Opinione La semplificazione della mountain bike

Boro

Biker meravigliosus
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Reggio Emilia
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Qui si apre un altro problema: può apparire strano, ma ripulire sentieri senza essere autorizzati é vietato a prescindere dalla finalità perseguita. Addirittura il ripulire fine a se stesso é anch'essa una pratica non consentita, anche se si tratta di sentieri storici. Di conseguenza quando questo tipo di intervento diventa sistematico iniziano i problemi.
Se si tratta di terreno privato é un conto ed é giusto rispettare la volontà del proprietario; se si tratta di demanio o uso civico in assenza di altre necessità, io lascerei fare fin quando in cambio si ottengono ordine e pulizia dei luoghi (che stato e enti pubblici non sempre garantiscono).
Sempre saputo, quindi bisognerebbe operare in punta di piedi e che si noti l'intervento il minimo possibile.
C'e' gente che ci va con la motosega e lavora anche col buio dotata di torce, della serie sentitemi e vedetemi.
Qua vicino hanno passato settimane ad aprire un sentiero in una valle angusta e piena di vegetazione lavorando come boscaioli.
Appena finito e cominciato a girarci il proprietario ha chiuso tutto.
 

Gio.facaccina

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Io parlo di Finale perché vivo prevalentemente la realtà finalese. Il mio discorso è generale. E' vero a Finale si è sempre forgonato (non tutti comunque la maggior parte), il che nel caso specifico non è stato un male consentendo di creare centinaia di Km di sentieri curati 365 giorni all'anno, di creare una realtà in grado di ospitare l EWS... Anche il modo di furgonare comunque è cambiato nel tempo, una volta c'erano molte risalite singole di persone che poi una volta in quota pedalavano, i tour erano più che altro eventi del weekend per tedeschi in ferie. Oggi tutti fanno tour furgonando tutto il giorno a ripetizione, ovviamente quasi tutti utenti muniti di e-bike. Perché? perché la mtb è stata aperta a persone con la mentalità del passo la carta per divertirmi. E guarda caso da quando ci sono questi utenti molti sentieri del finalese sono stati spianati per incontrare i gusti (ed evitare il ricovero) di questa fetta di paganti inchiappati delle ruote dentate.
 

UnoQualunque

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Rendere zone molto belle e non servite da impianti accessibili a tutti. Davvero non vedi il problema in questo? è una questione di rispettare almeno quei pochi spazi che sono rimasti incontaminati, spazi che per essere goduti richiedono un pagamento che non sia in euro. Perché uno che vuole stare in pace nella natura e che si guadagna con le gambe 1000+ metri di dislivello deve trovare decine di e-bikers che schiamazzano e si fanno selfie? Significa rendere tutto alla portata di tutti e in natura questo contrasto è così forte che fa male agli occhi.
Quando al fare bike park senza impianti di risalita... la manutenzione di un bike park ha dei costi che vengono sostenuti facendo pagare l'accesso all'impianto. Senza impianto non hai neppure i soldi per curare le piste. Poi per dirti la logica di chi va in e-mtb, io vivo a Finale Ligure, oramai vedo solo gente con la e-mtb che furgona, Non hanno nemmeno più voglia di aspettare che la bici li porti alla vetta... totale disprezzo.
Si non vedo il problema. Perchè ogni cosa deve essere riservata all'elite? Questa cosa di vedere la montagna degna solo ad una sorta di elite non la sopporto (alpinisti, "veri" biker, ecc..) Non sto dicendo di rendere i posti una sorta di rimini, ma mantenerli vivi. Chi ci da il diritto di poter giudicare gli altri, ovvero e-biker e novellini (ps. ho una MTB classica e giro da più di 15 anni) come non degni di certe cose? Se noi (non io) vediamo al MTB con il vecchio concetto di sudore e fatica e la soddisfazione e fare un sentiero verticale totalmente trialistico tutto in sella, non vuol dire che sia la giusta visione di questo sport o meglio, non è l'unica. C'è chi piace il flow, chi i sentieri pettinati, chi non vuole fare fatica ma solo divertirsi con una e-bike, quindi? Non sono degni di poter volere i posti come piacerebbe a loro? Se le e-mtb hanno aperto la MTB a chi non sa nulla di guida in fuoristrada cosa dobbiamo fare? Continuare a guardarli dall'altro in basso scuotendo la testa vedendoli già in ospedale o sfruttare il fenomeno per cercare appunto di creare più zone curate e mantenute che andrebbero anche a nostro vantaggio? Cosi, se vuoi, vai in un sentiero curato, se sei bravo continui a buttarti giù dalla cima di una montagna.

