Tour ciclo-alpinistico molto faticoso con tanto portage/spintage in salita (ma anche deportage in discesa). Il resto è pura meraviglia, attraversando valli magnifiche con panorami mozzafiato. Era da tempo che volevo provare a fare questo rinomato TMR rivisitato unendo un po' di tracce che avevo già percorso, ma da subito l'idea è di farlo in senso antiorario. Ne parlo con Andrea, consulto bene il meteo e vista la finestra buona finalmente venerdì 18/08/2023 decidiamo di partire per chiudere l'anello in 5 giorni senza impianti, in autonomia portandoci l'occorrente per farci la pasta per cena, pernottando le prime 2 notti in bivacchi e per le altre dividiamo una tenda (anch'essa abilmente montata sulle bici).
DAY 1: ALAGNA/RIFUGIO PASTORE/PASSO DEL TURLO/BIVACCO LANTI (circa 17 Km x 1700m)
Start dal park gratuito prima dei carabinieri di Alagna, percorriamo la via del centro e dopo aver fatto colazione iniziamo a salire passando per la frazione di Pedemonte. Si arriva fino alla Cascata dell'Acqua Bianca con agile pedale, poi su sentiero/mulattiera si raggiunge il bivio da cui scendiamo al Rif. Pastore per una fetta di crostata e rifornimento di acqua. Il Monte Rosa ci saluta con tutta la sua imponenza e la Capanna Margherita è visibile anche ad occhio nudo. Terminata la pausa ritorniamo sui nostri passi per tornare al sentiero che porta al Passo.
Procediamo e prendiamo il sentiero 207a (7a) che porta fino al Passo del Turlo, per la maggior parte a spinta, si pedala qualcosa dove si incontrano degli alpeggi e su qualche rampa, mentre la parte finale essendo parecchio rovinata impone il portage.
Start dal park gratuito prima dei carabinieri di Alagna, percorriamo la via del centro e dopo aver fatto colazione iniziamo a salire passando per la frazione di Pedemonte. Si arriva fino alla Cascata dell'Acqua Bianca con agile pedale, poi su sentiero/mulattiera si raggiunge il bivio da cui scendiamo al Rif. Pastore per una fetta di crostata e rifornimento di acqua. Il Monte Rosa ci saluta con tutta la sua imponenza e la Capanna Margherita è visibile anche ad occhio nudo. Terminata la pausa ritorniamo sui nostri passi per tornare al sentiero che porta al Passo.
Procediamo e prendiamo il sentiero 207a (7a) che porta fino al Passo del Turlo, per la maggior parte a spinta, si pedala qualcosa dove si incontrano degli alpeggi e su qualche rampa, mentre la parte finale essendo parecchio rovinata impone il portage.
Arrivati a 2738 m la vista è magnifica, e la strada militare che scende verso la Val Quarazza è davvero un'opera di ammirevole maestria.
Un susseguirsi di tornanti con pietre posate perfettamente e che rendono la discesa verso il bivacco indimenticabile.
DAY 2: BIVACCO LANTI/LAGO DELLE FATE/MACUGNAGA/PASSO DEL MORO/BIVACCO ANTIGINE (circa 26 Km x 2200 m)
Partiamo all'alba e inizia una discesa particolarmente faticosa, in alto un po' più scorrevole, poi man mano più difficile, molto irregolare, viscida e necessariamente diversi pezzi si fanno a piedi.
Partiamo all'alba e inizia una discesa particolarmente faticosa, in alto un po' più scorrevole, poi man mano più difficile, molto irregolare, viscida e necessariamente diversi pezzi si fanno a piedi.
Giungiamo così al Lago delle Fate con il suo bellissimo colore azzurro.
Si prosegue scendendo lungo la strada forestale che porta a Isella e la seguiamo per un po' poi seguiamo il cartello Macugnaga e attraversiamo il fiume. Stop in centro per colazione e ci dirigiamo al Centro Sportivo (passando davanti alla Chiesa dove è possibile ammirare un tiglio secolare).
