La fatica, anche se forse non l'ho mai provata davvero in quest'avventura, è ormai passata.
A rimanere indelebile è tutto il resto: l'emozione del prima, del durante e del dopo.
Perchè quanto ho vissuto e condiviso in quei giorni è stato qualcosa di nuovo che mi piacerebbe rivivere ancora e a cui mai vorrei abituarmi.
A rimanere indelebile è tutto il resto: l'emozione del prima, del durante e del dopo.
Perchè quanto ho vissuto e condiviso in quei giorni è stato qualcosa di nuovo che mi piacerebbe rivivere ancora e a cui mai vorrei abituarmi.
Giovedì 24 giugno 2021, ore... non so, sicuro è notte fonda.
Ho piazz
ato tutto sul tavolo in cucina, la lista man mano spuntata.
Non sono pratico ancora, so solo che è la mia prima volta, ed essendo la prima volta ho deciso di giocare in casa, nel mio Veneto.
Ho deciso di affrontare la mia prima avventura di bikepacking iscrivendomi al Veneto Trail: 450km e 10'000m di dislivello, una traccia unica per tutti ma da percorrere coi propri tempi, senza cronometri e senza supporti esterni.
Autogestione, in una parola.
A scuola era sinonimo di casino libero per un giorno, qua invece assume un altro significato, basato sull'ordine.
Ecco, ora che ho fatto ordine sono pronto.
Sabato di parte!
Non sono pratico ancora, so solo che è la mia prima volta, ed essendo la prima volta ho deciso di giocare in casa, nel mio Veneto.
Ho deciso di affrontare la mia prima avventura di bikepacking iscrivendomi al Veneto Trail: 450km e 10'000m di dislivello, una traccia unica per tutti ma da percorrere coi propri tempi, senza cronometri e senza supporti esterni.
Autogestione, in una parola.
A scuola era sinonimo di casino libero per un giorno, qua invece assume un altro significato, basato sull'ordine.
Ecco, ora che ho fatto ordine sono pronto.
Sabato di parte!
DAY 1 - Cittadella, Sabato 26 giugno 2021 ore 7.30
200 appassionati da tutta Europa, ci sono anch'io tra questi.
Nella piazza prendono la parola gli organizzatori, ci spiegano gli ultimi dettagli, poi è il turno del sindaco che ci fa' gli auguri e i complimenti per la scelta di affrontare una così impegnativa esperienza.
Sono le 8.00, il Veneto Trail 2021 ha ufficialmente inizio!
I primi chilometri sono di avvicinamento alle Prealpi, percorriamo strade secondarie, argini e sentieri nei campi.
Sono le 8.00, il Veneto Trail 2021 ha ufficialmente inizio!
I primi chilometri sono di avvicinamento alle Prealpi, percorriamo strade secondarie, argini e sentieri nei campi.
In breve raggiungiamo le pendici del Monte Grappa e la salita sul sentiero 196 comincia con rampe per molti già proibitive.
Il sentiero è un continuo susseguirsi di tornanti stretti su un fondo sconnesso che richiede anche buon equilibrio.
In prossimità di Campo Croce, a quota 1000m, finisce il sentiero e ci immettiamo su una più larga forestale, che metro dopo metro ci conduce attraverso un paesaggio pittoresco contornato di malghe fino a Cima Grappa. La prima ascesa di questo lungo trail è terminata.
Il sentiero è un continuo susseguirsi di tornanti stretti su un fondo sconnesso che richiede anche buon equilibrio.
In prossimità di Campo Croce, a quota 1000m, finisce il sentiero e ci immettiamo su una più larga forestale, che metro dopo metro ci conduce attraverso un paesaggio pittoresco contornato di malghe fino a Cima Grappa. La prima ascesa di questo lungo trail è terminata.
Mi concedo una CocaCola al rifugio, ma la grande quantità di auto, ciclisti e pedoni stona con la sacralità del posto. Nel giro di pochi minuti rimonto in sella e mi butto in discesa sul sentiero 156.
