Un giro in giostra

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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stefano alinovi

Biker serius
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Siamo tornati alla nostra “normal” Salsomaggiore, siamo tornati alla “normale” normalità, al “normale” lavoro di tutti giorni. Sono bastati un paio di giorni di quotidiana quotidianità per far si che 15 meravigliosi giorni di ferie siano già finiti in archivio.
Archiviati, ma non dimenticati. Sono già finiti in quello stupendo luogo della memoria dove tutto viene indorato e abbellito dalla fantasia.
E’ bello, nei momenti di pausa, fermarsi a ripensare ai nostri passi sui sentieri, ai panorami incredibili, ai fiori, ai cieli azzurri, ai profili aguzzi delle montagne. La mente corre veloce come correvano veloci le ruote grasse della mia mtb lungo i sentieri dolomitici.
Quanti bei “giri in giostra” abbiamo fatto quest’anno …. Già … i “ giri in giostra”.
Il termine “giro in giostra” è stato definito con precisione dal mio amico Gigi durante una stupenda escursione sui monti attorno a Fanano. Eravamo in pausa panino e guardandoci attorno ammirando il paesaggio, Gigi ha definito con precisione il “giro in giostra” indicandomi il comprensorio di Sestola.
Mi ha descritto la sua bellezza e la sua “pericolosità”.
Me lo aveva detto, mi aveva avvertito…
Da assuefazione!
Sapevo benissimo come sarebbe andata a finire, e, nonostante professioni di purezza e integrità morale, sono caduto, e ho cominciato a “girare in giostra”
Ho molte attenuanti dalla mia.
Avevamo acquistato il “munta in pass” (mountain pass) che costava caro e voleva ammortizzato…
A mia moglie piace la mtb, ma con poco allenamento, dopo poche centinaia di mt di dislivello in salita finisce la benzina, e allora …. e allora…
Allora sbagliare e peccare è un attimo.
Ho peccato.
Anzi, abbiamo peccato, e abbiamo peccato più volte con grande piacere.
Preso il vizio…non si smette più!
Ebbene si, abbiamo preso e ripreso gli impianti di risalita più e più volte.
Abbiamo girato su e giù dai Pralongià, avanti e indietro per la Val Badia, fino a Campolongo, poi al passo Gardena, e di volata fino al Sasso della Croce. E i su e giù dal bike park Gardenacia?
Ci siamo divertiti davvero.
Poca fatica in salita e tante belle e lunghe discese.
Le ruote scivolavano e saltavano su e giù per i sassi e le radici dei sentieri.
Che meraviglia, scoprirsi con le braccia indolenzite a fine giornata dopo 2500 – 3000 metri di discese.
Poi mi sono regalato il grande “giro in giostra”
Alla fine di una giornata di riposo con gita a Brunico e gelato in latteria, siamo finiti in uno splendido negozio di biciclette e relativi articoli allegati in quel di La Villa. In esposizione c’erano degli splendidi completi da donna.
Non ho potuto non regalarne uno alla mia signora.
Era talmente felice che non ho potuto non buttare la proposta indecente: Il Sellaronda con guida e impianti, il grande “giro in giostra”.
Flora ha accettato di buon grado di restare da sola per tutta la giornata … e sono partito…
Sono partito di buon mattino, con l’aria fresca che sferzava le mie scoperte gambette pedalanti e.
La lunga discesa da S.Cassiano a La Villa fila via a gran velocità, facendomi arrivare intirizzito all’appuntamento con la guida e col resto della truppa iscritta al “giro in giostra”.
A dire il vero sono guida anch’io, ma sto coperto e non mi manifesto, almeno non subito.
Il sole sorge veloce da dietro i Conturines.
La temperatura sale velocemente e approfitto del giro di presentazione per spogliarmi del superfluo.
Osservo da sotto gli occhiali i partecipanti alla escursioni. Un paio di componenti mi sembrano bikers improvvisati, da una parte una famiglia di tedeschi molto Fit..
Portano in escursione anche un bambinetto di una decina di anni.
Speriamo bene.
La guida è un Ladino biondo molto simpatico e vivace.
