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VertRiding

Danybiker88

Redazione
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Il 560 secondo me è un S3 con passaggi S4-- (più di un S3, ma meno di un S4). Il bello è che però i passaggi tecnici sono su tutto il sentiero e a parte qualche pezzettino non da molta tregua.
Il 102 (classificato come S3, max S5) è invece un sentiero in cui le difficoltà sono solo gli strettissimi tornantini (ce ne sono una marea), il fatto che sia esposto e la giaia. Per il resto come pendenza sarebbe da S1-S2, ma queste difficoltà fanno salire la difficoltà. Infatto come difficoltà tecnica, a parte i tornati il 102 è più semplice del 560, ma esposto e quindi merita una gradazione più alta.

Sono dell'idea che per indicare la difficoltà bisogna definire due valori:
- la difficoltà media: deve tenere conto della frequenza dei passaggi tecnici, del fatto che il sentiero sia più o meno esposto e deve dare una valutazione sulla tipologia di sentiero.
- la difficoltà massima: questa deve indicare la difficoltà massima che si incontra sul sentiero. Spesso è molto più alta della difficoltà media e non c'è da stupirsi se un sentiero può venire classificato come S1/S2, max S5. Spesso su un sentiero tranquillo può esserci un passaggio difficile, anche se magari è uno solo.

In questo modo si può dare un'idea generale sulla difficoltà del sentiero in modo che chi lo affronta sappia cosa lo aspetta e permette di classificare i passaggi tecnici, anche se si tratta di un passaggio isolato su un sentiero in terra battuta.
 

Danybiker88

Redazione
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Non è sbagliato segnalare eventuali pericoli. Per esempio: passaggi su via ferrata, esposto, presenza di altri pericoli (sbarre di acciaio conficcate nel terreno, pezzi di filo spinato lungo il sentiero, ecc), ma devono essere pericoli oggettivi e non del tipo "riscio di farsi male in caso di caduta". Non ha senso segnalare la presenza di rocce appuntite per esempio, ma ha senso segnalare se c'è un pezzo di filo spinato ad altezza uomo in mezzo al sentiero.
Sicuramente l'indicazione "esposto" può essere utile per esempio se qualcuno ha paura del vuoto o soffre di vertigini, ma non la indicherei nella difficoltà del sentiero (parametro che secondo me deve riferirsi solamente alla difficoltà tecnica) quanto magari nella prima parte della descrizione o come nota aggiuntiva.
 

M-Phoenix

Biker immensus
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Però c'è da dire che se tu fai un sentiero in terra battuta con 1 passaggio S5 il sentiero ti permette, se vuoi di evitare a piedi il passaggio. Viceversa su molti sentieri S2-S3 senza alcun passaggio S5 possono essere più difficili perchè, per come sono fatti, rischi di più a scendere con la bici in mano che non in sella. E nel caso uno non se la sentisse di fare un passaggio e scendesse di sella si troverebbe ancora più inguaiato...
 

Tano

Biker tremendus
E' senz'altro un'idea, una buona idea. Per me, se c'è un oggettivo pericolo come senz'altro lo è l'esposizione, in qualche modo deve essere evidenziato (questo potrebbe esser il modo di dividere difficoltà con pericolosità).

Il problema tuttavia è che secondo me che una cosa è il rischio intrinseco di uno sport ad esempio di cadere dall mtb e farsi più o meno male oppure ribaltarsi con un kayak e annegare o farsi male più o meno e una cosa è la pericolosità.
Se una cosa è pericolosa è pericolosa e basta e in quanto tale non mi sento nell'ottica giusta ne di divulgarla ne di potersene vantare.
Se una cosa è pericolosa, se siamo riusciti a capirlo non la si fuò sfidare così... senza prendere opportune precauzioni.
E' un discorso complesso, ad esempio in sport individuali rischiosi (arrampicata, kayak) se uno, noto o meno, divulga le sue imprese fatte senza "sicure", per quanto sia comunque una notizia, non credo mi risulti un fatto positivo e da diffondere.
Poi come si sa c'è gente che pur di apparire, nella propria sana ignoranza, farebbe qualsiasi cosa e spesso i media li appoggiano pure.
Quindi io azzardo a dire che: dove c'è un pericolo oggettivo come ad esempio l'esposizione o si trova il modo di fare una "protezione" e che si efficace o non si fa. Ma scherziamo, se cado sono morto e lo sapevo!
In passato, molto in passato, mi sono trovato in scenari dove ero terrorizzato al pensiero di quell che sarebbe potuto accadere. Poi, con il tempo, più consapevole, quando la cosa si è ripetuta ho sempre lottato, a costo di rimetterci: se proprio vuoi quella cosa falla pure, ma da solo o con altri, con me a costo di doverti prenderti a pugni, non la fai!
 

