Ore 8.00 appuntameto con i locals davanti al negozio a Cassino per organizzarsi con le auto, ore 8.30 Bar all'uscita del casello dell'autostrada per incontare gli altri, saluti, cafettino, soliti sfottò e via si parte per la località Polleca dove lasciare le auto. Il tempo è bello, qualche nuvola all'orizzonte, ma niente di preoccupante. Giunti sul posto, grazie all'amico Ske che si è procurato le chiavi del rifugio, parcheggiamo le auto e ci mettiamo in sella. Si iniza...
Partenza tranquilla, leggera salita, prima su sterrato e poi su asfalto fino alla deviazione che ci porta nella parte che più temevamo, ovvero terra rossa che pensavamo molto fangosa causa pioggie dei giorni passati, invece, la troviamo bella compatta. Si comincia a salire veramente, le pendenza aumenta. Dalla terra si passa ad uno sterrato molto sconnesso di pendenza ancora maggiore, ma si sale comunque. Sorge un problema in coda al gruppo, un ragazzo si sente poco bene, Ske Natalino Garga e il Nonno rimangono con lui, gli altri proseguono, io mi trovavo a metà gruppo e quindi non so bene cosa sia successo, gruppo frastagliato, comincia a girare un brutto vento e si rannuvola tutto, qualcuno vuole tornare indietro, in sei-sette si decide di proseguire per vedere il redentore (e cavolo se l'abbiamo visto, forse anche da troppo vicino, stavamo quasi per raggiungerlo, ma non la statua l'Altro!!!), comunque salitona finale e Redentore il lontananza, accompagno il gruppetto fino ai piedi della strada che porta alla statua e mi raccomando "ragazzi andate su, fate due foto e sbrigatevi ascendere che la vedo brutta!!) i ragazzi si attardano, io che strillo da giù, ma non mi sentono, finalmente dopo una decina di minuti (era già iniziato a piovere abbodantemente e a tuonare) cominciano a scendere, c'è un km di salida da rifare, mi avvio e comincia una fittissima grandinata, temperatura 0°C e mani già congelate, la salita fatta pochi minuti prima si era già trasformata in un fiume di acqua e fango, grandine sempre battente che si accumula sul sentiero. Un freddo boia, corriamo (non troppo) lungo la strada del ritorno, senza sensibilità alle mani, il tratto nel bosco si è trasformato in una palude di fango, difficile rimanere in sella soprattutto perchè non ci si rende conto se i
freni sono tirati o meno in quanto non si ha più sensibilità alle dita. In tutta sincerità ho sofferto veramente tanto!!!
Lungo la strada incontriamo Ske e Simba che ci stavano aspettando, via tutti insieme verso il rifugio.
Qui è iniziata la seconda parte della grandiosa giornata (ho anche qualche foto), tutti congelati, fortunatamente s'è stata la possibilità di entrare nella struttura e cambiarci alla meglio, acceso il Gargaque, abbiamo cominciato a togliere le vivande dalle borse, riscaldandoci con il vino e ci siamo mangiati questo mondo e quell'altro!!!
Ci sono alcune foto che rimarranno nella storia!!!