VertRiding

Domingosh ha scritto:

Chiedo agli attori della discussione chi ha visto il filmato esplicato S0-S5 sul dvd trailhunter. Io credo che sia molto esplicativo e solo un pazzo da manicomio si butterebbe in certe imprese salvo non avere un "minimo" di certezza nell'esito positivo della sua "mini-impresa"

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Parli del video "trailhunter am gardasee"? io l'ho visto tutto e devo dire che la scala di difficoltà è spiegata bene...a guardare il loro video vedi che sprizzano tecnica da tutti i pori!

essere sprovveduti, cosa non fare... :
http://www.youtube.com/watch?v=JgoHo9pLXI4

Happykiller ha scritto:

Sul discorso dei divieti siamo un po' OT, ma c'è per me un dovere morale che prescinde dalla libertà di farsi male.
Se voglio bene a qualcuno, fanculo, ma io piuttosto gli porto giù la bici in spalla! come staresti a veder un tuo amico che precipita da un dirupo per centinaia di metri? come lo diresti ai suoi parenti?
lasciamo perdere la libertà di farsi male. In un gruppo di amici sono tutti capigita, sono tutti un po' responsabili di ciò che succede all'altro.
D'altro canto c'è da dire che quando si fanno queste cose estreme è fondamentale scegliersi una compagnia adeguata.

Io sarei grato a un mio amico che mi vietasse di osare in un punto in cui, preso dall'adrenalina, da uno moto d'orgoglio, da una parvenza di tranquillità e scioltezza, vorrei far qualcosa di fuori dalla mia portata, con rischi altissimi.


A me piace tanto il freeride perché rischio molto meno di quando faccio alpinismo, durante le cui gite posso farmi meno volte male, ma quando si rischia si rischia davvero grosso.

Col vertriding si vanno un po' ad unire le due cose, i piaceri e i pericoli di queste discipline.
Stiamo attenti a non trascurare il valore della vita in virtù di una libertà che da morti o in carrozzina serve a poco. A te o al tuo amico.

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Siamo tutti grandi e vaccinati. Se qualcuno vuole fare un determinato passaggio, anche dopo che tu l'hai ravveduto sul fatto che è rischioso è una sua scelta e come tale va rispettata. Se ha deciso di comunque di farlo avrà fatto le sue valutazioni, visto che comunque ognuno ha un suo istinto di autoconservazione. Non è detto che perchè tu lo reputi impossibile, lo sia davvero. Magari lui ha trovato una linea meno pericolosa e se la sente di passare.

L'affermazione "ognuno è libero di farsi male" non è un esagerazione, se uno è disposto anche a cadere pur di fare un certo passaggio è libero di farlo. E'una sua scelta e come tale va rispettata. Ovviamente come amico io farò di tutto affinchè non si faccia troppo male, ma come amico rispetto le sue scelte, visto che non è uno sprovveduto.

M-Phoenix ha scritto:

essere sprovveduti, cosa non fare... :
http://www.youtube.com/watch?v=JgoHo9pLXI4

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Questo è quello che succede quando ci si fa spingere dalla voglia di strafare. Se uno non è sicuro è meglio scendere a piedi. Fare o non fare, non esiste provare. Se provi devi essere sicuro di riuscire a passare (almeno al 99%).

carb ha scritto:

Muldox mi sembra che ti stai sbagliando, forse hai letto male, tano dice solo che lui non la fa e nessuno lo obbliga, non che la vuole vietare!

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Scusa se insisto, ma:

Tano ha scritto:

....Poi, con il tempo, più consapevole, quando la cosa si è ripetuta ho sempre lottato, a costo di rimetterci: se proprio vuoi quella cosa falla pure, ma da solo o con altri, con me a costo di doverti prenderti a pugni, non la fai!

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A me il significato della frase pare inequivocabile, se poi volesse intendere altro non lo so.

