Transgermany 2011

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Biker assatanatus
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Siamo una quindicina di italiani... c'è qualcuno qui sul forum?

Intanto è uscita una parte del percorso... di che morte dovremo morire...


Etappe 1... (link)

Etappe 2... (link)

Etappe 3... ancora non si sa. Speriamo facile...

Etappe 4... due possibili alternative in gioco (link 1) e (link 2)
 

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Ufficializzata anche la terza tappa
http://tourenplaner.bike-gps.com/?x...393_-15618_-15617_-15277_-15274_-15418_-15417

Qundi ricapitolando:

1)Sonthofen-Pfronten 67km. / 2527m.
2)Pfronten-Lermoos 78km. / 2298m.
3)Lermoos-Garmish 83km. / 1882m.
4)Garmish-Achesee 95k.m / 1750m. oppure 101km. / 2338m. (speriamo 95... )

Totale... 323km / 8457km. (oppure 329km./8945m.)

Prime due tappe con diverse salite non eccessivmanete lunghe, le ultime due ivnece decisamente da passistoni. E contando come viaggiano i tedeschi in pianura... ci sarà da faticare...
 

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Biker assatanatus
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missione compiuta, Transgermany portata a casa!

Bella gara, tecnicamente molto facile e veloce, che può essere un buon banco di prova per gare a tappe più impegnative e lunghe come la Transalp, dekka quale può essere considerata la sorella minore.

Noi siamo andati in albergo, e le borse ce le hanno recapitate sempre a parte nelle due ultime tappe nelle quali erano un po' in ritardo (nessun problema, siamo andati a prenderci quello che ci serviva).

Organizzazione "tedesca" perfetta e senza grosse sbavature, semplice ed essenziale con tutto quello che serve e nessun fronzolo inutile. Qualche cappella nel percorso (cancelli chiusi, strettoie, ingorghi, ecc..) che comunque è stato sempre bello, vario e gradevole. Curiosa l'ultima tappa: 30km cronometrati, 30 neutralizzati x sicurezza (si correvano su una strada aperta al traffico) e altri 40 di nuovo cronometrati. Il pezzo neutralizzato alla fin fine si è trasformato in una vera e propria scampagnata... da morir dal ridere... come essere in gita.

Dopo il primo giorno di sofferenza nella pioggia il meteo è migliorato. seconda tappa con sole e nuvole, poi caldo e sole fino alla fine.

nonostante non siano le dolomiti, la zona è comunque molto carina, dalle malghe, latterie e boschi dell'Algau fino alla zona dello zugspitze e di Garmisch e poi per la Deutschealpenstrasse fino al Lago Achensee in Austria.

Tanta gente sul percorso (il primo giorno siamo passati in centro a un paese e c'erano tutte le classi delle scuole fuori in strada...) e nelle sedi di tappa, partecipazione da tutta europa con i più importanti top rider (Sauser, Lakata, Sundstedt, Bigham, ecc...) e purtroppo poca o quasi niente Italia. Peccato perchè perchè atleti da podio nelle 3 categorie maschili ce ne sarebbero e vicnere qui è sicuramente una bella pubblicità...

altro da dire... mah, vediamo nei prox giorni...

intanto qui le foto:
http://picasaweb.google.com/BIKE.Transgermany
http://www.sportograf.com/bestof/964/

P.S.: all'inizio dell'ultima tappa, al km 6-7 circa, c'era un passaggio a livello. Per sicurezza hanno gestito la partenza in modo che si chiudesse PRIma dell'arrivo del gruppo, e che cmq non si chiudesse mentre c'era il passaggiod ei corridori. E's tata fatta partenza a velocità controllata (20 all'ora) e nonostante tutto non c'è stato caos nè parapiglia. Io, più per mia sicurezza che per altro, ho preferito stare un po' fuori dalla calca pedalando sul marciapiede.... beh, alla fine ne ho sorpassati talmente tanti che mi son trovato con i primi... Lakata, Sauser, Dietsch e compagnia... e io là di fianco a loro! ahahahahah!!!!! Poi aperto il passaggio a livello... basta, più visti... partiti come scheggie! .-)
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
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complimenti per l'impresa. bravo

beh non è proprio un'impresa... è una cosa alla portata proprio di tutti. basta un minimo di organizzazione e un po' di allenamento.... nulla di più.

La parola giusta è "esperienza": queste cose sono delle bellissime avventure nuove e diverse dalle solite "gare", perchè la bici ti prende non solo per le 4-5 ore pedalate ma anche per tutto il resto della giornata con tutti quei riti abitudinari, sveglia, colazione, bagaglio, gara, arrivo, doccia, lavaggio bici e vestiti, cena, pasta party, ecc...