Che fastidio da espandere la MTB e renderla più fruibile? I posti troppo segreti e/o creati dalla passione di un gruppetto di amici, prima o poi muoiono a meno che non ci sia un buon samaritano che continua a fare manutenzione. Infatti, pagherei per far tornare alcuni sentieri della mia zona, un tempo spettacolari, alle condizioni di una volta. Il ragazzi con tantissimo tempo libero (io ero uno di quelli) che li seguivano ovviamente sono cresciuti e ora sono tutti con famiglia e altri impegni quindi hanno smesso di fare manutenzione, la gente che prima girava ha visto che si stavano rovinando sempre di più e hanno iniziato a girare sempre meno e ora praticamente sono abbandonati. Cosa mi resta quindi? Quei sentieri esistenti da tempo promiscui con chi va a piedi. In questo scenario non sono meglio queste "trail area" dedicate alle MTB? Posti come Finale Ligure, Pogno, Massa, ecc.. non sono una buona idea? Che fastidio danno quelli con l'e-bike, che girano a Finale Ligure anche se non hanno una tecnica eccelsa? Prima o poi impareranno, e se non imparano pace, o non è il loro sport e se ne accorgeranno, oppure scenderanno al massimo delle loro possibilità. Però stanno facendo una cosa sana, all'aria aperta e a loro modo si stanno divertendo perchè appunto non cercano la fatica e i tecnicismi. I discorsi elitari non riesco proprio a sopportarli.
 
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semmenthal

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29/3/10
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imola
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A mio avviso la MTB in Italia non e' vista dalla massa come uno sport , o meglio , l'italiano medio vede la bici come un passa tempo quindi fare MTB per molti e' visto come l'hobby da fare nel fine settimana ed e' questo l'errore più grosso, il nesso e' "so andare in bici quindi posso andare anche in mezzo ai monti con una MTB". Il novizio che si compra una MTB o una E-bike con escursione da TRAIL- ENDURO non ha la minima percezione del fatto che sta acquistando un attrezzatura sportiva che richiede una bella dose allenamento ,di pratica e soprattutto tecnica per poterla usare e così finisce inevitabilmente col farsi male , bisogna poi ammettere che pure i negozianti ci mettono molto del loro nel vendere bici esagerate a neofiti che a mala pena sanno scendere in piedi e non seduti sulla sella. Quindi ben vengano i corsi che insegnano ai neofiti a guidare una bici ed ancora di più quelle società sportive che hanno dei settori giovanili che insegnano la guida e la tecnica da usare su una mtb ai bambini. Fino a quando in sto arretrato paese ( a livello di cultura sportiva ) non si avrà la consapevolezza che fare MTB vuol dire praticare uno sport che comporta numerosi rischi , al pari ad esempio del motocross, non c'è santo che tenga si può dire quel che si vuole e facilitare tutto il possibile ma ci sarà sempre qualcuno che cadrà e si farà male in maniera del tutto incauta.
 

Gio.facaccina

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Si non vedo il problema. Perchè ogni cosa deve essere riservata all'elite? Questa cosa di vedere la montagna degna solo ad una sorta di elite non la sopporto (alpinisti, "veri" biker, ecc..) Non sto dicendo di rendere i posti una sorta di rimini, ma mantenerli vivi. Chi ci da il diritto di poter giudicare gli altri, ovvero e-biker e novellini (ps. ho una MTB classica e giro da più di 15 anni) come non degni di certe cose? Se noi (non io) vediamo al MTB con il vecchio concetto di sudore e fatica e la soddisfazione e fare un sentiero verticale totalmente trialistico tutto in sella, non vuol dire che è la giusta visione di questo sport. C'è chi piace il flow, chi i sentieri pettinati, chi non vuole fare fatica ma solo divertirsi con una e-bike, quindi? Non sono degni di poter volere i posti come piacerebbe a loro?

