mio caro,
vivo la notte.
in guisa di licantropo mi aggiro, fortificato da infernali strumenti
di tortura, tra cavità, loculi, logge abitate da "innumerabil genti peregrine,
povare e ricche e d'ogni qualitate" che altro non fanno "che di mostrar virtute a un minimo atto".
Dai mei strumenti "incomincian le dolenti note
a farsi sentire; or son venuto
la dove "il tam tam" percuote.
La bufera infernal, che mai non resta,
mena li spirti con la sua rapina;
voltando e percotendo li molesta.
Intesi ch'a cosi fatto tormento
enno dannati i peccator "danzanti",
che la ragion sommettono al talento."