Happykiller

Biker pazzescus
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Beh il rischio d'ammazzarsi in caso di caduta mi pare poco soggettivo...
 

Happykiller

Biker pazzescus
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E' vero, non è la questione di aver paura, vertigini o meno. Se cado sono morto.
E se ho questa consapevolezza (mente) come posso avere il corpo che e-segue.
serve soprattutto per regolarsi a priori per chi vuole osare, più che mettere in pratica quel che si sa fare.

Se io so fare bene l'S3 e voglio cimentarmi sull'S4, non proverò mai su un S4e, perché per "provare" è necessario poter sbagliare senza uccidersi.
Poi sta a ciascuno decidere se fare a piedi o no un tratto esposto, ma distinguerei la prudenza dall'abilità tecnica.
 

nonnocarb

Redazione
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Questo per es. è un sentiero max s2, ma se si sbaglia solo una volta....
 

biker_simone

Biker grossissimus
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...ma distinguerei la prudenza dall'abilità tecnica.
Seguo il 3d dall'inizio, ma questo mi sembra un punto fondamentale. Rischiare di volare in un burrone per un passaggio tecnico esposto non ha proprio senso a mio avviso. Tanto di cappello ai vertrider, ma girare su sentieri esposti s4 o s5 (s4e o s5e secondo happy, anche se a dire il vero non ho ancora ben capito questa classificazione s1,...,s5) non è nè più nè meno che fare come un ragazzetto che tira trick senza casco: si rischia di rimanerci secchi e basta.
 

Tano

Biker tremendus
Mi piace questa cosa dell' S*e.
Nella mtb i pericoli "oggettivi" sono piuttosto prevedibili e facilmente individuabili. E l'esposizione è senz'altro uno di questi e probabilmente il più importante.
Penso sia molto utile saper prima se il percorso che intendo fare oltre che quanto difficile quanto sia esposto e quindi "pericoloso".

Tanto per ricordare soprattutto a me una mia ennesima fesseria, nell'immagine allegata potete vedere le conseguenze di una piccola scivolata in una scarpata. Non era un burrone!
 

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Danybiker88

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Beh il rischio d'ammazzarsi in caso di caduta mi pare poco soggettivo...

Ma credo che sarai d'accordo con me che ognuno è perfettamente in grado di valutare quando il passaggio è troppo pericoloso. Non serve che qualcuno ti dica occhio che se cadi muori, quello lo puoi capire anche da te.

Il problema, secondo me, è che se chiami un sentiero S4e la e diventa un valore aggiunto, un qualcosa che rende più difficile la discesa e spinge lo sprovveduto a rischiare. Se tu lo chiami S4 e aggiungi come nota "attenzione: sentiero esposto" il fatto che sia esposto viene percepito come pericolo e non come un'ulteriore sfida. E' una cosa psicologica che non è facile spiegare...


