29 e Lunghezza pedivelle

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
    Iscriviti al canale se non l'hai ancora fatto (clicca qui).


lanetwork

Biker cesareus
6/3/06
1.758
59
0
Brianza Alcolica...
Visita sito
Stò passando ad una 29...
Indipendentemente dalla mia altezza (170cm),è una pazzia prenderla con pedivelle da 175mm ?...pensavo... (anche se ho sempre avuto 26 con pedivelle da 170mm) amo pedalare duro ed in fuori sella e con la 29 potrò sicuramente farlo meglio quindi con pedivelle da 175 avrei più leva...
Che ne dite ?
 

Ricky

Biker superioris
19/1/04
925
11
0
Brescia
Visita sito
Avresti maggiore leva (5mm in più di lunghezza). Ma se le avevi da 170 presumo sia dovuto alla tua conformazione fisica. Non so pertanto quanto senso possa avere.
 

piraz

Biker serius
2/10/09
277
2
0
imola
Visita sito
Stò passando ad una 29...
Indipendentemente dalla mia altezza (170cm),è una pazzia prenderla con pedivelle da 175mm ?...pensavo... (anche se ho sempre avuto 26 con pedivelle da 170mm) amo pedalare duro ed in fuori sella e con la 29 potrò sicuramente farlo meglio quindi con pedivelle da 175 avrei più leva...
Che ne dite ?

COME CONCETTO NON è STABLIATO, MA NON ALLUNGARE + DI 2.5mm.
Quindi può avere senso una pedivella 172,5 ,ma è importante che usi corone giuste (22-36).
A prescindere comunque x la tua altezza dovresti sempre avere 172,5 in MTB e 170 su strada.
 

lanetwork

Biker cesareus
6/3/06
1.758
59
0
Brianza Alcolica...
Visita sito
Avresti maggiore leva (5mm in più di lunghezza). Ma se le avevi da 170 presumo sia dovuto alla tua conformazione fisica. Non so pertanto quanto senso possa avere.

Le avevo da 170 perchè per la mia altezza è teoricamente la lunghezza giusta...il fatto di optare le 175 è dovuto al mio tipo di pedalata e pensavo che la 29 ti porta a pedalare più duro già di suo...questa è la sensazione che ho avuto provandola per una settimana...
 

yoda76

Redazione
30/7/06
4.664
-6
0
48
aosta
Visita sito
Le avevo da 170 perchè per la mia altezza è teoricamente la lunghezza giusta...il fatto di optare le 175 è dovuto al mio tipo di pedalata e pensavo che la 29 ti porta a pedalare più duro già di suo...questa è la sensazione che ho avuto provandola per una settimana...
io uso 175 su tutte le bici, ma sulla SS ho 180.
mai scelta fu più indovinata! in fuorisella la differenza è abissale!
 

Oniriko77

Biker augustus
5/2/04
9.565
57
0
Alba
Visita sito
io sono 170 con cavallo 77-78cm

ho sempre pedalato con pedivelle da 175mm in mtb
e sempre con pedivelle da 170mm su strada

le mtb da gara 26 e 29 hanno invece le 172.5mm
non ho notato particolari differenze sulle mtb.
 

scubafox68

Biker forumensus
23/4/07
2.332
2
0
VERONA
Visita sito
Bike
specialized stumpjumper expert evo 2013, canyon ultimate cf sl 7
la lunghezza della pedivella ideale è strettamente legata alla tua conformazione fisica...lunghezza del femore, tibia e quindi cavallo...

detto questo, è indubbio che una pedivella più lunga ti permette di fare meno sforzo, rispetto alla 170, a parità di difficoltà di salita, però la rivoluzione del piede segue una circonferenza più grande...ossia, potresti tenere un pignone posteriore più piccolo a parità di sforzo (sarebbe da fare qualche calcolo, ma la teoria è questa)

se ti piace (è il tuo stile) pedalare duro, forse la 175 ti potrebbe andare bene...se invece lo stile fosse più agile (dalle 85/90 rpm in su) allora l'unica è provare a vedere se le tue articolazioni digeriscono la circonferenza di pedalata più grande....

per tua info ti riporto un articolo che avevo trovato in rete tempo fa e che può cmq farti riflettere:

"Un limite nell'utilizzazione di quelle più lunghe è individuato nel fatto che "fanno più strada", durante la rivoluzione del pedale.
Una pedivella da 160 mm percorre una circonferenza di 1.004,8 mm.
Una da 165 mm ne fa 1.036,3.
Una da 170 mm 1.067,6 mm.
Una da 172,5 mm 1.083,3 mm.
Una da 175 mm 1.099 mm
Una da 180 mm 1.130,4.
A 110 pedalate al minuto la pedivella da 160 mm avrà percorso 110.528 mm (1.004,8 per 110), mentre una da 175 avrà coperto 120.890 mm. Con una differenza lineare di 10.362 mm. Ovvero più di 10 metri e mezzo.
Ma, se questo dato è incontestabile è altrettanto vero che la pedivella più lunga consente di spingere un rapporto più lungo, perché aumenta il cosiddetto braccio della potenza ed il sistema di leve (coscia-tibia-piede-pedivella) diventa più favorevole a parità di forza applicata. Con notevoli vantaggi, specie sul passo e in salita.
E in volata?
A parità di numero di pedalate sviluppate la pedivella più corta obbliga il pedale a "coprire" una maggiore distanza. Ed è necessario avere una muscolatura realmente da velocista, cioè in grado di mobilizzare così velocemente le proprie fibre (il che accade per lo più negli sprinter puri).
Inoltre, come si sa, la rapidità muscolare è una dote per lo più innata (dipende dal numero di fibre "veloci" presente nei muscoli) prettamente nervosa, difficilmente allenabile, facilmente deteriorabile nel tempo (età).
Il che comporta una conseguenza: che la cosiddetta "agilità" (facilità e alta frequenza nella pedalata) sia estremamente variabile e personale, ed il suo limite massimo corrisponda ad una soglia di "ossigenazione " periferica muscolare (attraverso il sangue trasportato dai capillari) che è altamente soggettiva.
Se è vero che un rapporto alla ruota libera si comincia a "girare" bene attorno alle 80-90 pedalate al minuto, è altrettanto vero che ogni ciclista ha un suo regime di "rivoluzione" del pedale ottimale.

Eppure quello della ricerca dell'agilità a tutti i costi è uno dei "tabù" quasi intoccabili che ci giunge dal passato.
Ma quale agilità straordinaria deve mai inseguire il cicloturista - magari già avanti negli anni - che ha come esigenza fondamentale quella di pedalare attorno ai 25-30 all'ora?
Dunque se uno è agile per natura non compromette le sue qualità, anche se passa dalle pedivelle da 170 a quelle da 180.
Ma veniamo, infine ai vantaggi.
Le analisi biomeccaniche concordano nel segnalare che pedivelle più lunghe azionate ad identico ritmo e con lo stesso rapporto alla ruota libera, consentono di economizzare la forza di spinta sui pedali. Oppure, con la stessa quantità di forza, consentono una marcia più veloce.
Calcoli esemplificativi compiuti in vari laboratori di fisiologia e biomeccanica stabiliscono che, a parità di ritmo, con pedivelle da 180 mm.e un rapporto 52x13 si compie uno sforzo identico a quello che si otterrebbe usando pedivelle da 170 e un rapporto 52x14.
Dunque un vantaggio non disprezzabile, specie in situazioni particolari dove occorrano sforzi intensi (salita, gare contro il tempo, ecc.).
A questo si può aggiungere l'attività in Mtb, in mountain bike, dove la pedivella "lunga" offre indiscussi "atout", non essendoci in questa particolare attività problemi di regimi di rotazione particolarmente elevati.

La ricerca di una leva sempre più favorevole, inoltre, è testimoniato dal passato.
Anquetil usava pedivelle da 180 nelle prestigiose gare a cronometro stravinte (come il Gran Premio delle Nazioni); Darrigade usava quelle da 175 in montagna, e da 170 in pianura; Merckx quelle da 177,5 (contro le 175 abitudinarie). Marc Madiot, due volte vincitore della Parigi-Roubaix (l'ultima proprio quest'anno), usava sempre pedivelle da 180, pur con un cavallo del tutto "normale": 86 cm.! E senza problemi tendinei o muscolari di sorta.
Il vantaggio è talmente apprezzabile che è addirittura possibile strafare.
Cioè esser portati dalla facilità di azionare rapporti più lunghi ad impegnare una potenza maggiore. Ma questo si può benissimo controllare, verificando che la frequenza cardiaca non salga oltre certi livelli.
Per contro l'uso di pedivelle molto corte impedisce al cuore di salire oltre certe frequenze"