Happykiller ha scritto:

...Io sarei grato a un mio amico che mi vietasse di osare in un punto in cui, preso dall'adrenalina, da uno moto d'orgoglio, da una parvenza di tranquillità e scioltezza, vorrei far qualcosa di fuori dalla mia portata, con rischi altissimi...

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Io invece lo mandere affanculo, pensa un po'
Per me la libertà individuale sta al di sopra di ogni cosa, ovviamente finchè non va a ledere quella altrui.
Secondo il tuo ragionamento qualche tuo amico potrebbe tentare di impedirti di andare in mtb, perchè mi pare ovvio che starsene sul divano a guardare la TV è oggettivamente meno rischioso. Tu che ne diresti?
Il paragone è certamente esagerato, ma il concetto è esattamente lo stesso.

muldox ha scritto:

Scusa se insisto, ma:



A me il significato della frase pare inequivocabile, se poi volesse intendere altro non lo so.

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Io non voglio difendere nessuno, ma "con me...non la fai" vuole dire di non farla con lui, da solo può fare cio che vuole

M-Phoenix ha scritto:

essere sprovveduti, cosa non fare... :
http://www.youtube.com/watch?v=JgoHo9pLXI4

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Quel video lì gira da anni e qualcuno sostiene si tratti di un fake. Se guardi con attenzione, sembrerebbe che quello che rotola a valle sia un corpo inanimato, un manichino. Questo ovviamente non toglie nulla al senso del tuo post, era solamente a titolo informativo.
Comunque che la mtb comporti dei rischi lo sappiamo tutti, così come sappiamo che ognuno di noi può scegliere quanto spostarli in là.
E' così in moltissimi sport di montagna, per non dire tutti: puoi decidere di arrampicare solamente su vie attrezzate a spit ogni due metri, così come su vie sprotette e difficilmente proteggibili. Il rischio ovviamente non è lo stesso. Puoi decidere di fare delle scialpinistiche solamente su pendii di moderata pendenza e con rischio1, oppure cercare dei pendii sostenuti con mezzo metro di fresca. Anche in questo caso il rischio non sarà lo stesso. Vi sarebbero mille altri esempi, ma mi pare che il concetto sia chiaro.

carb ha scritto:

Io non voglio difendere nessuno, ma "con me...non la fai" vuole dire di non farla con lui, da solo può fare cio che vuole

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Sì, quello era chiaro. Tu però accetteresti che un tuo compagno di uscite ti vietasse di tentare un passaggio? Io no.

muldox ha scritto:

Tu però accetteresti che un tuo compagno di uscite ti vietasse di tentare un passaggio? Io no.

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Sinceramente è una cosa che non mi piacerebbe affatto. Se non faccio un passaggio devo essere io a prendere la decisione.
Non mi piace neanche quando sei un po titubante e gli altri ti dicono "attento a non farti male". Per carità lo fanno per il tuo bene, però se uno sta cercando la giusta convinzione non è il massimo.
Poi la cosa peggiore è quando incontri gli escursionisti che regolarmente ti dicono "ma voi siete pazzi", "occhio a non ammazzarvi" (non basta che il sentiero sia già pericolo di suo, portiamo pure sfiga... ). Una volta ho pure rischiato di ammazzarmi perchè mentre stavo facendo un tornante in nose press, una tipa ha piantato un urlo pensando stessi volando. Sono gli imprevisti del mestiere