Sto sulle mie e osservo. Un po’ di competizione c’è sempre anche in una escursione gioiosa come questa. Non voglio fare figure da “pistola”!
La mattina presto su a Piz la Ila il panorama è stupendo. Il cielo terso e di un azzurro incredibile porge ai nostri occhi la Marmolada lì…proprio lì, sembrava di toccarla. Una meraviglia. La visione a 360° sulle dolomiti riempie gli occhi e fa gioire lo spirito, riempie muscoli e polmoni.
Si va verso il rif Pralongià, e si cominciano a definire le forze in campo.
Davanti con la guida la famiglia tedesca. Il ragazzino sta attaccato alla ruota della guida, mamma e papà appena dietro. Nelle salite tira come un matto. La mamma tende a rimanere un po’ indietro, ma non molla.
Gli altri faticano non poco, io rimango coperto, con qualche problema al cambio prontamente risolto.
Uno stupendo trail discretamente semplice, ma veramente bello per l’ambiente stupendo in cui si pedala, ci porta al passo di Campolongo.
Si scende ora ad Arabba.
Il sentiero che inizialmente corre a fianco della strada, è ripido e con ghiaia grossa e smossa. Le ruote tendono ad andare veloci e viaggiano sui sassi che rendono difficoltoso il controllo del mezzo. Bisogna prestare attenzione. Le mie ruote larghe e il perno passante stabilizzano per bene il mezzo che viaggia sicuro e veloce. Mi diverto davvero.
La mia Merida corre senza problemi con le ampie escursione della forcella e della sospensione.
Dietro di me vien giù come un sasso il bambinetto con una bici completamente rigida, e la ruota posteriore costantemente bloccata.
Saliamo a Porta Vescovo. Il “mucchio” di bici in funivia è davvero impressionante. La gente le guarda, qualcuno ammirato, qualcuno curioso, molti, assai tradizionalisti sono davvero scocciati. I bambini sono incuriositi dalle forme e dalle forcelle e dalle sospensioni.
All’uscita della funivia la Marmolada si presenta in tutta la sua bellezza. Si distinguono benissimo i crepacci del ghiacciaio. Le foto si sprecano. Il ghiacciaio ormai è una piccola distesa di una sostanza sporca e impolverata. Quando sono salito in vetta qualche anno fa, era tutt’altra cosa.
Dopo un paio di tornanti su strada ripida e bianca imbocchiamo un sentiero che ci porterà fin sotto il passo Pordoi. Il trail adesso è abbastanza tecnico e mi diverto davvero a passare tutte le piccole difficoltà che via via si presentano. Il ragazzino tedesco (ha 10 anni e due anni fa è stato campione tedesco di BMX)salta come un grillo da un sasso all’altro. Fisico e grinta non gli mancano. Man mano che i km passano tutto il gruppo prende confidenza e si va sempre meglio.
Arrivati alla strada per il passo, la attraversiamo e ci buttiamo in un volatone su prato che ci porta a grande velocità al sottostante impianto di risalita.
Per risparmiare la batteria della GOPRO, la spengo durante la salita in seggiovia. All’arrivo combino un bel pasticcio. La riaccendo e non mi accorgo di averla accesa. Pasticcio con i tasti, e passando davanti al monumento a Coppi iniziamo la discesa.
La GOPRO è venuta programmata per foto a ripetizione…..mah
La discesa verso Canazei è molto lunga e varia. Si alternano strade bianche e ghiaiate a sentieri ripidi in terra sassi e radici. A metà strada ci fermiamo per pausa pranzo. Siamo in escursione, non in gara e giustamente la pausa pranzo va a riempire gli stomaci vuoti da una colazione ormai lontana.
Una buona porzione di Canederli al burro fuso, una birra fresca, e un buon caffè risistemano le energie .
Il sole è caldo e quasi fastidioso. Quando riprendiamo la discesa godo l’aria fresca del bosco.
Su una strada bianca ampia e ghiaiata il piccolo tedesco mi passa e scende a manetta.
Continua a bloccare la ruota posteriore per rallentare. La bici sbanda sempre in modo scomposto.
Sbanda una volta sbanda due …. alla terza la bici parte di posteriore mandando a terra il bambinetto .
E finalmente il bambinetto torna ad essere bambino e piange disperato … come tutti i bambini!
Meno male, è umano anche lui!
