News Quanto può avvicinarsi un dilettante alla velocità dei pro?

impeto72

Nel dubbio, non mollare!
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Torino
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Da vecchio bacucco, con un timido, insignificante, superfluo, limitato e dimenticabile passato da semi pro, posso affermare che la vera differenza tra un PRO e un Amatore (bravo o brocco che sia), è la capacità di recupero!
Bene o male tutti abbiamo il periodo di super forma, ma la capacità che hanno i PRO di attestare questo periodo per più mesi consecutivi, fa la vera differenza, senza andare a scomodare paragoni improbabili con gli ALIENI.
 
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lorenzom89

Biker grossissimus
23/10/10
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emilia romagna
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Da vecchio bacucco, con un timido, insignificante, superfluo, limitato e dimenticabile passato da semi pro, posso affermare che la vera differenza tra un PRO e un Amatore (bravo o brocco che sia), è la capacità di recupero!
Bene o male tutti abbiamo il periodo di super forma, ma la capacità che hanno i PRO di attestare questo periodo per più mesi consecutivi, fa la vera differenza, senza andare a scomodare paragoni improbabili con gli ALIENI.
beh dici poco, capacità di recupero vuol dire anche che riesci anche a caricare di più in allenamento proprio perchè recuperi prima e sei già pronto per spingere di nuovo e quindi migliorare

secondo me per capire bene cosa vuol dire essere un professionista bisogna capire bene il concetto di "selezione", perchè un pro non è solo un essere umano che da quando ha 8 anni passa la vita a pedalare e soprattutto ad allenarsi (che è ben diverso da uscire semplicemente in bici), quello bene o male lo possono fare tutti, ma quando diventi un pro di alto livello (diciamo uno dei top 500 al mondo) , vuol dire che sei passato prima da esser selezionato tra i migliori (sparo dei numeri a caso)10 000 esordienti, poi migliori 5 000 allievi, poi migliori 3000 juniores, poi migliori 1000 under 23, ed ecco che sei hai passato tutte queste selezioni ti ritrovi a 20-22 anni a passare tra i 500 migliori al mondo.

e questa è una selezione che comprende: genetica, sapersi allenare, saper mangiare, saper correre, avere grinta, non cadere, avere costanza ecc..

è un concetto che si capisce ancora di più nel calcio perchè la platea di aspiranti è ancora più ampia, oggi se prendete anche il più scarso panchinaro di serie B del campionato italiano e lo paragonate col miglior amatore della vostra regione, non c'è comunque paragone, non si avvicinerà neanche lontanamente l'amatore al professionista "scarso".
 

ant

Biker assatanatus
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Santa Cruz HT "Orangina" - KTM Scarp prestige "scarpetta"
vuol dire che sei passato prima da esser selezionato tra i migliori (sparo dei numeri a caso)10 000 esordienti, poi migliori 5 000 allievi, poi migliori 3000 juniores, poi migliori 1000 under 23
vivo questa cosa con mio figlio agonista XC. che se la cava ma è a malapena nei migliori 100 esordienti italiani, pur allenandosi parecchio.

a parità di allenamento (che è cmq tanto e al di sopra di una certa età o lo fai di mestiere o non vedo come si possano avere certi carichi) conta la genetica (altrimenti saremmo tutti schurter) e si vede già a quell'età chi è nato per fare quello e chi a certi livelli non arriverà mai.
Infine, anche fra chi ha la genetica fortunata, conta la testa e la capacità di essere al top sempre, che è un altro dono che si può acquisire si ma fino a un certo punto.

Domenica a una gara di Italia Bike Cup (Albenga) uno di questi "predestinati" è caduto mentre era in testa, ha rotto leva freno e staccato la leva telescopico... si è rialzato, ha fatto due giri a ruota del terzetto al comando (facendo le discese con la sella alta) e poi ha sgasato ed ha vinto lo stesso.