ahhh, ma allora...
Non intendo vietare niente a nessuno, è che, forse non lo sapete, forse non vi è mai capitato. Lo sapete come funziona veramente?
Purtroppo, per fortuna, c'è sempre chi anima, chi organizza, chi insomma più o meno leader definisce certe linee di programma e magari qualcosa di più.
Ebbene, purtroppo o per fortuna, mi trovo spesso in questa posizione perchè più vecchio, con più conoscenza, esperienza, entusiasmo ,ecc. e attenzione che spesso tanti di voi vi ritrovate in questa situazione e allora sia che siamo gli accompagnatori ufficiali, istruttori, maestri, amici da sempre o appena conosciuti: la cosa in sostanza non cambia molto.
Ci si ritrova nelle grane.
Io non sto dicendo di impedire ad un altro di esprimersi sportivamente perchè ha la possibilità di cadere e farsi del male, ma del permettere che qualcuno, amico, allievo, parente, ecc. abbia, consapevolmente o no, la volontà di fare qualcosa che si ritenga oggettivamente pericoloso, molto pericoloso.
Pericoloso poi, vuol dire per se e per gli altri. Per tutta una serie di cose che si innescano (il soccorso, la gestione del dopo, ecc), anche se solo per cose da poco la giornata è quantomeno rovinata.
Doveva essere chiaro che non stavo parlando di un gruppo motivato, competente, preparato ed attrezzato per fare certe cose, stavo parlando delle cose vere, quelle che accadono realmente nella maggior parte dei casi.
Persone che, perchè hanno visto video, letto articoli (magari proprio su questo forum), ecc. che per emulazione diventano extrem biker, vertrider, freerider e quant'alter.
Lo avete detto, chi vuole apparire e vuole possibilmente farlo più volte (si spera) sa come fare: non si improvvisa, conosce, sa cercare i luoghi adatti, i giusti operatori video e foto che sanno far risaltare, aumentare l'effetto scenico.
Un burrone è un burrone, lo avete mai visto! Di questo stò parlando. Sentiero esposto significa che sotto c'è il vuoto per almeno un tot di metri (almeno x+1).
E purtroppo a lato di meravigliosi sentieri, oltre alberi bellissimi e rocce favolose ci sono anche i burroni oltre che a dislivelli minori, dove comunque, in caso di caduta, si mette a serio rischio la vita.

Poi fate come volete, andate e fate quello che volete. Con certa gente, per ovvie ragioni, non è che ti ci ritrovi per caso!
Gli amici quelli veri con cui si fanno le cose, li conosci e ti devi poter fidare e certi comportamenti, atteggiamenti sono cose che si conoscono e già chiariti.
Se invece sei un istruttore o simile... certe cose non te le puoi assolutamente permettere e se con gli amici sono cose spesso sottintese, in questo caso, devono essere esplicitate meglio ancora prima di iniziare.
Sì forse il problema sta proprio nelle situazioni che involontariamente e casulamente si vengono a creare.
E allora... proprio lì dobbiamo o tirare fuori i pugni o se preferite andarsene per non vedere e quaindi non essere direttamente coinvolti sia nel bene che nel male.

Tano ha scritto:

...Se invece sei un istruttore o simile... certe cose non te le puoi assolutamente permettere...

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Su questo non ci piove, ma come già detto in occasione dell'intervento di Biker Simone, si tratta di tutt'altra situazione. Io dico solamente che non impedirò mai a qualcuno di fare qualcosa di cui è convinto, così come non accetterei che qualcuno cerchi di vietarlo a me. Che poi sia corretto mettere in guardia chi si sta mettendo in una situazione che noi riteniamo pericolosa, o peggio ancora al di sopra delle sue possibilità, è un altro conto. Ma dallo sconsigliare all'impedire con i pugni ne passa.

Tano ha scritto:

ahhh, ma allora...
Non intendo vietare niente a nessuno, è che, forse non lo sapete, forse non vi è mai capitato. Lo sapete come funziona veramente?
Purtroppo, per fortuna, c'è sempre chi anima, chi organizza, chi insomma più o meno leader definisce certe linee di programma e magari qualcosa di più.
Ebbene, purtroppo o per fortuna, mi trovo spesso in questa posizione perchè più vecchio, con più conoscenza, esperienza, entusiasmo ,ecc. e attenzione che spesso tanti di voi vi ritrovate in questa situazione e allora sia che siamo gli accompagnatori ufficiali, istruttori, maestri, amici da sempre o appena conosciuti: la cosa in sostanza non cambia molto.
Ci si ritrova nelle grane.
Io non sto dicendo di impedire ad un altro di esprimersi sportivamente perchè ha la possibilità di cadere e farsi del male, ma del permettere che qualcuno, amico, allievo, parente, ecc. abbia, consapevolmente o no, la volontà di fare qualcosa che si ritenga oggettivamente pericoloso, molto pericoloso.
Pericoloso poi, vuol dire per se e per gli altri. Per tutta una serie di cose che si innescano (il soccorso, la gestione del dopo, ecc), anche se solo per cose da poco la giornata è quantomeno rovinata.
Doveva essere chiaro che non stavo parlando di un gruppo motivato, competente, preparato ed attrezzato per fare certe cose, stavo parlando delle cose vere, quelle che accadono realmente nella maggior parte dei casi.
Persone che, perchè hanno visto video, letto articoli (magari proprio su questo forum), ecc. che per emulazione diventano extrem biker, vertrider, freerider e quant'alter.
Lo avete detto, chi vuole apparire e vuole possibilmente farlo più volte (si spera) sa come fare: non si improvvisa, conosce, sa cercare i luoghi adatti, i giusti operatori video e foto che sanno far risaltare, aumentare l'effetto scenico.
Un burrone è un burrone, lo avete mai visto! Di questo stò parlando. Sentiero esposto significa che sotto c'è il vuoto per almeno un tot di metri (almeno x+1).
E purtroppo a lato di meravigliosi sentieri, oltre alberi bellissimi e rocce favolose ci sono anche i burroni oltre che a dislivelli minori, dove comunque, in caso di caduta, si mette a serio rischio la vita.

Poi fate come volete, andate e fate quello che volete. Con certa gente, per ovvie ragioni, non è che ti ci ritrovi per caso!
Gli amici quelli veri con cui si fanno le cose, li conosci e ti devi poter fidare e certi comportamenti, atteggiamenti sono cose che si conoscono e già chiariti.
Se invece sei un istruttore o simile... certe cose non te le puoi assolutamente permettere e se con gli amici sono cose spesso sottintese, in questo caso, devono essere esplicitate meglio ancora prima di iniziare.
Sì forse il problema sta proprio nelle situazioni che involontariamente e casulamente si vengono a creare.
E allora... proprio lì dobbiamo o tirare fuori i pugni o se preferite andarsene per non vedere e quaindi non essere direttamente coinvolti sia nel bene che nel male.

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E' un problema complesso..., secondo me puoi limitarti ad "avvertire" ma non altro. Ad esempio, io assieme ad un altro ragazzo abbiamo organizzato un forum raduno sull'Etna. Al tempo io avevo 25 anni e lui 26, inutile dire che la media dei bikers era di età più alta. Ci siamo ritrovati al via con un inatteso numero di 60 persone ed era la nostra prima esperienza da organizzatori. C'era gente di ogni livello, dal principiante a diversi agonisti. Alla prima discesa Che fai? Ci siamo limitati a dire "cercate di non tirare molto, siamo 60, stiamo attenti, la strada è così e cosà, ci sono i bivi ecc..." Ovviamente l'invito è stato disatteso perchè si sa, la lotta stimola e tutti giù a valanga. Ma tu più delle raccomandazioni di rito non puoi fare! poi se qualcuno casca, se casca un gruppo intero di 6 persone, se qualcuno si fa male, se qualcuno sbaglia un bivio e si perde sono affari loro, sono grandi e vaccinati e io non sono sua madre. D'altra parte non mi pagano per fare da guida e non ho responsabilità legali... .
Ed in quel caso se qualcuno si frattura è comunque una giornata rovinata. Ma non puoi farci nulla.

Tano ha scritto:

Non sono proprio d'accordo io.
Oh bella!
Ti posso assicurare che è già tanto che chi va in mtb sia in grado di valutare le proprie capacità!
Ti posso anche assicurare che invece la corretta valutazione del rischio e soprattutto della pericolosità e cosa che veramente pochi sanno e possono fare.
Una scala delle difficoltà che vuole essere pubblica/condivisa se non riconosciuta deve in qualche modo contenere una valutazione della pericolosità quando esplicita.