La discesa è bella, sconnessa, tutt'altro mondo rispetto alla confusione che regnava poco prima in vetta.
La bici carica si comporta molto bene: inizialmente un po' scettico per il carico di borse e amenicoli vari, appena capisco che tutta l'attrezzatura è ben fissata e il peso extra è solo nella mia testa, ho meno rèmore a lasciar andare la bici e mollare i freni.
Dopo alcune risalite nel mezzo, la lunga discesa termina ad Arsiè, dove mi ritrovo da solo ad attraversare la passerella sul lago del Corlo.
La bici carica si comporta molto bene: inizialmente un po' scettico per il carico di borse e amenicoli vari, appena capisco che tutta l'attrezzatura è ben fissata e il peso extra è solo nella mia testa, ho meno rèmore a lasciar andare la bici e mollare i freni.
Dopo alcune risalite nel mezzo, la lunga discesa termina ad Arsiè, dove mi ritrovo da solo ad attraversare la passerella sul lago del Corlo.
Procedo ancora da solo in direzione di Feltre, dove pochi chilometri prima di entrare in centro raggiungo Michael, tedesco, e Michael, belga, stesso nome e stessa bici in Titanio. Entro con loro a Feltre ma non faccio sosta in paese; li saluto e procedo oltre.
Pedalo ora nella valle del Piave su di un lungo susseguirsi di piste ciclabili che, sapientemente studiate dagli organizzatori, mi fanno scoprire posti e scorci ancora a me ignoti, oppure altri che mi fanno tornare alla mente la mia prima Granfondo, la Prealpi Bike&Run Marathon, con la sua partenza e arrivo in piazza a Mel dove, adesso, decido di fare una sosta rigenerante alla gelateria in centro.
E di nuovo sui pedali, ancora da solo, in direzione di Sedico e poi Sospirolo, dove la traccia si incanala nel canyon del Mis, accarezzando l'omonimo lago, stretto tra alte pareti rocciose dove anche la strada ha poco spazio per avanzare e, quando non può aggirare la roccia, la attraversa, in un continuo susseguirsi di suggestive gallerie.
La salita successiva verso forcella Franche non mi coglie impreparato: ci sono stato circa un anno fa, in quello che posso definire il mio test personale sulle lunghe distanze in bike. Non è lunga e non sale ad una quota elevata, ma gli ultimi 50 metri sono i più difficili di tutta la giornata. Li percorro spingendo con pesantezza sui pedali, concedendomi un paio di soste che oggi posso giustificare; mi raggiunge un ciclista d'altri tempi, per età, bici e divisa da tempi eroici; arriviamo ai 1000m della forcella e le nostre vie già si separano. La mia prevede una discesa sterrata non proprio banale che mi costringe a "tornare in qua" se voglio raggiungere Agordo ancora intero.
Ci arrivo alle 19, in piena sagra paesana. Mi siedo al ristorante all'angolo della piazza e ordino pasta al ragù e Coca gigante. Mentre recupero le energie arriva Michael il tedesco, che invito ad accomodarsi alla sedia libera al mio tavolo e con il quale condividiamo le impressioni e gli obiettivi della prima giornata. Il mio è ormai raggiunto, ho prenotato un B&B in paese, mentre lui procede ancora una ventina di km verso Alleghe.
Riepilogo di oggi: Cittadella-Agordo, 140km e 3600m di dislivello, 11ore.
Ci arrivo alle 19, in piena sagra paesana. Mi siedo al ristorante all'angolo della piazza e ordino pasta al ragù e Coca gigante. Mentre recupero le energie arriva Michael il tedesco, che invito ad accomodarsi alla sedia libera al mio tavolo e con il quale condividiamo le impressioni e gli obiettivi della prima giornata. Il mio è ormai raggiunto, ho prenotato un B&B in paese, mentre lui procede ancora una ventina di km verso Alleghe.
Riepilogo di oggi: Cittadella-Agordo, 140km e 3600m di dislivello, 11ore.
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