News Commencal spiega i ritardi e gli aumenti causati dal Covid

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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In teoria è possibile , ma solo se c'è molta elasticità nel meccanismo di domanda/offerta. Può essere ma anche no, e nel mondo reale è più no che altrimenti.


Premesso che (vedi sopra) vendere alla metà del prezzo non comporta automaticamente vendere il doppio, ci sono aziende che seguono la strada del volume e si "accontentano" di un guadagno unitario minore ed aziende che invece preferiscono volumi ridotti a ma con alto valore. Non è che una strategia sia migliore o peggiore a prescindere, dipende dalle circostanze, dal settore merceologico, dall'ambito geografico, dalle caratteristiche dell'azienda...
Esatto.
Va poi detto che vendere a metà del prezzo vuol dire che (e stiamo semplificando alla grande perché questo incide anche sui margini della catena distributiva) il costo alla produzione deve dimezzarsi. Ma diverse voci che compongono il costo alla produzione sono incomprimibili, quali gli stipendi, e non necessariamente dimezzabili (vedasi i fornitori). Inoltre l’aumento del volume alla produzione produrrebbe una pari aumento degli oneri patrimoniali (magazzini e attrezzature).
Questo significa che le sole voci inerenti ai materiali, poi trasformati e assemblati nel bene finito, dovrebbero più che dimezzarsi, con la qualità che segue lo stesso destino.
Lo si vuole veramente?

PS ah, poi bisogna venderle il doppio di bici..

PPS il tutto, se va bene, con lo stesso profitto. Il manager che proponesse questo verrebbe cacciato a pedate.
 
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e quindi secondo te in altri tipi di industria la cosa sarebbe diversa? Per esempio smartphone, computer, passando poi per vestiti, scarpe, ecc.
Mai detto questo, anzi.. però non si può nemmeno fare di tutta l’erba un fascio, anche nel settore di cui discutiamo non tutti lavorano allo stesso modo..
 

marco

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Mai detto questo, anzi.. però non si può nemmeno fare di tutta l’erba un fascio, anche nel settore di cui discutiamo non tutti lavorano allo stesso modo..

non si può però credere che un prodotto che costi in Cina 200€ al produttore, arrivi qui a 250€. Arriverà a 1000€ se va bene, fra costi di trasporto, costi e guadagni di ogni singola azienda da cui passa durante la catena di distribuzione, tasse, dazi ed infine oltre il 20% di iva.

Senza dimenticare il valore percepito dall'acquirente e quindi quello che è disposto a pagare.

Per esempio, sul fatto che Cube costi poco rispetto ad altri, è economia base: lavorano sulla quantità. Non per niente non hanno quasi scontistiche. Ma non hanno neanche un immagine stile Canyon o dei design veramente degni di nota. Non dico che funzionino male, ma il valore percepito è ben diverso.
 
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ma scusate, se aumenta la domanda (e a dismisura, come sembra), è ovvio che i prezzi aumentano, anche se non si fosse alcuna difficoltà a sostenerla (cosa comunque alquanto improbabile)... è il mercato.
Anch'io ho una piccola azienda che produce (software)... se improvvisamente mi decuplica la richiesta, aumento certamente i prezzi, proprio per riuscire a sostenere questa impennata... poi quando cala li riporto come prima ? Forse succede nel mondo di Hello Kitty....
Nel tuo ragionamento manca la logica conseguenza: in un mercato dove i prezzi sono relativamente alti e i margini altrettanto, altri operatori vengono attratti dalla possibilità di business, la concorrenza aumenta e il prezzo di equilibrio scende di nuovo.
Non è il mondo di Hello Kitty
 

lollo72

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Ma che palle , manco è finito stò 2020 del cavolo che già ci tocca sperare di essere a fine 2021 per illuderci di ritornare alla "normalità" :ueh:
Fra tre giorno non è che si possa festeggiare direttamente il 2022 :prost:
 