Che fastidio da espandere la MTB e renderla più fruibile? I posti troppo segreti e/o creati dalla passione di un gruppetto di amici, prima o poi muoiono a meno che non ci sia un buon samaritano che continua a fare manutenzione. Infatti, pagherei per far tornare alcuni sentieri della mia zona, un tempo spettacolari, alle condizioni di una volta. Il ragazzi con tantissimo tempo libero che (io ero uno di quelli) che li seguivano ovviamente sono cresciuti e ora sono tutti con famiglia e altri impegni quindi hanno smesso di fare manutenzione, la gente che prima girava ha visto che si stavano rovinavano sempre di più e hanno iniziato a girare sempre meno e ora praticamente sono abbandonati. Cosa mi resta quindi? Quei sentieri esistenti da tempo promiscui con chi va a piedi. In questo scenario non sono meglio queste "trail area" dedicate alle MTB? Posti come Finale Ligure, Pogno, Massa, ecc.. non sono una buona idea? Che fastidio danno quelli con l'e-bike, che girano a Finale Ligure anche se non hanno una tecnica eccelsa? Prima o poi impareranno, e se non imparano pace, o non è il loro sport e se ne accorgeranno, oppure scenderanno al massimo delle loro possibilità. Però stanno facendo una cosa sana, all'aria aperta e a loro modo si stanno divertendo perchè appunto non cercano la fatica e i tecnicismi. I discorsi elitari non riesco proprio a sopportarli.
Credo che ci sia da fare una distinzione sostanziale fra le mete montane/alpine, e le aree in cui vengono creati sentieri dedicati alla mtb per godere della discesa. Nel primo caso credo che la natura non abbia bisogno di nessuno per essere mantenuta viva e anzi, spesso è l'opposto. Nel caso delle aree dedicate al divertimento, come ad esempio Finale il discorso cambia, ovviamente c'é bisogno di accesso e spesso questo è un bene. Le e-mtb che male fanno? beh ad esempio a Finale hanno portato un pubblico di totali inesperti deallenati su sentieri da EWS, il che è stato un bene per l'ospedale santa corona, ma devastano i sentieri percorrendoli a freni tirati, molti passaggi bellissimi sono stati spianati per rendere i sentieri percorribili ed evitare incidenti , poi come ho detto hanno abbassato il livello medio di guida dei frequentatori e queste sono tutte conseguenze.
 

UnoQualunque

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Credo che ci sia da fare una distinzione sostanziale fra le mete montane/alpine, e le aree in cui vengono creati sentieri dedicati alla mtb per godere della discesa. Nel primo caso credo che la natura non abbia bisogno di nessuno per essere mantenuta viva e anzi, spesso è l'opposto. Nel caso delle aree dedicate al divertimento, come ad esempio Finale il discorso cambia, ovviamente c'é bisogno di accesso e spesso questo è un bene. Le e-mtb che male fanno? beh ad esempio a Finale hanno portato un pubblico di totali inesperti deallenati su sentieri da EWS, il che è stato un bene per l'ospedale santa corona, ma devastano i sentieri percorrendoli a freni tirati, molti passaggi bellissimi sono stati spianati per rendere i sentieri percorribili ed evitare incidenti , poi come ho detto hanno abbassato il livello medio di guida dei frequentatori e queste sono tutte conseguenze.
Ma io non sto dicendo di trasformare la montagna in un parco giochi. La montagna (quella vera) deve essere accessibile per chi se la può permettere. Ma ad esempio, nella mia zona ci sono tantissimi ex stazioni sciistiche degli anni 80 abbandonate per ovvi motivi. In questi posti si è creata una comunità che puntava al turismo e ora è morente. In queste zone vedrei benissimo un rilancio in chiave e-bike della zona. Ovviamente l'impianto non si può riattivare ma le vecchie piste da sci si intravedono ancora e i boschi a "ex bordo pista" ospiterebbero dei trail spettacolari e quasi sempre c'è un sentiero per salire facilmente in cima. Un "e-bike park" :mrgreen: potrebbe essere una buona mossa. Si riuscirebbe a girare anche in inverno e ripoterebbe un po' di movimento in zone che stanno diventando fatiscenti.

