ultraraidlameije.fr
Il volantino dice che è la gara più bella del mondo, in tanti (stranieri) me la consigliavano da tempo e quindi andiamooo!
Partiamo venerdì lasciandoci alle spalle la caldazza afosa della bassa padana, le previsioni non sono ottime ma fino al Monginevro rimaniamo ottimisti e con il sole. Dal col Lautaret vediamo a malincuore che le previsioni meteo ci hanno maledettamente azzeccato... nebbia, pioggia e freddo!
Io, Riccardo e Vanni siamo i primi tre italiani a partecipare dopo 6 edizioni e troviamo anche il quarto, Emiliano che ho conosciuto l'anno scorso all'Alta via Stage Race.
Al ritiro dei pacchi gara trovo anche il fortissimo Elias e tanti Catalani tra cui una ragazza veramente tosta Ada Xinxo.
Se in altre gare lunghissime come la salzkammergut o la grand raid cristalp fanno un controllo della bici qui no, ma è obbligatorio che tu abbia uno zainetto con tantissime cose utili che non siamo abituati a portare in gara: la benda elastica, il telo di sopravvivenza, faretti, fischietto, 1 litro d'acqua, barrette, kit di riparazioni, vestiti termici ecc... ma sopratutto un gilet fosforescente per rispettare il codice della strada di notte e nelle gallerie, in molti usano quello della macchina.
Piove e fa freddo, al briefing obbligatorio capiamo poco ed andiamo a cenare. Ho prenotato l'albergo vicinissimo alla partenza a Villar d'arene, un due stelle molto essenziale ma elegante e riscaldato dalla cortesia dei gestori e con una cucina a 5 stelle.
Nella notte torno a star male come il giorno prima ma alle 4.00 mi alzo dal letto dopo qualche indecisione e dopo une rapida colazione decido di partire.
Ore 5.30 in griglia con i faretti perché è ancora buio pesto e non si vede niente!
Si va al foglio firme e fanno controlli a random degli zainetti, lo speaker dice qualcosa sul percorso ma non si capisce una fava.
Ore 6.00 non fa freddissimo 6° nella piazza di Villar d'Arene e si parte! 100m di asfalto e poi sterrato, poi subito singletrack in salita... delirio!
Rimango nelle prime posizioni ma si fa fatica per via del fango e dell'erba bagnata e con la nebbia i faretti sono poco utili, diversi torrenti da attraversare mi fanno imprecare perché mi bagno subito i piedi che rimarranno freddi e umidi per tutto il giorno. Al col del Lautaret ci fanno scendere per una modifica del percorso e si arriva fino a Pont de l'Alpe. Bellissima discesa!
Ore 7.00 Ora c'è un pò di luce e ci fanno tornare verso il Lautaret per il chemin du Roi, sentierino bellissimo a mezzacosta e molto pericoloso... non adatto ai deboli di cuore. Un passaggio in un canale dell'acqua dove è necessario fare il limbo ed una bella discesa con tornantini viscidi, poi per attraversare l'asfalto ti fanno passare sotto il ponte in modo molto bizzarro.
Continua a piovigginare e fa molto freddo (tra i 4 e 6°C) ma sono ben coperto e non mi da fastidio.
Eccoci di nuovo al Lautaret pronti per salire al Galibier, putroppo non sento le forze e sto ancora malissimo di stomaco, a malincuore decido di ritiarmi ma l'idea di dover fare altre 8/10 ore di agonia non mi attira.
Il percorso "abbreviato" prevedeva un'andata/ritorno al Galibier per la sterrata e quindi il singletrack del mattino verso villar d'arene - la grave che faccio comunque per tornare in albergo.
Il percorso originale prevedeva un bel singletrack dal Galibier ed un'altra risalita prima di affrontare una nuova discesa verso il Lautaret.
Vado all'arrivo a prendere i miei amici e vedo arrivare tutti i biker infreddoliti... -5° sul Galibier con nevischio. Mi dicono che il percorso è stato ulteriormente accorciato togliendo l'ultima discesa.
Nel pomeriggio aumenta la pioggia ma domenica ci svegliamo con cielo sereno ed una bella spruzzata di neve sulle montagne illuminata da una fantastica luna, però ancora 4 gradi che frecc.
