Un viaggio (quasi) senza macchina, si può fare – Laveladileo con famiglia lungo la Loira (per circa 180 km).
Quest’ estate, ho deciso di fare un viaggio alternativo con la famiglia, un viaggio in autosufficienza con bicicletta e tende, con tre figli di 3, 7 e 9 anni.
Un esperienza simile l’avevo già fatta tanti anni fa, un viaggio in bicicletta in Austria, ma li la cosa era diversa, eravamo un gruppo di ragazzi ed adulti, il viaggio era organizzato in ogni dettaglio da un tour operator specializzato, per ogni giorno avevamo l’albergo prenotato, i bagagli trasportati da un hotel all’altro ed il ritorno al punto di partenza con dei pulmini .
Io invece volevo affrontare questo viaggio da solo senza aiuti esterni.
La prima cosa da fare era scegliere, il dove (anche questa è una parte interessante del viaggio), l’Italia (trentino a parte) è stata scartata, carenza di strutture, mancanza di piste ciclabili, mancanza totale di cultura ciclistica e cicloturistica in particolare, alla fine, la scelta è caduta sulla Francia e più esattamente sulla valle della Loira, bella interessante, senza troppe pendenze e ben attrezzata per questo tipo di viaggio!!
Una volta deciso il dove, il come ed il quanto, bisognava decidere come attrezzarsi ed anche li, essendo a digiuno di esperienze cicloturistiche, mi sono dovuto documentare, mi sono confrontato con amici e conoscenti reali e virtuali (grazie a tanti di voi forumendoli).
Alla fine ho optato per l’utilizzo delle biciclette in nostro possesso io la mia MTB mia moglie una buona citybike, le bambine le loro simil MTB, ed il piccolino sul suo seggiolino dietro alla bici di mia moglie, poi ho acquistato un carrellino porta bagagli, due tende da tre posti, materassini sacchi a pelo magliette tecniche e pantaloncini da ciclismo, ed altre cosette leggere e poco ingombranti (compresi degli asciugamani e li spazzolini da denti) insomma la filosofia era poca roba, comoda ma leggera!!
Quando è arrivato il moneto di partire, abbiamo caricato tutto in macchina, bici sul tetto e sul potabici posteriore e via si parte per Tours una cittadina sulla Loira con una tappa con pernottamento a Torino.
Una volta arrivati al campeggio, ad una 15ina di Km dalla città a La Ville aux Dames, montiamo le tende e via a dormire, il giorno dopo lo prendiamo per capire bene come funziona il tutto, andiamo in città all’ufficio del turismo, prendiamo le cartine (che non ero riuscito a trovare a Roma) compriamo le ultime cose e dopo aver visitato la città ed aver mangiato, all’imbrunire torniamo alle tende, pronti per intraprendere la nostra piccola avventura.
La prima tappa è il campeggio di Savonieres, bellissimo, piccolino e molto accogliente, con una zona riservata a noi cicloturisti, i chilometri percorsi non sono molti, ma piacevoli, percorriamo la ciclabile che costeggia la Loira, incontriamo moltissimi cicloturisti, di tutti i generi e di tutte le razze, le famiglie che come noi viaggiano con tende e carrellini sono tante, ma nessuna di queste è italiana, comunque non siamo gli unici pazzi (la cosa mi consola).
Il nostro viaggio prosegue lento ma costante, ci fermiamo a mangiare in vari ristorantini locali o andiamo a comprare delle baguette da riempire con prosciutto salame e formaggi locali, visitiamo i paesini ed i castelli lungo la strada e comunque mentre pedaliamo ci godiamo il bel panorama.
Il percorso non è sempre su vere e proprie piste ciclabili (anche se per la magior parte è su percorso esclusivamente per le biciclette) ma anche su stradine di campagna poco trafficate. A volte per raggiungere un ristorante, un supermercato o un campeggio, ci è capitato di percorrere delle strade trafficate, e con nostra sorpresa, abbiamo scoperto che i francesi sono veramente molto rispettosi nei confronti dei ciclisti, sia in macchina che in camion, quando ti sorpassano si allargano moltissimo e se non lo possono fare si accodano aspettando il momento per poterlo fare (e noi con i bambini andavamo veramente piano),
Siamo rimasti veramente colpiti dalla cultura ciclistica dei francesi, sempre cortesi e pazienti in macchina, ad ogni incrocio ti davano la precedenza, piste ciclabili ovunque, treni che prevedono il trasporto delle biciclette, in ogni posto c’è un parcheggio per le bici, veramente piacevole pedalare da quelle parti.
Gli altri posti che visitati e/o dove ci fermiamo sono, Langeais ,il castello di Villlandry, (veramente molto bello), Brehemont, Rigny-Ussè, Candes-St. Martin (un paesino costruito nel tufo, praticamente le abitazioni, le stalle e le botteghe, sono costruite all’ interno della parete rocciosa) Montsoreau, Samur.