Fare un passaggio rischioso è una cosa, fare un passaggio pericoloso è un'altra, ed è assolutamente diverso fare un drop di x metri.
quando fai un drop o si è consapevole di quello che stai facendo oppure sei un pirla e in genere i pirla si fanno male e vabbè.
Quando fai un passaggio, un tratto di sentiero la percezione del pericolo è molto più difficle da cogliere.
Tempo fa, col xc risalivo un tratto piuttosto tecnico e con riserve energetiche piuttosto al limite, poi mi fecero notare che uno (poveretto) era caduto giù proprio da lì, dove io c'ero passato mille volte e non mi ero mai accorto (preso dalla fatica, sudore negli occhi, ecc) che subito dietro i cespuglietti c'era il vuoto per decine e decine di metri. Da quel giorno, sono contento di saperlo, e se me la sento lo faccio altrimenti a piedi.
Qualcuno potrebbe pensare meglio non averlo saputo, sana ignoranza. No, io della mia vita ci faccio quello che volglio, ma se ci porto la fidanzata, io lì, adesso, la faccio scendere a piedi.

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esatto non bisogna mai buttarsi per esempio io da c......e un po di anni fa quando nn giravo ancora serio, ho detto ma si facciamo il salto (un dropp di un metro) senza casco, sn arrivato nn ho neanche alzato il davanti perchè nn lo sapevo, e 5 punti alla caviglia ne sn la conseguenza (lo so ero un pirla)

comunque adesso sono un appassionato vertrider e ho capito quali sono i miei limiti quelli del terreno, bisogna rischiare solo quando si è quasi sicuri, mai tanto per fare chiudendo gli occhi
downhill e vertride sono sport per persone razionali e molto coscienziose, perchè se nosarebbe soltanto un modo per farsi male, detto questo è sempre lecito cercare di spostare avanti i propri limiti, verso la pendeza massima!

freecrosser ha scritto:

comunque adesso sono un appassionato vertrider e ho capito quali sono i miei limiti quelli del terreno, bisogna rischiare solo quando si è quasi sicuri, mai tanto per fare chiudendo gli occhi
downhill e vertride sono sport per persone razionali e molto coscienziose, perchè se nosarebbe soltanto un modo per farsi male, detto questo è sempre lecito cercare di spostare avanti i propri limiti, verso la pendeza massima!

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quoto!
un conto è migliorarsi,un conto e andare a cercarsi il dolore e i problemi seri

Vertrider non ci si improvvisa. Non è che uno da un giorno all'altro decide: adesso mi metto a fare vertriding. E' un po come l'alpinismo. Non ti metti a scalare le montagne da un giorno all'altro. Prima di diventarlo, si deve acquisire parecchia esperienza non solo tecnica ma anche di conoscenza del territorio e della montagna, del modo di comportarsi.
Proprio per questo si ha a che fare con persone coscienziose, ben consapevoli dei rischi a cui si va incontro. Perlomeno le persone con cui giro sono quasi tutte così. Non si ha a che fare con dei ragazzini esuberanti che hanno bisogno di un adulto per non farsi male. Seppur giovani, siamo ben consapevoli dei rischi e dei nostri limiti.

Poi cerchiamo di essere obiettivi. Nessuno vuole farsi male. Se un passaggio è molto esposto chiunque è un po titubante. E' già sufficiente dire "mah, io di li non passerei" che quello lascia perdere.

Domingosh ha scritto:

...Chiedo agli attori della discussione chi ha visto il filmato esplicato S0-S5 sul dvd trailhunter...

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Non ricordavo quella parte del DVD, così me lo sono andato a rivedere. Interessante, sempre a proposito del discorso pericolo, quando testualmente dicono che "...la scala Single Trail non si basa sui pericoli. I pericoli sono soggettivi ed ognuno deve essere in grado di valutarli per sè stesso...".