tantomeno regolarsi con l'IG? :nunsacci:.
    Provenendo da un altro mondo,inteso sportivamente, ho un approccio col lato dietetico a 360° e con cura maniacale dello stesso.
    Preparando alcuni atleti e conoscendo cosa stà dietro una performance programmata, non considero atleta chi non applica seriamente dieta, recupero e allenamento alla propria attività.
    assurdo pensare per me di preparare agonisticamente una gara e non studiare mesi primi come raggiungere il picco in tale data.
    Ma per raggiungerlo, oltre alla programmazione e all'applicazione dell'allenamento, bisogna applicare nel dettaglio anche il resto.


    io ho sempre visto dieta e allenamento come una cosa integrata: assurdo creare un nuovo tipo di allenamento senza pianificare a priori il corretto supporto nutrizionale...
 

Cos78

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Robybil ha scritto:
Quello che dici è esatto ma il punto è proprio quello di integrare almeno in gara (ovviamente anche dopo ripristinando le scorte glucidiche) non pedalare intensamente 3-4 ore senza assumere nulla.

Certo!
ma lo davo per scontato...

per quanto riguarda l'integrazione sono sempre molto attento e preciso!:prost:

Riguardo la variazione dello stesso in base alla preparazione dei cibi, è vero che lo stesso alimento può risultare con un IG differente e anche di molto, se cotto oppure no (le carote possono essere un esempio), ma è comunque meglio almeno avere un idea circa l'IG degli alimenti, anche perchè non tutti vengono consumati cotti o variano l'IG (che un petto di pollo abbia IG basso, credo sia palese, almeno che non lo cucino con salse contenenti zuccheri) e che le ciliegie siano ad IG basso anche (e di solito si mangiano crude).
diceva un notissimo preparatore plurimedagliato d'oltreoceano che "se non nuota, non vola, non cammina o non è verde, non mangiarlo!"

un estremizzazione ovviamente ma rende bene il concetto! ;)
 

KORKI

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KORKI ha scritto:
Il problema (!! dipende !!) ipoglicemia reattiva non è automatico, ma andrebbe valutato in base ad altri fattori:
  • Livello glicemico al momento del pasto. Se l'ultimo pasto è stato quello serale con una distanza media di 10-12 ore dalla colazione, le riserve di carboidrati si presumono basse, tanto più se il pasto non ha saturato le scorte.
    Cos78 ha scritto:
    10-12 ore?
    un atleta si suppone fare almeno 5 pasti al giorno...

  • Appunto, sopravvaluti Southdream :mrgreen: :smile: Scherzi a parte, non dubito della sua condizione fisica o-o. Bisogna vedere se tutti (i forumendoli e non ) si comportano in questo modo o meno. Per alimentarsi constantemente con 5 pasti al gg, bisogna mangiare ogni 4,48 ore e quindi si sarebbe "costretti" ad alzarsi la notte. Mi capita di svegliarmi anche presto ( 5/6 ) per fare colazione e poi tornare a letto, ma è un caso limite dovuto ad un'esigenza particolare. Da questo punto di vista vorrei vedere quanti sono atleti. :freeride:E' più facile che lal media delle persone abbia un "buco alimentare" più lungo.

    COs78 ha scritto:
    il pasto post allenamento si presume consumato all'interno della finestra di 60 minuti dalla fine dell'esercizio.
    in tale finestra maggiore è l'ig maggiore i risultati.
    ma penso che nessuno qui dentro adotti due unità allenanti al giorno... quindi il problema dell'allenamento del giorno successivo non si pone!
    I tempi di ripristino delle scorte di carboidrati hanno appunto una certa velocità e sicuramente non permettono di recuperare tutto entro 60 min. Il mio era il caso delle scorte totalmente esaurite ( prende il biker che pedala per un numero di ore considerevole ed effettivamente fa fatica, e magari parte già non al massimo). Che all'allenamento successivo arriva con qualche energia, è sicuro, un minimo di scorte vengo fatte, ma che arrivi con le scorte al massimo, è da vedere.

    Poi con l'IG non è mai finita, in quanto alcune combinazioni di aminioacidi sono peggiori dei carboidrati, e pure i pasti protico/lipidici hanno cmq un'effetto sull'Ig. Minore, ma presente.

    Certo, si tratta però di essere "pignoli" :mrgreen: o-o
 
Robybil ha scritto:
...Diversi studi sono stati compiuti in tal senso e discutere sui risultati porterebbe a scrivere un libro, comunque una cosa riscontrata in Trainers che seguono i loro atleti è che mediamente i gruppi sanguigno di tipo 0 sono coloro che "rinunciano" meglio ai carboidrati, mentre il gruppo A è esattamente l'opposto...

Io appartengo al gruppo A+

Ho trovato in una farmacia on line "Keto Diabur Test 5000"
strisce reattive per la determinazione della glicosuria e dei corpi chetonici nell'urina (50 strisce 18Euri circa).
Cosa dite...compro? Tutti i vostri discorsi mi han fatto preoccupare!!!
Vorrei essere sicuro.
 

Cos78

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KORKI ha scritto:
Poi con l'IG non è mai finita, in quanto alcune combinazioni di aminioacidi sono peggiori dei carboidrati, e pure i pasti protico/lipidici hanno cmq un'effetto sull'Ig. Minore, ma presente.

Certo, si tratta però di essere "pignoli" :mrgreen: o-o


infatti preferisco spesso la gestione della risposta glicemica tramite la manipolazione degli AA piuttosto che con i CHO!

Comunque scorrendo il forum non penso siano in molti a valutare queste cose... :(
 

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