I genitori, ma anche tutti noi, lo consolano e lo fasciano….
E’ veramente spelato sulla coscia e nel sedere …
Riprendiamo scendendo con maggiore prudenza; specialmente i tedeschi vanno più cauti. Il bimbo ha preso paura e scende mal volentieri.
I colori e i fiori di Canazei ci accolgono in un paese quasi deserto e assolato.
La salita con la funivia a Col Rodella ci permette di recuperare energie e ammirare il panorama circostante.
Il Sasso Lungo, il Sasso Piatto da una parte, il gruppo del Sella dall’altra danno stupende sensazioni a tutti.
Le foto si sprecano.
A pranzo mi sono accorto che la mia GOPRO dava sul display un preoccupante 999 . Non sapevo cosa fare, e pensando fosse esaurita la memoria l’ho spenta e messa nello zaino. Sono arrabbiatissimo. La giornata stupenda meritava la realizzazione di un bel filmato…invece…niente…
Decisamente dovrò tornare un’altra volta…che sacrificio!!!
La guida ci dice che non percorreremo la Città dei Sassi, ma scenderemo a Selva per simpatici trail successivi.
Bene!
Ben sgranati percorriamo profondi solchi lungo il prato fino al passo Sella, poi sempre per sentieri scendiamo a Selva.
Il gruppo scende sempre più compatto e il divertimento aumenta per tutti.
La guida si è rilassata, e anche il piccolo tedesco si sta riprendendo e ricomincia a saltare di sasso in sasso.
Insiste sempre col blocco della ruota dietro ma … lo fa anche la mamma, sua allenatrice … quindi …
Ora ci attende l’ultima salita in ovovia fino al passo Gardena.
Una ripida salita ci porta agli impianti. Il caldo è veramente importante e si suda violentemente.
Su al passo un’arietta frizzante ci accoglie simpatica e ci ristora.
Il colpo d’occhio è una favola.
Il gruppo dei Cir, il Pisciadù, con la ferrata Tridentina, la in fondo i Conturines, il Sasso della Croce, il Lavarella, e sullo sfondo il Lagazuoi, e lo scenario della guerra bianca del 15-18…il sasso di Stria …. La discesa dal Gardena la conosco bene, l’ho fatta ieri con Flora … vado tranquillamente tranquillo.
Anche i compagni se la sbrogliano bene nelle strette curve e fra i sassi allo sbocco della Val Setus.
Il ragazzino si è ripreso bene e, come tutti i bambini tende ad esagerare.
E’ comunque sorprendente la forza del bambino. Teniamo conto che ha una bici leggera e completamente rigida. Sui sassi, lui …. semplicemente … salta, come un trial ….
Lo sento che mi viene dietro veloce.
Quando arrivo al parcheggio che da accesso alla val Setus salgo veloce sull’argine che lo delimita freno e giro …. Il frugoletto che mi segue arriva veloce, velocissimo, troppo … mi giro e vedo la bici che vola nel ghiaione, e lui, che fortunatamente è riuscito a scendere in tempo, che la rincorre.
Non so cosa gli abbiano detto i genitori, ma secondo me, dal tono, gliene hanno detto due e forse anche tre.
Anche la guida scuote la testa.
Ci attende ora un pezzo tecnico con curve molto strette in discesa ripida. Mi diverto anche a fare qualche taglio sul ripido.
La truppa scende ormai tranquilla nel bosco mentre l’ ombra del torrione della ferrata Tridentina, toglie il sole a questa parte della valle.
Le cascate del Pisciadù vanno spopolandosi e si riappropriano del silenzio che gli appartiene. Il solo rumore dell’acqua riempie la valle. Il rumore delle nostre ruote prova, senza successo a rompere l’incantesimo.
Ora scendiamo veloci verso Corvara.
All’altezza del campeggio di Colfosco la compagnia si scioglie. Saluti, saluti, e salutoni.
Torno verso La Villa in compagnia di Peter, la guida. Scendiamo chiacchierando. E’ un ragazzo veramente simpatico. Ai saluti ci scambiamo indirizzi e info.
Ora non mi rimane che tornare al campeggio … pedalando.
Rispetto all’altra volta sono molto meno stanco e pedalo tranquillo ma energico.
Grazie all’allenamento fatto con i soci del sabato mattino ho molta più energia.
La salita verso S.Cassiano è costante e a volte abbastanza dura….
Ma la felicità è davvero tanta…
Gran bel giro in giostra…..
Gran bella giostra…
 

