Vai a lavorare in bici? leggi questo

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teoDH

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Proprio oggi su un altro sito ho trovato il link a questa nota dell'inail:
http://www.inail.it/Portale/appmana...aio/05/INAIL_TERRITORIALE/info-1390931224.jsp

Prelevo dal testo:
"il ricorso al mezzo privato (auto o bici) è ammesso purché necessitato, ovvero dimostrando l`assenza o insufficienza dei mezzi pubblici di trasporto e la non percorribilità a piedi del tragitto, è evidente che la libera scelta del dipendente rappresenta proprio la linea di confine tra i tipi di infortunio. Se il lavoratore decide liberamente di percorrere il tragitto in bicicletta su strade trafficate e solitamente congestionate da numerosi veicoli in transito, in questo caso è tendenzialmente escluso l`infortunio in itinere perché il lavoratore ha scelto consapevolmente di esporsi al rischio maggiore su strada, impiegando la bici (o allo stesso modo l`auto) privata piuttosto che i mezzi pubblici, fatta salva la valutazione caso per caso sull`uso necessario della bicicletta....
È da dire che l`utilizzo della bicicletta viene comunque maggiormente tutelato, anche quando non c`è una reale necessità e quindi anche quando il tragitto è coperto dai mezzi pubblici, purché avvenga su piste ciclabili o su strade protette; in caso contrario, quando ci si immette in strade aperte al traffico bisognerà verificare se l`utilizzo era davvero necessario."

In sintesi, secondo l'inail, se vai a piedi o con i mezzi pubblici e hai un incidente sul tragitto di lavoro, hai diritto ad un indennizzo, se ci vai in bico o in auto no, o meglio, in bici dovresti andarci solo su ciclabli o "strade protette" (concetto già di per se bizzarro se si pensa alla situazione delle ciclabili e delle strade italiane)... fanno tanto cancan sul promuovere l'uso in bici, e invece di incentivare la gente ad andare a lavorare in bicicletta, se ne escono con ste cose...

Sono ben contento di avere un'assicurazione personale...:down:
 
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che mestizia ..... pero' se passi con il rosso ti fanno la multa! come funziona allora? cioe' la bici e' pur sempre un mezzo di trasporto che deve rispettare il codice stradale. non capisco questa discriminazione .....
"Se il lavoratore decide liberamente di percorrere il tragitto in bicicletta su strade trafficate e solitamente congestionate da numerosi veicoli in transito, in questo caso è tendenzialmente escluso l`infortunio in itinere perché il lavoratore ha scelto consapevolmente di esporsi al rischio maggiore su strada,..."

cioe' e questi studiano diritto????? cioe' secondo loro se scelgo la bici e' perche voglio farmi male???

mah .....
 

sembola

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L'articolo riportato NON è una interpretazione dell' INAIL, ma un articolo pubblicato su un quotidiano locale della Sardegna. L'interpretazione autentica dell' INAIL sul problema, citata anche nell' articolo, spiega il problema in maniera molto più chiara e dice tutt'altro.

La nota INAIL 7 novembre 2011, 8476 la si trova qui:
http://www.cgil.it/Archivio/SaluteeSicurezza/p.112-2011-TT-rb all. 1 Nota INAIL.pdf

Se lo leggete, vedete bene che in nessuna sua parte si parla di differenza tra uso della bici e dell' auto ai fini della risarcibilità. Semplicemente si ribadisce che deve essere valutata la "necessità" di uso del mezzo privato (qualunque) perchè un eventuale infortunio sia risarcibile, valutazione che non viene fatta in caso di infortunio avvenuto su un percorso protetto.

In altre parole: se l'infortunio avviene su strada aperta al traffico alla guida di un'auto o di una bici l'infortunio viene risarcito solo se non c'erano alternative di trasporto pubblico; se l'infortunio avviene su pista ciclabile o zona interedetta al traffico è risarcibile sempre, anche se esisteva un'alternativa di trasporto pubblico.

Quando si ha a che fare con certa stampa e certi giornalisti, occorre stare molto attenti. Se non fosse per la frase citata anche da spiri, l'articolo sarebbe stato sostanzialmente corretto.
 