A Montsoreau, un paese stupendo, ci siamo concessi il lusso di dormire in un hotel a 4 stelle, con piscina ed idromassaggio, coccolati e serviti, la famiglia, anche se ha apprezzato molto, non è abituata alla vita spartana ed allora ogni tanto uno sfizio è concesso.
L’ultima sera la passiamo a Gennes ed il giorno dopo ci aspettano ancora una 15ina di km per andare a prendere il treno a Menitrè e tornare indietro a Tours e poi in bici a per prendere la macchina a La Ville aux Dames. La notte si dorme li e poi dopo aver passato tre giorni a Parigi si torna in Italia.
Insomma una cosa che si può fare benissimo anche con i bambini di ogni età, basta scegliere il percorso ed i mezzi giusti, sembra un avventura ed invece è una cosa fattibilissima, forse meno faticosa di una vacanza in casa al mare, dove uno deve lavare, pulire e gestire una casa, con annessa spesa, stress di trovare il parcheggio, stirare ecc, in una vacanza simile, l’unica cosa un po’ faticosa è lo smontaggio delle tende la mattina, poi un po’ di sano sport, veramente più facile farlo che dirlo!!
Il bello della vacanza in bicicletta, è il viaggiare, in bicicletta ci si gode il viaggio, è un po’ la stessa differenza che c’è tra la barca a vela ed il motoscafo, in bicicletta ed barca in barca è bello viaggiare, in auto ed in motoscafo, il viaggio è una saccatura che tocca fare per arrivare.
Un tipo di turismo bellissimo, siamo stati tutti molto entusiasti, forse l’anno prossimo si replica, in Francia, in Austria o in qualche altro paese del nord, o perché no in Trentino, dove c’è cultura ciclistica, peccato che nel resto d’Italia questo non esista.
P.s Voglio ringraziare tutti i francesi che abbiamo incontrato, tutti molto cortesi e gentili, rispettosi di chi si muove in bicicletta, un grazie anche alla Comunità Europea che ha finanziato, insieme allo stato francese ed alle istituzioni locali, il percorso “La Loire à Vèlo”, che ha giustamente contribuito a farci sentire più cittadini europei.
P.s. 2 un consiglio alle istituzioni nazionali ed agli italiani, Facciamo anche da noi una cosa simile, è stupendo.
Quest’ estate, ho deciso di fare un viaggio alternativo con la famiglia, un viaggio in autosufficienza con bicicletta e tende, con tre figli di 3, 7 e 9 anni.
Un esperienza simile l’avevo già fatta tanti anni fa, un viaggio in bicicletta in Austria, ma li la cosa era diversa, eravamo un gruppo di ragazzi ed adulti, il viaggio era organizzato in ogni dettaglio da un tour operator specializzato, per ogni giorno avevamo l’albergo prenotato, i bagagli trasportati da un hotel all’altro ed il ritorno al punto di partenza con dei pulmini .
Io invece volevo affrontare questo viaggio da solo senza aiuti esterni.
La prima cosa da fare era scegliere, il dove (anche questa è una parte interessante del viaggio), l’Italia (trentino a parte) è stata scartata, carenza di strutture, mancanza di piste ciclabili, mancanza totale di cultura ciclistica e cicloturistica in particolare, alla fine, la scelta è caduta sulla Francia e più esattamente sulla valle della Loira, bella interessante, senza troppe pendenze e ben attrezzata per questo tipo di viaggio!!
Una volta deciso il dove, il come ed il quanto, bisognava decidere come attrezzarsi ed anche li, essendo a digiuno di esperienze cicloturistiche, mi sono dovuto documentare, mi sono confrontato con amici e conoscenti reali e virtuali (grazie a tanti di voi forumendoli).
Alla fine ho optato per l’utilizzo delle biciclette in nostro possesso io la mia MTB mia moglie una buona citybike, le bambine le loro simil MTB, ed il piccolino sul suo seggiolino dietro alla bici di mia moglie, poi ho acquistato un carrellino porta bagagli, due tende da tre posti, materassini sacchi a pelo magliette tecniche e pantaloncini da ciclismo, ed altre cosette leggere e poco ingombranti (compresi degli asciugamani e li spazzolini da denti) insomma la filosofia era poca roba, comoda ma leggera!!
Quando è arrivato il moneto di partire, abbiamo caricato tutto in macchina, bici sul tetto e sul potabici posteriore e via si parte per Tours una cittadina sulla Loira con una tappa con pernottamento a Torino.