Allegati

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iz5dki

Biker dantescus
25/3/07
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lucca
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Ghost 29 Amr Carbonio
Complimenti Stefano, per come racconti le cose in tutti i particolari, è un piacere leggerle, sono contento per te.
Alla prossima!!


BUONA STRADA :hahaha::i-want-t:
 

Rockyluca

Biker velocissimus
9/1/09
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Leonessa d'Italia
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la Rossa
ciao BBBBella Stefano!
Anch'io sono reduce da alcuni "giri di giostra" fatti in quel bellissimo contesto che è l'Alto Adige. All'inizio di Agosto siamo andati in quel di Nova Ponente (val d'Ega), a pochi km da Bozen, ospiti in un maso. Dal paese ci si muove agevolmente con i mezzi pubblici (abbastanza frequenti e soprattutto puntualissimi!), per raggiungere gli impianti di risalita (funivie, seggiovie) della zona. Allora perchè non fare le "family cards"? con un investimento tutto sommato equo abbiamo abbandonato l'auto nel parcheggio e sfruttato la possibilità di fare le vacanze ecologiche!
Come dici tu i posti sono STU-PEN-DI e gli itinerari alla portata di tutti (o quasi). L'unica "pecca" della mia vacanza rispetto alla tua e che io ero appiedato :cry:! Portare la Rossa in vacanza con me significava "abbandonare" la mia signora alla mercè dei miei terremoti per alcune ore al giorno :smile: (che vacanza avrebbe fatto???). Quindi: zaini in spalla e scarpinare!! Passeggiate nei boschi e in alcuni casi anche in quota (il dislivello maggiore lo si faceva in funivia), raggioungendo anche i 2670 m del rifugio Pisa, o i 2650 della forcella del camoscio.
Giorni bellissimi e spensierati, durante i quali mi sono ossigenato i polmoni e il cervello, ricaricando le pile mentali mentre "godevo" della vista di quei posti meravigliosi :medita:. La montagna come itinerario vacanziero lo abbiamo scoperto da poco (siamo sempre andati al mare: sapete com'è con i bambini piccoli...) ma ci siamo trovati subito bene (l'anno scorso eravamo in val di Fiemme), al punto che stiamo già studiando la destinazione per l'anno prossimo e giust'appunto si pensava di andare dove sei stato tu.
Vabbè! Ormai, come scrivi tu, è già tutto archiviato, tranne quel senso di benessere che ancora è presente in me e che durerà a lungo!
Love the ride, Luca
 
