Prime uscite, scarpe da ginnastica, abbigliamento rimediato, via in pianura a macinare addirittura qualche km. Il mezzo funziona, il culo duole non poco, sono un ciclista, nulla può fermarmi:taxi-dri:
La pianura diventa salita, lasfalto diventa sterrato, questa cavolo di bici non ne vuole sapere di cambiare quando decido io, il culo è ormai insensibile tanto è il dolore, la testa pulsa e mi sento stremato, le discese sono una roulette russa: ma chi me lo ha fatto fare
Scopro che il cambio non è regolato da forza divine, deve essere registrato, cambio la sella, arriva un abbigliamento più tecnico, scarpe e attacchi, il tutto condito con abbondante forza di volontà. La bici in salita mi pesa da morire ma cerco di non badarci. Continuo a lavorare per migliorare. Arrivano le prime soddisfazioni, qualcuno comincia a dirmi che vado bene, nei tratti che sento miei mi prendo belle soddisfazioni su chi gira con quelle che per me sono astronavi (whats bici in carbonio?). Mi sento sempre meglio, anche nella vita quotidiana, più forte e più lucido. Passo da 89 a 71 kili e riesco a portare la mia bici dove voglio (+ o - ). Tento quello che pensavo per me impossibile e gioisco nel riuscire. Mi gusta faticare nel verde, mi gusta il silenzio che accompagna lo sforzo, mi gusta la salita e la meritata discesa.
Ora il problema non sono più io (anzi, solo io): la mia fedele bici che mi ha accompagnato per 6 anni chiede pietà. Non è bella, non è di marca, non è montata bene, piuttosto è smontata e male, me lha regalata il mio benzivendolo in cambio di qualche misero milione in benzina, è la mia Verdona Pininfarina!!!
Sarà un cancello, peggiore di qualsiasi altra da supermercato, però ha il merito di avermi spinto a provare, di avermi regalato tanti bei momenti (anche brutti, ma alla fine sono belli pure quelli). E solo grazie a lei che oggi ho deciso di progredire e di affiancarle una bici migliore.
Sono in attesa di una Scott Scale 40 2007, ma la mia cara Verdona me la tengo, sia nel cuore che in garage.
Ciao a tutti.
La pianura diventa salita, lasfalto diventa sterrato, questa cavolo di bici non ne vuole sapere di cambiare quando decido io, il culo è ormai insensibile tanto è il dolore, la testa pulsa e mi sento stremato, le discese sono una roulette russa: ma chi me lo ha fatto fare
Scopro che il cambio non è regolato da forza divine, deve essere registrato, cambio la sella, arriva un abbigliamento più tecnico, scarpe e attacchi, il tutto condito con abbondante forza di volontà. La bici in salita mi pesa da morire ma cerco di non badarci. Continuo a lavorare per migliorare. Arrivano le prime soddisfazioni, qualcuno comincia a dirmi che vado bene, nei tratti che sento miei mi prendo belle soddisfazioni su chi gira con quelle che per me sono astronavi (whats bici in carbonio?). Mi sento sempre meglio, anche nella vita quotidiana, più forte e più lucido. Passo da 89 a 71 kili e riesco a portare la mia bici dove voglio (+ o - ). Tento quello che pensavo per me impossibile e gioisco nel riuscire. Mi gusta faticare nel verde, mi gusta il silenzio che accompagna lo sforzo, mi gusta la salita e la meritata discesa.
Ora il problema non sono più io (anzi, solo io): la mia fedele bici che mi ha accompagnato per 6 anni chiede pietà. Non è bella, non è di marca, non è montata bene, piuttosto è smontata e male, me lha regalata il mio benzivendolo in cambio di qualche misero milione in benzina, è la mia Verdona Pininfarina!!!
Sarà un cancello, peggiore di qualsiasi altra da supermercato, però ha il merito di avermi spinto a provare, di avermi regalato tanti bei momenti (anche brutti, ma alla fine sono belli pure quelli). E solo grazie a lei che oggi ho deciso di progredire e di affiancarle una bici migliore.
Sono in attesa di una Scott Scale 40 2007, ma la mia cara Verdona me la tengo, sia nel cuore che in garage.
Ciao a tutti.