In tutto questo, io continuo a girare e divertirmi con la mia vecchia Slash da 26" in alluminio, tutta graffiata e segnata sbattendomene di tutti e tutto. Che bici......
Quoto!Sarò catastrofico ma questo è il mio bilancio per il 2018:
- Mercato ai minimi termini, lo testimoniano i prezzi di nuovo e soprattutto dell’usato su questo stesso mercatino, dove biciclette con una stagione alle spalle vengono svendute per ricavare il possibile piuttosto di vederle svalutate del 90% in tre anni;
- Sulla base di quanto sopra i produttori hanno smesso di lanciare finte evoluzioni che hanno affossato il mercato e svilito i clienti, sono al contrario corsi ai ripari riducendo i prezzi di listino;
- Emtb come unica nicchia di mercato dalla quale ottenere incremento dei volumi, ripresentando la formula dei prezzi folli per una platea maggiore di polli da spennare;
- stagione DH da sonnellino sul divano post pranzo domenicale, nn ricordo una gara avvincente;
- stagione enduro senza alcuna rilevanza agonistica e mediatica ad eccezione dei controlli antidoping, ma questa non è una novità;
- avvincente stagione xc, finalmente un nostro connazionale protagonista.
È morto il Re, viva il Re.
la tua analisi non fa una grinza. Il mercato ciclo è stagnante, tranne quello delle bici elettriche dove però io includerei soprattutto le bici da passeggio e meno le mtb, perché qui la torta è rimasta la stessa, solo che c'è chi si compra la ebike al posto della classica mtb. La somma è sempre la stessa. Dove ci sono i numeri è la mobilità cittadina.
Quindi ecco che trovi prezzi assurdi per dei telai con delle saldature allucinanti, ma con motore e batteria. D'altronde da qualche parte bisogna fare cassa.
Io vedo all'orizzonte grandi consolidamenti e pochi vincitori, che al momento sono i marchi che vendono online come Canyon, YT e Commencal.
Vorrei capire perché un rallentamento del mercato e delle vendite sarebbe "catastrofico" dal punto di vista di noi utenti: se si cambia una bici ogni 5 anni (diciamo) o anche più, invece che dopo 1 o 2 anni dall'acquisto(come le aziende produttrici spingono a fare), a me sembra un dato positivo: significa che ci si concentra su altri aspetti della mtb (vedi alexh1983) , che le bici "durano" nel tempo, che si fa più manutenzione e si dà lavoro a meccanici e tecnici, e che magari si spendono meglio i propri soldi. Il vero "progresso" nel mercato non è questo, semmai sta nell'allargare la platea di fruitori di bici e della mobilità sostenibile, cosa che, mi pare, sta avvenendo in diverse forme.Sarò catastrofico ma questo è il mio bilancio per il 2018:
- Mercato ai minimi termini, lo testimoniano i prezzi di nuovo e soprattutto dell’usato su questo stesso mercatino, dove biciclette con una stagione alle spalle vengono svendute per ricavare il possibile piuttosto di vederle svalutate del 90% in tre anni;
- Sulla base di quanto sopra i produttori hanno smesso di lanciare finte evoluzioni che hanno affossato il mercato e svilito i clienti, sono al contrario corsi ai ripari riducendo i prezzi di listino;
- Emtb come unica nicchia di mercato dalla quale ottenere incremento dei volumi, ripresentando la formula dei prezzi folli per una platea maggiore di polli da spennare;
- stagione DH da sonnellino sul divano post pranzo domenicale, nn ricordo una gara avvincente;
- stagione enduro senza alcuna rilevanza agonistica e mediatica ad eccezione dei controlli antidoping, ma questa non è una novità;
- avvincente stagione xc, finalmente un nostro connazionale protagonista.
Catastrofico... ma per nulla distante dalla realtà. La mia visione in questo articolo è volutamente ottimistica ma l'analisi che ho fatto fondamentalmente non si discosta molto dal tuo bilancio. Sono d'accordo su quasi tutto.