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spiri

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In altre parole: se l'infortunio avviene su strada aperta al traffico alla guida di un'auto o di una bici l'infortunio viene risarcito solo se non c'erano alternative di trasporto pubblico; se l'infortunio avviene su pista ciclabile o zona interedetta al traffico è risarcibile sempre, anche se esisteva un'alternativa di trasporto pubblico.

potrei a questo punto escogitare un buon modo per finire di pagarmi il mutuo vista la tendenza degli automobilisti indisciplinati di parcheggiare sulla ciclabile ....
per carita' una provocazione la mia ....
 

sembola

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grazie per la precisione sembola. quello che mi ha infatti "sconvolto" era quella frase.

Frase che in effetti è presente nella nota INAIL ma che estrapolata dal contesto (si parla di mezzo privato tout court) ed interpretata a quel modo è oggettivamente fuorviante.
Per questo ho parlato di certa stampa e certi giornalisti dai quali guardarsi :omertà:


potrei a questo punto escogitare un buon modo per finire di pagarmi il mutuo vista la tendenza degli automobilisti indisciplinati di parcheggiare sulla ciclabile ....
Il problema è che viene risarcito quello che effettivamente avviene... ;-)
 

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In altre parole: se l'infortunio avviene su strada aperta al traffico alla guida di un'auto o di una bici l'infortunio viene risarcito solo se non c'erano alternative di trasporto pubblico

Ciò vuol dire che se ho un incidente in auto oppure in bici mentre vado a lavoro non verrò pagato dato che i mezzi pubblici ci sono ovunque. Dico per caso una cavolata? perché alla fine se uno lavora nella città in cui vive il 99.999% delle volte può andare a lavoro con tram, pullman o metro...
 

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Ciò vuol dire che se ho un incidente in auto oppure in bici mentre vado a lavoro non verrò pagato dato che i mezzi pubblici ci sono ovunque. Dico per caso una cavolata? perché alla fine se uno lavora nella città in cui vive il 99.999% delle volte può andare a lavoro con tram, pullman o metro...

Non esattamente.

In linea di teoria la risarcibilità dell' infortunio "in itinere" avvenuto con un mezzo di trasporto privato dipende dalla necessità di tale mezzo e quindi dall' assenza di alternative di trasporto pubblico.

Ma la nota dell' INAIL linkata indica chiaramente che se usi la bici su pista ciclabile o zone chiuse al traffico questa valutazione cessa di avere senso; e quindi in questo caso l'infortunio sarebbe risarcibile anche in caso esistesse un'alternativa di trasporto pubblico.
 

MAX17

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Quindi, nel mio caso, non sarei risarcibile dato che vado a lavoro in bici ma ho la fermata del pullman sotto casa e vicina al posto di lavoro. La pista ciclabile è, purtroppo come in molti altri posti, inesistente...
Chiedo non per far polemica, ma solo per essere informato. Anche se spero che non mi succeda mai niente e faccio tutti gli scongiuri del caso...
 

sembola

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Quindi, nel mio caso, non sarei risarcibile dato che vado a lavoro in bici ma ho la fermata del pullman sotto casa e vicina al posto di lavoro. La pista ciclabile è, purtroppo come in molti altri posti, inesistente...
In questo caso l'infortunio in itinere non sarebbe risarcibile, esatto.
 

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e per me che vivo a 16 km dal luogo di lavoro e devo scendere dalle colline alla pianura? ovvio che non la uso sempre, però una volta ogni tanto mi fa piacere andare a lavoro in mtb...magari tagliando da qualche bel single track.
considerando che mezzi pubblici non ne passano.....l'unico mezzo utilizzabile è l'auto.
 

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e per me che vivo a 16 km dal luogo di lavoro e devo scendere dalle colline alla pianura? ovvio che non la uso sempre, però una volta ogni tanto mi fa piacere andare a lavoro in mtb...magari tagliando da qualche bel single track.
considerando che mezzi pubblici non ne passano.....l'unico mezzo utilizzabile è l'auto.
In questo caso non essendoci i mezzi pubblici un eventuale infortunio in itinere è risarcibile, sia che avvenga in auto che con la bici.

Mille grazie Sembola.
Figurati...:prost:
 
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teoDH

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In sintesi... se vi stirano, trascinatevi fino a una ciclabile e poi chiamate aiuto...