ciao BBBBella Stefano!
Anch'io sono reduce da alcuni "giri di giostra" fatti in quel bellissimo contesto che è l'Alto Adige. All'inizio di Agosto siamo andati in quel di Nova Ponente (val d'Ega), a pochi km da Bozen, ospiti in un maso. Dal paese ci si muove agevolmente con i mezzi pubblici (abbastanza frequenti e soprattutto puntualissimi!), per raggiungere gli impianti di risalita (funivie, seggiovie) della zona. Allora perchè non fare le "family cards"? con un investimento tutto sommato equo abbiamo abbandonato l'auto nel parcheggio e sfruttato la possibilità di fare le vacanze ecologiche!
Come dici tu i posti sono STU-PEN-DI e gli itinerari alla portata di tutti (o quasi). L'unica "pecca" della mia vacanza rispetto alla tua e che io ero appiedato :cry:! Portare la Rossa in vacanza con me significava "abbandonare" la mia signora alla mercè dei miei terremoti per alcune ore al giorno :smile: (che vacanza avrebbe fatto???). Quindi: zaini in spalla e scarpinare!! Passeggiate nei boschi e in alcuni casi anche in quota (il dislivello maggiore lo si faceva in funivia), raggioungendo anche i 2670 m del rifugio Pisa, o i 2650 della forcella del camoscio.
Giorni bellissimi e spensierati, durante i quali mi sono ossigenato i polmoni e il cervello, ricaricando le pile mentali mentre "godevo" della vista di quei posti meravigliosi :medita:. La montagna come itinerario vacanziero lo abbiamo scoperto da poco (siamo sempre andati al mare: sapete com'è con i bambini piccoli...) ma ci siamo trovati subito bene (l'anno scorso eravamo in val di Fiemme), al punto che stiamo già studiando la destinazione per l'anno prossimo e giust'appunto si pensava di andare dove sei stato tu.
Vabbè! Ormai, come scrivi tu, è già tutto archiviato, tranne quel senso di benessere che ancora è presente in me e che durerà a lungo!
Love the ride, Luca

Hey Luca, anch'io sono stato dalle parti di Nova Ponente; ma con la biga.
Bellissimi sentieri.
Hai parlato della forcella del camoscio, cos'era, una Fox ??:smile::smile:
Enrico
 

stefano alinovi

Biker serius
4/10/08
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ciao BBBBella Stefano!
Anch'io sono reduce da alcuni "giri di giostra" fatti in quel bellissimo contesto che è l'Alto Adige. All'inizio di Agosto siamo andati in quel di Nova Ponente (val d'Ega), a pochi km da Bozen, ospiti in un maso. Dal paese ci si muove agevolmente con i mezzi pubblici (abbastanza frequenti e soprattutto puntualissimi!), per raggiungere gli impianti di risalita (funivie, seggiovie) della zona. Allora perchè non fare le "family cards"? con un investimento tutto sommato equo abbiamo abbandonato l'auto nel parcheggio e sfruttato la possibilità di fare le vacanze ecologiche!
Come dici tu i posti sono STU-PEN-DI e gli itinerari alla portata di tutti (o quasi). L'unica "pecca" della mia vacanza rispetto alla tua e che io ero appiedato :cry:! Portare la Rossa in vacanza con me significava "abbandonare" la mia signora alla mercè dei miei terremoti per alcune ore al giorno :smile: (che vacanza avrebbe fatto???). Quindi: zaini in spalla e scarpinare!! Passeggiate nei boschi e in alcuni casi anche in quota (il dislivello maggiore lo si faceva in funivia), raggioungendo anche i 2670 m del rifugio Pisa, o i 2650 della forcella del camoscio.
Giorni bellissimi e spensierati, durante i quali mi sono ossigenato i polmoni e il cervello, ricaricando le pile mentali mentre "godevo" della vista di quei posti meravigliosi :medita:. La montagna come itinerario vacanziero lo abbiamo scoperto da poco (siamo sempre andati al mare: sapete com'è con i bambini piccoli...) ma ci siamo trovati subito bene (l'anno scorso eravamo in val di Fiemme), al punto che stiamo già studiando la destinazione per l'anno prossimo e giust'appunto si pensava di andare dove sei stato tu.
Vabbè! Ormai, come scrivi tu, è già tutto archiviato, tranne quel senso di benessere che ancora è presente in me e che durerà a lungo!
Love the ride, Luca

Le dolomiti in se, ma soprattutto l'organizzazione presente in quei luoghi fa si che anche le montagne siano appetibili e fruibil dalle famiglie con bambini.
Quanti passeggini spinti da babbi e mamme ho incontrato sui Pralongià!! Poi la possibilità di raggiungere luoghi stupendi con l'ausilio degli impianti di risalita aumenta ancor di più questa opportunità.
Ho anche notato che si stanno sviluppando parecchio anche i punti nolo bike per le mtb. Non solo il buon Papin per le ciclabili, ma anche negozi specializzati per le mtb noleggiano delle ottime bici. (Scott, Felt, ghost ecc..) Non è proprio a buon mercato ma puoi contare su un mezzo davvero efficiente. Anzi prima o poi gli chiedo cosa se ne fanno delle bici usate a fine stagione, visto che ogni anno le mtb che vedo sembrano nuovissime...
magari si può acquistare qualcosa a prezzi convenienti afine stagione, come gli sci....
 

Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
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Roma Est
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Mi hai fatto rivivere un tuffo nel passato prossimo: il 20 agosto scorso anch'io ero sul Pralongià, il 21 al Passo Gardena, e tre giorni prima, con un amico che è tornato a casa prima di me, siamo saliti a San cassiano, Armentarola, malga Valparola e oltre.
Pernottavo a La Villa (ma dov'è il negozio di bici di cui parli, me lo sono perso!!)
Posti meravigliosi, sono veramente dei giri in giostra.
Io non uso funivie per salire, è più forte di me, piuttosto ci rinuncio, più spesso mi prendo tutto il tempo che ci vuole e anche di più.
Però non sono uno di quelli duri e puri che si scocciano perché un altro non ha faticato quanto lui per arrivare in cima, onestamente me ne frego e credo che se c'è il rispetto e non si arreca danno, tutti hanno diritto a godere di tutte le cose che possono, senza test di selezione che sconfinano in questioni troppo grandi.
In altre parole quello che a me piace fare non è detto che debba piacere a tutti, e non è giusto che in cima ad una montagna ci si arrivi solo come piace a me.
Comunque io, per questo viziaccio di sprecare 3 ore in una salita ( :-) ) sicuramente non mi sono potuto godere tutte le tue discese, e sicuramente deve essere spettacolare.
Un'ultima cosa: alcuni esseri umani sono poco abituati al sacrificio, spero di non sconfinare nel bacchettonismo proprio ora, ma alle volte ad alcune persone un po' di salita, prima della discesa, farebbe bene.
Dico questo perché di escursionisti incazzati per come tanti bikers scendono ce n'è tanti, ed ho visto con i miei occhi bici da 18 chili scendere in mezzo alla gente troppo veloci.
Costoro sono tutti saliti in funivia.
Ecco, a loro, e solo a loro, un po' di sacrificio farebbe bene, perché purtroppo il sacrificio è una di quelle cose che ti insegna a rispettare cose e persone.
Ciao
Claudio

ps. Comunque anche da Piz la Ila al Pralongià non è proprio una passeggiata, o no? ;-)
 

stefano alinovi

Biker serius
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Mi hai fatto rivivere un tuffo nel passato prossimo: il 20 agosto scorso anch'io ero sul Pralongià, il 21 al Passo Gardena, e tre giorni prima, con un amico che è tornato a casa prima di me, siamo saliti a San cassiano, Armentarola, malga Valparola e oltre.
Pernottavo a La Villa (ma dov'è il negozio di bici di cui parli, me lo sono perso!!)
Posti meravigliosi, sono veramente dei giri in giostra.
Io non uso funivie per salire, è più forte di me, piuttosto ci rinuncio, più spesso mi prendo tutto il tempo che ci vuole e anche di più.
Però non sono uno di quelli duri e puri che si scocciano perché un altro non ha faticato quanto lui per arrivare in cima, onestamente me ne frego e credo che se c'è il rispetto e non si arreca danno, tutti hanno diritto a godere di tutte le cose che possono, senza test di selezione che sconfinano in questioni troppo grandi.
In altre parole quello che a me piace fare non è detto che debba piacere a tutti, e non è giusto che in cima ad una montagna ci si arrivi solo come piace a me.
Comunque io, per questo viziaccio di sprecare 3 ore in una salita ( :-) ) sicuramente non mi sono potuto godere tutte le tue discese, e sicuramente deve essere spettacolare.
Un'ultima cosa: alcuni esseri umani sono poco abituati al sacrificio, spero di non sconfinare nel bacchettonismo proprio ora, ma alle volte ad alcune persone un po' di salita, prima della discesa, farebbe bene.
Dico questo perché di escursionisti incazzati per come tanti bikers scendono ce n'è tanti, ed ho visto con i miei occhi bici da 18 chili scendere in mezzo alla gente troppo veloci.
Costoro sono tutti saliti in funivia.
Ecco, a loro, e solo a loro, un po' di sacrificio farebbe bene, perché purtroppo il sacrificio è una di quelle cose che ti insegna a rispettare cose e persone.
Ciao
Claudio