aggiungo:
quando allestii la mia prima 29er decisi di provare la pedivella 180 (anzichè la 175 che uso tutt'ora) ...devo dire che la resa della pedalata in salita era nettamente migliorata...per non parlare poi del fuorisella, estremente efficiente!....però, aimè, le mie articolazioni delle ginocchia mal digerivano la lunghezza superiore e dopo un breve periodo iniziai ad accusare dei fastidi alle ginocchia che sparirono solo quando tornai alle 175...

quindi, secondo me, al di là di tutto che ti possono dire e consigliare, l'unica è provare! o-o
trovare una guarnitura da 175 è abbastanza semplice ed economico (puoi provare una deore)...oppure qualcuno te la può prestare...o nel mercatino dell'usato...
montala e provala nelle varie condizioni di utilizzo, ma soprattutto fai uscite di almeno due ore...solo così potrai capire se le articolazioni soppotano la differente lunghezza.... o-o

ops...dimenticavo...io sono alto 1.75
 
  • Mi piace
Reactions: Oniriko77

sembola

Moderatur cartesiano
Membro dello Staff
Moderatur
27/2/03
50.920
9.491
0
57
Siena
www.sembola.it
Bike
una nera e l'altra pure
Come hanno già scritto in molti, la lunghezza delle pedivelle è in funzione delle misure antropometriche. Come amo dire, però la teoria e la pratica sono due cose diverse: una mia amica e compagna di uscite che ha sempre usato bici in taglia S con pedivelle da 170, un paio di anni fa ha sostituito le pedivelle con un paio da 175 e non ha trovato alcuna differenza negativa, nè prestazionale nè alle ginocchia.

Direi che l'unica è provare ;-)
 

lanetwork

Biker cesareus
6/3/06
1.758
59
0
Brianza Alcolica...
Visita sito
la lunghezza della pedivella ideale è strettamente legata alla tua conformazione fisica...lunghezza del femore, tibia e quindi cavallo...

detto questo, è indubbio che una pedivella più lunga ti permette di fare meno sforzo, rispetto alla 170, a parità di difficoltà di salita, però la rivoluzione del piede segue una circonferenza più grande...ossia, potresti tenere un pignone posteriore più piccolo a parità di sforzo (sarebbe da fare qualche calcolo, ma la teoria è questa)

se ti piace (è il tuo stile) pedalare duro, forse la 175 ti potrebbe andare bene...se invece lo stile fosse più agile (dalle 85/90 rpm in su) allora l'unica è provare a vedere se le tue articolazioni digeriscono la circonferenza di pedalata più grande....

per tua info ti riporto un articolo che avevo trovato in rete tempo fa e che può cmq farti riflettere:

"Un limite nell'utilizzazione di quelle più lunghe è individuato nel fatto che "fanno più strada", durante la rivoluzione del pedale.
Una pedivella da 160 mm percorre una circonferenza di 1.004,8 mm.
Una da 165 mm ne fa 1.036,3.
Una da 170 mm 1.067,6 mm.
Una da 172,5 mm 1.083,3 mm.
Una da 175 mm 1.099 mm
Una da 180 mm 1.130,4.
A 110 pedalate al minuto la pedivella da 160 mm avrà percorso 110.528 mm (1.004,8 per 110), mentre una da 175 avrà coperto 120.890 mm. Con una differenza lineare di 10.362 mm. Ovvero più di 10 metri e mezzo.
Ma, se questo dato è incontestabile è altrettanto vero che la pedivella più lunga consente di spingere un rapporto più lungo, perché aumenta il cosiddetto braccio della potenza ed il sistema di leve (coscia-tibia-piede-pedivella) diventa più favorevole a parità di forza applicata. Con notevoli vantaggi, specie sul passo e in salita.
E in volata?
A parità di numero di pedalate sviluppate la pedivella più corta obbliga il pedale a "coprire" una maggiore distanza. Ed è necessario avere una muscolatura realmente da velocista, cioè in grado di mobilizzare così velocemente le proprie fibre (il che accade per lo più negli sprinter puri).
Inoltre, come si sa, la rapidità muscolare è una dote per lo più innata (dipende dal numero di fibre "veloci" presente nei muscoli) prettamente nervosa, difficilmente allenabile, facilmente deteriorabile nel tempo (età).
Il che comporta una conseguenza: che la cosiddetta "agilità" (facilità e alta frequenza nella pedalata) sia estremamente variabile e personale, ed il suo limite massimo corrisponda ad una soglia di "ossigenazione " periferica muscolare (attraverso il sangue trasportato dai capillari) che è altamente soggettiva.
Se è vero che un rapporto alla ruota libera si comincia a "girare" bene attorno alle 80-90 pedalate al minuto, è altrettanto vero che ogni ciclista ha un suo regime di "rivoluzione" del pedale ottimale.