Questa è "testa" oltre che "motore". bisogna avere la combinazione di entrambe e sono giustamente pochissimi.
 

orso2020

Biker etrusco
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etruria
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una front e una gravel
è un concetto che si capisce ancora di più nel calcio perchè la platea di aspiranti è ancora più ampia, oggi se prendete anche il più scarso panchinaro di serie B del campionato italiano e lo paragonate col miglior amatore della vostra regione, non c'è comunque paragone, non si avvicinerà neanche lontanamente l'amatore al professionista "scarso".
Questa cosa l'ho provata tanti anni fa quando giocavo a livello giovanile, ero un buonissimo amatore e la mia squadra era ben organizzata, ci capitava spesso di fare partite di allenamento con squadre del settore giovanile di squadre di serie A, B, e C. Tutto un altro mondo, fisicamente il doppio di noi, più potenti, veloci e smaliziati, ti sembra di arrivare prima sul pallone ma ci arrivi sempre secondo :cry: considera che noi mediamente ci allenavamo 3 volte alla settimana, loro tutti i giorni e con metodi a noi sconosciuti.
 
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ide84

Biker superis
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Garlasco
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Specialized epic s-works
Ormai è tutto all'astremo, in tutte le categorie e in tutte le discipline. Se è anche vero che il vero talento in un modo o nell'altro emerge sempre, oggi non basta. Una volta ti trovavi il Max Biaggi che per caso girava in pista con una 125 stradale a 16 anni e dopo qualche anno era al mondiale. Oggi se a 8 anni non corri già in minimoto, con podi ecc. il mondiale o anche solo il Civ lo vedi col binocolo! E' tutto sempre e troppo portato esasperato, col risultato che se noi ( son del 1984 ) iniziavamo qualcosa da adolescenti per passione, non certo perchè introdotti dai genitori, magari lo pratichi ancora oggi. Un domani saremo pieni di pseudo-fenomeni, veri o presunti, o che magari potevano esserlo, talmente stufi già a 14 anni di far qualcosa, che poi in adolescenza mollano tutto. Alla fine il vero scoglio è l'adolescenza, quando tu dopo una vita di sacrifici, vedi gli altri uscire al sabato sera e tu non puoi, perchè hai la gara chissà dove per arrivare merdesimo e passa la voglia. Non so che dire.
 

Heavy Metal Biker

Biker ciceronis
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Val di Susa
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Questa cosa l'ho provata tanti anni fa quando giocavo a livello giovanile, ero un buonissimo amatore e la mia squadra era ben organizzata, ci capitava spesso di fare partite di allenamento con squadre del settore giovanile di squadre di serie A, B, e C. Tutto un altro mondo, fisicamente il doppio di noi, più potenti, veloci e smaliziati, ti sembra di arrivare prima sul pallone ma ci arrivi sempre secondo :cry: considera che noi mediamente ci allenavamo 3 volte alla settimana, loro tutti i giorni e con metodi a noi sconosciuti.
Al mio paesello ci è nato e cresciuto uno che all'apice della carriera è arrivato a giocare in serie A in squadre che lottavano per la salvezza, quindi sulla carta un mestierante, davvero nulla di che. Al campetto sembrava Maradona :maremmac: ma appena entrò nelle giovanili della juve non lo vedemmo più tra noi comuni mortali.
 
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ant

Biker assatanatus
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Ormai è tutto all'astremo, in tutte le categorie e in tutte le discipline. Se è anche vero che il vero talento in un modo o nell'altro emerge sempre, oggi non basta. Una volta ti trovavi il Max Biaggi che per caso girava in pista con una 125 stradale a 16 anni e dopo qualche anno era al mondiale. Oggi se a 8 anni non corri già in minimoto, con podi ecc. il mondiale o anche solo il Civ lo vedi col binocolo! E' tutto sempre e troppo portato esasperato, col risultato che se noi ( son del 1984 ) iniziavamo qualcosa da adolescenti per passione, non certo perchè introdotti dai genitori, magari lo pratichi ancora oggi. Un domani saremo pieni di pseudo-fenomeni, veri o presunti, o che magari potevano esserlo, talmente stufi già a 14 anni di far qualcosa, che poi in adolescenza mollano tutto. Alla fine il vero scoglio è l'adolescenza, quando tu dopo una vita di sacrifici, vedi gli altri uscire al sabato sera e tu non puoi, perchè hai la gara chissà dove per arrivare merdesimo e passa la voglia. Non so che dire.
guarda, ti parlo della bici perchè ci sono dentro fino al collo (del calcio so veramente poco)... tanti fanno la trafila che dici tu (aspetto che mio figlio mi faccia lo stesso discorsetto, questione di tempo) perchè fare la vita dell'atleta come dici tu per arrivare 20mo quando hai fatto una buona gara beh... passa la voglia, soprattutto quando subentrano altri interessi.

però, a onor del vero, tutti questi che mollano l'agonismo non mollano la passione. A 20 anni tanti ricominciano ad andare in bici, magari dall'xc passano all'enduro, qualcuno ricomincia a correre le categorie regionali (ma con tutt'altro spirito)... insomma il semino della passione è rimasto.