ps. Comunque anche da Piz la Ila al Pralongià non è proprio una passeggiata, o no? ;-)

Concordo pienamente con le tue idee...
La salita ai pralongià da qualunque parte la prendi non è tenera...
Mediamente salgo dal centro fondo di S.Cassiano/Armentarola appena prima di Malga Valparola. Sono salito anche da Col Alto (ma è veramente dura e un pò ho dovuto spingere) e anche da Piz Sorega (più lunga ma più umana). Per altri posti diventa più difficile arrivare. Al passo Gardena (dalla parte di Colfosco)viene abbastanza difficile, se non prendendo un sentierino la in alto, ma c'è da spingere parecchio... Al Sasso della croce ci si arriva pedalando ma il giro da prendere è molto lungo.
Dipende molto dal tempo a disposizione. Salendo in modo "puro" si può fare un tot...con gli impianti si fa un altro tot. Se si hanno gambe e tempo in giornata si fa tutto il giro sellaronda (molti lo fanno...beati loro che hanno gamba) . Per quanto riguarda il comportamento...è solo una questione di educazione. Chi è educato sa come comportarsi, chi non lo è...si comporta male sia in bici che in macchina e anche a piedi.
Ho visto migliaia di fazzolettini abbandonati lungo i sentieri...ad esempio.
Poi anche i pedoni dovrebbero pensare che esistono anche gli altri e non si dovrebbero schierare ad occupare l'intera carreggiata senza lasciare spiraglio alcuno .
Vengo da una educazione CAI per cui in montagna viaggiamo regolarmente in fila indiana o cmq molto ordinati. Molti, moltissimi, tendono a fare come i gas (occupano tutto lo spazio a disposizione). E meno sono camminatori e più si espandono lungo lo spazio a disposizione. Mediamente cerco di comportarmi in modo molto civile ed educato chiedendo il passo e rallentando moltissimo in prossimità dei pedoni, ma ci sono pedoni che decisamente ti appellano maleducatamente...
Ho una bici da 15kg e solitamente la pedalo fin che posso (a casa non ho funivie). In certe occasioni è anche bello sfruttare quel che offre la zona, impianti di risalita compresi soprattutto se già pagati. Stavo pensando...volendo si può fare il tutto arrivando in loco con l'autobus e facendo una salita per volta...non è male come idea...niente male...per l'anno prox mi informo...