Eppure quello della ricerca dell'agilità a tutti i costi è uno dei "tabù" quasi intoccabili che ci giunge dal passato.
Ma quale agilità straordinaria deve mai inseguire il cicloturista - magari già avanti negli anni - che ha come esigenza fondamentale quella di pedalare attorno ai 25-30 all'ora?
Dunque se uno è agile per natura non compromette le sue qualità, anche se passa dalle pedivelle da 170 a quelle da 180.
Ma veniamo, infine ai vantaggi.
Le analisi biomeccaniche concordano nel segnalare che pedivelle più lunghe azionate ad identico ritmo e con lo stesso rapporto alla ruota libera, consentono di economizzare la forza di spinta sui pedali. Oppure, con la stessa quantità di forza, consentono una marcia più veloce.
Calcoli esemplificativi compiuti in vari laboratori di fisiologia e biomeccanica stabiliscono che, a parità di ritmo, con pedivelle da 180 mm.e un rapporto 52x13 si compie uno sforzo identico a quello che si otterrebbe usando pedivelle da 170 e un rapporto 52x14.
Dunque un vantaggio non disprezzabile, specie in situazioni particolari dove occorrano sforzi intensi (salita, gare contro il tempo, ecc.).
A questo si può aggiungere l'attività in Mtb, in mountain bike, dove la pedivella "lunga" offre indiscussi "atout", non essendoci in questa particolare attività problemi di regimi di rotazione particolarmente elevati.

La ricerca di una leva sempre più favorevole, inoltre, è testimoniato dal passato.
Anquetil usava pedivelle da 180 nelle prestigiose gare a cronometro stravinte (come il Gran Premio delle Nazioni); Darrigade usava quelle da 175 in montagna, e da 170 in pianura; Merckx quelle da 177,5 (contro le 175 abitudinarie). Marc Madiot, due volte vincitore della Parigi-Roubaix (l'ultima proprio quest'anno), usava sempre pedivelle da 180, pur con un cavallo del tutto "normale": 86 cm.! E senza problemi tendinei o muscolari di sorta.
Il vantaggio è talmente apprezzabile che è addirittura possibile strafare.
Cioè esser portati dalla facilità di azionare rapporti più lunghi ad impegnare una potenza maggiore. Ma questo si può benissimo controllare, verificando che la frequenza cardiaca non salga oltre certi livelli.
Per contro l'uso di pedivelle molto corte impedisce al cuore di salire oltre certe frequenze"

aggiungo:
quando allestii la mia prima 29er decisi di provare la pedivella 180 (anzichè la 175 che uso tutt'ora) ...devo dire che la resa della pedalata in salita era nettamente migliorata...per non parlare poi del fuorisella, estremente efficiente!....però, aimè, le mie articolazioni delle ginocchia mal digerivano la lunghezza superiore e dopo un breve periodo iniziai ad accusare dei fastidi alle ginocchia che sparirono solo quando tornai alle 175...