Inizia la lunghissima salita al Passo del Moro, la nuova pista forestale parte già da sotto ma siccome è transennata decidiamo di fare la prima parte sul sentiero originale del TMR (bici in spalla). Più su un signore ci comunica che la prima parte che abbiamo evitato, oltre ad essere molto ripida, è anche molto sdrucciolevole.
Arriviamo poco sotto l'Alpe Bill (1700 m) e da lì prendiamo la pista (si riesce a spingere la bici e a pedalare qualcosa ogni tanto) fino a poco sotto il Rifugio Oberto Maroli (ultima parte in portage perchè su pietre smosse). Intanto per tutta la salita lo spettacolo della parete Est del Monte Rosa ci accompagna.
Inizia la lunghissima salita al Passo del Moro, la nuova pista forestale parte già da sotto ma siccome è transennata decidiamo di fare la prima parte sul sentiero originale del TMR (bici in spalla). Più su un signore ci comunica che la prima parte che abbiamo evitato, oltre ad essere molto ripida, è anche molto sdrucciolevole.
Arriviamo poco sotto l'Alpe Bill (1700 m) e da lì prendiamo la pista (si riesce a spingere la bici e a pedalare qualcosa ogni tanto) fino a poco sotto il Rifugio Oberto Maroli (ultima parte in portage perchè su pietre smosse). Intanto per tutta la salita lo spettacolo della parete Est del Monte Rosa ci accompagna.
Arrivati al Rifugio ci aspetta una bella polenta fumante.
Ripartiamo e saliamo fino alla Madonna delle Nevi (un po' sui gradini, un po' sui lastroni di pietra per non dare fastidio alla gente che scende).
Discesa verso la Saastal (primi 150 m deportage, poi ci sono dei lastroni che permettono di scendere in sella diversi pezzi).
Posto davvero super, ci divertiamo a fare un po' di foto e arriviamo giù al ruscello dove prendiamo il traverso che ci porta nella valle laterale che sale all'Ofentalpass (Passo di Antigine).
Lasciamo le bici circa 300 m sotto il bivacco e saliamo a piedi portandoci l'occorrente per cucinare la cena e per dormire.
Arrivati al bivacco ci rilassiamo e ci godiamo il tramonto. Altro posto meraviglioso il Passo di Antigine.
DAY 3: BIVACCO ANTIGINE/MATTMARK STAUSEE/SAAS-ALMAGELL/SAAS-BALEN/SANKT NIKLAUS/RANDA/TASCH/ZERMATT/SCHWARZSEE (Circa 71 Km x 2100 m).
Sveglia presto e assistiamo ad un'alba pazzesca, ci ero stato altre volte qui ed il momento in cui sorge il sole qui a quasi 3000 metri è fantastico.
Scendiamo a recuperare le bici e arriviamo al Mattmark Stausee (buona parte in sella ma sempre su sentiero che richiede attenzione e un po' di parti a piedi).
Arriviamo a Saas-Almagell e ci fermiamo per una tipica colazione del vallese a base di Rösti, uovo e pancetta abbrustolita.
Passiamo da Saas-Balen e dopo un piccolo tratto di asfalto a Niedergut si ritorna su un bel sentiero un po' esposto che con saliscendi permette di evitare la strada cantonale e rimanere dalla parte opposta del fiume Saaser Vispa.
Si arriva quindi alla fine della valle di Saas-Fee e con qualche tornante si ritorna sull'asfalto. Poco più avanti si imbocca la ciclovia Visp/Zermatt che permette ancora una volta di evitare il traffico della cantonale.
A Zermatt ci fermiamo in un supermarket a prendere provviste per la cena e qualcosa per rifocillarci. Visto che non mi erano rimaste calze asciutte ne compro un paio in un negozio di articoli sportivi poco prima di imboccare la Moosstrasse che ci porta fino all'arrivo della funivia di Furi. Finalmente si vede il Cervino e si avvicina sempre di più. Proseguiamo ancora un poco dopo la funivia e prendiamo il sentiero per lo Schwarzsee. Primo tratto in portage asburgico, poi si riesce a spingere e pedalare qualcosina, ma il grosso lo facciamo a spinta.
