News I forcaioli hanno perso

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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Maiella

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Black Forest Pro/Whistler Pro by Focus
si parlava pochi post fa' di bimbi e mamme milanesi, ora per uscire dallo stereotipo, capita da sempre di incontrare sulle ciclabili ( ripeto ciclabili ,non ciclopedonali...) di trovare mamme con bambini scorrazzanti che magari ne hanno un altro in carrozzina o sul passeggino, magari piu' di una contemporaneamente, che chiacchierano , mentre i pargoli sciamano, rimbalzando in giro random, come quelle palline di gomma che le lanciavi ed impazzivano in giro, a queste che si occupano l'intera pista nella sua larghezza se gli suoni il campanello o ti rispondono male o proprio non ti si cagano fino all'ultimo istante e litigarci è un attimo, se poi una di quelle schegge impazzite che sono i bimbi ( che non hanno colpa, so' bimbi..) ti finisce tra le ruote rischi il linciaggio, oggi anche mediatico come si puo' vedere anche qua.....
ah stessa cosa per chi usa le ciclabili per parcheggiarvi l'auto, far loro notare che la cosa non è che sia proprio corretta è litigio assicurato....
la pandemia e le sue restrizioni han come tu dici esasperato problemi pregressi....
Concordo. Spesso sulle ciclabili c'é più gente a piedi che in bici.
 
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lembokid

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26/10/04
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casale monferrato (al)
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In linea di teoria certamente i genitori possono essere responsabili di quello che fanno i figli.

Chiedere i danni si può sempre fare. Bisogna vedere se il giudice te li accorda ;-)
non in linea teorica. i genitori sono di fatto responsabili in solido dei danni cagionati dai figli, se minorenni.
il classico caso del vetro rotto da una pallonata: i genitori sono tenuti a risarcire i danni.

credo che il risarcimento sia proporzionato all'entità del danno: se chiedo un risarcimento per un livido sulla coscia e una manica sdrucita sono ovviamente un cretino che rimarrà a bocca asciutta. se per non investire un bambino che sfugge al controllo dei genitori mi rompo il bacino e la bici finisce sotto a un camion arrivo fino al terzo grado di giudizio, se necessario
 
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sembola

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una nera e l'altra pure
non in linea teorica. i genitori sono di fatto responsabili in solido dei danni cagionati dai figli, se minorenni.
il classico caso del vetro rotto da una pallonata: i genitori sono tenuti a risarcire i danni.

credo che il risarcimento sia proporzionato all'entità del danno: se chiedo un risarcimento per un livido sulla coscia e una manica sdrucita sono ovviamente un cretino che rimarrà a bocca asciutta. se per non investire un bambino che sfugge al controllo dei genitori mi rompo il bacino e la bici finisce sotto a un camion arrivo fino al terzo grado di giudizio, se necessario
Un incidente stradale non è un caso semplice e lampante come il vetro rotto da una pallonata, perchè oltre al codice civile c'è quella cosa che si chiama "Codice della Strada".

Per essere risarcito dovresti dimostrare di aver fatto tutto quello che una persona ragionevole avrebbe fatto in quella circostanza, cioè dimostrare di aver subito un "danno ingiusto". Se su una ciclopedonale vai per terra per evitare un bambino sfuggito alla mamma (*) dovresti dimostrare, per esempio, che sei caduto effettivamente per evitarlo; che la velocità tenuta era adeguata alla situazione, e dal momento che non sei riuscito a fermarti quasi certamente questa condizione non è soddisfatta; oppure che non era ragionevole aspettarsi un bambino su una ciclopedonale. Mutatis mutandis, è quello che avviene nella stragrande maggioranza degli investimenti dei pedoni da parte di mezzi a motore, anche fuori dalle strisce, anche in condizioni di scarsa visibilità. Nella migliore delle ipotesi c'è un concorso di colpa.

Premesso che parliamo (di nuovo) in linea teorica, poichè la valutazione della responsabilità parte da principi teorici ma dipende nella sostanza dalle circostanze effettive che hanno caratterizzato il fatto. Appunto, "in teoria".


*Sia chiaro che il caso in questione è completamente diverso. La bambina non è sfuggita alla mamma, era ferma e ben visibile, ed infatti il ciclista è stato condannato senza concorso di colpa da parte dei genitori.
 
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patbici

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Cube race one - triban rc 520
a me delle tribu' importa meno di niente,son troppo vecchio per ste stronzate e vedo troppi ciclisti imbecilli per farci na tribu' assieme.
la situazione rimarrebbe identica anche a parti invertite ed il bambino non è stato buttato per terra ( lo dicono i giudici che non c'è stata volontarieta') .
Ecco il video. Il bambino (anzi la bambina, direi dai vestiti) è stata decisamente sbattuta per terra.


Il fatto che forse non lo ha fatto apposta non lo dispensa dall'essere oggettivamente indifendibile.
 
