Intro: itinerario completo, faticoso e difficile piu' di quanto il dislivello possa far credere. Richiede abilita' nel trasporto della bici su terreno impervio e buona esperienza escursionistica.
Descrizione: Di solito parto da Re per mia comodita', ma e' comodo partire da Craveggia. Dall'ampio parcheggio poco sotto la chiesa di Craveggia salire la strada principale che poco prima di arrivare alla chiesa svolta a sinistra. Al bivio successivo prendere a sinistra in direzione Vocogno, dopo pochi metri un nuovo bivio reca indicazioni per Vasca-Blitz, voltare quindi a destra e salire il doppio tornante. La strada presto spiana e raggiunge il fondo del paese. Prima di un ponte si nota una strada che sale sulla sinistra, facilmente riconoscibile per un cartello con scritta "Passeggiata dei vecchi". Seguirla fino al suo termine, dove si biforca. Prendere la ripida rampa a destra e seguire le indicazioni per "Colma". I primi tornanti sono ripidi e asfaltati, ma dopo poco la strada spiana e presso una sbarra, facilmente aggirabile, diviene una sterrata. La pista, ben ciclabile ma faticosa, conduce in prossimita' della Colma di Craveggia, va seguita fino al suo termine presso uno slargo al limitare del bosco, che funge da parcheggio per i fuoristrada dei residenti. A sinistra un sentierino difficilmente ciclabile risale il prato, seguirlo (indicazioni per Colma e Madonna del rosario) e in pochi minuti si raggiunge la Colma, dove e' possibile rimontare in sella. Presso le prime baite si trova un primo bivio per la Piana di Vigezzo, proseguire dritto seguendo Le indicazioni per la bochetta del Rosario, dopo pochi metri il sentiero si divide: prendere a destra la traccia che prosegue in piano con qualche strappettino, ma sempre ben ciclabile. In breve si raggiunge una rampa scalinata, con baita grande a destra, baitello piccolo a sinistra e ruscelletto in mezzo. A piedi risalire la traccia per una decina di metri, presso una fontana ricavata in un tronco proseguire a sinistra rimontando il pendio erboso.
Sopra di voi vedrete un bacino per l'acqua, a destra una bella baita in sasso.
Puntare un po' a sinistra del bacino, ove ritenete piu' comodo camminare, dopo pochi metri ci si ritrova su di un bel sentiero. Seguirlo a destra. Si arriva in prossimita' dell'alpe pidella, seguire le indicazioni per il Rosario, quindi si lascia l'alpe sulla destra, ben riconoscibile per la casera dal tetto verdognolo. Il sentiero a tratti e' ciclabile a tratti no, ma sempre comodo. Il Sassone e' sempre riconoscibile dalla grossa croce di vetta, come pure la bocchetta del Rosario, che lo precede di poco sulla sinistra e dalla quale e' evidente la mulattiera/sentiero che vi sale. Proseguire a piedi fino ad incrociare questo sentiero, che piu' marcato permette a tratti di essere pedalato. Subito sotto la bochetta, facilmente riconoscibile, proseguire dritto. Da qui inizia la parte piu' difficile e alpinistica.
Occorre puntare al passo che si nota alla sinistra della cima del sassone, seguendo una debole traccia, che in modo disagevole punta in diagonale verso il crinale della montagna. Ignorare un sentiero, che piu' marcato e invitante prosegue in piano e sembra preferibile (ve ne pentireste dopo). Occorre portarsi dalla parte opposta della cresta, il luogo dove farlo e' individuabile da un segno bianco rosso posto sulle rocce pochi metri sotto la cresta stessa. Qui il trasporto della bici e' oggettivamente difficoltoso, ma fattibile. Una volta dietro la cresta seguire a destra il sentiero che porta verso il sassone, sempre con la croce di vetta ben in vista. Ad un evidente passo lasciare la bici e proseguire a piedi sulla cima (10 min scarsi). Nonostante la modesta altezza il panorama ripaghera' ampiamente della fatica. Ridiscendere al passo ove riposta la bici ed attraversarlo tornando sul versante vigezzino. Seguire la traccia a sinistra, che si perde tra sassi e pascoli d'alta quota, qualche segno un po' sbiadito lo si trova, ma e' sufficiente puntare verso un piccolo dirupo che interrompe il crinale della montagna, ben riconoscibile per le rocce rossastre, ed un piccolo larice fulminato sopra di esse. A destra delle rocce colorate tornano evidenti i segnavia. Aggirato tale dirupo si risale un poco verso l' ampia cresta. E' possibile proseguire, sempre a piedi, a destra (est) lungo la cresta o sfruttando le tracce poco sotto di essa, l'importante e' non sporgersi verso il versante nord che risulta pericoloso e ricco di precipizi. Si prosegue verso il monte Formalone, la cui cima la si lascia a poca distanza sulla sinistra. Il sentiero a volte e' ciclabile, con le dovute cautele. Superati dei dossi apparira' la Bocchetta di S.Antonio, per raggiungerla occorre un piccolo sacrificio e scendere ancora a piedi. Da qui dipartono diversi sentieri, ed inizia finalmente l'ormai supplicata discesa. Dal casolare, prendere a sud-ovest il bel sentiero che scende all'alpe Cortignasco. La discesa alterna tratti tranquilli a tratti tecnici, e presto diviene una larga mulattiera, i cui scalini sono sempre a portata di bike. Si sbuca quasi sulla porta di una baita dell'alpe Cortignasco, subito sotto la quale il percorso prosegue su un divertentissimo sentierino che discende i prati, ripido e diretto, con fondo buono, a tratti e' entusiasmante. Non preoccupatevi se sembra dividersi verso la fine dell'alpeggio, i due rami si riuniscono pochi metri dopo, forse e' preferibile il ramo a destra. Anche nel bosco la discesa si mantiene ineressante, sempre ciclabile, fino a sbucare nei pressi di una baita con ripido prato intorno, dove volge bruscamente a sinistra (tornante nascosto dal prato). Dopo pochi metri e' consigliabile proseguire a piedi per un brevissimo tratto, dopodiche' si risale in sella, il sentiero diviene piu' dolce e con fondo boscato, morbido e piacevole, sempre totalmente ciclabile.