- Per quanto riguarda i tuoi primi due punti: il mercato non lo definirei ai minimi termini esclusivamente per il fatto che ci sono state stagioni peggiori in passato, ma i segnali che le vacche grasse siano finite sono chiari e inequivocabili e le aziende che hanno saputo adattarsi a questo con lungimiranza e cognizione di causa stanno funzionando meglio di quelle rimaste aggrappate a quelle logiche di mercato superate e improduttive che hanno la maggiore responsabilità di aver minato il mercato MTB, rendendolo stagnante e creando panico e confusione nonché svalutazioni ridicole e forbici di prezzo tra nuovo e usato avvilenti e scoraggianti.
- La tua analisi del fenomeno commerciale delle eMTB è tanto semplice e schietta quanto sacrosanta, sono più che d'accordo. Vero anche che, come ha detto @marco , i grossi numeri vantati dalle aziende per le e-bike appartengono al segmento commuter e urban mentre quello delle eMTB resta comunque una nicchia, e in quanto nicchia verrà succhiata fino all'ultima goccia e poi sputata in attesa della prossima bolla, come ciclicamente successo in passato.
- Per quanto riguarda le stagioni agonistiche delle diverse discipline, mi trovi d'accordo in merito a XC ed enduro ma non sono assolutamente d'accordo a proposito di quella di DH che è stata a mio avviso avvincente e imprevedibile e ha portato un bel ricambio generazionale sul podio e nelle posizioni alte della classifica.
Detto questo, sono dell'idea che l'approccio di @alexh1983 sia genuinamente il migliore per godersi serenamente questo sport e mi congratulo con lui!
E anche in quel caso però dovremmo rispettare le opinioni di tutti, fintanto che per ognuno "quel" modo di vivere la MTB ci rende felici. Conosco gente per cui le salite infinite sono il top e le discese non guadagnate sono un'offesa, gente che va solo in discesa, e nel mezzo tutti quanti.Vedo che il mio commento è piaciuto a molti, secondo me è questo il miglior spirito della MTB, ancor di più se fatto in compagnia. Sarebbe bello addirittura vedere sul MAG delle "recensioni di trail". E' ovvio qua si vedranno sempre (per fortuna!) tante recensioni di biciclette e componenti, ma se si sta ad impazzire dietro a ogni trovata "geometrica" che esce ogni anno (l'ultima le forcelle con offset ridotto, cosa non si fa pur di invecchiare precocemente un vecchio prodotto!) invece di godersi i sentieri si finirà per impazzire. Ricordo una volta che andando al Sempione presi l'autobus postale fino a Simplon Dorf, per alleviare un po' la salita fino allo Spitzhorli, e dovetti subirmi tutte le paturnie di un milanese che passava evidentemente la giornata in bottega dal ciclista piuttosto che sui pedali. Giunto pedalando al Sempione era seduto fuori dal ristoro Monteleone, quello rotondo, pensavo venisse allo Spitzhorli ma niente, per lui il giro era ritornare fino a Gondo in discesa, si perdeva del gran bello per non pedalare! Questo non è spirito da MTB è solo feticismo per un oggetto! Naturalmente Santa Cruz tutta kashimata e senza un graffietto... :D
Ma infatti mi è spiaciuto che non sia venuto, alla fine a me basta far gruppo, a fine giornata immagino che siamo arrivati ambedue contenti a casa!E anche in quel caso però dovremmo rispettare le opinioni di tutti, fintanto che per ognuno "quel" modo di vivere la MTB ci rende felici. Conosco gente per cui le salite infinite sono il top e le discese non guadagnate sono un'offesa, gente che va solo in discesa, e nel mezzo tutti quanti.
Che ognuno faccia come vuole, fintanto che è contento e non vuole imporre la sua idea di MTB come unica verità.
RESPECT RIDE or DIE .... il mercato è per i poveri di animo , la fatica e la gloria e per i veri appassionati .In tutto questo, io continuo a girare e divertirmi con la mia vecchia Slash da 26" in alluminio, tutta graffiata e segnata sbattendomene di tutti e tutto. Che bici......
Il problema è che nel weekend non usi un V12, ma un Pandino dell'85 scarburato, se compari la eMtb con la muscolare.....
Le e-mtb hanno ampliato la montagna a tutti anche a coloro che non hanno il fisico per arrivare in cima e non sempre è una buona cosa. Preciso che per me la bici elettrica è una cosa utile, specialmente a una certa età per qualcuno, ma non bisogna abusarne come se quei limiti non esistessero più. Io la vedo come una tesla, utile per ogni giorno della settimana per andare al lavoro, ma il weekend userei più volentieri una bella Lambo V12....
Sappiamo tutto dei veicoli per il semplice fatto che vanno immatricolati, e quindi c'è un registro.ma esiste qualche dato di mercato sulle vendite in italia e in europa?
numeri di vendita tra mtb emtb o urban tali da capire tutte le dinamiche del mercato a due ruote?
magari anche dati di vendita per regione e citta' e pensavo se questi dati potessero essere forniti da qualche associazione di categoria a cui i venditori sono iscritti.
sappiamo tutto su moto e auto ma poco sulle bici, o sbaglio io?
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personalmente ti dico che la penso come te... ma ho seriamente il timore che x il 2019 ci sarà un escalation delle grandi case x imporre divieti d'accesso a gogo in tutti i boschi e bikepark mondiali alle 26" residue...perché rovinano esteticamente la location ,poi sicuramente il veto hai costruttori di gomme con messa al bando immediato sui copertoni da 26"!!In tutto questo, io continuo a girare e divertirmi con la mia vecchia Slash da 26" in alluminio, tutta graffiata e segnata sbattendomene di tutti e tutto. Che bici......
dove sta scritto che il vero ciclista è nato per soffrire? L'agonista sicuramente, ma questo riguarda tutti gli sport, se vuoi vincere devi sputar sangue.Che ognuno dia il proprio peso alle regole del mercato , io faccio ancora 2 grandi distinzioni ...
Bici muscolari : qualsiasi essa sia per i veri ciclisti , appassionati di fatica , dolore e drogati di acido lattico.
Bici elettriche : probabilmente il futuro , ma non per i CICLISTI , gioco per tutti coloro che cercano un punto di congiunzione tra bici e moto da enduro. Molto lassismo mentale e non devoti alla fatica , faccio difficoltà a vederli come CICLISTI , non so come definirli ma io non mi sento un ciclista al pari di un e-bikers , e come tali non voglio essere catalogato.
Volemose beeee .
dove sta scritto che il vero ciclista è nato per soffrire? L'agonista sicuramente, ma questo riguarda tutti gli sport, se vuoi vincere devi sputar sangue.
Chi non è malato di agonismo, invece, può tranquillamente coltivare la propria passione godendosi il giro, le salite (quando il cuore sale troppo, fermati, ammira il panorama, fai una foto, scherza con gli amici...) e le discese (se rischi troppo, rallenta che in fondo non c'è una pornostar a darti il premio).
Goditi la natura senza lo stress di tutti i giorni, la montagna, la compagnia degli amici ed alla fine il "terzo tempo" a base di birra.
E se per tutto questo dovrò comprare una e-bike, w le e-bike. Sempre ciclisti saremo, alla faccia dei talebani del dolore.
Per ora continuo a pedalare una muscolare, ma sempre per piacere e non per masochismo.
anche questo e'vero, e non e'poco.Sappiamo tutto dei veicoli per il semplice fatto che vanno immatricolati, e quindi c'è un registro.
non ho capito se è una battuta per fare una risata, che ci sta, o un'affermazione seria e, quindi, poco intelligente.dove sta scritto che il vero ciclista è nato per soffrire? L'agonista sicuramente, ma questo riguarda tutti gli sport, se vuoi vincere devi sputar sangue.
Chi non è malato di agonismo, invece, può tranquillamente coltivare la propria passione godendosi il giro, le salite (quando il cuore sale troppo, fermati, ammira il panorama, fai una foto, scherza con gli amici...) e le discese (se rischi troppo, rallenta che in fondo non c'è una pornostar a darti il premio).
Goditi la natura senza lo stress di tutti i giorni, la montagna, la compagnia degli amici ed alla fine il "terzo tempo" a base di birra.
E se per tutto questo dovrò comprare una e-bike, w le e-bike. Sempre ciclisti saremo, alla faccia dei talebani del dolore.
Per ora continuo a pedalare una muscolare, ma sempre per piacere e non per masochismo.
Difatti se non sei agonista andare in mtb è come stare sul divano e godersi la merenda!
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non ho capito se è una battuta per fare una risata, che ci sta, o un'affermazione seria e, quindi, poco intelligente.
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