Sto un pò meglio e decido di partire per la rando; era possibile fare la gara in due giorni così provo la seconda parte che è la più dura.
Oggi scendo in albergo a far colazione e vedo che ci sono un sacco di cose buone
Arrivati alla partenza ci godiamo gli ultimi momenti di panoramici con la Meije che spunta tra le nuvole
Si parte da La Grave alle 9.00 e per ricollegarsi al percorso c'è una comoda strada asfaltata... ma siamo in Francia e si sale per quel sentierino verticale tutto erba e bello bagnato. Mica male iniziare la giornata con la bici in spalla.
Dove il fondo drena un pò provo a pedalare, ecco una bella discesa ripida ma il cielo si copre ancora e riprende a piovere uff
Sto ancora poco bene e non mangio nulla al ristoro. Chiediamo se bisogna salire al colletto in cima, c'è neve, tanta neve. Ci rispondono "c'est la montagne" e si va!
Prima si pedala poi spintage e finalmente inizia un lungo tratto di portage bellissimo dove mi diverto come un bambino a superare tutti nella neve!
Qui nevica bene!
In vetta parte un singletrack stupendo molto facile e veloce reso però difficile dal fango misto neve che richiede sempre attenzione e controllo ma l'accoppiata nevegal - mountain king si rivela perfetta e mi diverto un sacco.
Dal col Saint Geroge una picchiata di 700m negativi a tornantini mai troppo difficili e bellissimi!
Sto ancora male ma sto godendo e proseguo per finirla!
Giusto pochi metri di asfalto per collegarsi al suggestivo borgo di Besse dove è posizionato il ristoro, poi riprende lo sterrato. Giustamente non è una gara in bici da strada! MITICI!
Si risale a pedali il Col Saint George dall'altro versante e si raggiunge il suggestivo Plateau d'Emparis.
Ecco che riprende il portage/spingage con alcuni tratti di pedalage se sei bravo perché con questo fondo bagnato si fa veramente fatica. Con dei bellissimi traversi su erba arriviamo finalmente al Col Souchet.
Anche qui come saliamo in quota la pioggia diventa neve ma l'atmosfera è così magica che non da fastidio. Sento qualcuno imprecare e qualcuno che canta "la Meije avec la neige".
Penso anch'io che con sole e asciutto questo percorso sarebbe una figata ma mi sto comunque divertendo tantissimo.
Breve pausa al Lac noir e Lac leire dove avevo visto foto cosmiche con la Meije sullo sfondo. Mi devo accontantare delle nuvole ed un pallido sole che cerca di uscire ma continua a piovere.
Ecco che arriva la tanto attesa discesa finale, anche qui un bellissimo serperntone di lacets mai troppo tecnico e mai banale, penso che oggi sto facendo alcune tra le discese più belle in assoluto! Oltre 5km di valzer in singletrack magico.
Arrivati a Le Chazelet ecco l'ultimo singletrack, è parecchio esposto e ripido, vedo tutti a piedi... non sono in gara quindi con molta calma mi sfilo l'antipioggia e vado a cercare le brugole nello zainetto. Giù la sella e mi godo anche questa! Wow.
Il gran finale rispecchia un pò la transvesubienne dove per farti evitare l'asfalto si prende un sentiero e c'è una simpatica scala da fare in portage!
All'arrivo è gran festa e sono veramente contento, sicuramente tornerò qui per fare tutto il percorso perché E' VERAMENTE LA GARA PIU' BELLA DEL MONDO.
Meglio della TransV e della MB race, qui si sta sempre in quota oltre i 2000m e si fanno bellissimi singletrack alpini.
Non si fa mai asfalto, solo sentieri o strade sterrate, per 112km e 5150m di dislivello, mica male!
C'è del portage ma se siete ottimi pedalatori è minimo, le discese non sono mai iper-tecniche, sempre godibili con una front da xc.
Non chiedetemi la traccia perché gli organizzatori ci hanno pregato di non diffonderla però iscrivetevi, è lunga è dura ma si può fare in due giorni come rando.