quindi, secondo me, al di là di tutto che ti possono dire e consigliare, l'unica è provare! o-o
trovare una guarnitura da 175 è abbastanza semplice ed economico (puoi provare una deore)...oppure qualcuno te la può prestare...o nel mercatino dell'usato...
montala e provala nelle varie condizioni di utilizzo, ma soprattutto fai uscite di almeno due ore...solo così potrai capire se le articolazioni soppotano la differente lunghezza.... o-o

ops...dimenticavo...io sono alto 1.75

Grazie per la rispostona... :-)
Ho fatto due uscite da 5 ore l'una con una 29 axevo che montava le 175,in effetti mi sono trovato bene facendo dei fuori sella da paura e senza avvertire dolori vari...
Anni fa ho corso una stagione con le 175 e non posso dire di essermi trovato male...poi seguendo la teoria e i consigli vari sono passato definitivamente alle 170...ora passando alla 29 penso di ritornare alle 175 per due motivi
La 29 secondo me ti porta a pedalare duro e da il meglio di se nei fuorisella,quindi una maggiore leva non può che aiutare
E poi per come pedalo io in salita (sempre sui pedali)...
L'unica cosa che mi preoccupa è che ho la 26 e la bdc con le 170...non vorrei avere dei problemi cambiando ogni volta la pedalata...:nunsacci:
 

scubafox68

Biker forumensus
23/4/07
2.332
2
0
VERONA
Visita sito
Bike
specialized stumpjumper expert evo 2013, canyon ultimate cf sl 7
Grazie per la rispostona... :-)
Ho fatto due uscite da 5 ore l'una con una 29 axevo che montava le 175,in effetti mi sono trovato bene facendo dei fuori sella da paura e senza avvertire dolori vari...
Anni fa ho corso una stagione con le 175 e non posso dire di essermi trovato male...poi seguendo la teoria e i consigli vari sono passato definitivamente alle 170...ora passando alla 29 penso di ritornare alle 175 per due motivi
La 29 secondo me ti porta a pedalare duro e da il meglio di se nei fuorisella,quindi una maggiore leva non può che aiutare
E poi per come pedalo io in salita (sempre sui pedali)...
L'unica cosa che mi preoccupa è che ho la 26 e la bdc con le 170...non vorrei avere dei problemi cambiando ogni volta la pedalata...:nunsacci:

o-o
riguardo la tua preoccupazione...questa non esiste:
primo...usando la 29 sulla 26 non ci torni più! ;-)
secondo...anche io ho 172,5 sulla bdc e 175 sulle due 29...no problem o-o
 

MOHO

Biker superis
io sono alto 1,90 cm e per 14 anni ho sempre usato mtb le 175 mm
nel 2010 per i motivi già detto (leva, etc) ho montato una Niner Air 9 con le 180 mm (shimano xt, si trovano in questa misura e nn costano tanto)

mai scelta fu più indovinata......solo vantaggi e problemi zero
 

piraz

Biker serius
2/10/09
277
2
0
imola
Visita sito
scusa Mirko ma perchè non consigli la stessa lunghezza su entrambe le bici?

LA bici da strada richiede un gesto + omogeneo ed ritmico, la guinda in MTB richiede sempre + variazioni di ritmo,velocità x via del percorso, del cambio di attrito x le gomme il fango e le pendenze in continuo cambiamento.
Cioni ha sempre pedalato 177,5 su strada e 180 in MTB.
Le problematiche tendinee sono spesso causate da uno sbagliato e non graduale gestione del cambio di pedivella e da una postura non corretta del fisico (ho detto postura non biomeccanica. Serve anche considerare la gestione biomeccanica dell'operazione ,ma mi sembra chiaro che se si accorciano le pedivelle si alza la sella...).
 
  • Mi piace
Reactions: Oniriko77

stalker

Biker tremendus
LA bici da strada richiede un gesto + omogeneo ed ritmico, la guinda in MTB richiede sempre + variazioni di ritmo,velocità x via del percorso, del cambio di attrito x le gomme il fango e le pendenze in continuo cambiamento.
Cioni ha sempre pedalato 177,5 su strada e 180 in MTB.
Le problematiche tendinee sono spesso causate da uno sbagliato e non graduale gestione del cambio di pedivella e da una postura non corretta del fisico (ho detto postura non biomeccanica. Serve anche considerare la gestione biomeccanica dell'operazione ,ma mi sembra chiaro che se si accorciano le pedivelle si alza la sella...).

2.5mm possono cambiare qualcosa? basta avere il pantaloncino nuovo
o vecchio e la differenza è fatta!

grazie
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo