Questo è quanto ci è costato (Nitrous, Nibbio, Franky gomma ed il sottoscritto) per partecipare al Commençal day di domenica 29/04 in quel di Villar S.Costanzo. In cambio; una maglietta, un cacciavite multipunta, un biscotto di meliga e un esempio di come NON va organizzato un raduno.
Il tutto era molto approssimativo; al punto di incontro non un cartello che indicasse il punto di raccolta e partenza dei furgoni, che si è rivelato poco distante (in auto) dal bar, ma se fossimo arrivati tardi avremmo tribolato non poco per trovarli con le nostre forze non conoscendo il posto. Giunti all' "accampamento" abbiamo trovato il banco per l'iscrizione dove abbiamo ricevuto i suddetti gadgets e le risicate informazioni "utili" per la giornata che erano: 1° non pagate i 12,00 euro per la mezza giornata perchè scade alle 14,00 e non potete andare su alla "Croce" (percorso lungo da 1.100mt di dislivello) 2° i furgoni partono di quà ogni 6 minuti circa per i 2 percorsi DH brevi. 3° i giri alla "Croce" saranno 2, uno al mattino ed 1 al pomeriggio. Fine delle info.
Non un foglio che desse dei riferimenti, degli orari, un programma della giornata, i nomi di eventuali responsabili o referenti per chiarimenti o necessità varie, nulla, per la serie se sei sveglio te li trovi altrimenti stai li.
Tra le necessità c'era anche quella del wc ed eventuale ristoro, molti altri come noi avevano famiglia al seguito, che se non automunita ha trovato non poche difficoltà a raggiungere a piedi un bar.
Lasciamo stare gli imprevisti (un furgone ha bucato e c'è stato un po di ritardo per quel motivo, ma son cose che capitano), quello che ci ha infastidito è stato il già accennato senso di approssimazione ed in più il marcato sentore di "partigianeria" (mafia mi pareva eccessivo) dell'organizzazione. Mi spiego meglio: le informazioni su "cosa fare per salire" le si apprendeva ascoltando i discorsi che intercorrevano tra i vari amici accorsi all'evento, insomma gente che bene o male già si conosceva e che inevitabilmente ha avuto la precedenza su altri con l'espressione "sperduta" che non sapevano bene nè che fare nè tantomeno a chi chiederlo.
Ma l'ulteriore conferma di questa sensazione l'abbiamo avuta nel pomeriggio. Dopo il bel giro alla "Croce", che il buon Franky ha preso per un pelo per le ragioni di cui sopra, siamo tornati al prato (ora di pranzo. 2 ore per fare il giro. carino, però) e dopo esserci rifocillati (meno male che avevamo i panini con noi. Previdenti.) decidiamo di farci un paio delle discese più brevi ed alle 14,00 Nitrous e Franky (io e Nibbio dovevamo fare ancora il ruttino) si piazzano sul prato in attesa dei furgoni previsti.....nulla. Dopo un pò, 15 min, si viene a sapere che sono stati usati per andare su alla "Croce", quindi si aspetta. Poco dopo un fuoristrada carrello munito carica qualcuno e parte......boh? era dell'organizzazione o privato? non si saprà mai. Ore 14,20/25 arriva un furgone, beh, meglio tardi che mai......eggià, sembra facile, la soddisfazione dei nostri amici dura pochissimo, si presentano un paio di personaggi, cioè, volevo dire, "amici" che chiedono e ottengono di essere portati "su a mangiare"..... a rimostranze i nostri si son sentiti rispondere "vabbè, li porto su un momento e torno". Morale alle ore 15,00 girata di tacchi e tanti auguri per il prossimo evento. A noi non ci beccano più. La prossima volta che spenderemo dei soldi per girare in bici lo faremo SOLO in bike park.
Ah, dimenticavo i percorsi....no, cioè, IL percorso, perchè 1 ne abbiamo fatto. Mettere un paio di cartellini, magari piccoli, o due fettuccine per segnare almeno i punti "critici"?
Il tratto finale della "Croce" confluisce in quello (così ci hanno detto) chiamato "mortal combat" dove sono presenti un paio di pedane "gustose" che invogliano al salto. Meno male che noi veciot al primo giro la prendiamo calma per capire cosa si può fare, perchè arrivati ben lunghi all'imbocco della seconda pedana, nel momento in cui si decide di passarle a fianco per vedere com'era, ci troviamo davanti un fosso ed il sottoscritto dopo una bella inchiodata ci infila dentro la ruota davanti, fortunatamente senza conseguenze. Anche lì, pensare che sarebbero potuti arrivare dei Babbei da fuori che non conoscono i percorsi, oltre ai soliti amici, non era difficile.
Il tutto era molto approssimativo; al punto di incontro non un cartello che indicasse il punto di raccolta e partenza dei furgoni, che si è rivelato poco distante (in auto) dal bar, ma se fossimo arrivati tardi avremmo tribolato non poco per trovarli con le nostre forze non conoscendo il posto. Giunti all' "accampamento" abbiamo trovato il banco per l'iscrizione dove abbiamo ricevuto i suddetti gadgets e le risicate informazioni "utili" per la giornata che erano: 1° non pagate i 12,00 euro per la mezza giornata perchè scade alle 14,00 e non potete andare su alla "Croce" (percorso lungo da 1.100mt di dislivello) 2° i furgoni partono di quà ogni 6 minuti circa per i 2 percorsi DH brevi. 3° i giri alla "Croce" saranno 2, uno al mattino ed 1 al pomeriggio. Fine delle info.
Non un foglio che desse dei riferimenti, degli orari, un programma della giornata, i nomi di eventuali responsabili o referenti per chiarimenti o necessità varie, nulla, per la serie se sei sveglio te li trovi altrimenti stai li.
Tra le necessità c'era anche quella del wc ed eventuale ristoro, molti altri come noi avevano famiglia al seguito, che se non automunita ha trovato non poche difficoltà a raggiungere a piedi un bar.
Lasciamo stare gli imprevisti (un furgone ha bucato e c'è stato un po di ritardo per quel motivo, ma son cose che capitano), quello che ci ha infastidito è stato il già accennato senso di approssimazione ed in più il marcato sentore di "partigianeria" (mafia mi pareva eccessivo) dell'organizzazione. Mi spiego meglio: le informazioni su "cosa fare per salire" le si apprendeva ascoltando i discorsi che intercorrevano tra i vari amici accorsi all'evento, insomma gente che bene o male già si conosceva e che inevitabilmente ha avuto la precedenza su altri con l'espressione "sperduta" che non sapevano bene nè che fare nè tantomeno a chi chiederlo.
Ma l'ulteriore conferma di questa sensazione l'abbiamo avuta nel pomeriggio. Dopo il bel giro alla "Croce", che il buon Franky ha preso per un pelo per le ragioni di cui sopra, siamo tornati al prato (ora di pranzo. 2 ore per fare il giro. carino, però) e dopo esserci rifocillati (meno male che avevamo i panini con noi. Previdenti.) decidiamo di farci un paio delle discese più brevi ed alle 14,00 Nitrous e Franky (io e Nibbio dovevamo fare ancora il ruttino) si piazzano sul prato in attesa dei furgoni previsti.....nulla. Dopo un pò, 15 min, si viene a sapere che sono stati usati per andare su alla "Croce", quindi si aspetta. Poco dopo un fuoristrada carrello munito carica qualcuno e parte......boh? era dell'organizzazione o privato? non si saprà mai. Ore 14,20/25 arriva un furgone, beh, meglio tardi che mai......eggià, sembra facile, la soddisfazione dei nostri amici dura pochissimo, si presentano un paio di personaggi, cioè, volevo dire, "amici" che chiedono e ottengono di essere portati "su a mangiare"..... a rimostranze i nostri si son sentiti rispondere "vabbè, li porto su un momento e torno". Morale alle ore 15,00 girata di tacchi e tanti auguri per il prossimo evento. A noi non ci beccano più. La prossima volta che spenderemo dei soldi per girare in bici lo faremo SOLO in bike park.
Ah, dimenticavo i percorsi....no, cioè, IL percorso, perchè 1 ne abbiamo fatto. Mettere un paio di cartellini, magari piccoli, o due fettuccine per segnare almeno i punti "critici"?
Il tratto finale della "Croce" confluisce in quello (così ci hanno detto) chiamato "mortal combat" dove sono presenti un paio di pedane "gustose" che invogliano al salto. Meno male che noi veciot al primo giro la prendiamo calma per capire cosa si può fare, perchè arrivati ben lunghi all'imbocco della seconda pedana, nel momento in cui si decide di passarle a fianco per vedere com'era, ci troviamo davanti un fosso ed il sottoscritto dopo una bella inchiodata ci infila dentro la ruota davanti, fortunatamente senza conseguenze. Anche lì, pensare che sarebbero potuti arrivare dei Babbei da fuori che non conoscono i percorsi, oltre ai soliti amici, non era difficile.