Una settimana in mountain bike nei dintorni di Merano - terzo giorno

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
www.meranobike.it
Oggi arrivo come al solito puntuale al luogo dell’appuntamento e i 4 soci sono già li ad aspettarmi. A quanto pare la loro voglia di bike è sempre alle stelle, bene, con il programma che ho preparato oggi avranno di che sfogarsi. Attraverso stradine secondarie in mezzo a infiniti campi di mele arriviamo alla funivia di San Vigilio e saliamo fino a 1450 metri. Da qui dobbiamo arrivare ai 1950 metri della malga di Naturno. Il posto è magnifico, lontano dalle auto e dai rumori del fondovalle e si sale nella pace più assoluta. Solo qualche battuta e successiva risata del gruppo rompono il silenzio del bosco. Dopo un po’, una sorgente si trasforma in una gradita scusa per fare la prima sosta.


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Saliamo ancora, adesso qualche strappo più duro mette a dura prova le nostre gambe. Per fortuna che i boscaioli si sono divertiti a lasciare ai lati del sentiero un tronco con sembianze femminili, è il momento per riposarsi ancora e scattare qualche foto fra irripetibili battute di uomini soli.


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Continuiamo, improvvisamente il bosco si apre con splendide viste sulle Dolomiti,


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ancora una rampa difficile e una delle ultime macchie di neve rimaste è l’occasione per la prossima sosta e per un attimo ritorniamo bambini. (A dire il vero bisogna ammettere che ogni volta che usiamo la bici, ovverosia il nostro giochino preferito, siamo sempre felici come bambini!)


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Adesso siamo al punto più alto, quasi 2000 metri, e pedaliamo su un bel sentiero in falsopiano, con tratti divertenti su radici e sassi.



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Il bosco termina e ci appare improvvisamente la vista della malga di Naturno con la val Venosta e la val Senales sullo sfondo.


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E’ giusto il momento per riprendersi con un bel panino, prima di affrontare il sentiero 30a, in assoluto uno dei più belli che scendono da questa montagna.


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Con calma ci cambiamo e si parte, il primo tratto è molto panoramico e ci fermiamo spesso per scattare qualche bella foto,


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poi il sentiero continua nel fitto del bosco,


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tratti sconnessi si alternano a tratti più veloci e ad altri ripidi,


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uno dei punti forti di questo sentiero è proprio il continuo cambiamento di condizioni e panorami, 1500 metri di dislivello di pura goduria.


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Oggi è Fabry a stupirmi, pedala in salita come niente fosse la sua bionicon da 18 kg, e in discesa sfrutta al massimo i 170 cm delle sospensioni divertendosi alla grande.
Dopo un tratto con una scalinata esposta,


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il bosco lascia il posto ad un infinito prato dove bisogna stare attenti per l’erba alta e umida


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Continuiamo a scendere lungo il sentiero nascosto dall’erba, e adesso è il momento di una golosa sosta sotto ad un albero di ciliegie mature.


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Alla fine del prato e poi ci rituffiamo nel bosco,


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adesso siamo già abbastanza in basso e il terreno è molto secco, ancora qualche tornante impegnativo e ripido, qualche tratto tecnico e divertente e siamo alla fine del sentiero.


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Parte uno spontaneo scambio di strette di mano per la bellezza del sentiero appena concluso, io sono contento ma non ne dubitavo, questo è un sentiero che per essere affrontato ha bisogno di una certa capacità di condurre il mezzo, ma alla fine la soddisfazione è sempre alle stelle.


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Adesso avviso che le possibilità per tornare al punto di partenza sono due: o la comoda pista ciclabile senza nessuna asperità, o un bel sentiero al limitare del bosco che però ci farà fare ancora un po’ di dislivello. Visto che i quattro compari sembrano avere ancora un po’ di forze a disposizione, optano per quest’ultima soluzione, e io ne sono contento, perché è un sentiero a tratti faticoso, ma molto divertente. Ripartiamo allora con continui su e giù e alla fine di un tratto in salita molto ripido da fare a spinta, ci aspetta l’ultima chicca della giornata, un sentiero superflow e velocissimo, una curva dietro l’altra da fare a piena velocità.



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Il sentiero finisce proprio a breve distanza dall’albergo e anche per oggi la giornata è terminata. Sono tre giorni che pedaliamo e la fatica comincia farsi sentire, allora propongo anche per domani una salita in funivia. Solito appuntamento alle 8, naturalmente dopo una bella colazione.

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Bene: anche oggi posso mettermi a lavorare dopo aver sognato ad occhi aperti.
I tuoi report sono semp0re coinvolgenti
 

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