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Un faro nel buio

Black Biker

Biker assatanatus
6/9/05
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Cascina (PI)
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Giornata di mezza primavera, circa un paio di mesi fa.
Sono le 17:00 (sono tornato a casa da poco dal lavoro) e sto uscendo da solo in MTB per fare una delle mie solite uscite attraverso i boschi delle colline e montagne vicino a casa mia: percorsi che oramai conosco come le mie tasche.
Il giro che oggi voglio fare dovrebbe richiedere all'incirca tre ore: un paio d'ore di salita attraverso strade tagliabosco, sentieri pedalabili e un po' d'asfalto e poi un'oretta di discesa su percorsi un po' più tecnici e divertenti.
Però mi porto dietro anche la mappa dei sentieri Cai perchè voglio fare una piccola variante a questo straconosciuto itinerario, in discesa sulla via del ritorno... una variante che a vedere il percorso segnato sulla cartina dovrebbe condurre più o meno sempre verso casa.
La giornata è fresca, mi sento bene fisicamente e mi sento bene sopratutto perchè sono circondato da una profumata e rumorosa natura tipicamente primaverile... stagione che in assoluto preferisco.
Salgo agile e potente e quasi mi meraviglio dell'energia che mi sento addosso oggi... ma sarà che sto espellendo lo stress del lavoro come una dannosa tossina o semplicemente sarà che oggi ho più voglia di pedalare del solito.
Comunque raggiungo brillantemente il punto di massima ascesa stabilito ed inizio a scendere pensando che oramai la parte faticosa è terminata e che da ora innanzi tutto sarà adibito al puro divertimento.
Sono circa le 19.00 e rotte quando raggiungo l'imbocco del "sentiero variante" e prima di iniziare a percorrerlo, do un'ultima occhiata alla mappa più per scaramanzia che per sicurezza.
Vado giù verso l'incognito... vado giù veloce: il sentiero è molto tecnico ed impegnativo e spesso mi causa difficoltà (un po' per limitata esperienza nei tratti molto tecnici del biker, un po' per le caratteristiche della mia front improntata ad un uso cross country) tanto che ad un certo punto decido di sgonfiare un po' le gomme per avere più aderenza e controllo.
Ecco, ora va decisamente meglio anche se in alcuni tratti sono ugualmente obbligato a scendere dalla bike; continuo comunque ad andare forte e a divertirmi a dismisura. Vedo sfilare ogni tanto ai miei lati inizi di sentieri, alcuni segnati ed altri no... ed anche se questo fatto mi inizia un po' a preoccupare (perchè sulla mappa l'unico sentiero segnato era quello che sto percorrendo io) sono sempre dell'idea di essere sulla strada giusta, visto che il sentiero è abbastanza largo anche se in certi punti molto ripidoe perdipiù vedo sempre i segnali.
Tutto va bene finchè arrivo ad un certo punto che il sentiero inizia a salire... ma come mi dico, sulla mappa le altimetrie indicano una costante e graduale discesa non ci sono punti in cui si risale... ma ancora ottimista penso che magari sia solo un breve tratto.
Con amara sorpresa scopro che così non è, si sale parecchio e fortunatamente ora il sentiero è più pedalabile e meno tecnico rispetto alla discesa appena fatta (cosa per cui mi è impossibile tornare indietro per la strada appena percorsa se non con la bici in spalla per circa 4 km e diverse centinaia di metri di dislivello).
Riguardo la mappa ma inutilmente; come già visto in precedenza segna solo un itinerario... i molteplici altri sentieri che avevo visto mentre discendevo non erano riportati: la spiegazione a quanto stava accadendo era che il sentiero segnato sulla cartina era uno di quelli da me "snobbati" in precedenza mentre quello che stavo percorrendo adesso non era riportato.
Mi rimane quindi solo un'opzione... continuare e sperare che questo sentiero conduca da qualche parte, in qualche paese o magari conduca ad una strada asfaltata.
Continuo a pedalare ed il sentiero, divenuto fortunatamente ora una via tagliabosco, continua a salire ma anche a scendere... non ci capisco più nulla, a regola dovrebbe scendere e basta invece prevalentemente sale.
Inizio ad avvertire un 'inquietudine maggiore, anche perchè si sta iniziando a fare tardi, sono le 19:40 il sole a breve inizierà a tramontare, ed io sono in mezzo ad un bosco senza la più pallida idea di dove essere di preciso.
Inizio anche a sentire un vago sapore metallico in bocca ed arriva anche improvvisamente un'intensa stanchezza: capisco che il mio cervello si sta facendo attaccare dal demone del panico e quindi devo porre rimedio.
Nonostante sia tardi mi fermo sedendomi a terra cercando di dominare l'emozioni e cercando di valutare bene la situazione: insomma mi dico, per calmarmi, non sono mica in mezzo all'Amazzonia... da qualche parte questo sentiero condurrà pure ed il problema buio si pone solo se sono in mezzo al bosco, ho ancora molto tempo prima che sia buio pesto ed una volta trovato l'asfalto posso anche fregarmene del buio anche se la strada è sempre in mezzo al bosco.
Queste argomentazioni mi ridanno calma ed energia fisica... proseguo pedalando.
Cerco sempre di tenermi la mente impegnata e ad un certo punto, pensando a quanto avrei desiderato in quel momento vedere un po' del "disprezzato" (da noi biker) asfalto mi metto adirittura a ridere da solo come un cretino.
Il tempo passa ma la mia odissea non ha fine... ad un certo punto uno scorcio nella vegetazione mi consente di vedere il panorama verso valle in lontananza... CAVOLO, NON VEDO IL MARE! Questo vuol dire che sono disceso dalla parte sbagliata del crinale, non verso il mare (Marina di Carrara, Sarzana) ma verso l'interno (Equi Terme, Fivizzano).
Proseguo ancora dicendomi che comunque avrei trovato qualche paesino e che una volta trovato l'asfalto non avrei avuto problemi a tornare a casa anche col buio... ma pian piano le mie convinzioni vanno sempre più scemando: intorno a me continuano ad esserci solo rumori di rettili che scappavano al mio passaggio e canti di uccelli e non rumori umani, rumori di paesi.
Sono già le 20:20, ho fame e la situazione inizia a diventare davvero preoccupante... mille pensieri affollano la mente (sopratutto il pensare che i miei genitori possono preoccuparsi non vedendomi rincasare, ma non posso farci niente: ho il telefono ma non c'è campo per poterli avvertire).
Ad un certo punto la svolta... sono ormai allo stremo quando molto in lontananza sento l'abbaiare di un cane...
Riscossomi dallo stato di torpore, sopratutto mentale, inizio a pedalare come un forsennato pensando che se c'è un cane allora magari c'è una casa ed un paese.
Infatti dopo altri 20 / 25 minuti arrivo ad un paesino, dalla parte completamente opposta di dove dovrei trovarmi in quel momento, a circa un ora di bici su asfalto da casa mia.
Rifocillatomi in un bar prendo la bike e di buon grado, visto lo scampato pericolo, ed in cuor mio ringraziando quel cane, il mio faro nel buio che col suo abbaiare mi ha dato forza e guidato nel momento più difficile... mi avvio su strada asfaltata conosciuta verso casa dove arrivo stremato quasi alle dieci di sera. Esperienza costruttiva che mi ha insegnato tante cose... la più ovvia ed importante di fare escursioni solo di mattina!
Grazie a tutti quelli che leggeranno questo lungo e noioso post per la pazienza!o-o
Ciaooo
 