Per il discorso di spianare percorsi esistenti è giusto quello che dici, se la capacità media sta diminuendo, ok rendere meno pericoloso un classico percorso ma non snaturarlo, se è difficile deve rimanere tale, al massimo si creano varianti per chi è meno esperto. Però vedo anche giusto rendere le cose fruibili a più utenti possibili e visto che appunto sempre più persone fanno uno sport ritenuto pericoloso allora, soprattutto in zone controllate, si cerca di evitare che qualcuno si possa fare male seriamente. Se pensiamo allo sci alla fine è la stessa cosa.
 
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Gio.facaccina

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Ma io non sto dicendo di trasformare la montagna in un parco giochi. La montagna (quella vera) deve essere accessibile per chi se la può permettere. Ma ad esempio, nella mia zona ci sono tantissimi ex stazioni sciistiche degli anni 80 abbandonate per ovvi motivi. In questi posti si è creata una comunità che puntava al turismo e ora è morente. In queste zone vedrei benissimo un rilancio in chiave e-bike della zona. Ovviamente l'impianto non si può riattivare ma le vecchie piste da sci si intravedono ancora e i boschi a "ex bordo pista" ospiterebbero dei trail spettacolari e quasi sempre c'è un sentiero per salire facilmente in cima. Un "e-bike park" :mrgreen: potrebbe essere una buona mossa. Si riuscirebbe a girare anche in inverno e ripoterebbe un po' di movimento in zone che stanno diventando fatiscenti.

Per il discorso di spinare percorsi esistenti è giusto quello che dici, se la capacità media sta diminuendo, ok rendere meno pericoloso un classico percorso ma non snaturarlo, se è difficile deve rimanere tale, la massimo si creano varianti per chi è meno esperto. Però vedo anche giusto rendere le cose fruibili a più utenti possibili e visto che appunto sempre più persone fanno uno sport ritenuto pericoloso allora, soprattutto in zone controllate, si cerca di evitare che qualcuno si possa fare male seriamente. Se pensiamo allo sci alla fine è la stessa


Capisco cosa intendi, si sta far rivivere certe realtà anche se dubito della fattibilità di un bike park per e-mtb, perché se non c'é un servizio da pagare non ci sono i soldi per mantenere tutto il sistema. Al massimo di potrebbe furgonare come nel finalese.

Sul rendere più semplici e sicuri i sentieri io non credo che la risposta possa essere quella di spianare i sentieri esistenti, soprattutto quando, come a finale, ci sono anche chilometri e chilometri di alternative semplici e divertenti. Solo che siamo sempre lì, poi tutti vogliono fare tutto, tutti vogliono sentirsi campioni e farsi sentieri come little champery che alla fine vengono distrutti.
 

ant

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Sul rendere più semplici e sicuri i sentieri io non credo che la risposta possa essere quella di spianare i sentieri esistenti, soprattutto quando, come a finale, ci sono anche chilometri e chilometri di alternative semplici e divertenti. Solo che siamo sempre lì, poi tutti vogliono fare tutto, tutti vogliono sentirsi campioni e farsi sentieri come little champery che alla fine vengono distrutti.
il finalese e la liguria - che ogni tanto frequento - sono però un capitolo a sè. Un po' come l'Elba, Livigno o altri posti mitologici.

l'universo mtb si è sviluppato in Italia nei decenni anche in tutti gli angoli in cui c'era un bosco e una collina. in questi casi le sorti delle varie "trailzone" sono state altalenanti: posti in cui si è sviluppato tanto, posti in cui la vegetazione si è ripreso tutto, posti in cui l'erosione e i passaggi hanno reso i trail più difficili invece che più facili ecc. ecc.
Tutto ciò che è "spontaneo" (leggi ragazzi volontari con vanga e carriola) difficilmente sopravvive alla prova del decennio. Quando lo zoccolo duro dei trailbuilder fa due figli o si stufa per altri motivi evapora tutto come neve al sole.

