Il ciclismo è il ciclismo e come tutti gli sport agonistici ai massimi livelli ha una disciplina da seguire, delle diete da fare e una serie di sacrifici da fare per poter arrivare al massimo dei risultati. Chi lo fa ha fatto una scelta, non è stato obbligato. Succede lo stesso nel nuoto, nella pallavolo, nel calcio, nell'atletica, etc... Poi c'è lo sort amatoriale, ci sono i dirters, i bikers grassocci e felici dei loro 25 km per 400 mt di dislivello, e tutti quelli cha fanno sport solo per puro piacere. Ma è un altro pianeta e, anche lì, sono scelte.
Quindi, non è che il ciclismo "non dovrebbe essere qualcosa ma qualcos'altro". Semplicemente ognuno sceglie cosa fare secondo una gerarchia di obbiettivi. Schleck e Kloden sanno bene quello che fanno e sono ai massimi livelli del ciclismo; farli passare per degli infelici mi pare un po' riduttivo ed è la negazione dello sport vero, quello della ricerca del massimo attraverso disciplina e sacrifici.