Venendo dal cross mi sono fatto questa domanda, cosa ne pensate? Esiste una forca da 200 che porta una 29?
L'unico problema è che non potresti usarla in gara, il regolamento UCI prevede le ruote di identica misura.
Per questo il settore fuoristrada dovrebbe prendere sempre piu' autonomia, non possiamo stare assieme a questi stradisti con le loro beghe,doping a gogò, ottusità meccanica reazionaria, basta vedere come costringono a fare il ciclocross con quel manubrio che oltre ad essere anatomicamente devastante rende impossibile un controllo in fuoristrada , quanto ci hanno messo (ci è voluto il morto prima) che mettessero obbligatorio il casco,ultima chicca l'eliminazione dalla coppa di una specialità cosi' appassionante e seguita come il 4X ,questo non è il nostro mondo!L'unico problema è che non potresti usarla in gara, il regolamento UCI prevede le ruote di identica misura.
Ne abbiamo parlato diverse volte, per esempio qui http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=189369&page=2E questa non la sapevo proprio. La si trova sul sito della UCI? Mi dai un'indicazione un filino precisa su dove leggerla per favore? o-o
Oppure molto più semplicemente ottenere delle modifiche regolamentari che tengano conto delle particolarità della disciplina.Per questo il settore fuoristrada dovrebbe prendere sempre piu' autonomia...
In tutto il mondo la DH sta sotto lo stesso tetto con stradisti, ciclocrossisti, bmxisti, crosscountristi... O meglio, ci sta chi è interessato all'ambaradan delle Federazioni, si può benissimo metter un EPS specifico, scriversi dei regolamenti ad hoc e fregarsene dei campionati mondiali ed europei....non possiamo stare assieme a questi stradisti...
Qui permettimi ma non ti seguo, il ciclocross è una cosa e la mtb è un'altra....basta vedere come costringono a fare il ciclocross con quel manubrio che oltre ad essere anatomicamente devastante rende impossibile un controllo in fuoristrada...
Ne abbiamo parlato diverse volte, per esempio qui http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=189369&page=2
Oppure molto più semplicemente ottenere delle modifiche regolamentari che tengano conto delle particolarità della disciplina.
In tutto il mondo la DH sta sotto lo stesso tetto con stradisti, ciclocrossisti, bmxisti, crosscountristi... O meglio, ci sta chi è interessato all'ambaradan delle Federazioni, si può benissimo metter un EPS specifico, scriversi dei regolamenti ad hoc e fregarsene dei campionati mondiali ed europei.
Qui permettimi ma non ti seguo, il ciclocross è una cosa e la mtb è un'altra.
Ne puoi parlare quanto vuoi ma mi sembra ovvio che se c'è un impedimento normativo, ne risenta tutto il suo sviluppo, o no?Si sta cercando di parlare, di ruote da 29" e 26", in DH. Non di federazioni e considerazioni varie ;)(
c'è un impedimento normativo
Scusa ma non ti seguo io stavolta E' PROPRIO QUELLO IL PROBLEMA che non c'è abbastanza autonomia per il gravity, che è una disciplina che ha molto poco a vedere (per fortuna)con lo stradismo ed invece molte analogie con la moto ma la federazione è quella ciclistica, farne un'altra, cenerentola perchè? Proprio questa mancanza di autonomia impedisce di avere un regolamento particolare :sinceramente non ti sembra una sciocchezza che non si possa avere uno sviluppo tecnico del tipo: se vediamo che una ruota di differente diametro va meglio ,perchè impedire la cosa di regolamento?perchè? il discorso è chiaro perchè LO STRADISMO è CONSERVATORE DI NATURA è la mentalità complessiva di un mondo basato sullo sforzo fisico portato fino alla tragica distruzione di tanti suoi eroi, il suo sviluppo è piu' basato piu' sulla ricerca farmaceutica della molecola non ancora individuabile, che sulla tecnica la meccanica ed il suo avanzamento, un mondo molto meno spontaneo e con interessi finanziari di grandi proporzioni che tendono a conservare il proprio status, che fa finta di non vedere, se non coprire, l'evidenza di una dopatura generale dei suoi atleti , basterebbe vedere le loro cartelle cliniche Via da queste cose e da questo mondo, una autonomia è necessaria e bisogna conquistarcela non prendendo come sentenze divine e non contestabili le frequenti castronerie regolamentari che emettono,
Alberto Ancillotti
Alberto, comprendo quello che dici ma lo trovo un po' contraddittorio.
Se il gravity è una disciplina che, parole tue, ha molto poco a vedere con lo "stradismo" e molto di più con il motociclismo non capisco che senso abbia rimanere nell' orbita della FCI, che di "stradismo" vive visto che da lì provengono il 99,9% (per difetto) delle sue tessere. Anche una federazione "cenerentola" difficilmente potrebbe fare meno o peggio di quanto avviene oggi. Se invece si preferisce rimanere nell' orbita FCI/UCI per poter giocare con le "maglie a righe", occorre fare i conti con le regole e con i sistemi per cambiarle e conquistarsi, come dici tu, un'autonomia regolamentare. Non c'è una via di mezzo...
