Domenica 2 ottobre, tutto pronto ed organizzato per il solito giro anche se nell'aria aleggia la consapevolezza che la perturbazione da giorni annunciata arriverà proprio domenica, comunque ci aggrappiamo alla speranza di riuscire a fare un giro prima che la forza degli elementi si scateni intorno a noi;
..quando apro gli occhi sono le 7,20 ancora mezzo addormentato tendo l'orecchio per cercare di capire cosa succede fuori di casa e, come temevo, mi giunge il ticchettio della pioggia sul pergolato, comunque sia devo fare una verifica più attendibile prima di avvisare i compagni di merende che arrivano da + lontano di rimanere tranquilli nei rispettivi lettoni causa avverse condizioni meteo. Mi infilo una felpa ed in mutande e ciabatte (che brutta immagine) esco in cortile uhmmm ......cade una pioggerella fine, le nuvole sono bassissime ma la temperatura non è male quasi quasi ...... mi dirigo verso l'orto per saggiare le condizioni del terreno e capisco subito che per oggi in fuori strada non si va, rientro in casa e messaggio la truppa di rimanere in branda, poi decido che è la giornata giusta per andare a lavorare sui sentieri, con un rapido giro di telefonate trovo altri tre "ubriachi" che hanno avuto la mia stessa idea, mi preparo di corsa infilo nello zaino tutti gli attrezzi accetta sega cesoie BAL , mazzetta più tutto quello che riesco a trovare per ripararsi dalla pioggia e qualche tavoletta di legno che serve sempre .... pronti via!!........ma mazza quanto pesa.....pazienza serve di allenamento , pochi minuti dopo arriva Otis con The Chief andiamo a recuperare Jo Condor e partiamo. Appena si comincia a salire verso l'appennino il paesaggio cambia le punte delle colline escono dal mare di nuvole e sembrano tante isole, sopra di noi pare che il cielo si apra e ci conceda una tregua, comincio a pensare dove poter realizzare un nuovo saltino ma The Chief mi ricorda che prima bisogna pulire il sentiero della croce dai rami e dalle sterpaglie, lavoro pallosissimo ma estremamente utile per evitare di affettarsi il naso con un ramo di spine.
Arriviamo a destinazione, Otis parcheggia il potente mezzo sul ciglio del sentiero ......non c'è in giro un anima, strano solitamente questi boschi sono "infestati" da cercatori di funghi, di castagne, da cacciatori, ma questa mattina sono deserti meglio così niente testimoni;
in pochi minuti raggiungiamo il tratto di sentiero da pulire ed iniziamo il nostro lavoro che procede per una mezzora celermente e relativamente all'asciutto abbiamo ormai finito quando scoppia un temporale decidiamo di infilarci nel profondo del bosco per sfuggire alla pioggia che si fa insistente, sistemare i manufatti esistenti e magari iniziare a costruire il nuovo saltino, comincia la discesa l'intensità della pioggia aumenta, siamo comunque contenti perchè sembra che il fondo del sentiero regga bene alle intemperie e pertanto potrebbe rimanere utilizzabile anche nellinverno, continuiamo a scendere ad un certo punto a terra sul lato del sentiero si muove qualcosa ...... accidenti una salamandra gialla e nera lunga circa 16-17 cm cavolo in 42 anni di vita non ne avevo mai vista una in natura solo nei libri o in qualche vetrina non pensavo che si trovassero anche nei nostri boschi, arrivano anche gli altri e anche per loro è la stessa emozione, ma non cè tempo per questi sentimentalismi non abbiamo la macchina fotografica per documentare lincontro e la pioggia aumenta ulteriormente, la