Location: Isola di Hvar, Croazia
Periodo: 14 agosto 2007
Decido di prendermi una mattinata di ferie dalle... ferie con moglie e figlia al mare. Stamattina pedalo! Con calma faccio colazione e esco alle 10.
Prima caxxata.
Guardo la carta e decido il percorso. Per spiegarlo in due parole immaginatevi un rettangolo: in basso a sinistra ponete la lettera A, poi in senso antiorario B, C e D.
Bene, da A a B sono 5 km di asfalto in salita (nulla di grave). Da B a C in auto si passa attraverso un tunnel VIETATO alle bici. Per evitare il tunnel si passa SOPRA la montagna su sterrato panoramico.
Ok, questo era uno degli scopi dell'uscita, mica siamo bitumari !
Quindi raggiunto B inizia la VERA salita. Pedalo e ammiro il mare, le barche... ma fa caldo, tanto caldo. Saranno almeno 30-32 gradi, non ci sono alberi, non c'è vento e in alcuni tornanti l'effetto "caldaia" è insopportabile. La strada si impenna. Sudo, sudo tanto. Arrivo ad una sella. Prendo al volo la scusa di scattare un paio di foto per riposarmi un po' e bere un goccio. Bene, ormai dovrei essere quasi sù. Riparto, ancora un paio di strappetti e raggiungo il passo a 550 m slm (partendo dal mio paesino, che abbiamo chiamato A, posto al livello del mare). Vista splendida. Ops non mi sono messo la crema solare. Pazienza, tanto sono già abbronzato! Comincia la discesa. Molto bella, su questo versante le pendenze sembrano meno marcate (forse perchè non devo pedalare? ) e ci sono molti alberi che con la loro ombra alleviano la calura. "Però, guarda che colore rossastro che stanno assumendo braccia e gambe!"
A metà della discesa buco, PROPRIO mentre sto incrociando due bikers che salgono. Scendo, giro sottosopra la bici e i tipi si affiancano. Mezzo sorriso e ... nulla! Voglio dire, ho bucato su una strada di montagna senza nessuno in giro e questi non mi danno nemmeno un cenno!?!?!? Vabbeh. Cambio la gomma e riparto. Raggiungo il punto C dove lo sterrato si unisce all'asfalto all'inizio della galleria dal versante opposto al mio. Incrocio altri tre "bikers" che stanno spingendo le bici: un tizio e due ragazze (carine). Scambiamo due parole in inglese e spiego che la salita è lunga e in certi punti ardua. Volevo far loro capire che se stavano spingendo già nei primi 200 m. forse era il caso che lasciassero perdere... Mi dicono "OK, no problem" e ognuno per la sua strada. Poi tra loro parlano in italiano e mi vergogno per non averli individuati come "italici" fin da subito (ho a che fare giornalmente con stranieri di varie nazionalità!).
Da C a D sono un 6-7 km di saliscendi su alfalto.
Piacevoli. Raggiunto D mi riposo, finisco la borraccia ("tanto ho ancora una bottigliONA da mezzo litro!), mangio un po' di biscotti e guardo la strada che mi aspetta. Da qui devo risalire fino a 650 m slm circa per poi ridiscendere verso A. In teoria. Già.
Lo sterrato che sale sembra simpatico. Da qui.
Riparto e subito la strada si impenna. Fa caldo, forse più di prima e sudo, sudo tanto. La strada si impenna TALMENTE che l'hanno cementata! Quasi ogni pedalata fa alzare la ruota davanti! Ed è assolutamente costante! Dopo una ventina di minuti trovo una cappelletta. Mi fermo e con scuse artistiche entro, all'ombra. Non c'è nulla ed è utilizzata come deposito per sacchi di cemento. Intacco la bottiglietta d'acqua che "tanto sono a metà". Riparto e la strada persevera. Tò, non sudo più ma le gambe continuano a pompare. Incrocio un gippone carico di turisti che mi scattano alcune foto. Sono molto stanco, pressochè ustionato e mi sono stufato! Comincio ad usare il trucchetto: "non mi fermo fino alla prossima curva, beh, ora finisco questa rampa, ok, adesso fino al tornante e poi basta..." Finalmente arrivo alla meta: un bivio su una sella dove a destra si va verso un monastero, a sinistra verso un'altro monte e dritto verso il mio amato paesino! Ok, non c'è la strada ma un sentiero che non si vede ma son troppo stanco e felice per preoccuparmene. Devo sedermi un attimo sotto un albero perchè il cuore comincia a pompare un po' troppo. Finisco l'acqua. Mi riposo e valuto che effettivamente il sentiero è solo accennato, pieno di rovi e probabilmente non utilizzato da parecchio. Ma io avevo chiaramente visto (da casa mia!) una strada che portava sulla cima di questo cacchio di monte!!! Comincerà un po' più in là. Pedalo per un kilometro sulla strada di destra, in piano. Nulla. Torno al bivio e pedalo per un kilometro sulla strada di sinistra. Nulla. Comincio a valutare che: ho finito l'acqua, sono distrutto, è l'una di pomeriggio e il sole picchia duro e le mie parti esposte stanno assumendo colorazioni preoccupanti. Torno al bivio. Senza incazzarmi mi metto l'animo in pace e considero (!) di farmi il sentiero per 600 m (di dislivello) in discesa con la bici in spalla. TUTTO pur di finire 'sto incubo! Avessi la mia Stinkazza potrebbe anche essere divertente ma il sentiero è realmente impraticabile per una bici da xc. Comincio a scendere e dopo dieci minuti guardo il fianco della montagna alla mia destra e vedo una strada! Ma allora esiste! Caxxo che esiste! Risalgo per il sentiero, sempre con la bici in spalla, e raggiungo di nuovo il bivio. Comincio a pedalare sulla strada di destra. Un paio di kilometri in piano e l'incubo ricomincia: cemento e pendenze impossibili sotto il sole! Tieni duro che fra un po' trovi la strada. Non ce la faccio più ma col caxxo che scendo e spingo. Ormai non sudo più da un'oretta. Là in fondo c'è un bivio: a sinistra un... sentiero che scende e a destra una fattoria. Non penso ad altro che all'ACQUA. Fuori dalla fattoria ci sono due auto; provo a chiamare più volte e nessuno risponde. Ho sete e NON ESISTONO STRADE CHE SCENDONO!
A questo punto l'unica soluzione LOGICA è quella di scendere velocemente per la strada che ho percorso per cercare qualcosa da bere! Giro la bici e scendo pregando di non bucare. Raggiungo il primo paese e visto che sono le 14 non c'è nessuno in giro. Non ci sono bar nè negozi. Ok, andiamo al prossimo. Stessa situazione. Ora devo risalire su alfalto per raggiungere l'imbocco del tunnel. Vedo una piccola officina aperta e mi lancio dentro, "VODA!!!" (acqua). Mi indica il bagno e sotto il suo sguardo attonito mi bevo un litro d'acqua. Ringrazio, esco rinfrancato e mi dirigo al tunnel (vietato alle bici: OVVIAMENTE non è nemmeno da considerare l'ipotesi di una risalita e ridiscesa per lo sterrato affrontato la mattina!!!). Attendo un quarto d'ora finchè arrivano due italiani con una punto con portabici che gentilissimi mi traghettano dall'altro lato. Ok, ora è tutta discesa e falsopiano. Mi lancio spavaldo raggiungendo i 52-55-57 kmh. Poi inizia il falsopiano e ho un forte vento contro! Ok, ultimi kilometri imprecando e arrivo a casa!
Totale percorso: 45 km
Tutto sbagliato: sono partito troppo tardi, non ho portato acqua a sufficienza e non ho valutato attentamente il percorso.
Esempio da non imitare.
Salut
Periodo: 14 agosto 2007
Decido di prendermi una mattinata di ferie dalle... ferie con moglie e figlia al mare. Stamattina pedalo! Con calma faccio colazione e esco alle 10.
Prima caxxata.
Guardo la carta e decido il percorso. Per spiegarlo in due parole immaginatevi un rettangolo: in basso a sinistra ponete la lettera A, poi in senso antiorario B, C e D.
Bene, da A a B sono 5 km di asfalto in salita (nulla di grave). Da B a C in auto si passa attraverso un tunnel VIETATO alle bici. Per evitare il tunnel si passa SOPRA la montagna su sterrato panoramico.
Ok, questo era uno degli scopi dell'uscita, mica siamo bitumari !
Quindi raggiunto B inizia la VERA salita. Pedalo e ammiro il mare, le barche... ma fa caldo, tanto caldo. Saranno almeno 30-32 gradi, non ci sono alberi, non c'è vento e in alcuni tornanti l'effetto "caldaia" è insopportabile. La strada si impenna. Sudo, sudo tanto. Arrivo ad una sella. Prendo al volo la scusa di scattare un paio di foto per riposarmi un po' e bere un goccio. Bene, ormai dovrei essere quasi sù. Riparto, ancora un paio di strappetti e raggiungo il passo a 550 m slm (partendo dal mio paesino, che abbiamo chiamato A, posto al livello del mare). Vista splendida. Ops non mi sono messo la crema solare. Pazienza, tanto sono già abbronzato! Comincia la discesa. Molto bella, su questo versante le pendenze sembrano meno marcate (forse perchè non devo pedalare? ) e ci sono molti alberi che con la loro ombra alleviano la calura. "Però, guarda che colore rossastro che stanno assumendo braccia e gambe!"
A metà della discesa buco, PROPRIO mentre sto incrociando due bikers che salgono. Scendo, giro sottosopra la bici e i tipi si affiancano. Mezzo sorriso e ... nulla! Voglio dire, ho bucato su una strada di montagna senza nessuno in giro e questi non mi danno nemmeno un cenno!?!?!? Vabbeh. Cambio la gomma e riparto. Raggiungo il punto C dove lo sterrato si unisce all'asfalto all'inizio della galleria dal versante opposto al mio. Incrocio altri tre "bikers" che stanno spingendo le bici: un tizio e due ragazze (carine). Scambiamo due parole in inglese e spiego che la salita è lunga e in certi punti ardua. Volevo far loro capire che se stavano spingendo già nei primi 200 m. forse era il caso che lasciassero perdere... Mi dicono "OK, no problem" e ognuno per la sua strada. Poi tra loro parlano in italiano e mi vergogno per non averli individuati come "italici" fin da subito (ho a che fare giornalmente con stranieri di varie nazionalità!).
Da C a D sono un 6-7 km di saliscendi su alfalto.
Piacevoli. Raggiunto D mi riposo, finisco la borraccia ("tanto ho ancora una bottigliONA da mezzo litro!), mangio un po' di biscotti e guardo la strada che mi aspetta. Da qui devo risalire fino a 650 m slm circa per poi ridiscendere verso A. In teoria. Già.
Lo sterrato che sale sembra simpatico. Da qui.