Certo è che quest'esasperazione da subito non è bella e secondo me manco sana, ma questo è.
 

orso2020

Biker etrusco
20/7/20
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etruria
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Al mio paesello ci è nato e cresciuto uno che all'apice della carriera è arrivato a giocare in serie A in squadre che lottavano per la salvezza, quindi sulla carta un mestierante, davvero nulla di che. Al campetto sembrava Maradona :maremmac: ma appena entrò nelle giovanili della juve non lo vedemmo più tra noi comuni mortali.
Tra quelli nati nella mia piccola cittadina, 2 addirittura nello stesso mio quartiere e nei paesi vicini qualcuno ha sfondato arrivando a essere in nazionale e a vincere l'europeo, un paio quasi coetanei li ho visti giocare quando giocavo io, si vedeva già all'eta di 12-13 anni che avevano qualcosa in più.
 

Max.Massi

Biker superis
23/9/11
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Sanremo
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Cube
vivo questa cosa con mio figlio agonista XC. che se la cava ma è a malapena nei migliori 100 esordienti italiani, pur allenandosi parecchio.

a parità di allenamento (che è cmq tanto e al di sopra di una certa età o lo fai di mestiere o non vedo come si possano avere certi carichi) conta la genetica (altrimenti saremmo tutti schurter) e si vede già a quell'età chi è nato per fare quello e chi a certi livelli non arriverà mai.
Infine, anche fra chi ha la genetica fortunata, conta la testa e la capacità di essere al top sempre, che è un altro dono che si può acquisire si ma fino a un certo punto.

Domenica a una gara di Italia Bike Cup (Albenga) uno di questi "predestinati" è caduto mentre era in testa, ha rotto leva freno e staccato la leva telescopico... si è rialzato, ha fatto due giri a ruota del terzetto al comando (facendo le discese con la sella alta) e poi ha sgasato ed ha vinto lo stesso.

Questa è "testa" oltre che "motore". bisogna avere la combinazione di entrambe e sono giustamente pochissimi.
però attenzione stiamo parlando di esordienti, neanche 14 anni. Li può essere che questo ragazzino sia semplicemente più sviluppato fisicamente di altri. Senza nulla togliere al tuo ragazzo l’importante è che si diverta :-). Io penso che allenarsi sul serio bisogna iniziare gradualmente da allievi per spingere in modo deciso da juniores. Sono contro questa esasperazione delle categorie giovanili. Quando arrivi a 17/18 anni devi essere fresco e avere ancora un sacco di voglia di dare. il salto negli under 23 vuol dire praticamente fare i prof, e ne devi avere di voglia, perché li ne mastichi un sacco di bocconi amari. Mio parere personale ;-)
 

Max.Massi

Biker superis
23/9/11
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guarda, ti parlo della bici perchè ci sono dentro fino al collo (del calcio so veramente poco)... tanti fanno la trafila che dici tu (aspetto che mio figlio mi faccia lo stesso discorsetto, questione di tempo) perchè fare la vita dell'atleta come dici tu per arrivare 20mo quando hai fatto una buona gara beh... passa la voglia, soprattutto quando subentrano altri interessi.

però, a onor del vero, tutti questi che mollano l'agonismo non mollano la passione. A 20 anni tanti ricominciano ad andare in bici, magari dall'xc passano all'enduro, qualcuno ricomincia a correre le categorie regionali (ma con tutt'altro spirito)... insomma il semino della passione è rimasto.