salamandra continua lentamente il suo cammino e anche noi ci dirigiamo verso l'ultima passerella è ubicata circa 300 metri più in basso è stata appena ultimata e serve per superare un fosso molto in pendenza col fondo in pietra insomma un brutto cliente se per sbaglio ci si finisce dentro, è lunga circa tre metri con circa una quindicina di tavole controlliamo che sia tutto a posto la stabilità è ottima, ma le assi con la pioggia e il fango sono veramente scivolose appena possibile sarà il caso di recuperare un po di rete per i polli da fissare sopra le tavole ..... è quasi mezzogiorno siamo in mezzo ad un temporale, diluvia, siamo bagnati fino alle ossa e come se non bastasse abbiamo in mano attrezzi da lavoro in metallo decidiamo che forse è il caso di tornare su di corsa, ci aspetta una romantica passeggiata di una ventina di minuti, nascondiamo dentro un ceppo le tavolette di scorta che portavo nello zaino ed imbocchiamo il sentiero a ritroso; sono alla testa della comitiva cammino di buon passo per non sentire il freddo immerso nei miei pensieri prendo coscienza che l'autunno ormai è arrivato è d'ora in poi sarà sempre più difficile trovare dei percorsi percorribili a meno di non migrare in Liguria, arrivo quasi inconsciamente verso linizio del sentiero sarò a circa duecento metri dalla fine quando un torrente di acqua foglie e piccoli rami mi corre incontro facendosi strada nel sentiero, mi giro ma gli altri sono indietro di una cinquantina di metri, in un attimo lacqua prende velocità ed erode tutto lo strato superficiale del terreno quello più scuro e drenante e scopre largilla sottostante penso maledetta argilla in pochi metri ti blocca la bici e ti carteggia telaio e trasmissione, bisognerà assolutamente deviare il corso dell'acqua altrimenti tutto il nostro lavoro andrà a farsi benedire, fa freddo non ho voglia di tirare fuori dallo zaino il badile, mi ripropongo di tornare in settimana e riprendo a camminare, aumento il ritmo e allo stesso tempo memorizzo i punti dove effettuare i tagli per far defluire l'acqua, assorto nei miei pensieri arrivo in un attimo al luogo dove è parcheggiato il fuoristrada e realizzo solo in quel momento che gli altri non ci sono il diluvio continua, non ho le chiavi e non c'è un posto dove ripararsi .tanto adesso arrivano è questione di un attimo .. ..passano i minuti la pioggia non molla torno sui miei passi in un punto che mi consente di vedere un tratto di un centinaio di metri ..cavolo non arrivano non sarà mica successo qualche cosa col terreno viscido e tutti questi fulmini! poi il temporale finisce di colpo come era iniziato e tra la nebbia appare Otis col badile in mano, capisco,.... nonostante la pioggia si sono fermati per un intervento di emergenza per deviare il corso dellacqua ed evitare danni ulteriori.
La missione è finita buttiamo tutta la roba inzuppata nel bagagliaio ci infiliamo in macchina con il riscaldamento a manetta in attesa di buttarsi sotto una doccia bollente
Nonostante il freddo ed i vestiti bagnati ci sentiamo bene, ci dividiamo i pochi indumenti rimasti asciutti ripensiamo allincontro con la salamandra, Otis commenta che bisognerebbe sempre portare la macchina fotografica ed ha ragione, siamo pronti per rientrare nelle nostre case scherzando sul fatto che il ricordo di questa piccola avventura ci resterà per sempre. Ciao e grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere questo mio sproloquio fino alla fine.