tostarello

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Black Biker ha scritto:
Giornata di mezza primavera, circa un paio di mesi fa.
........... Esperienza costruttiva che mi ha insegnato tante cose... la più ovvia ed importante di fare escursioni solo di mattina!
..........o-o
Ciaooo
senza dubbio una bella esperienza ...finchè se pò raccontà o-o

meglio fare escursioni solo di mattina!

ciaooo o-o
 

resina65

Biker grossissimus
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imperia
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un po' più in piccolo, ma di esperienze così ne ho fatte anch'io. Però i giri verso sera hanno un fascino che trovi solo a quell'ora e quindi non ci rinuncio: cerco di non farmi prendere dalla smania dell'incognito .... che comunque è difficile da domare.
 

lucabona

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Black Biker ha scritto:
... la più ovvia ed importante di fare escursioni solo di mattina...
Già... le esplorazioni vanno fatte al mattino, male che vada si ha ancora tutto il giorno a disposizione per "ritornare" sui propri passi...
 

max76

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merano
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lucabona ha scritto:
Già... le esplorazioni vanno fatte al mattino, male che vada si ha ancora tutto il giorno a disposizione per "ritornare" sui propri passi...

quoto... e aggiungerei portarsi sempre cartine aggiornate il più possibile! l'ultima esplorazione fatta con tanto di cartina che mi dava il sentiero ciclabile mi son ritrovato a spingere per 30 minuti in mezzo ai sassi e con una penbdenza bella tosta!

d'ora in poi mi fido solo del mio intuito e poco delle cartine!
 

Ryu80

Biker assatanatus
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YT Jeffsy 27'
a volte sono talmente sc@zzato dall'idea di tornare a casa che mi viene voglia di perdermi. durante le poche volte in cui si è presentata una situazione simile, ho provato direi divertimento e , tornato poi a casa, mi sentivo veramente soddisfatto e rilassato. è proprio in quei momenti che mi sembra di concepire la mtb come un occasione per un'avventura, piccola, ma sempre sapore di avventura è.
 

benozzo71

Biker serius
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Brianza collinosa
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Succede anche a me; se sto procedento su un sentiero conosciuto e mi trovo una deviazione sulla destra o sulla sinistra a volte non riesco proprio a sopprimere la voglia di provarla. Devo avere una tendenza morbosa a perdermi. In solitaria è pericoloso ma può essere anche più divertente e poi allena il senso dell'orientamento (il mio da zero ora è a 1 o 1 e mezzo ).
 

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