L'unica pecca è che la faranno sempre a fine settembre e nelle ultime edizioni ha sempre fatto freddissimo.
Il volantino dice che è la gara più bella del mondo, in tanti (stranieri) me la consigliavano da tempo e quindi andiamooo!
Partiamo venerdì lasciandoci alle spalle la caldazza afosa della bassa padana, le previsioni non sono ottime ma fino al Monginevro rimaniamo ottimisti e con il sole. Dal col Lautaret vediamo a malincuore che le previsioni meteo ci hanno maledettamente azzeccato... nebbia, pioggia e freddo!
Io, Riccardo e Vanni siamo i primi tre italiani a partecipare dopo 6 edizioni e troviamo anche il quarto, Emiliano che ho conosciuto l'anno scorso all'Alta via Stage Race.
Al ritiro dei pacchi gara trovo anche il fortissimo Elias e tanti Catalani tra cui una ragazza veramente tosta Ada Xinxo.
Se in altre gare lunghissime come la salzkammergut o la grand raid cristalp fanno un controllo della bici qui no, ma è obbligatorio che tu abbia uno zainetto con tantissime cose utili che non siamo abituati a portare in gara: la benda elastica, il telo di sopravvivenza, faretti, fischietto, 1 litro d'acqua, barrette, kit di riparazioni, vestiti termici ecc... ma sopratutto un gilet fosforescente per rispettare il codice della strada di notte e nelle gallerie, in molti usano quello della macchina.
Piove e fa freddo, al briefing obbligatorio capiamo poco ed andiamo a cenare. Ho prenotato l'albergo vicinissimo alla partenza a Villar d'arene, un due stelle molto essenziale ma elegante e riscaldato dalla cortesia dei gestori e con una cucina a 5 stelle.
Nella notte torno a star male come il giorno prima ma alle 4.00 mi alzo dal letto dopo qualche indecisione e dopo une rapida colazione decido di partire.
Ore 5.30 in griglia con i faretti perché è ancora buio pesto e non si vede niente!
Si va al foglio firme e fanno controlli a random degli zainetti, lo speaker dice qualcosa sul percorso ma non si capisce una fava.
Ore 6.00 non fa freddissimo 6° nella piazza di Villar d'Arene e si parte! 100m di asfalto e poi sterrato, poi subito singletrack in salita... delirio!
Rimango nelle prime posizioni ma si fa fatica per via del fango e dell'erba bagnata e con la nebbia i faretti sono poco utili, diversi torrenti da attraversare mi fanno imprecare perché mi bagno subito i piedi che rimarranno freddi e umidi per tutto il giorno. Al col del Lautaret ci fanno scendere per una modifica del percorso e si arriva fino a Pont de l'Alpe. Bellissima discesa!
Ore 7.00 Ora c'è un pò di luce e ci fanno tornare verso il Lautaret per il chemin du Roi, sentierino bellissimo a mezzacosta e molto pericoloso... non adatto ai deboli di cuore. Un passaggio in un canale dell'acqua dove è necessario fare il limbo ed una bella discesa con tornantini viscidi, poi per attraversare l'asfalto ti fanno passare sotto il ponte in modo molto bizzarro.
Continua a piovigginare e fa molto freddo (tra i 4 e 6°C) ma sono ben coperto e non mi da fastidio.
Eccoci di nuovo al Lautaret pronti per salire al Galibier, putroppo non sento le forze e sto ancora malissimo di stomaco, a malincuore decido di ritiarmi ma l'idea di dover fare altre 8/10 ore di agonia non mi attira.
Il percorso "abbreviato" prevedeva un'andata/ritorno al Galibier per la sterrata e quindi il singletrack del mattino verso villar d'arene - la grave che faccio comunque per tornare in albergo.
Il percorso originale prevedeva un bel singletrack dal Galibier ed un'altra risalita prima di affrontare una nuova discesa verso il Lautaret.
Vado all'arrivo a prendere i miei amici e vedo arrivare tutti i biker infreddoliti... -5° sul Galibier con nevischio. Mi dicono che il percorso è stato ulteriormente accorciato togliendo l'ultima discesa.