Arriviamo a destinazione, Otis parcheggia il potente mezzo sul ciglio del sentiero ......non c'è in giro un anima, strano solitamente questi boschi sono "infestati" da cercatori di funghi, di castagne, da cacciatori, ma questa mattina sono deserti meglio così niente testimoni;
in pochi minuti raggiungiamo il tratto di sentiero da pulire ed iniziamo il nostro lavoro che procede per una mezzora celermente e relativamente all'asciutto abbiamo ormai finito quando scoppia un temporale decidiamo di infilarci nel profondo del bosco per sfuggire alla pioggia che si fa insistente, sistemare i manufatti esistenti e magari iniziare a costruire il nuovo saltino, comincia la discesa l'intensità della pioggia aumenta, siamo comunque contenti perchè sembra che il fondo del sentiero regga bene alle intemperie e pertanto potrebbe rimanere utilizzabile anche nellinverno, continuiamo a scendere ad un certo punto a terra sul lato del sentiero si muove qualcosa ...... accidenti una salamandra gialla e nera lunga circa 16-17 cm cavolo in 42 anni di vita non ne avevo mai vista una in natura solo nei libri o in qualche vetrina non pensavo che si trovassero anche nei nostri boschi, arrivano anche gli altri e anche per loro è la stessa emozione, ma non cè tempo per questi sentimentalismi non abbiamo la macchina fotografica per documentare lincontro e la pioggia aumenta ulteriormente, la salamandra continua lentamente il suo cammino e anche noi ci dirigiamo verso l'ultima passerella è ubicata circa 300 metri più in basso è stata appena ultimata e serve per superare un fosso molto in pendenza col fondo in pietra insomma un brutto cliente se per sbaglio ci si finisce dentro, è lunga circa tre metri con circa una quindicina di tavole controlliamo che sia tutto a posto la stabilità è ottima, ma le assi con la pioggia e il fango sono veramente scivolose appena possibile sarà il caso di recuperare un po di rete per i polli da fissare sopra le tavole ..... è quasi mezzogiorno siamo in mezzo ad un temporale, diluvia, siamo bagnati fino alle ossa e come se non bastasse abbiamo in mano attrezzi da lavoro in metallo decidiamo che forse è il caso di tornare su di corsa, ci aspetta una romantica passeggiata di una ventina di minuti, nascondiamo dentro un ceppo le tavolette di scorta che portavo nello zaino ed imbocchiamo il sentiero a ritroso; sono alla testa della comitiva cammino di buon passo per non sentire il freddo immerso nei miei pensieri prendo coscienza che l'autunno ormai è arrivato è d'ora in poi sarà sempre più difficile trovare dei percorsi percorribili a meno di non migrare in Liguria, arrivo quasi inconsciamente verso linizio del sentiero sarò a circa duecento metri dalla fine quando un torrente di acqua foglie e piccoli rami mi corre incontro facendosi strada nel sentiero, mi giro ma gli altri sono indietro di una cinquantina di metri, in un attimo lacqua prende velocità ed erode tutto lo strato superficiale del terreno quello più scuro e drenante e scopre largilla sottostante penso maledetta argilla in pochi metri ti blocca la bici e ti carteggia telaio e trasmissione, bisognerà assolutamente deviare il corso dell'acqua altrimenti tutto il nostro lavoro andrà a farsi benedire, fa freddo non ho voglia di tirare fuori dallo zaino il badile, mi ripropongo di tornare in settimana e riprendo a camminare, aumento il ritmo e allo stesso tempo memorizzo i punti dove effettuare i tagli per far defluire l'acqua, assorto nei miei pensieri arrivo in un attimo al luogo dove è parcheggiato il fuoristrada e realizzo solo in quel momento che gli altri non ci sono il diluvio continua, non ho le chiavi e non c'è un posto dove ripararsi .tanto adesso arrivano è questione di un attimo .. ..passano i minuti la pioggia non molla torno sui miei passi in un punto che mi consente di vedere un tratto di un centinaio di metri ..cavolo non arrivano non sarà mica successo qualche cosa col terreno viscido e tutti questi fulmini! poi il temporale finisce di colpo come era iniziato e tra la nebbia appare Otis col badile in mano, capisco,.... nonostante la pioggia si sono fermati per un intervento di emergenza per deviare il corso dellacqua ed evitare danni ulteriori.
La missione è finita buttiamo tutta la roba inzuppata nel bagagliaio ci infiliamo in macchina con il riscaldamento a manetta in attesa di buttarsi sotto una doccia bollente
Nonostante il freddo ed i vestiti bagnati ci sentiamo bene, ci dividiamo i pochi indumenti rimasti asciutti ripensiamo allincontro con la salamandra, Otis commenta che bisognerebbe sempre portare la macchina fotografica ed ha ragione, siamo pronti per rientrare nelle nostre case scherzando sul fatto che il ricordo di questa piccola avventura ci resterà per sempre. Ciao e grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere questo mio sproloquio fino alla fine.