quando è uscito si vendeva anche nel nostro shopdove lo trovo online?
ora lo trovi quì, merita
http://www.mediabanx.info/xtcommerce/product_info.php?products_id=2
quando è uscito si vendeva anche nel nostro shopdove lo trovo online?
Per la mappatura non so cosa dire...
devo meditare un po' sulla probabilità di avere valutazioni oggettive... vedeno sulle pareti di arrampicata come queste scale siano del tutto relative... boh. Mumble mumble.
Voi che ne pensate?
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mi sa' che non e' doppiato in italiano il video..
per questo dico che dare una valutazione di difficoltà penso sia impossibile rendere obiettiva con una mtb. Almeno nell'arrampicata i fattori variabili son molti meno, e quel che conta è soprattutto tecnica e corpo, senza artifici tecnologici (scarpette a parte).
Se invece si indicano i ripidi maggiori di 45°, i tratti esposti (dove si rotola tanto per un errore minimo), i tratti molto esposti (dove se si cade si chiama immediatamente l'elisoccorso) e i passaggi in cui sono necessarie delle manovre saltellanti equilibristiche per non mettere giù i piedi... credo che chiunque sia in grado di stabilire inconfutabilmente queste situazioni.
HK ha scritto:Già con la Slayer facevo un misto di Enduro+skyrunning+freeride.. perché mi sparavo una lunga salita pedalata, spingevo fin dove si poteva, poi mollavo bici e protezioni in una trincea o dietro a una macchia di rododendri, e proseguivo l'ascesa a piedi, fino ad una vetta. Silenzio assoluto, solitudine e contemplazione. Poi giù di corsa di nuovo, mi armavo con le varie protezioni, e cominciavo a scendere per singletracks tecnicissimi o direttamente per pascoli ripidi. Ho fatto una settimana così, con tutti i giorni un'escursione del genere. Fatica. Tanta fatica... ma tanta soddisfazione.
E con la bici in spalla ne avevo fatta di salita... minkia!! per poi camminare ancora 2 ore dritto sù per prati pieni di buche, per arrivare a dei laghi teoricamente bellissimi... che però, data la forte siccità, erano ASCIUTTI! Sete, delusione, stanchezza, disorientamento nell'infinite vallette uguali con rocce affioranti lunghe che sembravano sentieri... tutti finti sentieri... che calvario!!! avevo perfino perso il polartek in quel labirinto... e ho vagato ancora un casino per ritrovarlo... un vero calvario.
Poi, ritornato alla bici, ho intrapreso la discesa (dov'ero salito con la bici in spalla). Trialistica è un'eufemismo. Una successione di radici e rocce più o meno fisse con gradoni in sucessione di mezzo metro... ovviamente con il burrone di fianco. Il bosco, nel pezzo più tecnico era fatto di tizzoni carbonizzati da qualche incendio. Eppure, in quell'inferno mi son divertito un casino... col cuore in gola per il rischio, ma cazzo, che epico!!!
La Slayer è proprio scomoda da portare in spalla, peché ha l'ammo proprio dove infilerei il braccio... per questo una front mi sembra più comoda da trasportare a mano.
e poi... mica si è obbligati a far i sentieri già tracciati da altri tutte le volte! a volte si ha più voglia di tribulare e rischiare, a volte invece si preferisce far un giro più spensierato.
Purtroppo spesso è difficile trovare cartine molto dettagliate e precise, e comunque il parere di un vertrider sulla fattibilità di certi passaggi, ferrate, ecc... è utile. No?
beh noi senza pier e mauro avremmo fatto veramente poco......Sono pienamente d'accordo. Però non condivido lo spirito di certi biker che scaricano la traccia GPS e, senza neanche portarsi una cartina, partono seguendo la traccia. Poi quando chiedi "che giro avete fatto?" loro ti rispondono "Boh, ho scaricato la traccia di pinco pallino" e non sanno neanche dirti da dove sono partiti.
Il bello è invece studiarasi le carte e scoprire da se i propri giri. Poi se qualcuno l'ha già fatto, si può prendere spunto dalla sua esperienza, ma il giro va sempre valutato carta alla mano anche se si ha un roadbook preciso e dettagliato. Anche perchè da una cartina si ricavano un sacco di informazioni sul giro, anche se spesso le carte a disposizione lasciano a desiderare. Poi è chiaro che ogni tanto anch'io seguo giri fatti da altri, ma c'è molto più gusto a scoprirseli da se. Anche perchè per scoprire un nuovo giro ci vuole molto tempo (ricerce su internet, studio delle carte, ecc) e non è certo un lavoro che si riesce a fare ogni settimana.
Invece può essere utile, una volta individuato il giro, sentire qualcuno della zona per capire se è fattibile o c'è il rischio di dover scendere tutto a piedi. Ma so per esperienza che quando chiedi informazioni sulla ciclabilità dei sentieri è molto soggettivo. Certe discese per qualcuno sono pienamente ciclabili, per altri da fare tutte a piedi. Poi quando a chiedi alla gente del luogo la risposta è quasi sempre: "Quel sentiero li? in bici? ma voi siete pazzi! Lo fate tutto a piedi", quando poi si chiude tutto in sella ed è una discesa divertentissima. Per questo motivo l'idea di una scala oggettiva sulla difficoltà di un sentiero è molto più utile del classico è fattibile/non è fattibile.
....quando a chiedi alla gente del luogo la risposta è quasi sempre.....
Vero ma con una carta scannerizzata e georeferenziata su pc, compegps e un gps puoi crearti la traccia del tuo giro. E' un buon modo per andare in avanscoperta senza tirare fuori la cartina dallo zaino tutte le volte. Poi gps o no, la cartina a parer mio è sempre bene portarsela..... l'unico modo per scovarli è leggendo le carte.