Penso che possa essere discutibile l'utilizzo degli impianti a discapito di alcune risalite a pedale (su gare con questo sviluppo pensare di fare tutte le risalite in bici secondo me è molto dura), però in generale penso che la
formula non sia così sbagliata, ogni organizzatore è libero di scegliere il format di gara che preferisce, forse sarebbero da introdurre regole più rigide comuni a tutti: penso al fettucciato, ai tagli di percorso, alle
protezioni, alla manutenzione delle PS, alla sicurezza delle PS.
Quello su cui sono d'accordo con i francesi invece è la possibilità di provare le PS con molto poco anticipo, ovviamente i rider del posto saranno comunque avvantaggiati, però si evitano settimane intere di prove selvagge e si mette tutti "quasi" sullo stesso piano per quanto riguarda la conoscenza dei sentieri.
I piloti italiani secondo me hanno un buon livello, però probabilmente erano stati un poco presuntuosi ad inizio stagione, visti i risultati in Italia e anche sul finire della scorsa stagione, quando hanno messo il naso fuori casa hanno preso paga, ma l'hanno comunque presa da signori piloti con esperienze molto superiori alle loro, mezzi economici altrettanto superiori e possibilità di vivere di bici, per molti dei nostri non è così e questa è una bella differenza secondo me.
Non starei a criticare troppo il format o i piloti, penso solo che il movimento è in crescita e i piloti italiani hanno da farsi un pò le ossa fuori dall'Italia, ma è comunque sicuro il rispetto che si sono guadagnati agli occhi degli altri in questi anni.