Tiro le tende di camera mia. Oggi è limpido, posso scorgere dietro palazzoni di cemento armato il bellissimo ondularsi di nervose creste. Il phoen spira secco e potente. Guardo e penso che in fondo è un pouningiustizia vedere uno spettacolo simile senza poterlo vivere in prima persona. Accidenti, devo studiare chimica, non posso distrarmi che domani cè il compito. Sto seduto, inchiodato ad una sedia, ma la mia mente è altrove. Vaga, volando, tra quelle montagne che tanto amo e che non smetterò mai di amare. Perché la montagna significa scoperta, esplorazione, conquista, significa conoscere quella parte di sé stessi che purtroppo le faccende quotidiane inibiscono, quella avventurosa, istintiva, naturale, che rifiuta luoghi comuni e facili pregiudizi per addentrarsi nel profondo della nostra anima. La gente non può pretendere di conoscere il mondo vedendolo scorrere veloce al di fuori di un finestrino, il mondo, e in particolare la montagna, si conosce standone a contatto continuo, e condividendone ogni aspetto. Ma bisogna anche saper essere pazienti, perché la montagna non ti si scopre tutta allimprovviso, devi essere tu a farla tua ogni volta che la sfidi. Solo così lesperienza, che forgia il carattere di ogni uomo, potrà esserti amica, e potrà infonderti saggezza. Nessuno potrà mai dirsi vero uomo se non si è mai messo in discussione, se non ha mai ridefinito i suoi limiti, se non ha mai tentato di cambiare. Il vero spirito che anima chi davvero vive la montagna, in qualunque forma e con qualunque mezzo, è non solo quello di scalare la vetta o di arrivare in cima al colle, ma è soprattutto quello di capire che lumiltà, la dedizione, la passione, sono valori che valgono sempre.