Eccomi qui
sono sulla cresta del mondo, da qui domino la tranquilla cittadina che sta ai piedi di questo paradiso.
credo sia una città Canadese
non capisco, sono ancora stordito dal frastuono dellelicottero che mi ha appena scaricato. Si sente ancora in lontananza. Mi guardo attorno, il cielo tutto azzurro
.SSSHHH
. ora è silenzio totale
rotto appena dal rumore del vento che solca questa cresta e che fa innalzare della polvere dorata.
Ora però il gioco si fa duro, è ora di fare sul serio! Minfilo le protezioni; gambe, braccia, pettorina e casco integrale, mi sembra di essere un guerriero pronto alla battaglia. Un ultimo controllo al mio destriero .tutto ok! Si parteeeeee.
Da subito sinizia con una picchiata in verticale, via dritto, non posso curvare, la forza di gravità mi vuole .ma io resisto, accenno a qualche virata, surfo sulla ghiaia polverosa come sulla powder che fino a qualche mese ricopriva questo versante. Mi sento un perfetto freerider, libero, scelgo la via che voglio .ecco..un salto, tiro verso di me la piega e la velocità fa il resto..via un altro;..questa volta sono scomposto, cerco di controllare in volo..mi va bene atterro e via ancora più veloce .ora però il ripido paesaggio cambia, diventa più lento, piu verde. Mi fermo un attimo ad osservare la linea che ho appena tracciato. Fantastica! Posso vedere ancora la polvere che si sta posando e qualche pietra che rotola verso valle. Ora però arriva la parte che preferisco, il single track di montagna, queste stradine veloci, strette, sassose sembrano fatte apposta per mettere alla prova i miei riflessi, qualsiasi elemento che madre natura mette davanti alle ruote è una sfida per le mie sospensioni.
Ora basta filosofare, via a manetta!
Quattro pedalate e la velocità torna alta, complice la gravità, mi butto in questo budello che scende ora a tornanti; pietra, sasso, pietra, curva stretta, zampata a terra, rilancio meglio inventarsi qualcosa .vedo unalternativa meglio boicottare due tornanti, ci passo attraverso e via .ora un piccolo torrente mi taglia la strada no problem.. bunny hop e via, lacqua non mi avrà mai!
Ora filo tra dei bassi pini che però crescono sempre più inghiottendo il mio amato single track anzi anche il fondo cambia, diventa piu viscido, la guida si fa più accorta e sensibile, bisogna andarci di fino, ora le traiettorie sono precise, le radici non perdonano. Il bosco emana odori meravigliosi, fatti apposta per rilassarti, per in qualche modo stenderti ed, infatti, rapito da questinvisibile sirena, come i marinai che portavano Ulisse cado in tentazione in tutti i sensi. Il bosco ora fa parte di me, mi ricopre; sono scivolato su una lastra bagnata capita fa parte del gioco, è il prezzo da pagare però questo fa aumentare ladrenalina.
Mi sistemo e riparto, dritto attraverso il bosco voglio affrontarlo nel suo vivo, dentro, dove non deve lottare con le modifiche delluomo, è questo il vero spirito. Giù sempre più giu .ora scorgo un toboga naturale fatto dallacqua; stupendo; su e giu derapando come su un pipe, evito gli impuntamenti della forcella e lascio scivolare via il mezzo.
Ora sono in pieno bosco, vedo dei percorsi strani, cosa sono quelli mi chiedo. Percorsi infiniti fatti in legno, passerelle che sinnalzano nooo non credo ai miei occhi!! Il north-shore! Cavoli un percorso appena fatto, d'altronde il Canada ha dato origine a tutto..come non poterlo trovare qui! Lo affronto, è una cosa nuova ma non sembra difficile penso ma faccio appena in tempo a salirci e subito cambio idea.
Da due metri daltezza tutto cambia, in più metteteci del legno umido, dei passaggi sempre piu stretti e la miscela per una scivolata sicura è servita.
Qui ci vuole coordinazione, peso ben bilanciato e via. Salgo su questa scaletta, ridiscendo, prendo velocità, ora però la passerella si restringe, ci passo appena con i miei gommoni, cavoli che brividi, non è bello guardare a terra. Cadere da qui non è piacevole ma per fortuna si allarga, ora passo su un lungo tronco di un vecchio albero che mi fa aumentare la velocità. Intravedo un salto e non voglio farmi trovare impreparato. Mi avvicino sempre di più e via un no-hand perfetto. E la prima volta che provo ma devo dire che regala delle sensazioni strane. Sembra di perdere la padronanza del mezzo..ma non è così! Lascio questi percorsi artificiali e mi dedico alla discesa libera come piace a mé, mi si addice di più, è come intendo io il freeride. Ora continuo nel bosco lascio scivolare via la bike che riprende velocità ma che succede davanti a me cè qualcosa di strano sono veloce mi preparo sembrerebbe un salto sono sempre più veloce mi avvicino ma è alto .non posso mollare .ma è una strada che attraversa il bosco .saranno 8-9 metri di salto .decido in frazioni di secondo .sono in volo un brivido mi percorre la schiena ho appena portato il peso all indietro, non me ne rendo conto ma sono di traverso in volo a metri di altezza, in pieno bosco. Mi sembra di essere uno scoiattolo volante plano si sta per avvicinare larrivo latterraggio è in pendenza sono tranquillo ma appena tocco terra, crack!!! Terra, bike, ruota, verde, albero, terra .terra ovunque. Non capisco, vedo la ruota posteriore distrutta, buio, sento dellumido al collo .ma non è sangue .non capisco sono confuso sarà la botta alla testa poi sento una voce familiare che mi chiama ma sono in un bosco; non puoessere mi ripeto, ma la voce si fa sempre più forte, piu forte, insistente ora la sento bene. Mi chiama sono io il mio nome .ora realizzo è mia madre che mi chiama. Meglio alzarsi e guardare meno kranked prima di andare a letto.