Giunti all'alpe Crest, tenere la destra, facendo attenzione alle indicazioni per la Vasca visibili poco piu' avanti (attenzione che il sentiero facilmente induce a prendere una discesa per il rifugio "Il Camoscio", poco ciclabile). Si prosegue dunque nel bosco, e poco dopo la localita' In Bies, scende decisamente fino a raggiungere, nei pressi del ristorante "La Vasca", la carrozzabile che da Craveggia sale al Blitz. Sbucati sul tornante scendere a destra e con la strada tornare a Craveggia.
Nota: Per la vostra sicurezza Non avventuratevi in caso di tempo incerto o con visibilita' non ottimale, non cercate di raggiungere S.Antonio tagliando la montagna a mezzacosta per evitare di salire in cresta. Molte carte riportano sentieri non piu' esistenti.
Commento. Itinerario mtb per vedere un gran bel pezzo di vigezzo... per chi vuole ridurre la fatica e' possibile raggiungere comodamente la Colma dalla Piana di Vigezzo sfruttando la funivia che da Prestinone sale alla Piana. L'ambiente superbo ripaghera' ogni fatica, garantisco divertimento nella discesa!!! Personalmente me lo sparo piu' volte tutti gli anni
Descrizione: Di solito parto da Re per mia comodita', ma e' comodo partire da Craveggia. Dall'ampio parcheggio poco sotto la chiesa di Craveggia salire la strada principale che poco prima di arrivare alla chiesa svolta a sinistra. Al bivio successivo prendere a sinistra in direzione Vocogno, dopo pochi metri un nuovo bivio reca indicazioni per Vasca-Blitz, voltare quindi a destra e salire il doppio tornante. La strada presto spiana e raggiunge il fondo del paese. Prima di un ponte si nota una strada che sale sulla sinistra, facilmente riconoscibile per un cartello con scritta "Passeggiata dei vecchi". Seguirla fino al suo termine, dove si biforca. Prendere la ripida rampa a destra e seguire le indicazioni per "Colma". I primi tornanti sono ripidi e asfaltati, ma dopo poco la strada spiana e presso una sbarra, facilmente aggirabile, diviene una sterrata. La pista, ben ciclabile ma faticosa, conduce in prossimita' della Colma di Craveggia, va seguita fino al suo termine presso uno slargo al limitare del bosco, che funge da parcheggio per i fuoristrada dei residenti. A sinistra un sentierino difficilmente ciclabile risale il prato, seguirlo (indicazioni per Colma e Madonna del rosario) e in pochi minuti si raggiunge la Colma, dove e' possibile rimontare in sella. Presso le prime baite si trova un primo bivio per la Piana di Vigezzo, proseguire dritto seguendo Le indicazioni per la bochetta del Rosario, dopo pochi metri il sentiero si divide: prendere a destra la traccia che prosegue in piano con qualche strappettino, ma sempre ben ciclabile. In breve si raggiunge una rampa scalinata, con baita grande a destra, baitello piccolo a sinistra e ruscelletto in mezzo. A piedi risalire la traccia per una decina di metri, presso una fontana ricavata in un tronco proseguire a sinistra rimontando il pendio erboso.
Sopra di voi vedrete un bacino per l'acqua, a destra una bella baita in sasso.