Nel pomeriggio aumenta la pioggia ma domenica ci svegliamo con cielo sereno ed una bella spruzzata di neve sulle montagne illuminata da una fantastica luna, però ancora 4 gradi che frecc.
Sto un pò meglio e decido di partire per la rando; era possibile fare la gara in due giorni così provo la seconda parte che è la più dura.
Oggi scendo in albergo a far colazione e vedo che ci sono un sacco di cose buone
Arrivati alla partenza ci godiamo gli ultimi momenti di panoramici con la Meije che spunta tra le nuvole
Si parte da La Grave alle 9.00 e per ricollegarsi al percorso c'è una comoda strada asfaltata... ma siamo in Francia e si sale per quel sentierino verticale tutto erba e bello bagnato. Mica male iniziare la giornata con la bici in spalla.
Dove il fondo drena un pò provo a pedalare, ecco una bella discesa ripida ma il cielo si copre ancora e riprende a piovere uff
Sto ancora poco bene e non mangio nulla al ristoro. Chiediamo se bisogna salire al colletto in cima, c'è neve, tanta neve. Ci rispondono "c'est la montagne" e si va!
Prima si pedala poi spintage e finalmente inizia un lungo tratto di portage bellissimo dove mi diverto come un bambino a superare tutti nella neve!
Qui nevica bene!
In vetta parte un singletrack stupendo molto facile e veloce reso però difficile dal fango misto neve che richiede sempre attenzione e controllo ma l'accoppiata nevegal - mountain king si rivela perfetta e mi diverto un sacco.
Dal col Saint Geroge una picchiata di 700m negativi a tornantini mai troppo difficili e bellissimi!
Sto ancora male ma sto godendo e proseguo per finirla!
Giusto pochi metri di asfalto per collegarsi al suggestivo borgo di Besse dove è posizionato il ristoro, poi riprende lo sterrato. Giustamente non è una gara in bici da strada! MITICI!
Si risale a pedali il Col Saint George dall'altro versante e si raggiunge il suggestivo Plateau d'Emparis.
Ecco che riprende il portage/spingage con alcuni tratti di pedalage se sei bravo perché con questo fondo bagnato si fa veramente fatica. Con dei bellissimi traversi su erba arriviamo finalmente al Col Souchet.
Penso anch'io che con sole e asciutto questo percorso sarebbe una figata ma mi sto comunque divertendo tantissimo.
Breve pausa al Lac noir e Lac leire dove avevo visto foto cosmiche con la Meije sullo sfondo. Mi devo accontantare delle nuvole ed un pallido sole che cerca di uscire ma continua a piovere.
Ecco che arriva la tanto attesa discesa finale, anche qui un bellissimo serperntone di lacets mai troppo tecnico e mai banale, penso che oggi sto facendo alcune tra le discese più belle in assoluto! Oltre 5km di valzer in singletrack magico.
Arrivati a Le Chazelet ecco l'ultimo singletrack, è parecchio esposto e ripido, vedo tutti a piedi... non sono in gara quindi con molta calma mi sfilo l'antipioggia e vado a cercare le brugole nello zainetto. Giù la sella e mi godo anche questa! Wow.
Il gran finale rispecchia un pò la transvesubienne dove per farti evitare l'asfalto si prende un sentiero e c'è una simpatica scala da fare in portage!
All'arrivo è gran festa e sono veramente contento, sicuramente tornerò qui per fare tutto il percorso perché E' VERAMENTE LA GARA PIU' BELLA DEL MONDO.
Meglio della TransV e della MB race, qui si sta sempre in quota oltre i 2000m e si fanno bellissimi singletrack alpini.
Non si fa mai asfalto, solo sentieri o strade sterrate, per 112km e 5150m di dislivello, mica male!
C'è del portage ma se siete ottimi pedalatori è minimo, le discese non sono mai iper-tecniche, sempre godibili con una front da xc.
Non chiedetemi la traccia perché gli organizzatori ci hanno pregato di non diffonderla però iscrivetevi, è lunga è dura ma si può fare in due giorni come rando.
L'unica pecca è che la faranno sempre a fine settembre e nelle ultime edizioni ha sempre fatto freddissimo.