La differenza di questa attività rispetto agli sport "strutturati" è proprio quella: a tennis non giochi nel primo prato che incontri, nemmeno a basket.
E quindi ciò che sopravvive e si sviluppa (vedi trail area, ebike, furgoni, seggiovie e tutto il cucuzzaro) prima o poi prende le dinamiche del "circolo di tennis" o della stazione sciistica (che non è necessariamente un male) il resto rimane wild&free e forse non è nemmeno uno sport ma solo attività ricreativa.
 

Gio.facaccina

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il finalese e la liguria - che ogni tanto frequento - sono però un capitolo a sè. Un po' come l'Elba, Livigno o altri posti mitologici.

l'universo mtb si è sviluppato in Italia nei decenni anche in tutti gli angoli in cui c'era un bosco e una collina. in questi casi le sorti delle varie "trailzone" sono state altalenanti: posti in cui si è sviluppato tanto, posti in cui la vegetazione si è ripreso tutto, posti in cui l'erosione e i passaggi hanno reso i trail più difficili invece che più facili ecc. ecc.
Tutto ciò che è "spontaneo" (leggi ragazzi volontari con vanga e carriola) difficilmente sopravvive alla prova del decennio. Quando lo zoccolo duro dei trailbuilder fa due figli o si stufa per altri motivi evapora tutto come neve al sole.

La differenza di questa attività rispetto agli sport "strutturati" è proprio quella: a tennis non giochi nel primo prato che incontri, nemmeno a basket.
E quindi ciò che sopravvive e si sviluppa (vedi trail area, ebike, furgoni, seggiovie e tutto il cucuzzaro) prima o poi prende le dinamiche del "circolo di tennis" o della stazione sciistica (che non è necessariamente un male) il resto rimane wild&free e forse non è nemmeno uno sport ma solo attività ricreativa.

Verissimo quello che dici, infatti sono il primo a sostenere che debba esserci un ritorno economico per poter supportare e rendere continuativa la cura dei sentieri e avere sempre trail di un certo livello. Poi diciamolo è anche bello che si sviluppino opportunità lavorative in un settore come questo. Però il fatto che sia l'economia a sostenere certe realtà è un arma a doppio taglio che richiede di trovare un punto di equilibrio, altrimenti si finisce come nelle piste da sci; a fare 20 minuti di coda per poi trovare le piste invase da idioti di ogni sorta. Ora nel weekend in alta stagione a Finale è esattamente così e questo è un peccato.
 

ant1606

Biker superis
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Torino
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Riprendo un concetto gia' espresso da molti in varie discussioni.
La bici e' paragonabile allo sci. A ciascuno la disciplina che preferisce senza denigrare chi pratica altro.
Se pratico lo sci-alpinismo non sono piu' figo, o furbo, o povero di altri, e' solo perche' aborro la mondanita'.

Il punto e' solo uno, ovvero avere facolta' di scelta. Se ne siamo abituati, e' dura quando manca.
Avendo vissuto per anni in una zona estesa assolutamente piatta, lo so bene.
Tra alpi, appennini e zone collinari gran parte del nostro paese ne ha abbastanza per accontentare una bella fetta di popolazione. Mi piacerebbe vedere meno egoismo in molte discussioni su questo MAG.
 