Poi penso che in tanti, un po' per noia, paura, o insicurezza non si azzardano a pedalare al di fuori delle "solite" cose... io onestamente non capisco chi si ostina a fare ogni anno sempre le solite gare sui soliti percorsi....

mah, degustibus...

P.S.: e non venitemi a dire che non c'è tempo o possibilità di fare queste cose per colpa delle famiglie, del lavoro, ecc.... basta prenderla come una vacanza. E dovevate vedere com'erano contente le mogli dei tedeschi di fare shopping nei negozi di Garmisch...
 

achille

Biker grossissimus

mi fa piacere che ogni tanto qualche cazzata la dici pure tu..
non riferita alla bici ma ... a qualcosa che forse capirai fra qualche anno con moglie figli e altre cose di mezzo ...

Con la solita simpatica amicizia
 

achille

Biker grossissimus
se è abbordabile come dici .. la metto in programma fra qualche anno, ora è meglio che spari le ultime cartucce su altre cose
Comunque complimenti in questi anni ti stai proprio divertendo continua così ... e tieni duro
 

Borgamtb

Biker ciceronis
29/10/06
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mestre
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IO C'ERO
Non posso che sottoscrivere le impressioni di the.mtb.biker

Quanto a "e non venitemi a dire che non c'è tempo o possibilità di fare queste cose per colpa delle famiglie.." tutto ovviamente dipende dalle singole situazioni.
c'è chi ha la fortuna di condividere queste esperienze, di per se già indimenticabili, con la compagna/fidanzata/amica/moglie al seguito chi addirittura al proprio fianco, km dopo km. dev'essere un'esperienza senza eguali.
 

GOLDRAKE

Biker dantescus
15/11/04
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Schio ( Vicenza )
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ti prego nooooo.....almeno la mia valvola di sfogo ma la lasci libera!
 

the.mtb.biker

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report:

http://www.solobike.it/solobike/new...:-TransGermany-2011-raccontata-Stefano-Marchi


Molti biker vedono nelle gare a tappe che sempre più vanno diffondendosi un qualcosa di difficile da concepire, da organizzare, da gestire e da preparare. Tuttavia, una volta provata l'esperienza di una corsa di più giorni, ci si rende subito conto che le cose sono in realtà molto meno complicate di quanto possano sembrare inizialmente. Il vivere in funzione della bicicletta, con i riti quotidiani che la corsa impone, regala un senso di libertà e spensieratezza difficilmente replicabili nelle corse di un giorno, e il condividere con molte altre persone le stesse fatiche e difficoltà, luoghi e panorami, piaceri e divertimenti, regala un senso di appartenenza al 'gruppo' che nessuna corsa di un giorno saprà mai offrire.

Tutto questo, ovviamente, a patto di scegliere con attenzione l'evento che meglio si addice alle proprie caratteristiche ed esigenze.

La Craft Bike Transgermany, andata in scena dall'1 al 4 Giugno scorsi, è senza dubbio la corsa a tappe più versatile e adatta a ogni tipologia di biker, dall'agonista al semplice escursionista, senza raggiungere livelli estremi di difficoltà. L'evento, un vero e proprio happening internazionale con oltre 1200 iscritti provenienti da oltre 30 nazioni, ha il suo principale punto di forza nel percorso veloce e scorrevole, per nulla tecnico, in linea con gli standard tedeschi. L'organizzazione di Bike-Magazin e Plan-B, semplice ma efficace, è la stessa della più blasonata Transalp di cui la Transgermany può considerarsi a tutti gli effetti la 'sorella minore'.


Quattro tappe in tutto, dalle colline di Sonthofen alle montagne austriache di Achensee Maurach passando per Pfronten, Lermoos e Garmisch Partenkirchen, per un totale di circa 350 chilometri e 8500 metri di dislivello.

La prima tappa da Sonthofen a Pfronten, sebbene fosse la più corta (68 chilometri), era sicuramente la più impegnativa con i suoi oltre 2500 metri di dislivello divisi su quattro salite principali. Le condizioni meteo hanno poi reso ancor più difficile la giornata, caratterizzata da nebbia, pioggia freddo fin quasi all'arrivo.

La seconda frazione, con sconfinamento in Austria a Lermoos, presentava un percorso vario e completo con salite pedalabili e lunghi settori di trasferimento alternati ad alcuni passaggi tecnici; complice il meteo finalmente favorevole la tappa ha dato modo di ammirare i verdi boschi alpini e le prime vette rocciose avvicinandosi alle falde dello Zugspitze, prima di tuffarsi nei funambolici chilometri finali sulle piste da freeride del comprensorio.