Man mano che prendiamo quota oltre al Cervino iniziano a vedersi i ghiacciai che circondano la valle.
DAY 4: SCHWARZSEE/TROCKENER STEG/RIFUGIO TEODULO/CIME BIANCHE/VAL D'AYAS/RIFUGIO FERRARO (circa 30 Km x 1400 m)
Smontiamo la tenda e dopo essere risaliti verso l'Hotel perdiamo circa 150 m di dislivello per prendere la pista forestale che porta verso il Trockener steg, restiamo sul sentiero TMR.
Arrivati al Trockener Stegg prendiamo il sentiero per la Gandegghutte per portarci fino al punto più alto raggiungibile su roccia prima di scendere di 50 m e procedere sul ghiacciaio. La pendenza è lieve e si riesce a spingere la bici facilmente. Dopo circa 3 Km e 200 m di dislivello arriviamo sotto il Rifugio Teodulo, qui purtroppo la traccia non è evidente e a causa di nevai e buchi dobbiamo passarci le bici per portarle più su da dove è più semplice prendere il sentiero.
Dopo il pranzo in rifugio scendiamo lato Bontadini e attraversiamo tutto il vallone delle Cime Bianche, fino a raggiungere quota 2980 m per entrare nella splendida Val d'Ayas.
Inizia una discesa lunghissima attraversando un vallone dietro l'altro dove c'è di tutto, dal single track scorrevole al tecnico e scassato, qualche guado e immersi in un ambiente surreale.
Arriviamo a fondo valle e di fronte a noi abbiamo una vista magnifica sui ghiacciai del Castore e del Lys Occidentale. Attraversiamo il ponte sul torrente e saliamo (bici in spalla) al Rifugio G.B. Ferraro, dove decidiamo di fermarci per la notte dato che non avevamo praticamente più provviste. Una doccia e ci gustiamo una cena a base di zuppa Valpellinenze davvero ottima.
DAY 5: RIFUGIO FERRARO/COLLE DI BETTAFORCA/STAFFA/LAGO GABIET/PASSO ZUBE/VAL D'OTRO/ALAGNA (circa 33 Km x 1850 m)
Ripartiamo col nostro tour dopo un'ottima colazione e saliamo al Colle di Bettaforca, con breve deviazione per vedere un altro laghetto alpino.
Salita su pista forestale, dal rifugio si riesce a pedalare un po', ma poi diventa molto ripida in diversi punti.
Giunti al Colle di Bettaforca (2680 m) rivediamo il Monte Rosa in tutto il suo splendore.
Scendiamo a Staffal su banale pista forestale e riempiamo le borracce, mangiamo qualcosa e proseguiamo imboccando la Strada Consortile Bedemie che porta al Lago Gabiet. Parte bassa pedalabile ed immersa nell'ombra delle pinete, ma poi dopo un po' di tornanti diventa mortale e al sole. Man mano che si sale si riesce di nuovo a pedalare qualcosa. Pranzo al Rifugio e ripartiamo alla volta del Passo Zube, ultima salita del Tour (per la gran parte in portage).
Raggiunto il Passo Zube (2874 m) inizia la discesona finale prima su single track su creste di prato, di fronte a noi il Torru, poi diventa più tecnico, scavato ed esposto per cui richiede sempre particolare attenzione e un po' di tratti sono da fare a piedi.
A Dorf ci fermiamo per l'ultima sosta al Rifugio Zar Senni, parte finale su mulattiera/sentiero a gradini irregolari con pietre e radici (FBL).
Arriviamo belli limati ad Alagna dopo 5 giorni attraversando Valsesia, Val Quarazza, Saastal, Ofutal, Mattertal, Val d'Ayas, Valle d'Aosta, Val d'Otro. Un'avventura meravigliosa che ci porteremo nel cuore e nei ricordi per sempre.
Traccia GPS
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