E che c'entra? la questione mica è la sicurezza del biker...
Il divieto resta e resta il rischio della multa, ma se il divieto è stato istituito per la grande frequentazione escursionistica (e alle Tre Cime è questo il motivo) andarci a d ottobre, di giorno di lavoro e per di più all'alba impedisce di creare qualsivoglia disagio a nessuno. Questo intendo io e intendeva Nonnocarb con "buonsenso".
Davvero... Questa cosa di togliere la possibilità di poter andare in calisio e Marzola è davvero da fuori di testa!!! Non so come funzioni unione bikers, spero riescano almeno a raccogliere la protesta e aiutino i gruppi mtb sul territorio a manifestare in qualche modo il loro dissenso!Speriamo si tratti di un pesce d'aprile anticipato di un mese, a cui seguirà almeno un parziale ripensamento.
Speriamo che l'Unione Bikers Trentini faccia valere il buon senso.
se conosci il territorio e hai le capacità per fruirlo puoi facilmente girare 2/3 settimane senza mai passare sullo stesso trail...il problema è che i biker moderni cercano solo il mellow flow e di quello è noto che sul garda non abbondiamo ma se sai dove cercare....Qui si parla solo di due ambiti. In realtà sono molto più sentieri vietati.
Per correttezza si deve parlare del numero di cartelli di divieto. La SAT se ne frega di "sentieri vietati". Per ogni ambito hanno elaborato una lista dove porre cartelli di divieto. In Val di Non (dove ho partecipato al processo di sviluppare la rete locale "itinerari in mountainbike") ci hanno regalato 73 divieti. Anche in posti dove non volevamo realizzare nessuna proposta per un itinerario.
Con questi divieti la SAT su quasi tutto il terreno trentino è riuscito di impedire itinerari "interessanti" (dal punto di vista di un biker, quelli con una quota con singletrails) e sono rimasti solo percorsi abbastanza "normali" su strade sterrate. Dove non era possibile trovare vie alternative, passaggi su strade sterrate hanno dato l'approvazione per l'uso di un sentiero con la premessa di spingere la bici. Nel combattere per un lavoro bene si sono opposti a tutte soluzioni di una convivenza (che per esempio ha avuto un gran successo a Grigioni con la "Trail Tolerance"). Sono riusciti a imporre la loro politica del "il biker deve rimanere sulle strade" e "i sentieri sono da camminare solo". Cosi hanno anche regalato alla provincia e il marketing del turismo un svantaggio insuperabile al confronto con le regioni e provincie concorrente sul mercato.
Per l'Alto Garda erano quasi 50 divieti da porre. Il risultato si puo facilemente studiare sulla piattaforma Outdooractive. Quasi tutti itinerari sono da XC, per un biker serio la gran parte fa solo ridere. Ma l'agenzia per la promozione "festeggia" quasi "duemilla km di percorsi in mtb".
Universi paralleli...
Trentino e Alto Adige sono provincie diverse. Qui in trentino nessuno ti parla in tedescoMa non andare in vacanza in un posto italiano dove appena arrivi ti parlano tedesco , se hai crucchi-italiani non piacciono le bici cavoli loroPensavo potesse essere un buon posto per fare una vacanza. Andrò altrove. La cosa migliore è boicottare
no, il motivo NON è il pericolo.Secondo me c entra...nel momento in cui un divieto c é...se lo mettono è anche perché ritenuto pericoloso fare tot sentiero e non solo per impedire il passaggio alle mtb perché stan sulle balle a qualcuno.
Bisognerebbe fare allora i divieti a giorni alterni e a fasce orarie,però poi cosi non mi spiego più il vero senso della parola divieto...
no, il motivo NON è il pericolo.
Si mettono divieti ma si investe anche per offrire nuove opportunità ai biker. Qui il progetto di una parte della ciclabile che unirà Riva a Limone:
https://www.fll.tn.it/lavori/11-infrastrutture-pubbliche/32-ciclopista-del-garda-tratto-limone
Questa permetterá a quanti scendono da Tremalzo verso Limone di rientrare verso Riva e viceversa.... Poi sull'impatto ambientale dell'opera ci sarebbe da discuterne però vi sarà un'indubbia agevolazione per chi usa la mtb in questa zona del Trentino.
Lo studio incaricato è lo stesso che ha progettato la sistemazione della Ponale prevedendo tratti separati tra biker e pedoni (progetto visibile nel medesimo sito).
Qui il progetto di sistemazione della Ponale, tratti separati per pedoni e mtbAlla fine potremo parlare di tutto e di più,ma qualcuno di noi dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e una sul cuore,scendere sul pianeta Terra e fare un mea culpa del perché di questi divieti...cui purtroppo ne subiscono le conseguenze anche chi colpe non ha...c è un detto dalle mie parti che dice..."Non è mai troppo il mal che si vuol..." facciamoci una domanda del perché...poi ragioniamo su possibili soluzioni...e se si continua cosi chiuderanno alle mtb anche sentieri facili e percorribili come la Ponale dove piu di una volta ho ripreso dei fenomeni che scendeveno a velocità sostenuta verso Riva facendo peli a ciclisti e pedoni che salivano...e a questo punto mi domando che proprio fanno bene a inasprire i divieti...che ok non tutti sono chiari o concepibili,ma non mi stancherò mai di dirlo dobbiamo solo ringraziare noi o parte di noi stessi per tutto questo e continuerò comunque andare i Trentino perché nonostante ci sian attriti tra gli habitué della montagna resta sempre una bella regione...boicottare andando da altre parti non si fa altro che spostare il problema in altri luoghi dove prima o poi non mi stupirebbe nascessero divieti ora inesistenti.
Si mettono divieti ma si investe anche per offrire nuove opportunità ai biker. Qui il progetto di una parte della ciclabile che unirà Riva a Limone:
https://www.fll.tn.it/lavori/11-infrastrutture-pubbliche/32-ciclopista-del-garda-tratto-limone
Questa permetterá a quanti scendono da Tremalzo verso Limone di rientrare verso Riva e viceversa.... Poi sull'impatto ambientale dell'opera ci sarebbe da discuterne però vi sarà un'indubbia agevolazione per chi usa la mtb in questa zona del Trentino.
Lo studio incaricato è lo stesso che ha progettato la sistemazione della Ponale prevedendo tratti separati tra biker e pedoni (progetto visibile nel medesimo sito).
per chi ci guadagna è un contentone.Si ok...ma si viea a prescindere un trail fantastico (cui magari il divieto è inconcepibile ),per farti girare in una ciclopista che sarà invasa da ogni sorta di turista...magro come "contentino"...
Non avrebbe senso avere investito su un solo troncone del tragitto, il completamento si farà. Non mi sembra un caso il fatto che lo studio di progettazione incaricato abbia sede a Riva ed è lo stesso che ha sviluppato anche i percorsi ciclabili attorno al lago di Ledro. L'opera fa parte di piano d'assetto complessivo che coinvolge tutta la zona nord-ovest del lago e di una concertazione tra le regioni in divenire....Solo la parte lombarda è approvata e quasi pronta. Dopo il confine non si sa niente https://www.mtb-mag.com/ciclabile-del-garda-limone-riva-i-lavori-procedono/
Non avrebbe senso avere investito su un solo troncone del tragitto, il completamento si farà. Non mi sembra un caso il fatto che lo studio di progettazione incaricato abbia sede a Riva ed è lo stesso che ha sviluppato anche i percorsi ciclabili attorno al lago di Ledro. L'opera fa parte di piano d'assetto complessivo che coinvolge tutta la zona nord-ovest del lago e di una concertazione tra le regioni in divenire....