Lo Zugspitze è stato il teatro della terza tappa che, dopo due dure salite attorno a Lermoos, prevedeva un lunghissimo falsopiano a scendere di oltre 40 chilometri, prima nella spettacolare Valle di Gais e poi nella Leutaschtal, lambendo Mittenwald (partenza della Transalp 2011) ed effettuando così il periplo della montagna più alta di Germania. In vista della città di Garmisch la tappa veniva neutralizzata per motivi di sicurezza, percorrendo così il tratto cittadino della tappa a velocità ridotta. Lo spettacolo all'arrivo era comunque garantito da uno speciale 'sprint' lungo i 300 metri del rettilineo finale, cronometrati a stilare una speciale classifica.

L'ultima tappa, che da Garmisch riportava in Austria a Maurach, ha avuto dei risvolti senz'altro strani ed originali: un passaggio a livello posto a cinque chilometri dal via ha obbligato gli organizzatori a prevedere una partenza a velocità controllata che ha causato non poche difficoltà nelle retrovie, dove però non si sono registrate lamentele da parte degli atleti; chi preferiva viaggiare sulle più comode e meno affollate ciclabili laterali si è ben presto ritrovato a pedalare direttamente in testa al gruppo al fianco di mostri sacri come Sauser e Lakata. Il fatidico passaggio a livello si è chiuso esattamente all'arrivo del gruppo, e la cosa ha suscitato parecchio divertimento tra gli atleti come testimonia questo video:

Railway Crossing @ Transgermany 2011 on Vimeo

La corsa ha poi preso il via e si è svolta regolare fino al trentesimo chilometro, dove una seconda 'stranezza' dettata da motivi di sicurezza ha caratterizzato questa tappa: il tratto asfaltato lungo la scenografica Deutsche Alpenstrasse, aperta al traffico, è stato neutralizzato per circa 30 chilometri. La classifica è stata poi ottenuta dalla somma dei tempi dei due settori cronometrati a inizio e fine tappa. Una soluzione che non ha tuttavia creato grossi problemi ai partecipanti che, anzi, ne hanno approfittato per procedere a velocità regolare ammirando le vette del Karwendel e le limpide acque del lago Sylvenstein.

Al di là di questi problemi legati al voler limitare al massimo i pericoli, peraltro gestiti in maniera ottimale, nel complesso la Transgermany 2011 può considerarsi un evento riuscito quasi alla perfezione: sebbene qualche piccolo errore ci sia stato (come alcuni stretti passaggi nelle fasi iniziali di tappa hanno causato ingorghi e lunghe attese) l'organizzazione ha saputo garantire una altissima qualità dell'evento sotto tutti i punti di vista. Il pronto soccorso, in particolare, era garantito dai Moto-Docs del Rescue Team, veri e propri angeli custodi sempre pronti a intervenire negli incidenti più gravi, se necessario anche bloccando la corsa per facilitare l'intervento dell'elicottero.

La bellezza dei luoghi attraversati, il calore delle città ospitanti, l'educazione e fair-play di tutti i partecipanti completano il quadro di un'esperienza sicuramente da ripetere. Un'esperienza che si discosta molto dagli standard italiani ai quali siamo abituati, troppe volte improvvisati e poco professionali, troppo votati al risultato del singolo rispetto al divertimento di tutti.

Il modo in cui da queste parti viene vista la mountain bike - e la bicicletta in generale - è un qualcosa di inconcepibile agli occhi di un italiano: il pedalare per il solo piacere che questo sport può dare, la massiccia presenza di giovani e donne, il rispetto e riconoscenza reciproca tra organizzatori e partecipanti, l'interesse attivo degli sponsor che non solo finanziano ma partecipano e collaborano in prima persona alla buona riuscita dell'evento, l'attenzione dei media generalisti, il tifo lungo le strade per il primo come per l'ultimo. E addirittura le scuole, dove per un giorno non si fa lezione ma si va fuori in strada a vedere passare i ciclisti, neanche passasse il Giro d'Italia.

Dopo aver visto e vissuto tutto questo, è impossibile non chiedersi come mai in Italia - il paese europeo che forse più si addice alla mountain bike per clima e territorio - manchi ancora un appuntamento 'multi-stage' di rilievo mondiale che possa competere e confrontarsi con eventi del calibro della Transgermany.

(Stefano De Marchi)

fonte: solobike.it
 

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Bravi 'sti fioi .... complimenti estesi anche a Luigino che proprio giovane nol xe più o-o

Luigino?!?!?!? Wer ist Luigino?!?!? Wir wissen nur LUIGHINO!!!!


ahahahah!!! che ridere... i tedeschi la G-I proprio non la sanno pronunciare... dovevi sentire gli speaker al traguardo... Luighinooooo Paghiiiinnnn!!!!

Prova a chiarmarlo così la prossima volta e vedi che ti dice...
 

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