Puntare un po' a sinistra del bacino, ove ritenete piu' comodo camminare, dopo pochi metri ci si ritrova su di un bel sentiero. Seguirlo a destra. Si arriva in prossimita' dell'alpe pidella, seguire le indicazioni per il Rosario, quindi si lascia l'alpe sulla destra, ben riconoscibile per la casera dal tetto verdognolo. Il sentiero a tratti e' ciclabile a tratti no, ma sempre comodo. Il Sassone e' sempre riconoscibile dalla grossa croce di vetta, come pure la bocchetta del Rosario, che lo precede di poco sulla sinistra e dalla quale e' evidente la mulattiera/sentiero che vi sale. Proseguire a piedi fino ad incrociare questo sentiero, che piu' marcato permette a tratti di essere pedalato. Subito sotto la bochetta, facilmente riconoscibile, proseguire dritto. Da qui inizia la parte piu' difficile e alpinistica.
Occorre puntare al passo che si nota alla sinistra della cima del sassone, seguendo una debole traccia, che in modo disagevole punta in diagonale verso il crinale della montagna. Ignorare un sentiero, che piu' marcato e invitante prosegue in piano e sembra preferibile (ve ne pentireste dopo). Occorre portarsi dalla parte opposta della cresta, il luogo dove farlo e' individuabile da un segno bianco rosso posto sulle rocce pochi metri sotto la cresta stessa. Qui il trasporto della bici e' oggettivamente difficoltoso, ma fattibile. Una volta dietro la cresta seguire a destra il sentiero che porta verso il sassone, sempre con la croce di vetta ben in vista. Ad un evidente passo lasciare la bici e proseguire a piedi sulla cima (10 min scarsi). Nonostante la modesta altezza il panorama ripaghera' ampiamente della fatica. Ridiscendere al passo ove riposta la bici ed attraversarlo tornando sul versante vigezzino. Seguire la traccia a sinistra, che si perde tra sassi e pascoli d'alta quota, qualche segno un po' sbiadito lo si trova, ma e' sufficiente puntare verso un piccolo dirupo che interrompe il crinale della montagna, ben riconoscibile per le rocce rossastre, ed un piccolo larice fulminato sopra di esse. A destra delle rocce colorate tornano evidenti i segnavia. Aggirato tale dirupo si risale un poco verso l' ampia cresta. E' possibile proseguire, sempre a piedi, a destra (est) lungo la cresta o sfruttando le tracce poco sotto di essa, l'importante e' non sporgersi verso il versante nord che risulta pericoloso e ricco di precipizi. Si prosegue verso il monte Formalone, la cui cima la si lascia a poca distanza sulla sinistra. Il sentiero a volte e' ciclabile, con le dovute cautele. Superati dei dossi apparira' la Bocchetta di S.Antonio, per raggiungerla occorre un piccolo sacrificio e scendere ancora a piedi. Da qui dipartono diversi sentieri, ed inizia finalmente l'ormai supplicata discesa. Dal casolare, prendere a sud-ovest il bel sentiero che scende all'alpe Cortignasco. La discesa alterna tratti tranquilli a tratti tecnici, e presto diviene una larga mulattiera, i cui scalini sono sempre a portata di bike. Si sbuca quasi sulla porta di una baita dell'alpe Cortignasco, subito sotto la quale il percorso prosegue su un divertentissimo sentierino che discende i prati, ripido e diretto, con fondo buono, a tratti e' entusiasmante. Non preoccupatevi se sembra dividersi verso la fine dell'alpeggio, i due rami si riuniscono pochi metri dopo, forse e' preferibile il ramo a destra. Anche nel bosco la discesa si mantiene ineressante, sempre ciclabile, fino a sbucare nei pressi di una baita con ripido prato intorno, dove volge bruscamente a sinistra (tornante nascosto dal prato). Dopo pochi metri e' consigliabile proseguire a piedi per un brevissimo tratto, dopodiche' si risale in sella, il sentiero diviene piu' dolce e con fondo boscato, morbido e piacevole, sempre totalmente ciclabile.
Giunti all'alpe Crest, tenere la destra, facendo attenzione alle indicazioni per la Vasca visibili poco piu' avanti (attenzione che il sentiero facilmente induce a prendere una discesa per il rifugio "Il Camoscio", poco ciclabile). Si prosegue dunque nel bosco, e poco dopo la localita' In Bies, scende decisamente fino a raggiungere, nei pressi del ristorante "La Vasca", la carrozzabile che da Craveggia sale al Blitz. Sbucati sul tornante scendere a destra e con la strada tornare a Craveggia.
Nota: Per la vostra sicurezza Non avventuratevi in caso di tempo incerto o con visibilita' non ottimale, non cercate di raggiungere S.Antonio tagliando la montagna a mezzacosta per evitare di salire in cresta. Molte carte riportano sentieri non piu' esistenti.
Commento. Itinerario mtb per vedere un gran bel pezzo di vigezzo... per chi vuole ridurre la fatica e' possibile raggiungere comodamente la Colma dalla Piana di Vigezzo sfruttando la funivia che da Prestinone sale alla Piana. L'ambiente superbo ripaghera' ogni fatica, garantisco divertimento nella discesa!!! Personalmente me lo sparo piu' volte tutti gli anni