Fermo80

Biker scrausissimus
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Brescia
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"Relativa perché con l’avvento del monocorona cambiare è diventato molto intuitivo"
Dai ragazzi... non è che gestire un cambio fosse cosa così ardua, suvvia: mica stiamo parlando di acceleratori nucleari, ma di 2 corone in croce, con 2 sole regolette: mai incrociare, quindi niente grande con grande e piccola con piccola, e mai cambiare quando ci dai dentro di pedalata. Due regole: non ditemi che era così difficile, per favore, sennò buttiamo via la definizione di "sapiens", per carità! :loll: A leggere certe parole sembra che il ciclista medio non sappia collegare 3 neuroni per sbaglio... Non è che imparare a usare il cambio della MTB serva un corso di laurea: in 3 minuti uno ce la fa.
E' vero...in teoria.
Usare il cambio della bici, se ci si applica un attimo, non è difficile, sebbene sia una delle trasmissioni più controintuitive nell'uso, se vuoi una sequenzialità nei rapporti ("problema" che il monocorona ha risolto, rendendo il sistema uguale ad altre trasmissioni).
La pratica però dice che non tutti hanno voglia di sbattersi con la gestione delle corone, e non parlo di ottuagenari in fase di demenza evolutiva. Quando vedi certe persone, anche giovani e molto giovani, che frullano come ossessi per fare i 20 (molto) scarsi su vecchie bici con tripla con selezionato il rapporto sbagliato in relazione all'esigenza qualche sospetto viene :mrgreen:


Perché uno che vuole stare in pace nella natura e che si guadagna con le gambe 1000+ metri di dislivello deve trovare decine di e-bikers che schiamazzano e si fanno selfie?
Occhio però che il discorso è estendibile. Coinvolge gli e-bikers, i bikers e pure gli escursionisti (comprese le gite sociali CAI che sembrano liceali 60enni in gita, un casino del diavolo e perennemente in mezzo alle balle).
Peraltro i ciclisti offroad hanno una strana affinità con i motociclisti (non vale per tutti, ovviamente). Magari tirano come dannati in salita ma hanno medie reali basse perché ogni due per tre sono fermi qui o la per ciacolare, mangiare, fotografare ecc.
 

ant

Biker assatanatus
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Santa Cruz HT "Orangina" - KTM Scarp prestige "scarpetta"
altrimenti si finisce come nelle piste da sci; a fare 20 minuti di coda per poi trovare le piste invase da idioti di ogni sorta. Ora nel weekend in alta stagione a Finale è esattamente così e questo è un peccato.
potrei - continuando il parallelismo del circolo di tennis - raccontarti le gastriti interne fra i "duri e puri della racchetta" e quelli del "ma il padel è la gallina dalle uova d'oro" (peraltro il padel è stato "accolto" nella FIT quasi a votazione unanime, da gente che in fondo in fondo i padelisti li odia)....

L'equilbrio fra cosa ci piacerebbe e cosa il business decide che sia giusto non è sempre piacevole ma il mondo funziona così, ovunque.
L'alternativa è starne fuori, e fare scialpinismo in zone non battute piuttosto che girare in bici lontano dal Finalese.
 

vassanam

Biker cesareus
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Maderno
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la zoppa
Non dirlo troppo forte, se in fenomeno e-bike persiste è capace che vengano ad asfaltare il Garda
Ci stanno provando su alcuni sentieri, ma la maggioranza dei trail è "impettinabile" perché sarebbe una spesa enorme mantenerli! I ragazzi qua ne hanno creato alcuni ma sono comunque troppo difficili per dei neofiti. Di ebike ne vedo ormai tante in giro e non è che mi diano fastidio, più che altro quando mi chiedono info cerco di dirottarli su strade o sentieri facili!
 
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Gio.facaccina

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potrei - continuando il parallelismo del circolo di tennis - raccontarti le gastriti interne fra i "duri e puri della racchetta" e quelli del "ma il padel è la gallina dalle uova d'oro" (peraltro il padel è stato "accolto" nella FIT quasi a votazione unanime, da gente che in fondo in fondo i padelisti li odia)....

L'equilbrio fra cosa ci piacerebbe e cosa il business decide che sia giusto non è sempre piacevole ma il mondo funziona così, ovunque.
L'alternativa è starne fuori, e fare scialpinismo in zone non battute piuttosto che girare in bici lontano dal Finalese.

