Seneca diceva che il saggio deve mettere da parte le cose che il destino ci può portare via di modo che,se lo facesse,ci arrecherebbe il minor disturbo possibile. Il saggio deve fondarsi su ciò che è impossibile asportare. La sua vita non era purtroppo inattaccabile in quanto una vita può essere spezzata da un momento all'altro. Ciò che non sarà mai attaccabile sarà il nostro ricordo di lui,ciò che porteremo nell'anima. Se la morte è il nulla allora Iuppa non sente più nè dolori nè sofferenze; Se la morte prevede un mondo ultraterreno allora la sua condizione è ancora più bella. Da parte mia ho riservato,scavandolo nell'animo,un cantuccio per preservare il ricordo di questo grandissimo forumendolo. Ave atque Vale, Iuppa.