News Trentino: nuovi divieti alle mountain bike

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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muwatally

Biker serius
16/5/11
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mori/ceniga
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Vietano perché hanno troppo flusso?
Problema facilmente risolto: non mi vedranno più!

Di fare lo "slalom" tra i sentieri aperti come devo fare vicino casa (a Montevecchia) quando pago per andare in vacanza non ne ho proprio voglia.

A questo punto possono tenersi ovviamente anche i loro skipass e camere d'albergo in inverno: si scia e si va in bici bene anche a Bormio, Livigno e Aprica, dove questi limiti non ci sono e ci arrivo pure in meno tempo da Milano.
Bene, un'auto in meno a circolare
 
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sembola

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D-Lock

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Ma sì, mandiamoli via i turisti, che rompono i coglioni e pretendono servizi e non calci in culo.
@marco come volevasi dimostrare :medita:

Vi ricordate Final Recall? Impiantiamo dei finti ricordi di vacanze effettuate, così nessuno se ne va in giro a dar fastidio, tanto il cervello sarà convinto di averlo fatto. Se lo facciamo però, io voglio poter scendere dai trail come Minnaar, anche se devo pagare un pò di più... :pirletto:
 

crifla

Biker superioris
15/5/11
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Aldeno (TN)
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In Alto Adige c'è più gente in giro, anche d'estate, rispetto al Trentino, ma si guardano bene dall'approvare leggi così impopolari come queste. Se applicano un divieto, come quello delle 3 cime, è facile trovarne la motivazione. Quelli trentini sono dei divieti, scusate il termine, alla cazzo, fatti per dare il contentino politico ai prepotenti di turno, senza pensare alle conseguenze mediatiche e di marketing, che vanno a ledere gli interessi di altri uffici (il famoso "visit trentino", o la stessa Paganella).

Sono d'accordo sui divieti "ad cazzum": la zona del monte Calisio e Marzola sono assolutamente marginali per il turismo della valle, non si possono giustificare quindi con motivazioni di sicurezza (non ci sono problemi di convivenza tra bikers/altri fruitori, ci si sta tutti comodi senza spingersi), o motivazioni ecologiche (idem...non c'è un flusso che metta in pericolo flora/fauna e la maggior parte dei bikers usa cmq le forestali con poca erosione dei sentieri e pochissimo traffico). Per il Bondone poi non ne parliamo... si perde ogni volta l'occasione per rilanci economici/turistici...e in più si vietano i sentieri.
Come già detto da un altro utente: un po' mi vergono della SAT e di questa chiusura culturale che ci porta a fare queste figuracce.....
 

sembola

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Ovviamente, io pensavo solo a quello con Schwarzy (e la Stone...), l'altro è un obbrobrio.
Nonostante Kate Beckinsale. Il che la dice lunga :mrgreen:
Oppure potremmo proporre di rivivere le discese di Peat con un aggeggio come quello di Strange Days.Anche lì però non finiva tanto bene...
 

D-Lock

Biker dantescus
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Nonostante Kate Beckinsale. Il che la dice lunga :mrgreen:
Oppure potremmo proporre di rivivere le discese di Peat con un aggeggio come quello di Strange Days.Anche lì però non finiva tanto bene...
Premesso che quasi tutti i film della Bigelow sono un must, non è una grande idea in effetti, com'era la storia che andavi in overload se vedevi troppi di quei video sensoriali? Non vorrei che troppo Peat fosse, beh, troppo...
 
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fafnir

Biker meravigliosus
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E anche di qualche soldino italiano...essendo "autonomo"...:omertà:
Essendo di Abano terme ho vissuto in prima persona la decadenza della zona termale padovana.
Storicamente meta di francesi e soprattutto tedeschi anziani in visita per le cure.
Fin da piccolo ho sempre vissuto questo astio nei loro confronti, accoglienza fredda e prezzi da ladri legalizzati oltre ad essere pure trattati come rompipalle.
Adesso hanno trovato luoghi più accoglienti, con più servizi e più economici e ad Abano/Montegrotto c'è rimasta solo la disperazione.

