Buon giorno dottore,
premessa: non per mancanza di rispetto ma posso interagire con te in prima persona? Mi viene più spontaneo e mi fa sentire a mio agio. Comunque se giustamente richiedi "il mantenimento delle distanze" non c'è problema, basta dirmelo...
I fatti:
Ieri sera sono stato dimesso dall'ospedale dopo un paio di giorni in osservazione in quanto ho contratto una trombosi venosa profonda all'arto inferiore sx. La cosa non mi spaventa (anche se da tenere nella giusta considrazione), in quanto mi è già capitato in passato di gestire una tvp. Il problema è che mi è successo poco più di 2 anni fa (era il 28 aprile del 2010)!!! So benissimo che può succedere più volte nell'arco della vita in un soggetto predisposto (ed io lo sono in quanto ho avuto casi di tvp, trombo flebiti, vene varicose in famiglia da parte di mamma e nonna materna), ma non in un tempo così ravvicinato! Anche i medici curanti non hanno saputo darmi una risposta in tal senso dicendomi che ci sarebbe da indagare meglio. Rimane il fatto che sono un soggetto giovane (non in modo assoluto, ma in rapporto alla malattia), ho "solo" 40 anni (quindi al momento del primo episodio di tvp ne avevo 38), sano (sono donatore avis e quindi "certificato"), anche se fumatore e ultimamente un pò in sovrappeso. Fortunatamente in questa occasione mi sono accorto subitissimo che c'era "qualcosa che non andava" al mio polpaccio sx e sono volato al pronto soccorso. la tvp mi ha ostruito la safena solamente fino all'altezza del ginocchio. presumo quindi che si risolverà in un tempo più breve rispetto alla prima volta (era arrivata quasi fino all'inguine, sempre gamba sx). La cura ovviamente prevede anticoagulanti (con il periodico controllo dell'RT e dell'INR), un periodo di riposo con la precauzione di tenere l'arto in alto, e....evitare traumi (quindi niente discese a tutta!!!).
Ora:
1. sapresti ipotizzare una causa per la quale mi ricapita una tvp nello stesso punto a distanza di soli due anni? N.b. il primo episodio si è risolto in modo eccellente: la vena si è ricanalizzata e (commento dello specialista che mi aveva in cura) non è rimasta nemmeno leggermente atrofizzata come in molti casi accade.
2. sapresti ipotizzare la causa scatenante, ben inteso che sono un soggetto a rischio e quidi predisposto? Per darti qualche dato in più ti dico che in tutti e due i casi mi è successo dopo uno sforzo prolungato e intenso. Può quindi essere attribuito al movimento pedalatorio? O meglio (come ipotizzato dal medico curante) essendo seduto in sella alla mtb e schiacciando probabilmente la parte dove passa la vena e pedalando sotto sforzo (sai benissimo di cosa parlo quando si affrontano salite al limite dell'equilibrio), può essere che ostruisco il ritorno venoso dalla periferia al cuore?
3. sicuramente questo non è il momento opportuno (troppo presto: so benissimo che me ne devo stare tranquillo qualche giorno), ma vorrei anche affrontare con te la questione "riabilitazione&ripesa mtb". Quando ipotizzi sia opportuno cominciare con delle passeggiate a piedi leggere, magari un pò di piscina ma soprattutto riavvicinarmi alla Rossa (la mia amata mtb)?
4. Dato che si tratta del secondo episodio nell'arco di 2 anni, è presumibile l'assunzione del coumadin a vita... Quindi addio alla pratica della mtb (almeno per come la pratico io!) per evitare emorragie in caso (moooolto probabile) di traumi. Cosa mi dici a proposito della "rimozione alla fonte" del problema, ossia operarmi per togliere la safena?
Scusa se mi sono dilungato ma ho veramente bisogno di sapere se effettivamente la mia "Rossa", può essere la causa scatenante di una cosa così fastidiosa e lunga da guarire come la tvp. Anzi: sicuramente (se anche tu sei disposto), avrò modo di interagire con te con sempre più domande e ipotesi perchè vorrei veramente "andare a fondo" dell'argomento.
Certo di una tua esauriente risposta, ti auguro una buona giornata
A presto dottore!