Sul resto trovo il discorso un po' sopra alle righe. Che lo "stradismo" viva sulla tragica distruzione di eroi è un'interpretazione di parte ma su cui possiamo ragionare, ma il superomismo che traspare da tanto marketing dei grossi nomi del gravity non è tanto più costruttivo e non meno spinto da interessi commerciali.
Ok, evidentemente la verve polemica che ti anima (e dà la misura di quanto tu ci tenga ) ha un po' ostacolato la comprensione, ora ci saimao capiti.Con "i sistemi per cambiarle certo" ma scusa non quello che ho detto io?, torno a ripetere il discorso ,non mi sembra il mio ,quello contraddittorio Non mi sembra una soluzione invece uscire come proponi ,finendo in un angolo e magari poi dover fare i conti ,come è sempre successo (ne ho visti di tentativi in questi venti anni) con l'ostilità potente di una federazione che vive fra l'altro di soldi publici ,per questo lo ritengo un diritto e non "giocare" alle maglie a righe Noi ne abbiamo vinta una e ci tengo che sia quella ed insieme avere la nostra autonomia.
Che il mondo del gravity sia imparagonabile a quello della strada è un dato di fatto incontrovertibile. Io però stavo contestando una cosa differente, cioè che anche nel mondo del gravity, quello dei video o delle riviste, sia presente una enorme componente commerciale e di marketing che personalmente trovo discutibile non meno di analoghe situazioni che coinvolgono lo "stradismo". Sto parlando dell' industria, sia chiaro, non certo di chi ci mette la passione, il lavoro od il sudore: che sono però uguali e rispettabili indipendentemente dallo spessore delle gomme e dall'ampiezza della divisa di garaNon so quanto tu frequenti od abbia frequentato il gravity ,magari fai od hai fatto anche strada (mi sembra di capire fra le righe) ma ti assicuro che non è in nessun modo paragonabile Io sinceramente, non sarei mai uscito dal mondo della moto per finire in quello, invece la mia esperienza ventennale del gravity è stata bellissima veramente un bel mondo questo, per questo delle volte nel mio piccolo, mi prendo cosi' a cuore le sue sorti.Ed ora come dice Prossi chiusa la parentesi, parliamo di 29/26
Sul forum ci sono stati 155 commenti c'è n'è da leggere!http://www.mtb-forum.it/scarab-96-ancillotti-con-ruota-anteriore-da-29/ ultimamente ci siamo concentrati su quella da 27,5 a parer nostro e dopo i primi test ci sembra quella piu' ideale, la 29 se adoperi delle coperture che non siano smilze e leggere si comincia troppo a sentire l'effetto giroscopico, cosa che invece non è avvertibile sulla 27,5 http://www.mtb-forum.it/nuova-ancillotti-fry-756/Ok, evidentemente la verve polemica che ti anima (e dà la misura di quanto tu ci tenga ) ha un po' ostacolato la comprensione, ora ci saimao capiti.
A mio modesto parere pensare che si possa dalla periferia far cambiare le regole di base UCI è fuori discussione, a meno che la spinta venisse da qualche grossissimo nome dell' industria che facesse valere il suo peso commerciale e politico, così com'è avvenuto in effetti per la regolarizzazione delle 29er. Secondo me potrebbe essere più facile lavorare a livello italiano per ottenere una qualche deroga nei regolamenti nazionali. Poi però quando si esce dal confine toccherebbe tornare indietro, non so quanto sia potrebbe essere produttiva una soluzione del genere sia a livello sportivo che commerciale.
Che il mondo del gravity sia imparagonabile a quello della strada è un dato di fatto incontrovertibile. Io però stavo contestando una cosa differente, cioè che anche nel mondo del gravity, quello dei video o delle riviste, sia presente una enorme componente commerciale e di marketing che personalmente trovo discutibile non meno di analoghe situazioni che coinvolgono lo "stradismo". Sto parlando dell' industria, sia chiaro, non certo di chi ci mette la passione, il lavoro od il sudore: che sono però uguali e rispettabili indipendentemente dallo spessore delle gomme e dall'ampiezza della divisa di gara
Tornando in topic, visto che hai un'esperienza specifica sarebbe interessante il tuo parere tecnico sulla configurazione 26/29, con particolare riguardo ad escursione della forcella e rigidità della ruota anteriore.
Vi chiedo gentilmente di finire la polemica e di passare a 29/26
Grazie
Ma quale polemica... è una normale discussione, in cui si dibatte in maniera civile e quanto più possibile costruttiva. E giocoforza i motivi dell' inapplicabilità a scopi agonistici di una soluzione tecnica fanno parte a pieno titolo della discussione sulla soluzione tecnica stessa.
Altrimenti possiamo anche discutere "seriamente" dei vantaggi che porterebbe metterci un motore...