Purtroppo la mentalità limitata dell'adulto medio non va oltre l'immediato, non si capisce che ogni comportamento o decisione influisce sul futuro economico e sociale di ogni località.

E sto parlando di provincia di Padova, una zona comunque industrializzata.
Se in Trentino perdono il turismo rimangono a brucare erba.
 
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Tc70

Entomobiker
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Picola ma carattarastica...
Essendo di Abano terme ho vissuto in prima persona la decadenza della zona termale padovana.
Storicamente meta di francesi e soprattutto tedeschi anziani in visita per le cure.
Fin da piccolo ho sempre vissuto questo astio nei loro confronti, accoglienza fredda e prezzi da ladri legalizzati oltre ad essere pure trattati come rompipalle.
Adesso hanno trovato luoghi più accoglienti, con più servizi e più economici e ad Abano/Montegrotto c'è rimasta solo la disperazione.

Purtroppo la mentalità limitata dell'adulto medio non va oltre l'immediato, non si capisce che ogni comportamento o decisione influisce sul futuro economico e sociale di ogni località.

E sto parlando di provincia di Padova, una zona comunque industrializzata.
Se in Trentino perdono il turismo rimangono a brucare erba.



Visto gli "incentivi" statali al Trentino...non credo brucheranno solo erba...come successo in Veneto dove di incentivi non ne son mai arrivati...mi dispiace per la zona di Abano...ci ho fatto pure le ferie nel 1991...ed era una ridente cittadella con un bel flusso turistico...ma se non arrivano "finanziamenti" per migliorare o aiutare a fare nelle strutture ricettive,viene da se che prima o poi tutto vada alla malora...peccato...si vede che in Trentino si son fatti più furbi...forse cosi agendo perderanno una piccola parte del proprio turismo...ma ci sarà sempre chi va lo stesso in mtb insieme con quelli che sciano che camminano o che ci vanno a mangiare speck a prezzi tutt altro che popolari...con questo non demonizzo i vicini trentini...anzi sotto un certo aspetto li invidio anche...riedo in una provincia che sta al confine con il Trentino e il Veneto...ma non so perché quando varco il confine Trentino mi accorgo subito della differenza...sopratutto per esempio sul tipo di asfalto...almeno i soldi pubblici che diamo da qualche parte finiscono...:celopiùg:
 
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fafnir

Biker meravigliosus
9/11/13
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Padova
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Warden, Hightower, Venge
Visto gli "incentivi" statali al Trentino...non credo brucheranno solo erba...come successo in Veneto dove di incentivi non ne son mai arrivati...mi dispiace per la zona di Abano...ci ho fatto pure le ferie nel 1991...ed era una ridente cittadella con un bel flusso turistico...ma se non arrivano "finanziamenti" per migliorare o aiutare a fare nelle strutture ricettive,viene da se che prima o poi tutto vada alla malora...peccato...si vede che in Trentino si son fatti più furbi...forse cosi agendo perderanno una piccola parte del proprio turismo...ma ci sarà sempre chi va lo stesso in mtb insieme con quelli che sciano che camminano o che ci vanno a mangiare speck a prezzi tutt altro che popolari...con questo non demonizzo i vicini trentini...anzi sotto un certo aspetto li invidio anche...riedo in una provincia che sta al confine con il Trentino e il Veneto...ma non so perché quando varco il confine Trentino mi accorgo subito della differenza...sopratutto per esempio sul tipo di asfalto...almeno i soldi pubblici che diamo da qualche parte finiscono...:celopiùg:
Io parlavo a livello generale, come ho già detto prima non sarà certo qualche ridicolo divieto scritto su un pezzo di carta ad impedirmi di andare dove voglio con la MTB, e nemmeno qualche brutto sguardo.
 

funbiketrentino

Redazione
13/12/07
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Trento
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Whatever with two wheels.
Se io decido di fare un giro e me lo trovo vietato non è che posso tornare giù e dire ce ne saranno altri mille...
No, ma una cosa è dire "ci sono 39 sentieri vietati, ma ne puoi fare altri 20", un'altra è se di sentieri fattibili in bici non ce n'è nemmeno uno.