ciao

Stefano
 

Clab04

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Concordo pienamente con le tue idee...
La salita ai pralongià da qualunque parte la prendi non è tenera...
Mediamente salgo dal centro fondo di S.Cassiano/Armentarola appena prima di Malga Valparola. Sono salito anche da Col Alto (ma è veramente dura e un pò ho dovuto spingere) e anche da Piz Sorega (più lunga ma più umana). Per altri posti diventa più difficile arrivare. Al passo Gardena (dalla parte di Colfosco)viene abbastanza difficile, se non prendendo un sentierino la in alto, ma c'è da spingere parecchio... Al Sasso della croce ci si arriva pedalando ma il giro da prendere è molto lungo.
Dipende molto dal tempo a disposizione. Salendo in modo "puro" si può fare un tot...con gli impianti si fa un altro tot. Se si hanno gambe e tempo in giornata si fa tutto il giro sellaronda (molti lo fanno...beati loro che hanno gamba) . Per quanto riguarda il comportamento...è solo una questione di educazione. Chi è educato sa come comportarsi, chi non lo è...si comporta male sia in bici che in macchina e anche a piedi.
Ho visto migliaia di fazzolettini abbandonati lungo i sentieri...ad esempio.
Poi anche i pedoni dovrebbero pensare che esistono anche gli altri e non si dovrebbero schierare ad occupare l'intera carreggiata senza lasciare spiraglio alcuno .
Vengo da una educazione CAI per cui in montagna viaggiamo regolarmente in fila indiana o cmq molto ordinati. Molti, moltissimi, tendono a fare come i gas (occupano tutto lo spazio a disposizione). E meno sono camminatori e più si espandono lungo lo spazio a disposizione. Mediamente cerco di comportarmi in modo molto civile ed educato chiedendo il passo e rallentando moltissimo in prossimità dei pedoni, ma ci sono pedoni che decisamente ti appellano maleducatamente...
Ho una bici da 15kg e solitamente la pedalo fin che posso (a casa non ho funivie). In certe occasioni è anche bello sfruttare quel che offre la zona, impianti di risalita compresi soprattutto se già pagati. Stavo pensando...volendo si può fare il tutto arrivando in loco con l'autobus e facendo una salita per volta...non è male come idea...niente male...per l'anno prox mi informo...

ciao

Stefano

Hai naturamente colto il fatto che le mie riflessioni su alcuni utilizzi della montagna erano del tutto generiche.
Credo che nel complicato discorso sulla fruizione della montagna si sia detto tutto, e si sia anche parlato del comportamento degli escursionisti, che generalizzano ahimé anche loro e mettono in atto contrapposizioni discutibili.
Non credo che la via della contrapposizione porti a nulla, non lo credo in termini generali e non lo credo nello specifico, perché puoi star certo che se la frizione tra escursionisti e cicloescursionisti raggiunge un limite, a pagarne le conseguenze saranno i secondi.
Non entro in discussioni troppo ampie, chi ha diritto a fare cosa e chi lo dovrebbe stabilire.
Dico solo che servono le cose semplici: il rispetto e la consapevolezza, che si traducono in senso civico.
Non è difficile, tu ce l’hai in bici e immagino anche a piedi.
Il senso civico si impara o si acquisisce e il senso civico in montagna si acquisisce con l'esperienza.
La possibilità di utilizzare le salite meccanizzate è un vantaggio, mi ripeto, permette a tanti di godere di ambienti stupendi.
Al Pralongià ricordo rastrelliere per biciclette piene all'inverosimile, chiacchierate con altri bikers, e per me è un piacere condividere le esperienze, che non devono essere per forza uguali alle mie, anzi.
Ritengo anche però che il senso civico in bici alle volte si può imparare meglio se la si percorre nei due sensi.
Chi in bici la scende soltanto rischia di intenderla solo come un gioco, una montagna russa per restare in tema di giostre, non ne apprezza quello che c’è da apprezzare quando la sali a 7 all’ora.
La montagna ha un suo ritmo che rinviene dall’equilibrio tra la salita e la discesa.
Perdere quest’equilibrio è un rischio ma anche un delitto.
Per farla breve a mio giudizio la bici è uno strumento per apprezzare la montagna e non viceversa.
Cosa che fai senz’altro tu e che trasmetti nel tuo racconto.
Ciao
Claudio
 

stefano alinovi

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4/10/08
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Non posso aggiungere altro se non : parole sante.
Come nello sci alpinismo, anche nella mtb si apprezza molto la bella discesa dopo aver sudato la salita. La soddisfazione è incredibilmente grande.
E' bello fare sci in pista, ma molto più divertente uscire dalla confusione e salire con le pelli di foca (o con la mtb) e alla fine della dura salita godere di una splendida discesa.
In effetti mi hanno richiamato subito all'ordine i miei soci sulle salite di casa nostra ovviamente non dotate di comodi impianti. Ma che bello ricominciare a sudare nei boschi....in su e in giù. Poi da noi è tutto un mangia e bevi...
Grazie per il tuo apporto...
a presto
Stefano
 

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