Ci stanno provando su alcuni sentieri, ma la maggioranza dei trail è "impettinabile" perché sarebbe una spesa enorme mantenerli! I ragazzi qua ne hanno creato alcuni ma sono comunque troppo difficili per dei neofiti. Di ebike ne vedo ormai tante in giro e non è che mi diano fastidio, più che altro quando mi chiedono info cerco di dirottarli su strade o sentieri facili!
però intanto vedi che ci provano? servono troppi soldi ma se il fenomeno cresce i soldi arrivano e prima o poi spianano a picconate tutto quanto... questi sono i contro di una società nella quale tutti vogliono fare tutto. Per questo è giusto che la mtb resti fatica e prestazione. non per sentirsi duri e pure o meglio di qualcun altro.
 

Boro

Biker meravigliosus
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Non è che tutti vogliono fare tutto, è che tanti possono fare molto e andare quasi ovunque. Ma soprattutto non ci sono più "segreti". I posti belli si vedono sul web e circolano sui social. La gente ci va, tutta insieme, e il luogo si trasfigura o diventa appannaggio di pochi facoltosi, perchè quando la domanda supera l'offerta i prezzi salgono vertiginosamente e con un ricco fai il fatturato di 100 pezzenti normali.
E i ricchi non sono pochi e sono quelli che girano di più e sono abituati a tutto subito, bene e facile.
 

UnoQualunque

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il finalese e la liguria - che ogni tanto frequento - sono però un capitolo a sè. Un po' come l'Elba, Livigno o altri posti mitologici.

l'universo mtb si è sviluppato in Italia nei decenni anche in tutti gli angoli in cui c'era un bosco e una collina. in questi casi le sorti delle varie "trailzone" sono state altalenanti: posti in cui si è sviluppato tanto, posti in cui la vegetazione si è ripreso tutto, posti in cui l'erosione e i passaggi hanno reso i trail più difficili invece che più facili ecc. ecc.
Tutto ciò che è "spontaneo" (leggi ragazzi volontari con vanga e carriola) difficilmente sopravvive alla prova del decennio. Quando lo zoccolo duro dei trailbuilder fa due figli o si stufa per altri motivi evapora tutto come neve al sole.

La differenza di questa attività rispetto agli sport "strutturati" è proprio quella: a tennis non giochi nel primo prato che incontri, nemmeno a basket.
E quindi ciò che sopravvive e si sviluppa (vedi trail area, ebike, furgoni, seggiovie e tutto il cucuzzaro) prima o poi prende le dinamiche del "circolo di tennis" o della stazione sciistica (che non è necessariamente un male) il resto rimane wild&free e forse non è nemmeno uno sport ma solo attività ricreativa.
Non potevi esprimere meglio il mio concetto. Comunque magari mi ritrovassi nelle condizioni dell'articolo (a vedere i commenti sono una mosca bianca) :smile:nella mia zona invece di pettinarsi, i sentieri si stanno incattivendo per via dell'abbandono e della furia degli elementi quest'estate e quelli enduristici creati per le MTB stanno tornando ai cinghiali e rimangono solo gli storici giri AM che sono fuori dalla mia portata. Come dici te, "strutturare" la MTB vorrebbe dire renderla fruibile sempre e non sperando nella passione di qualche trailbuilder e che questo rimanga "in attività" anche con il passare del tempo.

Anche perchè, l'età per spaccarsi le ossa prima o poi la si abbandona e si vuole anche qualcosa di più tranquillo, sicuro e che non si rischia l'uscita a vuoto magari perchè il sentiero è mezzo distrutto o abbandonato. Ovviamente non intendo che un single track deve diventare una strada bianca, stiamo sempre parlando di MTB adatte alla discesa (il buon vecchio concetto di Enduro non competitivo ora mai sparito) quindi un minimo di difficoltà deve esserci, se no il problema non si pone visto che esiste l'XC.
 
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