Dopo le peripezie che sapete (vedi il topic nell' Angolo della Verità) sono riuscito infine a montare la On-One Scandal 29er. Un paio di foto e qualche dettaglio sul montaggio li trovate qui.
Prima di tutto una breve presentazione per fare capire il mio background. Vado in MTB da 11 anni, passando dalla rigida in acciaio, poi upgradata con una RST a molla ed elastomeri, alla front sempre in acciaio, per passare poi nel 2000 alla prima full, seguita da altre due. Attualmente pedalo una Stumpjumper FSR modello 2006, ed i miei percorsi abituali spaziano dalle colline del Senese all'Appennino e ogni tanto anche alle Dolomiti. Sono un classico biker "mah?", nel senso che faccio di tutto, o meglio tutto quello che si incontra nell'ottica di un bel giro, sia dal punto di vista panoramico che tecnico. Quindi strade sterrate e sentieri sconnessi, stradelli di bosco e di campo come mulattiere sassose, e a volte infilo perfino le protezioni.
Per una serie di sfortunati eventi, ho dovuto rispolverare il "muletto" front con cui vado al lavoro e faccio i viaggi per partecipare alla Stronkaciui, trapiantandoci l'avantreno completo della Stumpjumper: ho quindi un freschissimo metro di paragone.
Premetto che queste sono solo primissime impressioni a caldo, che senza dubbio risentono di un setup ancora provvisorio (soprattutto per quanto riguarda la forcella). Il percorso di prova utilizzato è nella Montagnola Senese, un anello di circa 27 km nel corso dei quali si trova veramente di tutto: tratti sterrati sia in salita che in discesa, mulattiere di varia pendenza (da 0 al 15%) condite dal famoso "Sasso della Montagnola" , pezzi di roccia trachitica che affiorano dal terreno, spesso ricoperti da muschio con le immaginabili conseguenze in caso di umido .
Salito in sella non ho provato la sensazione citata a volte di altezza dal terreno: del resto la sella è alta suppergiù come sulla SJ (un cm in meno, ma sulla SJ poi c'è il sag) e le altre misure del cockpit sono state replicate abbastanza fedelmente. Per ottenere l'altezza precisa delle manopole, ho dovuto adoperare una piega flat con un attacco da 17° rovesciato. A parte l'effetto Cannondale, l'altezza del nodo si sterzo può essere un problema per chi è abituato a pedalare abbastanza reclinato, senza contare che non è possibile montare una piega più larga di 58 cm senza ricorrere a riser ed alzare ancora di più il manubrio.
Indubbiamente l'efficacia della 29er è proporzionale alla velocità. Raggiunta una certa andatura l'effetto volano delle ruote, più grandi e più pesanti, unito alla maggiore facilità di rotolamento sugli ostacoli del terreno consente di fare velocità (e conservarla...) più facilmente che con una front di 26".
In salita tecnica non ho percepito problemi di direzionalità. La trazione in salita tecnica è buona e probabilmente superiore ad una corrispondente ruota da 26". Nonostante i rapporti più lunghi infatti non ho trovato grosse differenze, mentre invece su salita sterrata e liscia la sensazione è di maggior fatica. Evidentemente i rapporti più lunghi fanno pagare dazio, e la maggior trazione, così utile sui sassi o sullo smosso, in questo frangente si ritorce contro sotto forma di maggiore attrito.
In discesa le qualità della 29er vengono di nuovo fuori: pur con una forcella a 80 mm la sensazione è di stabilità e di controllo, con i due tratti tecnici (una specie di gradoni) che vengono superati con relativa facilità e lasciandomi un buon margine di sicurezza.
In conclusione (i miei complimenti a chi ha resistito fin qui!) il primo approccio è stato positivo. Mi sento di dire che per chi fa un utlizzo della bici a 360° i vantaggi della front 29er su una front 26er siano tangibili. Devo però dire che stiamo sempre parlando di una front, e che una full è un'altra cosa. Dico questo perchè se è vero che la trazione migliora rispetto alle ruote "piccole", la prestazione complessiva di una full ha uno spessore differente, soprattutto a livello di impegno fisico necessario, minore rispetto ad una bici rigida, seppur capace di scavalcare gli ostacoli con minore accelerazione verticale.
Concludo con due considerazioni generali. I prezzi sono purtroppo alti, e la disponibilità del materiale lascia ancora molto a desiderare. Certo si tratta di una tipologia di bici ancora poco diffusa, ed è possibile che col tempo le cose cambino. Altrimenti diventa abbastanza improbabile riuscire a coinvolgere i biker "generalisti", che danno (giustamente) al prezzo una grossa importanza e che se hanno bisogno di una gomma vogliono trovarla (e vederla prima di acquistarla) nel negozio sotto casa.