Ora però il gioco si fa duro, è ora di fare sul serio! Minfilo le protezioni; gambe, braccia, pettorina e casco integrale, mi sembra di essere un guerriero pronto alla battaglia. Un ultimo controllo al mio destriero .tutto ok! Si parteeeeee.
Da subito sinizia con una picchiata in verticale, via dritto, non posso curvare, la forza di gravità mi vuole .ma io resisto, accenno a qualche virata, surfo sulla ghiaia polverosa come sulla powder che fino a qualche mese ricopriva questo versante. Mi sento un perfetto freerider, libero, scelgo la via che voglio .ecco..un salto, tiro verso di me la piega e la velocità fa il resto..via un altro;..questa volta sono scomposto, cerco di controllare in volo..mi va bene atterro e via ancora più veloce .ora però il ripido paesaggio cambia, diventa più lento, piu verde. Mi fermo un attimo ad osservare la linea che ho appena tracciato. Fantastica! Posso vedere ancora la polvere che si sta posando e qualche pietra che rotola verso valle. Ora però arriva la parte che preferisco, il single track di montagna, queste stradine veloci, strette, sassose sembrano fatte apposta per mettere alla prova i miei riflessi, qualsiasi elemento che madre natura mette davanti alle ruote è una sfida per le mie sospensioni.
Ora basta filosofare, via a manetta!
Quattro pedalate e la velocità torna alta, complice la gravità, mi butto in questo budello che scende ora a tornanti; pietra, sasso, pietra, curva stretta, zampata a terra, rilancio meglio inventarsi qualcosa .vedo unalternativa meglio boicottare due tornanti, ci passo attraverso e via .ora un piccolo torrente mi taglia la strada no problem.. bunny hop e via, lacqua non mi avrà mai!
Ora filo tra dei bassi pini che però crescono sempre più inghiottendo il mio amato single track anzi anche il fondo cambia, diventa piu viscido, la guida si fa più accorta e sensibile, bisogna andarci di fino, ora le traiettorie sono precise, le radici non perdonano. Il bosco emana odori meravigliosi, fatti apposta per rilassarti, per in qualche modo stenderti ed, infatti, rapito da questinvisibile sirena, come i marinai che portavano Ulisse cado in tentazione in tutti i sensi. Il bosco ora fa parte di me, mi ricopre; sono scivolato su una lastra bagnata capita fa parte del gioco, è il prezzo da pagare però questo fa aumentare ladrenalina.
Mi sistemo e riparto, dritto attraverso il bosco voglio affrontarlo nel suo vivo, dentro, dove non deve lottare con le modifiche delluomo, è questo il vero spirito. Giù sempre più giu .ora scorgo un toboga naturale fatto dallacqua; stupendo; su e giu derapando come su un pipe, evito gli impuntamenti della forcella e lascio scivolare via il mezzo.
Ora sono in pieno bosco, vedo dei percorsi strani, cosa sono quelli mi chiedo. Percorsi infiniti fatti in legno, passerelle che sinnalzano nooo non credo ai miei occhi!! Il north-shore! Cavoli un percorso appena fatto, d'altronde il Canada ha dato origine a tutto..come non poterlo trovare qui! Lo affronto, è una cosa nuova ma non sembra difficile penso ma faccio appena in tempo a salirci e subito cambio idea.
Da due metri daltezza tutto cambia, in più metteteci del legno umido, dei passaggi sempre piu stretti e la miscela per una scivolata sicura è servita.
Qui ci vuole coordinazione, peso ben bilanciato e via. Salgo su questa scaletta, ridiscendo, prendo velocità, ora però la passerella si restringe, ci passo appena con i miei gommoni, cavoli che brividi, non è bello guardare a terra. Cadere da qui non è piacevole ma per fortuna si allarga, ora passo su un lungo tronco di un vecchio albero che mi fa aumentare la velocità. Intravedo un salto e non voglio farmi trovare impreparato. Mi avvicino sempre di più e via un no-hand perfetto. E la prima volta che provo ma devo dire che regala delle sensazioni strane. Sembra di perdere la padronanza del mezzo..ma non è così! Lascio questi percorsi artificiali e mi dedico alla discesa libera come piace a mé, mi si addice di più, è come intendo io il freeride. Ora continuo nel bosco lascio scivolare via la bike che riprende velocità ma che succede davanti a me cè qualcosa di strano sono veloce mi preparo sembrerebbe un salto sono sempre più veloce mi avvicino ma è alto .non posso mollare .ma è una strada che attraversa il bosco .saranno 8-9 metri di salto .decido in frazioni di secondo .sono in volo un brivido mi percorre la schiena ho appena portato il peso all indietro, non me ne rendo conto ma sono di traverso in volo a metri di altezza, in pieno bosco. Mi sembra di essere uno scoiattolo volante plano si sta per avvicinare larrivo latterraggio è in pendenza sono tranquillo ma appena tocco terra, crack!!! Terra, bike, ruota, verde, albero, terra .terra ovunque. Non capisco, vedo la ruota posteriore distrutta, buio, sento dellumido al collo .ma non è sangue .non capisco sono confuso sarà la botta alla testa poi sento una voce familiare che mi chiama ma sono in un bosco; non puoessere mi ripeto, ma la voce si fa sempre più forte, piu forte, insistente ora la sento bene. Mi chiama sono io il mio nome .ora realizzo è mia madre che mi chiama. Meglio alzarsi e guardare meno kranked prima di andare a letto.