Certo è che quest'esasperazione da subito non è bella e secondo me manco sana, ma questo è.
Certo non è bella, ma credo che in questo comunque un genitore possa fare molto. Sia nel Modo di approcciare il risultato che viene fuori, sia ad esempio nello scegliere squadre dove non ci siano degli invasati come DS (e purtroppo sono molte). Poi come dici tu, quello che conta è avergli trasmesso una passione e i valori dello sport e quello fa tutta la differenza :-)
 
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ifixtchentchen

Biker urlandum
8/9/11
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Friuli ovest
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Io giro dove si allenano Fontana, Tabacchi, Colledani, i Braidot, e ho modo di confrontarmi con i loro tempi su strava. In salita il confronto non ha senso, dove fanno impressione è in discesa, con bici da xc e gomme semislick, magari sul bagnato. Se la giocano con i più forti enduristi della zona.
 
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ant

Biker assatanatus
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Santa Cruz HT "Orangina" - KTM Scarp prestige "scarpetta"
però attenzione stiamo parlando di esordienti, neanche 14 anni. Li può essere che questo ragazzino sia semplicemente più sviluppato fisicamente di altri. Senza nulla togliere al tuo ragazzo l’importante è che si diverta :-). Io penso che allenarsi sul serio bisogna iniziare gradualmente da allievi per spingere in modo deciso da juniores. Sono contro questa esasperazione delle categorie giovanili. Quando arrivi a 17/18 anni devi essere fresco e avere ancora un sacco di voglia di dare. il salto negli under 23 vuol dire praticamente fare i prof, e ne devi avere di voglia, perché li ne mastichi un sacco di bocconi amari. Mio parere personale ;-)
Condivido, ma il mondo bici (sia strada che XC) ha preso un'altra piega. Li vogliono atleti finiti già a 16/17 anni. Non lo dico solo io.
Sull'essere sviluppati fisicamente vero, ma vale per tutti quelli davanti: il quartetto davanti erano 14enni che sembravano 18enni, tutti quanti.
 

Max.Massi

Biker superis
23/9/11
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Sanremo
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Cube
Condivido, ma il mondo bici (sia strada che XC) ha preso un'altra piega. Li vogliono atleti finiti già a 16/17 anni. Non lo dico solo io.
Sull'essere sviluppati fisicamente vero, ma vale per tutti quelli davanti: il quartetto davanti erano 14enni che sembravano 18enni, tutti quanti.
Non nego che ci siano dei problemi in questo senso. Bisogna anche stare attenti alla percezione tra la realtà e il sentito dire. Alla ribalta sentiamo tutti i giorni di questi fenomeni (vedi evenepoel) che erano già stratosferici a 18 anni. Ma questi sono una serie di combinazioni di fattori che hanno portato a quel risultato. E non sono tutti, ma stanno sulle dita di una mano, massimo due. Però esistono anche tutti gli altri, che non saranno il GOAT di turno ma comunque quando imbroccano la preparazione e la giornata giusta il risultato lo fanno. E questi ci arrivano solo se non sono stati spremuti come dei limoni da giovani. Poi per carità io non sono il CT della nazionale e non sono un professionista. Ma a livello nazionale ho corso tanto. Una grande % di quelli che vincevano i titoli nazionali nelle categorie giovanili poi non arrivavano al professionismo. Io per primo quando sono arrivato all'under23 (e premetto che non ho le doti naturali per fare il professionista) ero già finito mentalmente, perché è da quando avevo 14 anni che vivevo di tabelle, diete e cardiofrequenzimetro. Io penso che a 17 anni bisogna iniziare a fare sul serio e pestare. Li se tutto va bene raccogli i risultati che ti portano all'under23. Dove devi pestare ancora più duro e magari raccogliere pochi risultati ma farlo in ottica di crescita della prestazione in un ciclo di anni e non della singola stagione. Comunque dico tutto questo solo perché mi dispiace molto vedere i numeri che crollano dopo la categoria esordiente. Per mille motivi ovviamente non solo questi. Però se si guarda solo al vincitore al movimento rimangono 10 ragazzi. Invece noi dobbiamo portare tutti ad andare avanti, poi qualcuno ne farà un lavoro gli altri ne faranno la loro passione a livello amatoriale (ed anche qui scoperchiamo un vaso di Pandora perché a mio parere va rivisto tutto il sistema di categorie). Detto questo auguro ogni bene al tuo figliolo e che possa amare questo sport come lo amiamo tutti noi
 
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