Qualcuno potrebbe avere interesse a limitare il numero dei sentieri mtb: e mi riferisco a gente che lavora con le bici.
Seguo la vicenda dei divieti da sempre, fino dal divieto istituito dal comune di Arco che ha preceduto la "delibera Mellarini", e fino ad ora la spinta in questa direzione è sempre provenuta esclusivamente dalla SAT.
Certo alcuni operatori (anche su queste pagine) cercano ed hanno cercato di minimizzare, per cui si tratta di capire se si tratta di campanilismo di riflesso ai "boicottaggi" o di marketing per limitare i danni o peggio. Non vorrei che si scambiasse la volontà di dialogo e la necessità di adattarsi alle situazioni per connivenza o interesse.
Sembola, l'illusione sta qui, quando loro danno 24 "Tracciati MTB" non si tratta di sentieri, ma di anelli che per il 95% si snocciolano su strade sterrate, tagliafuoco e asfalto. In alcuni casi ci sono dei single trail o mulattiere che per forza o per ragione hanno dovuto lasciare per non castrare completamente la circolazione o per fare in modo che questi loop si possano effettivamente attuare. Ma anche questo va bene, il mercato della gravel non è nato a caso... Per quanto riguarda uno degli aspetti più "occulti", ossia quello di marketing, direi che un po' il sospetto (ma era da tempo nell'aria) è che ci sia un netto tentativo di "ghettizzazione" verso l'interno delle aree attrezzate, per le quali tra l'altro PAT e Trentino Sviluppo hanno speso denaro e tempo per comunicazione e quant'altro. La nostra polemica nasce sopratutto da un pensiero legato anche all'epoca in cui ci siamo, volenti o nolenti, trovati proiettati, e che vorrebbe una presa di coscienza verso il low-impact e tutto ciò che è sostenibile, mtb riding incluso. Però (e parlo da padre di 3 figli cresciuti a pane e mtb) se cominci a vietare la percorrenza dei sentieri sopra casa (cosa altresì difficile da spiegare visto che per 10 anni gli stessi bambini hanno girato su quei percorsi) in favore di altri luoghi a pagamento, dove è necessaria la macchina per raggiungerli e un impianto di risalita per coprire il dislivello, allora capisci che tutti gli sforzi fatti in passato per infondere una cultura della mtb si sfalda come il ghiaccio al sole.... I problemi legati alla grande frequentazione dei sentieri in determinate aree esiste, è tangibile e difficilmente risolvibile, anche e soprattutto per aspetti fisici/territoriali che hanno creato la stessa identità delle bike destinations. Il Garda in primis, il substrato organico ha uno spessore irrisorio, mentre le placche calcaree sono lì, pronte a emergere dopo pochi passaggi, ma anche la Paganella, non crediate, ha gli stessi problemi, e conosco queste cose dato che ho partecipato ai lavori di realizzazione fin dal 2009, inclusa la prima fase di costruzione del PBP. La Valle dell'Adige non potrà mai avere i numeri di queste famose zone e non dovrebbe sottostare alla stessa regolamentazione. Comunque, noi della "Busa", ossia della zona a ridosso di Trento chiediamo solo che non ci venga tolta la libertà di fare ciò che abbiamo sempre fatto, senza la pretesa di farlo per ragioni economiche....
 

sembola

Moderatur cartesiano
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27/2/03
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una nera e l'altra pure
Sembola, l'illusione sta qui...
Capisco quello che dici e lo condivido. In particolare...

I problemi legati alla grande frequentazione dei sentieri in determinate aree esiste, è tangibile e difficilmente risolvibile, anche e soprattutto per aspetti fisici/territoriali che hanno creato la stessa identità delle bike destinations. Il Garda in primis, il substrato organico ha uno spessore irrisorio, mentre le placche calcaree sono lì, pronte a emergere dopo pochi passaggi, ma anche la Paganella, non crediate, ha gli stessi problemi, e conosco queste cose dato che ho partecipato ai lavori di realizzazione fin dal 2009, inclusa la prima fase di costruzione del PBP. La Valle dell'Adige non potrà mai avere i numeri di queste famose zone e non dovrebbe sottostare alla stessa regolamentazione.
La questione sta tutta qua...
 

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