Storia
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Allegoria della storia. (
Nikolaos Gysis,
1892)
(
LA)
« Historia est testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis
»
(
IT)
« La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, nunzia dell'antichità.
»
(
Cicerone,
De Oratore 2.36)
La
storia è la disciplina che si occupa dello studio del
passato tramite l'uso di
fonti, cioè tutto ciò che possa trasmettere del sapere. Più precisamente, la
storia è la ricerca e la
narrazione continua e sistematica di eventi nel passato di importanza per la
specie umana,
[1] compreso lo studio degli eventi nel corso del
tempo e la loro relazione con l'umanità.
[2]
Il termine
storia in italiano e in altre lingue ha anche il significato di
racconto letterario o comunque narrazione (orale o scritta) di vicende immaginarie. In questa accezione il termine non sarà discusso in questa voce, anche se la storia di per sé è anche una
narrazione elaborata tramite l'immaginazione e proposta a un pubblico interessato di lettori.
Indice
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Etimologia [modifica]
La parola "storia" deriva dall'
indoeuropeo *wid-tor[3], dalla
radice *weid ("vedere, sapere")
[4] attestata nel
latino video (e da qui all'
italiano "vedere"), nell'
inglese wit, nel
sanscrito veda e nello
slavo videti e
vedati. Concretamente, l'italiano "storia" discende dal latino
historia, a sua volta dal
greco ἱστορία (
istoría), che significa "conoscenza acquisita tramite indagine, ricerca". È con questo senso che
Aristotele usò il termine nel suo
Περί Τά Ζωα Ιστορία (
Peri Ta Zoa Istória) o, nella forma latinizzata,
Historia Animalium.
[5] Il termine deriva a sua volta da
ἵστωρ (
hístōr) e significa
uomo saggio,
testimone, o
giudice. Le prime attestazioni della parola
ἵστωρ si ritrovano negli
Inni omerici, in
Eraclito, nel giuramento dell'
efebo ateniese e nelle iscrizioni
beotiche (in un senso legale, sia "giudice" che "testimone" o simile). La spirante è problematica e non è presente nella parola greca affine
eídomai ("apparire")
[senza fonte]. La forma
historeîn, "domandare, informarsi" è una derivazione
ionica che si diffuse inizialmente nella Grecia classica ed infine in tutta la
civiltà ellenistica.
Fu sempre con il senso greco che
Francesco Bacone utilizzò il termine alla fine del
XVI secolo, quando scrisse riguardo la "Storia Naturale". Per lui,
historia era "la conoscenza di oggetti determinata dallo spazio e dal tempo", quel tipo di conoscenza prodotta dalla
memoria (mentre la
scienza era fornita dalla
ragione e la
poesia dalla
fantasia).
In tutte le
lingue europee, il sostantivo "storia" viene ancora impiegato per indicare sia "ciò che è accaduto agli uomini" sia "lo studio da parte di uno studioso di ciò che è successo": quest'ultimo significato talvolta viene distinto con la lettera maiuscola, "Storia" o con il termine
storiografia.
[5]
Descrizione [modifica]
Erodoto, V secolo a.C. è considerato il "
padre della storia"
La
storia è spinta dalla ricerca della creazione di un "vero discorso del passato": la moderna disciplina di storia si dedica alla produzione istituzionale di questo discorso soffermandosi sugli eventi prodotti dall'uomo. Questa enfasi sull'aspetto umano ha fatto degli uomini il soggetto centrale delle narrazioni nei discorsi classici della storia moderna; di conseguenza, la storia ha assunto un senso che è più vasto di quello di risultare esclusivamente una narrazione reale del passato umano. La storia spesso simboleggia la produzione di eventi che hanno potenziali di trasformazione e che introducono nel futuro: ciò è come uno schema temporale, evidenziato dal
significante di
storia, che connette il passato, il presente e il futuro. La temporalità storica è quindi radicata nell'idea che soggetti umani autonomi siano dotati di soggettività storica che li possa aiutare nella produzione di eventi e che li aiuti immediatamente a registrare e narrare eventi passati sotto forma di storia.