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tour del monte bianco

Domingosh

Biker meravigliosus
9/6/03
17.869
3
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55
Torino
Visita sito
In attesa che vengano caricati tutti gli itinerari..il buon Dario alias Salgomasudo ha fatto questo lavorone!
Il tour è stato effettuato nei primi di agpsto 2005, eravamo in sei (4 forumendoli)
quì potete trovare anche le foto
http://www.savioduminuco.net/pagineweb/2005/MTB/08_020505_Tour%20del%20Monte%20Bianco_%20presentazione.htm
Buon divertimento
Dom


Tour del Monte Bianco Agosto 2005
Località di partenza La Palud 1400 slm

Accesso: da Courmayeur si prosegue in direzione nord verso il traforo del Monte Bianco, oltrepassata una breve galleria si imbocca a destra la strada per la Val Ferret che si percorre per paio di chilometri circa parcheggiando la vettura nei pressi della partenza degli impianti che portano al Rifugio Torino, unico posto nel quale è consentito lasciare la vettura per più giorni senza pagare uno sproposito.

I° tappa: Courmayeur-Champex km 46 Dislivello 1600m
Abbandonata la vettura si inizia a risalire la Val Ferret utilizzando la strada asfaltata che attraversa gli abitati di Planpincieux, Lavachey fino ad arrivare ad Arnouva a quota m. 1769 dove termina l’asfalto.
Attraversato il torrente che proviene dalla sinistra idrografica della valle si prosegue sulla evidente strada sterrata seguendo le indicazioni per il rifugio Elena (m. 2062) che si raggiunge dopo una serie di tornanti tutti ben pedalabili.
A monte del rifugio Elena termina il tratto pedalabile e con una lunga serie di diagonali, dove comunque si può sempre agevolmente spingere la bici senza doverla portare a spalle, si raggiunge il Col Du Gran Ferret (m. 2537 Cima Coppi dell’intero Giro).
Dal Colle Du Gran Ferret inizia la discesa lungo la Val Ferret svizzera seguendo l’evidente sentiero che, senza difficoltà tecniche, conduce fino ad un alpeggio, ora divenuto Gite d’etape in località La Peule ( m. 2071). A valle dell’alpeggio il sentiero si trasforma in ampia sterrata che senza possibilità di errore conduce sino al fondo valle dove in località Levemaire (m. 1700) si incontra nuovamente l’asfalto. Continuando lungo la discesa si toccano gli abitati di La Fouly, Prayon, Praz de Fort ed infine Issert (m. 1055). A causa del maltempo che ci accompagnato durante tutta la nostra prima giornata di giro, abbiamo percorso questo tratto da La Fouly sino ad Issert lungo la strada asfaltata del fondo valle, ma guardando le cartine appare evidente la possibilità di evitare tale tratto di asfalto (peraltro privo di traffico) seguendo la sterrata che costeggia la Drance.
Ad Issert si ricomincia a salire verso Champex evitando di prendere la prima deviazione a sinistra con le indicazioni per il TBM, ma continuando oltre un ampio curvone a destra e seguendo la strada che si stacca sulla sinistra priva di indicazioni che, dapprima asfaltata poi sterrata, conduce sino al ricongiungimento con il sentiero del TMB a quota 1200 m, da qui si prosegue, senza possibilità di errore, seguendo le indicazioni del TMB (rombo giallo e nero TMB) sino a sbucare a quota 1470 sulla strada asfaltata che conduce al Lago di Champex che si segue in salita a sinistra superando un paio di tornanti sino ad arrivare sulle rive del lago (m. 1486).
Sul luogo sono presenti numerosi Gite d’etape, in particolare noi abbiamo deciso di alloggiare al Bon Abri in località Champex d’en haut www.bon-abri.ch, in quanto ci aveva garantito un luogo sicuro dove alloggiare le bici durante la notte, vitto decente alloggio confortevole, doccia bollente e senza limiti di tempo.