Il discorso è diverso. I Vertrider sono gente che è pienamente consapevole di quello che fa. Loro sanno esattamente come affrontare certi passaggi, li hanno affrontati decine di altre volte, per loro è una passeggiata. Quindi anche se è esposto non si fanno intimorire, tanto sanno a priori di non cadere. Bisogna anche tenere conto che è difficile valutare il pericolo o la difficoltà dei passaggi dalle foto. Spesso se la foto è fatta da una certa angolazione il passaggio può sembrare esposto, quando in realtà non lo è così tanto. Loro sono esperti a fare in modo che le foto siano scenografiche. D'altra parte anche loro hanno degli sponsor che richiedono una certa visibilità.
Poi comunque il livello di pericolo è soggettivo. Prendiamo ad esempio il sentiero postato da Carb. Non presenta grosse difficoltà tecniche, è bello compatto. Quindi un biker medio esperto lo affronterebbe senza problemi. Ma un biker alle prime armi non ci penserebbe due volte a farselo a piedi perchè non si sente sicuro a stare in equilibrio con la bici con di fianco il vuoto. Lo stesso vale per i vertriders. Per loro certi passaggi sono normali e hanno il bagaglio tecnico per affrontarle. Sta poi ad ognuno porsi dei limiti e non cercare di emulare gente che ha anni e anni di esperienza.

Non sono d'accordo sul paragone che hai fatto. Girare senza casco o protezioni è da stupidi. Non ti costa nulla metterle, e non è vero che fa figo girare senza casco. Fa solo pirla. Affrontare un passaggio rischioso è come affrontare un drop di 5m. Ci sono dei rischi, in entrambi i casi ti puoi far male seriamente. Sta a te valutare se hai le capacità per poterlo fare e se vale la pena rischiare. Questo è la base di tutti gli sport estremi.
 

biker_simone

Biker grossissimus
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Io credo che se a valle c'è un burrone fare un passaggio s4 o s5 calzi col paragone che ho fatto. Basta che la ruota anteriore passi 2 cm fuori traiettoria per volare giù. Chi invece non sbaglia mai non vola nei burroni e non prende zuccate nei muri in bmx. Gli errori li fanno tutti purtroppo.
Tutto ovviamente imho.
 

Borich

ModeraturDesaparecido
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si ma ragazzi oh!
non è che tutto si limita al passaggio dove "se cado muoio"...
gli stessi vertriders non è che sono sempre li a cercare di lasciarci la pelle!
se guardate tutti i video e le foto, i passaggi veramente hard si contano sulle dita di una mano e solitamente sono brevissimi!!
cerchiamo di non trascendere o di mitizzare...
ciao ciao
 

Borich

ModeraturDesaparecido
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quotissimo, in aggiunta a quello che ho scritto sopra!
ciao ciao
 

biker_simone

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Infatti se ne vedono ben pochi. Però ora si parlava di sentieri esposti e di prudenza.
 

Happykiller

Biker pazzescus
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ho capito bene il discorso del "e" come ulteriore sfida, invece che come freno.
Però non capisco come si possa parlare di vertriding di "sprovveduti".
Non capisco se intendi dire che i Vertriders sono una casta chiusa o il vertriding è una disciplina per chi ha la tecnica e lo spirito adeguato.
Io credo che sia ovvio che l'esposizione risulti una sfida aggiuntiva, ma tutto sta nel buon senso e nella consapevolezza delle proprie capacità.

io vieterei (anche con una mazza da baseball) la pratica del vertriding a chi spensieratamente vuol provare.

Capire se è esposto o meno, pericoloso o no sul posto... è scontato... ma anche valutare la difficoltà senza che nessuno ti dica che è un S3 o un S5. Il discorso di porre una "e" nella classificazione serve più che altro a decidere preventivamente quale giro fare, tanto quanto sono utili le indicazioni S2, S3, S4 ecc.
 

M-Phoenix

Biker immensus
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Perdonami ma fai un pò impressione...
quando mi risollevo va...

By MPhoenix
 

Happykiller

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inoltre c'è sempre, sempre un incognita. Anche il più bravo dei vertrider può fidarsi a far un passaggio su terreno sdrucciolevole, ma sapere se e quanto si scivolerà non è sempre dato prevederlo.

Io mi ricordo un volo micidiale in cui ho picchiato bene la mentoniera, il polso appena guarito (rotto), prima di rotolare giù per qualche metro nel burrone. l sentiero era facilissimo, il tratto era liscio, ma una zolla sul bordo del sentiero ha ceduto improvvisamente, io stavo viaggiando molto forte... e mi son spiaccicato. Ero tranquillissimo e sicuro... ma l'imprevisto... è imprevisto.
non si può giocare con la vita fingendo che non esista la sfiga.
 

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