Prima di tutto una breve presentazione per fare capire il mio background. Vado in MTB da 11 anni, passando dalla rigida in acciaio, poi upgradata con una RST a molla ed elastomeri, alla front sempre in acciaio, per passare poi nel 2000 alla prima full, seguita da altre due. Attualmente pedalo una Stumpjumper FSR modello 2006, ed i miei percorsi abituali spaziano dalle colline del Senese all'Appennino e ogni tanto anche alle Dolomiti. Sono un classico biker "mah?", nel senso che faccio di tutto, o meglio tutto quello che si incontra nell'ottica di un bel giro, sia dal punto di vista panoramico che tecnico. Quindi strade sterrate e sentieri sconnessi, stradelli di bosco e di campo come mulattiere sassose, e a volte infilo perfino le protezioni.
Per una serie di sfortunati eventi, ho dovuto rispolverare il "muletto" front con cui vado al lavoro e faccio i viaggi per partecipare alla Stronkaciui, trapiantandoci l'avantreno completo della Stumpjumper: ho quindi un freschissimo metro di paragone.
Premetto che queste sono solo primissime impressioni a caldo, che senza dubbio risentono di un setup ancora provvisorio (soprattutto per quanto riguarda la forcella). Il percorso di prova utilizzato è nella Montagnola Senese, un anello di circa 27 km nel corso dei quali si trova veramente di tutto: tratti sterrati sia in salita che in discesa, mulattiere di varia pendenza (da 0 al 15%) condite dal famoso "Sasso della Montagnola"
Salito in sella non ho provato la sensazione citata a volte di altezza dal terreno: del resto la sella è alta suppergiù come sulla SJ (un cm in meno, ma sulla SJ poi c'è il sag) e le altre misure del cockpit sono state replicate abbastanza fedelmente. Per ottenere l'altezza precisa delle manopole, ho dovuto adoperare una piega flat con un attacco da 17° rovesciato. A parte l'effetto Cannondale, l'altezza del nodo si sterzo può essere un problema per chi è abituato a pedalare abbastanza reclinato, senza contare che non è possibile montare una piega più larga di 58 cm senza ricorrere a riser ed alzare ancora di più il manubrio.
Indubbiamente l'efficacia della 29er è proporzionale alla velocità. Raggiunta una certa andatura l'effetto volano delle ruote, più grandi e più pesanti, unito alla maggiore facilità di rotolamento sugli ostacoli del terreno consente di fare velocità (e conservarla...) più facilmente che con una front di 26".
In salita tecnica non ho percepito problemi di direzionalità. La trazione in salita tecnica è buona e probabilmente superiore ad una corrispondente ruota da 26". Nonostante i rapporti più lunghi infatti non ho trovato grosse differenze, mentre invece su salita sterrata e liscia la sensazione è di maggior fatica. Evidentemente i rapporti più lunghi fanno pagare dazio, e la maggior trazione, così utile sui sassi o sullo smosso, in questo frangente si ritorce contro sotto forma di maggiore attrito.
In discesa le qualità della 29er vengono di nuovo fuori: pur con una forcella a 80 mm la sensazione è di stabilità e di controllo, con i due tratti tecnici (una specie di gradoni) che vengono superati con relativa facilità e lasciandomi un buon margine di sicurezza.
In conclusione (i miei complimenti a chi ha resistito fin qui!) il primo approccio è stato positivo. Mi sento di dire che per chi fa un utlizzo della bici a 360° i vantaggi della front 29er su una front 26er siano tangibili. Devo però dire che stiamo sempre parlando di una front, e che una full è un'altra cosa. Dico questo perchè se è vero che la trazione migliora rispetto alle ruote "piccole", la prestazione complessiva di una full ha uno spessore differente, soprattutto a livello di impegno fisico necessario, minore rispetto ad una bici rigida, seppur capace di scavalcare gli ostacoli con minore accelerazione verticale.
Concludo con due considerazioni generali. I prezzi sono purtroppo alti, e la disponibilità del materiale lascia ancora molto a desiderare. Certo si tratta di una tipologia di bici ancora poco diffusa, ed è possibile che col tempo le cose cambino. Altrimenti diventa abbastanza improbabile riuscire a coinvolgere i biker "generalisti", che danno (giustamente) al prezzo una grossa importanza e che se hanno bisogno di una gomma vogliono trovarla (e vederla prima di acquistarla) nel negozio sotto casa.