Un insolito Zuccherodante

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orma

Biker velocissimus
14/9/06
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NAVEN
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Una sbirciatina al tv meteo regionale della Romagna:tempo variabile,alternanza di schiarite e annuvolamenti con tendenza al peggioramento dalla tarda serata.Bene,domani si parte,preparo lo zaino con mantellina e pantaloni antipioggia.In 7 anni di vacanze in romagna,non li ho mai usati,ma c'è sempre una prima volta...poi in questo periodo.
Meta....iniziamo alla grande,vista la mia mutazione da xc a freeride,cosa c'è di meglio che una bella discesa dallo Zuccherodante?
Alle 8 in punto sono in sella a Bagno di romagna,il cielo rispetta la previsioni,sole, con qualche nuvola bianca,mi dirigo verso San Piero e inizio la salita del rio Salso,mentre pedalo vedo 2 biker che armeggiano con il portabagagli e relative mtb,bene,penso almeno un tratto lo faccio in compagnia.Lo sguardo si ferma sul Fumaiolo ora coperto da una coltre di nubi grigie...ma è lontano e cerco di autoconvincermi che per le prossime 3 ore la pioggia non ci sarà.Rallento l'andatura sperando di essere raggiunto dai due biker,ma niante da fare,sento le loro voci,sotto il tornante,ma raggiungo il passo da solo,mi fermo 5 minuti ma dei due biker nemmeno l'ombra.Decido di proseguire,lo sguardo sempre verso il fumaiolo,ora coperto fino a metà da nubi nere,nere.Anche sopra la mia crapa le nuvole hanno preso il posto del sole.Mi fermo su uno spiazzo panoramico dopo Macchia del Cacio,anche sullo Zuccherodante,ora le nubi avanzano minacciose.Dopo una breve e veloce discesa,raggiungo l'asfalto che sale al passo dei Mandrioli.Il cielo è nero cupo,se avessi un fanale l'accenderei,gli automobilisti al riparo nei loro abitacoli mi guardano con un sorriso beffardo.
Raggiungo il passo e iniziano le prime gocce,indosso la mantellina e i pantaloni pensando alla veloce discesa su asfalto verso Bagno di Romagna,sarebbe da incoscenti entrare nel bosco in questo momento......infatti,in men che non si dica una forza di gravità mi gira la ruota anteriore verso l'ignoto....direzione Zuccherodante.
Immediatamente mi complimento con me stesso per la decisione presa,e poi c'è il GPS ,non ho bisogno di guardare la mappa che con l'acqua che scende sarebbe inzuppata in un minuto.
Pedalo in piano nel sottobosco che anche con il sole sarebbe in ombra,.....ora con la nebbia ,la pioggia e le nuvole nere sembra di pedalare in una notte senza luna...ma sono solo le 10,30 del mattino.Aumenta l'intensità della pioggia,lo schermo del gps con la pioggia che scende a rivoli dal casco è illeggibile, devo fermarmi e pulire quella frazione di secondo par vedere di essere in "traccia".
Poco prima del bivio per il passo Serra,sorprendo due cinghiali di proporzioni elefantiache(forse esagero).
Finalmente inizio la discesa,sella abbassata,ginocchiera e via....dopo qualche tornante sbuco sui famosi calanchi in cresta.Finalmente dopo averli osservati dall'asfaltata nelle precedenti vacanze e sulle foto di altri forumendoli,anch'io potrò "pedalarli"e fare qualche foto.La pioggia non cenna a diminuire,anzi.....ora fuori dal bosco c'è un pò di chiaro in più.
Mi fermo ancora ad osservare la cresta modellata dal vento e dalla pioggia,decido di fare un autoscatto,posiziono la macchina e corro in posizione.Invece del flash ,un bagliore incredibile di un lampo 200 metri più avanti,proprio dove devo passare.Dopo un attimo di paralisi,l'istinto di soppravvivenza prende il soppravvento,devo togliermi subito da questi dossi,che con la bici sono come uno specchietto per le allodole(i lampi).Con il cuore a mille corro velocemente verso la zona del lampo precedente,sperando che la parte esposta finisca presto.Sono accontentato,raggiungo un pianoro erboso(cascina Nasseto),mi fermo un quarto d'ora mimetizzandomi nel bosco.E' passata mezz'ora dall'unico lampo e mi sento un pò più sicuro.La mente corre in un turbine di situazioni,l'adrenalina fà il resto....cosa ci faccio da solo, su un sentiero mai fatto, in un posto semisconosciuto e sotto un temporale di dimensioni apocalittiche?Eppure più aumenta l'incertezza e il pericolo e più mi "ritrovo" e mi sento a mio agio,che ci posso fare?Nello stesso istante potrei essere in spiaggia,ma la sabbia tra i piedi la detesto,l'acqua del mare mi fà schifo,e le chiacchiere dei vicini di sdraio mi innervosiscono.
Il pericolo sembra passato,decido di continuare la discesa,il sentiero è un ruscello,ma il fondo roccioso è una manna per le coperture(fantastiche in questa situazione)e senza mettere piede a terra raggiungo abbastanza velocemente il fondovalle.
Sono salvo,devo guadare 4 o 5 volte il fosso delle Gualchiere con l'acqua che raggiunge il movimento centrale,ad ogni pedalata il piede entra completamente nell'acqua e ciò non mi dispiace,anzi bagnato come sono decido di scendere dalla bici e inizio a camminare nell'acqua sentendomi un pò Mosè.Risalgo in bici e passo accanto a delle case perfettamente in sintonia con l'ambiente che le circonda,poi sotto i piloni della E45 perfettamente in contrasto con l'ambiente che li circonda.Raggiungo pedalando in relax il parcheggio di Bagno di Romagna.Ah dimenticavo,discesa bellissima,tecnica al punto giusto per le mie scarse capacità discesistiche,e resa ancora più intrigante dal rigagnolo d'acqua che scendeva lungo il sentiero.Peccato per il tratto più bello lungo i calanchi/balze....ma dovevo portare al sicuro la pellaccia.Mentre sono in macchina la mente corre alle prossime avventure,Tiravento,monte Mandria, sentieri 421 e 319,Catria....ah la Romagna che incanta.

 

kabar

Biker marathonensis
10/1/03
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Imola (Romagna!!!)
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Bike
Kona Unit pseudo SS,Radon skeen, YT Jeffsy, orbea occam
Grande, conquistare lo Zucchero Dante con quel tempo è da eroe.
P.S. per i lampi forse eri più al sicuro allo scoperto che tra gli alberi:spetteguless:
 

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