Salve a tutti,
sono appena tornato da un bel giro in mtb sull'altopiano di Asiago, uno dei posti più suggestivi (almeno per me) del Veneto.
Questa è una delle mie prime escursioni in montagna, sarà per questo che mi ha fatto tornare a casa molto soddisfatto, ma forse anche per avere attraversato dei luoghi che come pochi coniugano natura e storia.
L'altopiano di Asiago è stato uno dei macabri teatri della Prima Guerra Mondiale. Sulle sue vette Italiani e Austriaci hanno combattuto come forsennati per motivi che nemmeno loro capivano. Questo forse rende la storia ancora più triste.
Il mio giro inizia dal rifugio Campomulo, ci si arriva da una stradina (ben segnalata) che parte a pochi passi dal centro di Gallio.
Si lascia l'auto in parcheggio e si monta sulle due ruote.
Il primo tratto del percorso è una strada asfaltata, al primo bivio si segue per cima Ortigara e dopo alcuni tornanti si arriva al rifugio Campomuletto.
A questo punto si può contiuare dritti oppure fare una piccola deviazione (consigliato) che passa per il "Sentiero del silenzio", composto da varie tappe, ognuna con statue a memoria dei caduti.
Continuando per la strada principale, che nel frattempo è diventata una piacevole strada bianca, si sale attraverso i boschi.
Nei tratti dove la vegetazione lo permette si possono ammirare fantistici panorami sulle valli circostanti.
Noi proseguiamo sempre dritti finchè arriviamo a "Piazzale Lozze". E' un grande parcheggio dal quale si diramano i vari sentieri (fantastici da fare a piedi) che portano a cima Ortigara e cima Caldiera.
Cima Ortigara è impressionante. E' stata completamente spianata durante la guerra a causa dei bombardamenti.
Noi però non arriviamo fino alla cima, facciamo sosta sul piazzale dal quale volendo si può continuare verso un altro rifugio. Io ho fatto solo parte di quel sentiero e per motivi di tempo poi sono tornato indietro. Per chi volesse, lo si prende attraversando il piazzale. E' l'unico che va in discesa.
Dopo una piccola sosta si torna indietro lungo la strada fatta in salita.
Ad un certo punto incontriamo una svolta a sinistra per Malga Fossetta (segnalata) e seguiamo questa mulattiera fino a sbucare davanti alla malga.
Da qui si può proseguire verso i Castelloni di San Marco.
Seguendo la stradina in salita si arriva a un capitello, monumento ai caduti.
Io mi sono fermato qui e dopo aver divorato un panino sono sceso, ma non seguendo la strada. Ho attraversato la valle seguendo il sentiero erboso sulla destra che porta sulla strada di ritorno per Campomulo.
A questo punto si prosegue a ritroso e nessuno vi vieta di fermarvi in qualche malga ;)
Che altro dire?
Io mi sono divertito parecchio, anche se il giro in realtà è stato un pò improvvisato.
I sentieri sono tutti pedalabili anche se ci sono delle rampe che non sono tanto uno scherzo (almeno per me).
Questo periodo poi è forse il migliore, i boschi stanno cambiando colore; non è troppo freddo e nemmeno troppo caldo; non c'è la massa di turisti classica di agosto; inoltre se partite relativamente presto può capitare di non trovare proprio nessuno, se non una marmotta e un paio di cervi!!
Il giro non è dei più lunghi ma nemmeno da 10 minuti. Sono 35 km spaccati, quindi bisogna aver dietro il necessario.
Se andate in questo periodo attenti che quasi tutte le malghe sono chiuse, quindi è bene avere provviste (cibo e soprattutto acqua) sufficienti.
Spero di essere stato di qualche utilità...
Saluti
PS. Si incontrano facilmente ciclisti e gente a piedi. Siate educati e salutate che è sempre un bel gesto.
Ecco qualche foto
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
sono appena tornato da un bel giro in mtb sull'altopiano di Asiago, uno dei posti più suggestivi (almeno per me) del Veneto.
Questa è una delle mie prime escursioni in montagna, sarà per questo che mi ha fatto tornare a casa molto soddisfatto, ma forse anche per avere attraversato dei luoghi che come pochi coniugano natura e storia.
L'altopiano di Asiago è stato uno dei macabri teatri della Prima Guerra Mondiale. Sulle sue vette Italiani e Austriaci hanno combattuto come forsennati per motivi che nemmeno loro capivano. Questo forse rende la storia ancora più triste.
Il mio giro inizia dal rifugio Campomulo, ci si arriva da una stradina (ben segnalata) che parte a pochi passi dal centro di Gallio.
Si lascia l'auto in parcheggio e si monta sulle due ruote.
Il primo tratto del percorso è una strada asfaltata, al primo bivio si segue per cima Ortigara e dopo alcuni tornanti si arriva al rifugio Campomuletto.
A questo punto si può contiuare dritti oppure fare una piccola deviazione (consigliato) che passa per il "Sentiero del silenzio", composto da varie tappe, ognuna con statue a memoria dei caduti.
Continuando per la strada principale, che nel frattempo è diventata una piacevole strada bianca, si sale attraverso i boschi.
Nei tratti dove la vegetazione lo permette si possono ammirare fantistici panorami sulle valli circostanti.
Noi proseguiamo sempre dritti finchè arriviamo a "Piazzale Lozze". E' un grande parcheggio dal quale si diramano i vari sentieri (fantastici da fare a piedi) che portano a cima Ortigara e cima Caldiera.
Cima Ortigara è impressionante. E' stata completamente spianata durante la guerra a causa dei bombardamenti.
Noi però non arriviamo fino alla cima, facciamo sosta sul piazzale dal quale volendo si può continuare verso un altro rifugio. Io ho fatto solo parte di quel sentiero e per motivi di tempo poi sono tornato indietro. Per chi volesse, lo si prende attraversando il piazzale. E' l'unico che va in discesa.
Dopo una piccola sosta si torna indietro lungo la strada fatta in salita.
Ad un certo punto incontriamo una svolta a sinistra per Malga Fossetta (segnalata) e seguiamo questa mulattiera fino a sbucare davanti alla malga.
Da qui si può proseguire verso i Castelloni di San Marco.
Seguendo la stradina in salita si arriva a un capitello, monumento ai caduti.
Io mi sono fermato qui e dopo aver divorato un panino sono sceso, ma non seguendo la strada. Ho attraversato la valle seguendo il sentiero erboso sulla destra che porta sulla strada di ritorno per Campomulo.
A questo punto si prosegue a ritroso e nessuno vi vieta di fermarvi in qualche malga ;)
Che altro dire?
Io mi sono divertito parecchio, anche se il giro in realtà è stato un pò improvvisato.
I sentieri sono tutti pedalabili anche se ci sono delle rampe che non sono tanto uno scherzo (almeno per me).
Questo periodo poi è forse il migliore, i boschi stanno cambiando colore; non è troppo freddo e nemmeno troppo caldo; non c'è la massa di turisti classica di agosto; inoltre se partite relativamente presto può capitare di non trovare proprio nessuno, se non una marmotta e un paio di cervi!!
Il giro non è dei più lunghi ma nemmeno da 10 minuti. Sono 35 km spaccati, quindi bisogna aver dietro il necessario.
Se andate in questo periodo attenti che quasi tutte le malghe sono chiuse, quindi è bene avere provviste (cibo e soprattutto acqua) sufficienti.
Spero di essere stato di qualche utilità...
Saluti
PS. Si incontrano facilmente ciclisti e gente a piedi. Siate educati e salutate che è sempre un bel gesto.
Ecco qualche foto
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us
Uploaded with ImageShack.us