Una volta arrivati al campeggio, ad una 15ina di Km dalla città a La Ville aux Dames, montiamo le tende e via a dormire, il giorno dopo lo prendiamo per capire bene come funziona il tutto, andiamo in città all’ufficio del turismo, prendiamo le cartine (che non ero riuscito a trovare a Roma) compriamo le ultime cose e dopo aver visitato la città ed aver mangiato, all’imbrunire torniamo alle tende, pronti per intraprendere la nostra piccola avventura.
La prima tappa è il campeggio di Savonieres, bellissimo, piccolino e molto accogliente, con una zona riservata a noi cicloturisti, i chilometri percorsi non sono molti, ma piacevoli, percorriamo la ciclabile che costeggia la Loira, incontriamo moltissimi cicloturisti, di tutti i generi e di tutte le razze, le famiglie che come noi viaggiano con tende e carrellini sono tante, ma nessuna di queste è italiana, comunque non siamo gli unici pazzi (la cosa mi consola).
Il nostro viaggio prosegue lento ma costante, ci fermiamo a mangiare in vari ristorantini locali o andiamo a comprare delle baguette da riempire con prosciutto salame e formaggi locali, visitiamo i paesini ed i castelli lungo la strada e comunque mentre pedaliamo ci godiamo il bel panorama.
Il percorso non è sempre su vere e proprie piste ciclabili (anche se per la magior parte è su percorso esclusivamente per le biciclette) ma anche su stradine di campagna poco trafficate. A volte per raggiungere un ristorante, un supermercato o un campeggio, ci è capitato di percorrere delle strade trafficate, e con nostra sorpresa, abbiamo scoperto che i francesi sono veramente molto rispettosi nei confronti dei ciclisti, sia in macchina che in camion, quando ti sorpassano si allargano moltissimo e se non lo possono fare si accodano aspettando il momento per poterlo fare (e noi con i bambini andavamo veramente piano),
Siamo rimasti veramente colpiti dalla cultura ciclistica dei francesi, sempre cortesi e pazienti in macchina, ad ogni incrocio ti davano la precedenza, piste ciclabili ovunque, treni che prevedono il trasporto delle biciclette, in ogni posto c’è un parcheggio per le bici, veramente piacevole pedalare da quelle parti.
Gli altri posti che visitati e/o dove ci fermiamo sono, Langeais ,il castello di Villlandry, (veramente molto bello), Brehemont, Rigny-Ussè, Candes-St. Martin (un paesino costruito nel tufo, praticamente le abitazioni, le stalle e le botteghe, sono costruite all’ interno della parete rocciosa) Montsoreau, Samur.
A Montsoreau, un paese stupendo, ci siamo concessi il lusso di dormire in un hotel a 4 stelle, con piscina ed idromassaggio, coccolati e serviti, la famiglia, anche se ha apprezzato molto, non è abituata alla vita spartana ed allora ogni tanto uno sfizio è concesso.
L’ultima sera la passiamo a Gennes ed il giorno dopo ci aspettano ancora una 15ina di km per andare a prendere il treno a Menitrè e tornare indietro a Tours e poi in bici a per prendere la macchina a La Ville aux Dames. La notte si dorme li e poi dopo aver passato tre giorni a Parigi si torna in Italia.
Insomma una cosa che si può fare benissimo anche con i bambini di ogni età, basta scegliere il percorso ed i mezzi giusti, sembra un avventura ed invece è una cosa fattibilissima, forse meno faticosa di una vacanza in casa al mare, dove uno deve lavare, pulire e gestire una casa, con annessa spesa, stress di trovare il parcheggio, stirare ecc, in una vacanza simile, l’unica cosa un po’ faticosa è lo smontaggio delle tende la mattina, poi un po’ di sano sport, veramente più facile farlo che dirlo!!
Il bello della vacanza in bicicletta, è il viaggiare, in bicicletta ci si gode il viaggio, è un po’ la stessa differenza che c’è tra la barca a vela ed il motoscafo, in bicicletta ed barca in barca è bello viaggiare, in auto ed in motoscafo, il viaggio è una saccatura che tocca fare per arrivare.
Un tipo di turismo bellissimo, siamo stati tutti molto entusiasti, forse l’anno prossimo si replica, in Francia, in Austria o in qualche altro paese del nord, o perché no in Trentino, dove c’è cultura ciclistica, peccato che nel resto d’Italia questo non esista.
P.s Voglio ringraziare tutti i francesi che abbiamo incontrato, tutti molto cortesi e gentili, rispettosi di chi si muove in bicicletta, un grazie anche alla Comunità Europea che ha finanziato, insieme allo stato francese ed alle istituzioni locali, il percorso “La Loire à Vèlo”, che ha giustamente contribuito a farci sentire più cittadini europei.
P.s. 2 un consiglio alle istituzioni nazionali ed agli italiani, Facciamo anche da noi una cosa simile, è stupendo.