Riparto e subito la strada si impenna. Fa caldo, forse più di prima e sudo, sudo tanto. La strada si impenna TALMENTE che l'hanno cementata! Quasi ogni pedalata fa alzare la ruota davanti! Ed è assolutamente costante! Dopo una ventina di minuti trovo una cappelletta. Mi fermo e con scuse artistiche entro, all'ombra. Non c'è nulla ed è utilizzata come deposito per sacchi di cemento. Intacco la bottiglietta d'acqua che "tanto sono a metà". Riparto e la strada persevera. Tò, non sudo più ma le gambe continuano a pompare. Incrocio un gippone carico di turisti che mi scattano alcune foto. Sono molto stanco, pressochè ustionato e mi sono stufato! Comincio ad usare il trucchetto: "non mi fermo fino alla prossima curva, beh, ora finisco questa rampa, ok, adesso fino al tornante e poi basta..." Finalmente arrivo alla meta: un bivio su una sella dove a destra si va verso un monastero, a sinistra verso un'altro monte e dritto verso il mio amato paesino! Ok, non c'è la strada ma un sentiero che non si vede ma son troppo stanco e felice per preoccuparmene. Devo sedermi un attimo sotto un albero perchè il cuore comincia a pompare un po' troppo. Finisco l'acqua. Mi riposo e valuto che effettivamente il sentiero è solo accennato, pieno di rovi e probabilmente non utilizzato da parecchio. Ma io avevo chiaramente visto (da casa mia!) una strada che portava sulla cima di questo cacchio di monte!!! Comincerà un po' più in là. Pedalo per un kilometro sulla strada di destra, in piano. Nulla. Torno al bivio e pedalo per un kilometro sulla strada di sinistra. Nulla. Comincio a valutare che: ho finito l'acqua, sono distrutto, è l'una di pomeriggio e il sole picchia duro e le mie parti esposte stanno assumendo colorazioni preoccupanti. Torno al bivio. Senza incazzarmi mi metto l'animo in pace e considero (!) di farmi il sentiero per 600 m (di dislivello) in discesa con la bici in spalla. TUTTO pur di finire 'sto incubo! Avessi la mia Stinkazza potrebbe anche essere divertente ma il sentiero è realmente impraticabile per una bici da xc. Comincio a scendere e dopo dieci minuti guardo il fianco della montagna alla mia destra e vedo una strada! Ma allora esiste! Caxxo che esiste! Risalgo per il sentiero, sempre con la bici in spalla, e raggiungo di nuovo il bivio. Comincio a pedalare sulla strada di destra. Un paio di kilometri in piano e l'incubo ricomincia: cemento e pendenze impossibili sotto il sole! Tieni duro che fra un po' trovi la strada. Non ce la faccio più ma col caxxo che scendo e spingo. Ormai non sudo più da un'oretta. Là in fondo c'è un bivio: a sinistra un... sentiero che scende e a destra una fattoria. Non penso ad altro che all'ACQUA. Fuori dalla fattoria ci sono due auto; provo a chiamare più volte e nessuno risponde. Ho sete e NON ESISTONO STRADE CHE SCENDONO!
A questo punto l'unica soluzione LOGICA è quella di scendere velocemente per la strada che ho percorso per cercare qualcosa da bere! Giro la bici e scendo pregando di non bucare. Raggiungo il primo paese e visto che sono le 14 non c'è nessuno in giro. Non ci sono bar nè negozi. Ok, andiamo al prossimo. Stessa situazione. Ora devo risalire su alfalto per raggiungere l'imbocco del tunnel. Vedo una piccola officina aperta e mi lancio dentro, "VODA!!!" (acqua). Mi indica il bagno e sotto il suo sguardo attonito mi bevo un litro d'acqua. Ringrazio, esco rinfrancato e mi dirigo al tunnel (vietato alle bici: OVVIAMENTE non è nemmeno da considerare l'ipotesi di una risalita e ridiscesa per lo sterrato affrontato la mattina!!!). Attendo un quarto d'ora finchè arrivano due italiani con una punto con portabici che gentilissimi mi traghettano dall'altro lato. Ok, ora è tutta discesa e falsopiano. Mi lancio spavaldo raggiungendo i 52-55-57 kmh. Poi inizia il falsopiano e ho un forte vento contro! Ok, ultimi kilometri imprecando e arrivo a casa!
Totale percorso: 45 km
Tutto sbagliato: sono partito troppo tardi, non ho portato acqua a sufficienza e non ho valutato attentamente il percorso.
Esempio da non imitare.
Salut