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canavese
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ripeto, secondo me è sempre una questione di mercato e costi/benefici.
Una bici venduta a 5000€, ad esempio prendiamo un produttore qualunque dei "blasonati", ha richiesta per 10000 pezzi mediamente sul mercato. Mettiamo che cali il prezzo a 2500€, più vicino al suo "prezzo reale" (ma cosa vuol dire prezzo reale potremmo discuterne giorni e giorni): la richiesta passa a 20000 pezzi sullo stesso mercato. Ma al produttore conviene ? Abbasso il prezzo, guadagno la metà per pezzo ma me ne chiedono il doppio.... vorrei vedere quale azienda farebbe una cosa del genere....
Quoto, come dici alla fine del tuo post vorrei vedere quale azienda lo farebbe...

Se per un certo prodotto sono già riuscito a far digerire al mercato il prezzo di 5000euro, piuttosto proverei a sondare un prezzo più alto, passo da 5000 a 5099 euro. Un bel centone in più, probabilmente gli acquiranti resteranno 10mila e avrei un bel guadagno assicurato senza lo sbattimento di mettere in piedi una linea di produzione di 20000 bici per guadagnarci molto meno su ognuna..

Secondo me il produttore ha un vantaggio a sondare se il mercato digerisce aumenti di prezzo della bici "top" da 5000 euro, e piuttosto aggiunge a catalogo un mezzo diverso da 2500 con caratteristiche inferiori..

Alla fine è sempre una questione di domanda e offerta, se esiste quella bici da 5000euro è perchè esiste una fetta di acquirenti che è disposto a pagarli..

Comunque il mercato si è allargato e c'è anche un lato positivo in tutto questo..è anche grazie all'esistenza dei molti che non sono disposti a spendere 5000 euro che c'è molta più offerta di qualità nei vari segmenti rispetto a 20 anni fa. Oggi si comprano decentissime bici (es. le canyon e yt versioni base) nel range 2000-3000 euro. Nel 2002 ho lavorato 3 mesi di estate per comprarmi la kona stinky deeluxe (2900 euro di 18 anni fa) una delle bici da freeride "cattivo" più economica che c'era..Confrontata con una yt capra base da 2300 euro è un cesso e se fossi stato ragazzino oggi con molti meno soldi mi sarei potuto comprare un mezzo per fare gli stessi salti e drop spendendo molto meno!
 

Zero Cool

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non si può però credere che un prodotto che costi in Cina 200€ al produttore, arrivi qui a 250€. Arriverà a 1000€ se va bene, fra costi di trasporto, costi e guadagni di ogni singola azienda da cui passa durante la catena di distribuzione, tasse, dazi ed infine oltre il 20% di iva.

Senza dimenticare il valore percepito dall'acquirente e quindi quello che è disposto a pagare.

Per esempio, sul fatto che Cube costi poco rispetto ad altri, è economia base: lavorano sulla quantità. Non per niente non hanno quasi scontistiche. Ma non hanno neanche un immagine stile Canyon o dei design veramente degni di nota. Non dico che funzionino male, ma il valore percepito è ben diverso.
Quel che dici è vero, mi piacerebbe davvero conoscere con precisione la filiera produttiva di una bici, nel mio settore (pur essendo un settore molto ricco) le marginalità che “credo” ci siano nel mondo delle bici ce le sognamo..
Il valore percepito su di una cube è inferiore rispetto a quello percepito su altri marchi, però.. La componentistica è la stessa per tutti, quindi alla fine torniamo a parlare di telai che per la quasi totalita vengono prodotti in medioriente con costi di manodopera, energia ecc ecc bassi e uguali per tutti.. con questo non voglio certo dire che siano tutti uguali..
ah dimenticavo.. ovviamente chi ha produzioni più elevate ha “ovviamente” prezzi migliori sulla componentistica ma anche sui telai..
 
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Quel che dici è vero, mi piacerebbe davvero conoscere con precisione la filiera produttiva di una bici, nel mio settore (pur essendo un settore molto ricco) le marginalità che “credo” ci siano nel mondo delle bici ce le sognamo..
Il valore percepito su di una cube è inferiore rispetto a quello percepito su altri marchi, però.. La componentistica è la stessa per tutti, quindi alla fine torniamo a parlare di telai che per la quasi totalita vengono prodotti in medioriente con costi di manodopera, energia ecc ecc bassi e uguali per tutti.. con questo non voglio certo dire che siano tutti uguali..

si, ma la politica di prezzo di Cube è diversa: loro guadagnano sulle quantità (sono il maggior produttore di bici tedesco e penso anche europeo), ergo hanno margini bassi, zero sconti, zero pubblicità. Se una Trek facesse lo stesso discorso, dovrebbe prima tagliare molti costi aziendali per riuscire a portare a casa un utile a fine anno.

Non è così semplice come si crede. Tanti pensano appunto che un telaio costi 100€ ad ogni produttore, e che quindi i prezzi dovrebbero essere bassi per tutti. Poi però piacciono i video di Santa Cruz, si fa il tifo in coppa del mondo per uno Schurter o un Bruni, si vuole lo sconto dal negoziante, ecc ecc. Son tutti costi che si pagano e che, mia opinione, rendono il mondo della bici diverso da quello dei bulloni. Se tutti fossero come Cube, non credo che sarebbe così divertente.
 

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Io credo che si debba semplicemente accettare i listini per come arrivano. Se poi questi non sono più compatibili con le proprie finanze è sempre possibile passare ad altro produttore.
Va poi superato, sempre a mio avviso, l’associazione tra il costo dei materiali e il valore dell’oggetto perché non è pienamente descrittiva.
L’oggetto infatti è frutto di ricerca, test qualitativi e, perché no, brand. Tutte cose che compartecipano sia al costo, come denaro che esce per l’acquirente, che al valore, cioè denaro che entra all’acquirente quando andrà a monetizzarlo.
Onestamente continuo a non cogliere la polemica sui prezzi.
 
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si, ma la politica di prezzo di Cube è diversa: loro guadagnano sulle quantità (sono il maggior produttore di bici tedesco e penso anche europeo), ergo hanno margini bassi, zero sconti, zero pubblicità. Se una Trek facesse lo stesso discorso, dovrebbe prima tagliare molti costi aziendali per riuscire a portare a casa un utile a fine anno.

Non è così semplice come si crede. Tanti pensano appunto che un telaio costi 100€ ad ogni produttore, e che quindi i prezzi dovrebbero essere bassi per tutti. Poi però piacciono i video di Santa Cruz, si fa il tifo in coppa del mondo per uno Schurter o un Bruni, si vuole lo sconto dal negoziante, ecc ecc. Son tutti costi che si pagano e che, mia opinione, rendono il mondo della bici diverso da quello dei bulloni. Se tutti fossero come Cube, non credo che sarebbe così divertente.
Si ma che differenza c’è tra mettere un prezzo preciso e non scontarlo o mettere un prezzo gonfiato poi fare uno sconto 20% ?
La mia modesta opinione è che la differenza sia appunto dovuto a quanto dici, sponsor, pubblicità e infine anche a maggiori margini, perché non credo che specy abbia numeri di vendita inferiori a cube, o abbia costi d’acquisto maggiori, eppure sponsorizza, pubblicizza e gonfia i prezzi salvo poi fare super sconti per ritornare alla normalità..
Per finire non credo che qualcuno pensi i telai costino 100 euri, ma non possono nemmeno farci credere di non avere margini enormi producendo a basso costo;-)
 

marco82kg

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varese
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Ho letto due cose sensatissime, a parer mio: la prima è che mica occorre comprare la bici nuova tutti gli anni; la seconda è che esistono realtà diciamo parallele che comunque riescono a fare la loro offerta di qualità in tempi decenti (mde, Linskey, Kingdom etc. etc. ). Provare per credere.
 

cacio79

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Sansepolcro
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Fammi un esempio di un'industria che vive sul magazzino e non sul just in time.
Io lavoro nella cosmesi.Un processo di un solo prodotto è lungo,per avere tutto il materiale pronto per la stagione sai quanto magazino devi fare sia in entrata che in uscita.
Dai,se lavorano così vuol dire che non sono realtà solide.E infatti gaurda quante volte cambiano proprietà.
 

