Sto guado proprio non ce lo ricordavamo, e adesso tocca bagnasse...
Proviamo a seguire il corso del fiume sia a monte che a valle, ma le cose non cambiano.
Tosty, gran maestro di canoa, da l'esempio e dopo gli ultimi consigli s'immerge nell'acqua vorticante.
Io tengo in mano il cellulare, pronto, in caso di bisogno, a chiamare il 113
La traversata avviene senza troppi incidenti, l'acqua è gelata e la corrente è forte, ma si resiste.
Passati dall'altra parte ci arrampichiamo sulla riva e facciamo sgocciolare le
scarpe.
Continuiamo il giro e le pozzanghere ormai non ci fanno più un baffo, le superiamo d'infilata senza preoccuparci di schizzi o di affondare troppo.
Si continua chiacchierando e dopo un po' Tosty comincia a parlare del giro: "Meno male che l'abbiamo fatto, il tempo si è messo al bello, sarebbe stato un peccato rinunciare. E pensa che dopo tante preoccupazioni il guado è stato la cosa più divertente della giornata. Peccato aver fatto poche foto..."
Ad un certo punto noto che ci avviciniamo troppo al fiume e dopo la solita discesetta ecco un altro guado...
Ancora?
Ovvio, i guadi sono sempre in numero pari, visto che nei giri si torna sempre al punto di partenza e quindi sullo stesso lato del torrente di dove si è partiti.
Ormai siamo dei veterani e l'attraversamento è rapido e senza troppe esitazioni.
Si continua tra fango e pozzanghere, avremo qualcosa da raccontare ai nipotini, ben due guadi nello stesso giorno!!!
Ecco il terzo guado! E per la teoria del pari e dispari ce ne sarà anche un quarto, anche se Tosty spera di no, che si riattraverserà il fiume su un ponte.
Ma la teoria si dimostra esatta, ecco apparire all'orizzonte il quarto guado, speriamo sia l'ultimo. Questa volta Tosty e Francesco si fanno prendere la mano e attraversano in una zona di acqua alta, arrivando a bagnarsi anche il pisellino... Io e Garga invece attraversiamo in tutta sicurezza un paio di metri più a valle.
Che dire di più? Dopo ben 4 guadi 4, il giro torna nella sua monotonia e per renderlo un po' più divertente attraversiamo le pozzanghere ormai senza più scansarle e cercando di prenderle addirittura nel punto più profondo sfidandoci a non mettere mai il piede a terra.
E anche se a volte capita, l'acqua di pozza è ben più calda di quella gelida del torrente.
Il giro finisce, ci ritroviamo sull'Aurelia e dopo un po' di Km arriviamo a casa di Tosty, imbarchiamo le bici sporche da far paura e andiamo in casa a cambiarci.
Sono quasi le tre, Francesco torna a casa a vedere "la Maggica" e noi altri tre concludiamo la giornata andando a mangiarci un pezzo di pizza.
(fine)