IL GIRO
Litinerario comincia con una salita su asfalto di circa 6-7 km, poi ci aspetta unoretta di strada con poco dislivello ma molti pezzi a spinta e un buon 45 minuti di single-track tecnico e spacca-braccio (dislivello negativo: stiamo sugli 800 mt). Compresi i trasferimenti, nel complesso, il giro dura 3 ore abbondanti. Il percorso è bene indicato con dei segnavia bianco/rossi: se non li vedete più, tornate indietro che avete sbagliato strada! La bici ideale è sicuramente una all-mountain, con una bici più pesante sarebbe consigliabile evitare lasfalto facendolo su auto, ma lasciata la macchina ci sarebbe da spingere la bici troppo a lungo.
Da Marcellina (260 mt) si esce in direzione S. Polo dei Cavalieri. Subito fuori, si trova prima il Centro Visite del Parco sulla destra e, subito prima di una cava abbandonata, si gira a sinistra su una curva a gomito (a spanne è distante circa 1/1.5 km dal paese), in corrispondenza della quale si trova una torretta. Da lì, la strada sale più decisa: proseguite fino alla fine dellasfalto, dove si trova Prato Favale (830 mt)! La strada asfaltata è tagliata da diverse discese, non le abbiamo testate, ma a occhio e croce belle tecniche: (con una bici full da dh/fr, probabilmente, ci si può divertire con le risalite meccanizzate. Alla fine dellasfalto inizia una sterrata che in breve porta a un primo bivio: come segnalato in bianco-rosso, si sale a piedi sulla strada pietrosa di destra. Dopo qualche saliscendi molto pietroso (la cui percentuale di percorribilità dipende da voi!) si arriva a una valletta alberata, dinverno probabilmente molto fangosa. Mantenetevi sulla destra e attenzione ai segnavia, non ben visibili: dopo circa 150 metri vi indicheranno un single-track pietroso che sale sulla destra. Da qui si tratta di spingere quasi sempre la bici per circa 40 minuti. Superati degli spuntoni calcarei, la strada finalmente torna pedalabile. Lasciato a destra il sentiero per Campitello, si continua verso sinistra in una faggeta, prima in pianura e poi in leggera salita. Alla fine si sbuca sul bellissimo Pratone (1024 mt), con una chiesetta diroccata sulla destra. In corrispondenza della chiesetta, si trova un sentiero perpendicolare a quello che stavate percorrendo: girate a sinistra, avrete monte Gennaro avanti sulla vostra destra. Dopo qualche centinaio di metri, sulla destra e lontano dal sentiero, dovrebbe staccarsi un altro sentiero che porta alla vetta. A meno che non vogliate raggiungere la vetta, rimanete sul sentiero pricipale fino a una biforcazione, dove svolterete per il sentiero di destra, ancora segnalato in bianco-rosso. Tenete gli occhi aperti, dovrete piegare sulla destra dopo poche centinaia di metri (anche qui è segnalato, ma il segnavia si vede poco bene). A questo punto il sentiero inizia a scendere: abbassate la sella, non vi servirà più! Poco prima che il sentiero (sul lato sinistro) diventi più esposto, si stacca il secondo sentiero che porta in vetta. Da questo punto in poi, la discesa è un continuo singletrack su terreno sassoso, sempre più pulito e veloce mano mano che si scende. Alla fine del singletrack, aprite il cancello e continuate la discesa, che adesso è ben più larga e ghiaiosa. Rimanete sempre sulla strada principale, che diventa percorribile anche in auto e vi riconduce nuovamente a Marcellina.
Litinerario comincia con una salita su asfalto di circa 6-7 km, poi ci aspetta unoretta di strada con poco dislivello ma molti pezzi a spinta e un buon 45 minuti di single-track tecnico e spacca-braccio (dislivello negativo: stiamo sugli 800 mt). Compresi i trasferimenti, nel complesso, il giro dura 3 ore abbondanti. Il percorso è bene indicato con dei segnavia bianco/rossi: se non li vedete più, tornate indietro che avete sbagliato strada! La bici ideale è sicuramente una all-mountain, con una bici più pesante sarebbe consigliabile evitare lasfalto facendolo su auto, ma lasciata la macchina ci sarebbe da spingere la bici troppo a lungo.
Da Marcellina (260 mt) si esce in direzione S. Polo dei Cavalieri. Subito fuori, si trova prima il Centro Visite del Parco sulla destra e, subito prima di una cava abbandonata, si gira a sinistra su una curva a gomito (a spanne è distante circa 1/1.5 km dal paese), in corrispondenza della quale si trova una torretta. Da lì, la strada sale più decisa: proseguite fino alla fine dellasfalto, dove si trova Prato Favale (830 mt)! La strada asfaltata è tagliata da diverse discese, non le abbiamo testate, ma a occhio e croce belle tecniche: (con una bici full da dh/fr, probabilmente, ci si può divertire con le risalite meccanizzate. Alla fine dellasfalto inizia una sterrata che in breve porta a un primo bivio: come segnalato in bianco-rosso, si sale a piedi sulla strada pietrosa di destra. Dopo qualche saliscendi molto pietroso (la cui percentuale di percorribilità dipende da voi!) si arriva a una valletta alberata, dinverno probabilmente molto fangosa. Mantenetevi sulla destra e attenzione ai segnavia, non ben visibili: dopo circa 150 metri vi indicheranno un single-track pietroso che sale sulla destra. Da qui si tratta di spingere quasi sempre la bici per circa 40 minuti. Superati degli spuntoni calcarei, la strada finalmente torna pedalabile. Lasciato a destra il sentiero per Campitello, si continua verso sinistra in una faggeta, prima in pianura e poi in leggera salita. Alla fine si sbuca sul bellissimo Pratone (1024 mt), con una chiesetta diroccata sulla destra. In corrispondenza della chiesetta, si trova un sentiero perpendicolare a quello che stavate percorrendo: girate a sinistra, avrete monte Gennaro avanti sulla vostra destra. Dopo qualche centinaio di metri, sulla destra e lontano dal sentiero, dovrebbe staccarsi un altro sentiero che porta alla vetta. A meno che non vogliate raggiungere la vetta, rimanete sul sentiero pricipale fino a una biforcazione, dove svolterete per il sentiero di destra, ancora segnalato in bianco-rosso. Tenete gli occhi aperti, dovrete piegare sulla destra dopo poche centinaia di metri (anche qui è segnalato, ma il segnavia si vede poco bene). A questo punto il sentiero inizia a scendere: abbassate la sella, non vi servirà più! Poco prima che il sentiero (sul lato sinistro) diventi più esposto, si stacca il secondo sentiero che porta in vetta. Da questo punto in poi, la discesa è un continuo singletrack su terreno sassoso, sempre più pulito e veloce mano mano che si scende. Alla fine del singletrack, aprite il cancello e continuate la discesa, che adesso è ben più larga e ghiaiosa. Rimanete sempre sulla strada principale, che diventa percorribile anche in auto e vi riconduce nuovamente a Marcellina.