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Io lavoro nella cosmesi.Un processo di un solo prodotto è lungo,per avere tutto il materiale pronto per la stagione sai quanto magazino devi fare sia in entrata che in uscita.
Dai,se lavorano così vuol dire che non sono realtà solide.E infatti gaurda quante volte cambiano proprietà.
Sono vittime dei loro stratagemmi, cambiano talmente tanti standard che non possono fare magazzino, perché la roba che comprano oggi domani con i nuovi superboost o falcon 1x15 sarebbero obsoleti ;-)
 

Brianzolo78

Biker urlandum
31/5/18
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Alta brianza
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Wheeler Shimano XT
Interessante discussione, vi ripropongo qui mio intervento su una pagina Facebook in cui si orlava sempre di questo argomento neo.
La mia domanda è, per chi produce telai in oriente (penso quasi tutti), essendo loro (gli orientali) abituati a lavorare con un anno di anticipo, nel senso che a marzo del 2020 avrebbero dovuto produrre il materiale per la stagione 2021 e come è noto a tutti a marzo da loro c’è stato un vero lock down e ad oggi le produzioni non sono ancora ripartite come sono sempre state, questa primavera cosa succederà? Se le grandi case avevano delle novità da mettere sul mercato, se non lo hanno già fatto dovranno rimandare al 2022? Insomma il 2021 anno delle Olimpiadi sarebbe dovuto essere, come di norma è sempre stato, l’anno in cui escono più novità ma dubito che sarà così! Cosa ne pensate ?
 

Smasher_Devourer

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MO-AP
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Quale settore non vive sul venduto? Fare magazzino costa. Inoltre non dimentichiamo che aumentare la capacità produttiva per un picco come questo sarebbe un suicidio negli anni a venire.
Infine, nessuno poteva prevedere un incremento della domanda così marcato.
D’altro canto il settore bici può definirsi uno dei pochi che abbiano tratto vantaggio da questa crisi. Tutto grasso che cola.
Tutto giustissimo.
Quello che manca in questi comunicati è una sana autocritica alla politica di MY e di quindi di produzione e distribuzione.
Il 2021 era stato ordinato tutto ben prima della pandemia e tutti i supplier (Shimano, Fox, etc...) hanno consegnato in tempo (o con ritardi risibili) quanto ordinato.
Ordini che, visto il boom di richieste, si sono rivelati assolutamente inadeguati.
Veramente la colpa è SOLO dei fornitori?
 

Maiella

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Cominciare a produrre in casa può essere una soluzione...???
Evitiamo trasporti inutili e tassi di cambio...magari...

Dai telai ai gruppi e le forcelle...

Se proprio si deve aumentare i costi...si cominci a pensare al "made in.....usa / Germany / ......Italy???"....

Magari mi sbaglio
Purtroppo la vocazione artigianale dei nostri costruttori di bici si é dovuta piegare al mercato. Di conseguenza o fai prodotti di nicchia a certi costi, oppure fai prodotti in serie con lavorazioni standardizzate, dove cambia il nome del brand ma in definitiva le bici sono tutte uguali. Per quanto mi riguarda esprimo assoluta indifferenza per quanto afferma Commencal. Chi fa impresa ha come obiettivo fatturato e utili e in questo non ci trovo nulla di sbagliato.
 
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...................

Ospite
Tante industrie fanno magazzino,aiuta proprio a restare sul pezzo in momenti di fluttuazione dei mercati.
Certo se il tuo prodotto sai che oggi vale 1000 e domani vale 100 (perché hai creato questo mercato a tavolino),ovvio che magazzino non ne fai.
NESSUNO, oggi, fa più magazzino, quantomeno non come prima della crisi del 2008.
 
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