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fatti miei
Ecco il video. Il bambino (anzi la bambina, direi dai vestiti) è stata decisamente sbattuta per terra.


Il fatto che forse non lo ha fatto apposta non lo dispensa dall'essere oggettivamente indifendibile.
Ecco il video. Il bambino (anzi la bambina, direi dai vestiti) è stata decisamente sbattuta per terra.


Il fatto che forse non lo ha fatto apposta non lo dispensa dall'essere oggettivamente indifendibile.

liberissimo di pensarla come vuoi, a me non cambia una virgola.
ciao
 

patbici

Biker serius
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Cube race one - triban rc 520
non capisco perchè accanirsi,guarda che interessa solo a te , a me poco o niente....
ho gia' tratto ed esposto le mie opinioni soggettive in merito.
la tua opinione "soggettiva" sul fatto che il bambino non sia stata sbattuto per terra è contraddetta dalla "realtà oggettiva" del video.
postato così, a futura memoria, visto che se ne sta parlando.
 

orso2020

Biker etrusco
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una front e una gravel
Un incidente stradale non è un caso semplice e lampante come il vetro rotto da una pallonata, perchè oltre al codice civile c'è quella cosa che si chiama "Codice della Strada".

Per essere risarcito dovresti dimostrare di aver fatto tutto quello che una persona ragionevole avrebbe fatto in quella circostanza, cioè dimostrare di aver subito un "danno ingiusto". Se su una ciclopedonale vai per terra per evitare un bambino sfuggito alla mamma (*) dovresti dimostrare, per esempio, che sei caduto effettivamente per evitarlo; che la velocità tenuta era adeguata alla situazione, e dal momento che non sei riuscito a fermarti quasi certamente questa condizione non è soddisfatta; oppure che non era ragionevole aspettarsi un bambino su una ciclopedonale. Mutatis mutandis, è quello che avviene nella stragrande maggioranza degli investimenti dei pedoni da parte di mezzi a motore, anche fuori dalle strisce, anche in condizioni di scarsa visibilità. Nella migliore delle ipotesi c'è un concorso di colpa.

Premesso che parliamo (di nuovo) in linea teorica, poichè la valutazione della responsabilità parte da principi teorici ma dipende nella sostanza dalle circostanze effettive che hanno caratterizzato il fatto. Appunto, "in teoria".


*Sia chiaro che il caso in questione è completamente diverso. La bambina non è sfuggita alla mamma, era ferma e ben visibile, ed infatti il ciclista è stato condannato senza concorso di colpa da parte dei genitori.

Un incidente stradale non è un caso semplice e lampante come il vetro rotto da una pallonata, perchè oltre al codice civile c'è quella cosa che si chiama "Codice della Strada".

Per essere risarcito dovresti dimostrare di aver fatto tutto quello che una persona ragionevole avrebbe fatto in quella circostanza, cioè dimostrare di aver subito un "danno ingiusto". Se su una ciclopedonale vai per terra per evitare un bambino sfuggito alla mamma (*) dovresti dimostrare, per esempio, che sei caduto effettivamente per evitarlo; che la velocità tenuta era adeguata alla situazione, e dal momento che non sei riuscito a fermarti quasi certamente questa condizione non è soddisfatta; oppure che non era ragionevole aspettarsi un bambino su una ciclopedonale. Mutatis mutandis, è quello che avviene nella stragrande maggioranza degli investimenti dei pedoni da parte di mezzi a motore, anche fuori dalle strisce, anche in condizioni di scarsa visibilità. Nella migliore delle ipotesi c'è un concorso di colpa.

Premesso che parliamo (di nuovo) in linea teorica, poichè la valutazione della responsabilità parte da principi teorici ma dipende nella sostanza dalle circostanze effettive che hanno caratterizzato il fatto. Appunto, "in teoria".


*Sia chiaro che il caso in questione è completamente diverso. La bambina non è sfuggita alla mamma, era ferma e ben visibile, ed infatti il ciclista è stato condannato senza concorso di colpa da parte dei genitori.
Tanti anni fà ebbi un incidente stradale,un veicolo non rispetta lo stop invadendo l'incrocio a forte velocità,struscia una vettura che giungeva in senzo opposto alla mia e finisce addosso a me che avevo appena messo il muso della macchina nell'incrocio,grossi danni ad entrambi che necessitano di carrattrezzi.Arriva la stradale per i rilevamenti che stabilisce la mia velocità tra i 45 e 47km. orari(così c'era scritto sul verbale)quella dell'auto che mi ha urtato tra i 90 e i 95km.orari.Si era in un centro abitato con limite dei 50.Erano le ore 23,00.Morale della favola?15 giorni di sospenzione della patente e concorso di colpa(30%) con questa motivazione:Velocità non adeguata allo stato dei luoghi! :°°(:
 

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