Love the ride, Luca
premessa: non per mancanza di rispetto ma posso interagire con te in prima persona? Mi viene più spontaneo e mi fa sentire a mio agio. Comunque se giustamente richiedi "il mantenimento delle distanze" non c'è problema, basta dirmelo...
I fatti:
Ieri sera sono stato dimesso dall'ospedale dopo un paio di giorni in osservazione in quanto ho contratto una trombosi venosa profonda all'arto inferiore sx. La cosa non mi spaventa (anche se da tenere nella giusta considrazione), in quanto mi è già capitato in passato di gestire una tvp. Il problema è che mi è successo poco più di 2 anni fa (era il 28 aprile del 2010)!!! So benissimo che può succedere più volte nell'arco della vita in un soggetto predisposto (ed io lo sono in quanto ho avuto casi di tvp, trombo flebiti, vene varicose in famiglia da parte di mamma e nonna materna), ma non in un tempo così ravvicinato! Anche i medici curanti non hanno saputo darmi una risposta in tal senso dicendomi che ci sarebbe da indagare meglio. Rimane il fatto che sono un soggetto giovane (non in modo assoluto, ma in rapporto alla malattia), ho "solo" 40 anni (quindi al momento del primo episodio di tvp ne avevo 38), sano (sono donatore avis e quindi "certificato"), anche se fumatore e ultimamente un pò in sovrappeso. Fortunatamente in questa occasione mi sono accorto subitissimo che c'era "qualcosa che non andava" al mio polpaccio sx e sono volato al pronto soccorso. la tvp mi ha ostruito la safena solamente fino all'altezza del ginocchio. presumo quindi che si risolverà in un tempo più breve rispetto alla prima volta (era arrivata quasi fino all'inguine, sempre gamba sx). La cura ovviamente prevede anticoagulanti (con il periodico controllo dell'RT e dell'INR), un periodo di riposo con la precauzione di tenere l'arto in alto, e....evitare traumi (quindi niente discese a tutta!!!).
Ora:
1. sapresti ipotizzare una causa per la quale mi ricapita una tvp nello stesso punto a distanza di soli due anni? N.b. il primo episodio si è risolto in modo eccellente: la vena si è ricanalizzata e (commento dello specialista che mi aveva in cura) non è rimasta nemmeno leggermente atrofizzata come in molti casi accade.
2. sapresti ipotizzare la causa scatenante, ben inteso che sono un soggetto a rischio e quidi predisposto? Per darti qualche dato in più ti dico che in tutti e due i casi mi è successo dopo uno sforzo prolungato e intenso. Può quindi essere attribuito al movimento pedalatorio? O meglio (come ipotizzato dal medico curante) essendo seduto in sella alla mtb e schiacciando probabilmente la parte dove passa la vena e pedalando sotto sforzo (sai benissimo di cosa parlo quando si affrontano salite al limite dell'equilibrio), può essere che ostruisco il ritorno venoso dalla periferia al cuore?
3. sicuramente questo non è il momento opportuno (troppo presto: so benissimo che me ne devo stare tranquillo qualche giorno), ma vorrei anche affrontare con te la questione "riabilitazione&ripesa mtb". Quando ipotizzi sia opportuno cominciare con delle passeggiate a piedi leggere, magari un pò di piscina ma soprattutto riavvicinarmi alla Rossa (la mia amata mtb)?
4. Dato che si tratta del secondo episodio nell'arco di 2 anni, è presumibile l'assunzione del coumadin a vita... Quindi addio alla pratica della mtb (almeno per come la pratico io!) per evitare emorragie in caso (moooolto probabile) di traumi. Cosa mi dici a proposito della "rimozione alla fonte" del problema, ossia operarmi per togliere la safena?
Scusa se mi sono dilungato ma ho veramente bisogno di sapere se effettivamente la mia "Rossa", può essere la causa scatenante di una cosa così fastidiosa e lunga da guarire come la tvp. Anzi: sicuramente (se anche tu sei disposto), avrò modo di interagire con te con sempre più domande e ipotesi perchè vorrei veramente "andare a fondo" dell'argomento.
Certo di una tua esauriente risposta, ti auguro una buona giornata
A presto dottore!
Love the ride, Luca