E' una cosa assurda, la bici dovrebbe essere paragonata, per favorirne anche l'uso, al pedone, mentre sempre più spesso la si paragona all'auto... manca solo che ci facciano pagare bollo e assicurazione...
 
potrei a questo punto escogitare un buon modo per finire di pagarmi il mutuo vista la tendenza degli automobilisti indisciplinati di parcheggiare sulla ciclabile ....
per carita' una provocazione la mia ....

ho telefonato ai vigili urbani tempo fa per segnalare che una bancherella posta a ridosso della pista ciclabile fuori casa mia costringe/induce gli automobilisti a parcheggiare appunto sulla pista ciclabile, il giro d'affari in certe ore è notevole e va da se che 2 volte su 3 devo uscire in strada e aggirare la macchine parcheggiate....cosa questa che mi crea una rabbia se sono con mia figlia di 11 anni!!! La polizia mi ha risposto che loro non possono fare nulla, che controlleranno il fenomeno ma in linea di massima i produttori di frutta e verdura possono fare vendita diretta senza avere chissà quali limitazioni, stesso problema era stato segnalato nella superstrada della zona dove banchi vari che vendono asparagi e ciliegie creano pericoli sia per chi si ferma ad acquistare che per chi transita....non è il massimo vedere gente a piedi attraversare una superstrada....o fare inversione o anche semplicemente accostare in più macchine lungo la strada, io lo trovo assurdo, non si può!!!
E allora anche a me alle volte viene la voglia di passare vicino a chi parcheggia in ciclabile con i pedali e "casulamente" recare danno alle auto....solo che fino ad ora non ci sono riuscito, anche perchè non ho la certezza di non andare in mezzo a rogne:spetteguless: perchè siamo pur sempre in Italia:omertà:

e per me che vivo a 16 km dal luogo di lavoro e devo scendere dalle colline alla pianura? ovvio che non la uso sempre, però una volta ogni tanto mi fa piacere andare a lavoro in mtb...magari tagliando da qualche bel single track.
considerando che mezzi pubblici non ne passano.....l'unico mezzo utilizzabile è l'auto.

Se però ti fai male in un single track non ti pagano, ti pagano solo in strada e sul percorso più breve e logico calcolato da loro:spetteguless:
 

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E' una cosa assurda, la bici dovrebbe essere paragonata, per favorirne anche l'uso, al pedone, mentre sempre più spesso la si paragona all'auto... manca solo che ci facciano pagare bollo e assicurazione...

D'altronde sulle strade le bici sono veicoli a tutti gli effetti. Fortunatamente, aggiungo io, se no potremmo essere sbattuti fuori senza alcuna formalità...

ho telefonato ai vigili urbani tempo fa per segnalare che una bancherella posta a ridosso della pista ciclabile fuori casa mia costringe/induce gli automobilisti a parcheggiare appunto sulla pista ciclabile...
E' impossibile punire un'attività lecita e legittima perchè i clienti commettono infrazioni. Semmai andrebbero puniti i clienti.
D'altronde questo è un paese che considera le piste ciclabili spazio sottratto ai parcheggi :arrabbiat:
 
E' impossibile punire un'attività lecita e legittima perchè i clienti commettono infrazioni. Semmai andrebbero puniti i clienti.
D'altronde questo è un paese che considera le piste ciclabili spazio sottratto ai parcheggi :arrabbiat:

tecnicamente hai ragione, però sai, ho visto ad esempio un distributore di benzina fermo per anni dalle nostre parti perchè aveva l'entrata troppo vicino ad una rotonda -circa 120/130 m dopo la rotonda- e per questo considerato non compatibile con il traffico, poi a furia di ricorsi il gestore ha vinto e il comune si è trovato a rimborsare anni di mancata attività, allora io mi dico, per una bancarella da 4 soldi, che crea palesemente un pericolo e un'induzione all'infrazione stradale....si deve intervenire e vietare, o ci sono i presupposti nella location scelta di parcheggi adeguati, oltre ad immissioni nel traffico adatte, o non si permette l'esercizio di questa.
 

pirs75

Biker perfektus
Non mi ero mai posto la questione... io faccio l'andata Treno+bici e il ritorno per allenamento 30km su strada, a parte un pezzo da 6km fatto su strada trafficata (non poco rischiosa) il resto è fatto su strade a basso traffico.

Ad un mio collega 2 anni fa ebbe un incidente per recarsi al lavoro, l'Inail non glielo riconobbe perché non aveva fatto la strada più corta e semplice per recarsi al lavoro, e in più gli tirarono fuori anche il discorso dei mezzi di trasporto pubblici che poteva prendere in alternativa.
 

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