II° tappa Champex-Argentiere 52 km Dislivello 1500 m
La seconda tappa è stata completamente modificata a causa del maltempo che ci ha accompagnato anche in questa seconda giornata.
Il tracciato originale prevedeva la risalita fino alle baite di Bovine la discesa su sentiero al Col de La Forclaz, la risalita sino al Col del La Balme e l’arrivo a l’Argentiere, purtroppo a causa delle nuvole basse e della quantità di fango abbiamo deciso di trasformare la tappa in trasferimento su asfalto.
Da Champex siamo scesi lungo la strada asfaltata, attraversando gli abitati di La Poya, Les Grangettes sino alla strada statale proveniente dal Gran San Bernardo, che abbiamo seguito in discesa sino alla rotonda all’ingresso di Martigny (m. 500). Un plauso particolare deve essere fatto a tutti gli automobilisti svizzeri, che hanno sempre dimostrato un grande rispetto per noi in bici evitando sorpassi “a raso” e inutili utilizzi del clacson.
Da Martigny abbiamo iniziato la risalita lungo la statale per il Col de La Forclaz (m. 1526) che abbiamo raggiunto dopo una memorabile sosta gastronomica al Drapeau Suisse.
Dal Col de La Forclaz abbiamo imboccato la strada asfaltata in discesa che ci ha condotti sino alla frontiera tra Svizzera e Francia ad L’Ille (m. 1100) da dove abbiamo ricominciato a salire attraversando gli abitati di Le Molard, Vallorcine, Le Couteray sino a giungere al Col des Montets ( m. 1461). Dal colle tutta discesa sino ad Argentiere (m. 1200) dove abbiamo soggiornato al Belvedere www.belvedere.fr, vitto decente, alloggio bello fresco, doccia a tempo.

III° tappa Argentiere – Nant Borrant Km 45 Dislivello m. 1200
La prima parte della terza tappa si svolge su asfalto discendendo lungo la valle di Chamonix sino ad arrivare all’omonima località (m. 1055), è tuttavia possibile utilizzare le strade sterrate che costeggiano la statale attraversando il torrente.
Arrivati a Chamonix si prosegue lungo la valle utilizzando “Le Chamin Verte” (passeggiata che corre parallela alla statale fatta apposta per bici ed escursionisti) sino all’abitato di Les Houches, da dove subito dopo la stazione di partenza della funivia Les Houches-Bellevue, parte la strada sterrata che sale al Col de Voza.
La salita è pedalabile solo nella parte iniziale al termine della quale inizia un lungo e ripido tratto da fare a spinta. Secondo le inclinazioni dei partecipanti tale tratto è aggirabile utilizzando la funivia Les Houches-Prarion (la cui partenza è poche centinaia di metri a valle dell’inizio della sterrata sopra indicata).
Quale che sia stata la vostra scelta si arriva al Col de Voza (m. 1653) da cui transita anche la cremagliera che da S. Gervais porta sino al Nid d’Aigle. Da qui inizia la discesa lungo la strada sterrata che porta sino a Bionessay (m. 1314) dove si reincontra l’asfalto.
Giunti a Bionessay non bisogna lasciarsi prendere dalla foga della discesa e prestando attenzione alle indicazioni è necessario ritrovare la traccia del TMB che dapprima su sentiero e successivamente su sterrata vi porta fino a Le Champel (m. 1200) e da qui a La Villette (m. 1055); se invece, come è successo a noi, non riuscite a fermarvi a Boinessay e continuate lungo la strada asfaltata fino alla cappella in fondo (m. 952) vi toccherà scendere fino al fondo valle a destra (m. 925) e da qui risalire lungo la D 902 fino a Les Contamines (m. 1167).
Giunti a Les Contamines bisogna continuare lungo la valle seguendo le indicazioni per Notre Dame de la Gorge che si raggiunge dopo aver superato le stazioni della via Crucis.
Alla rotonda davanti alla chiesa occorre andare a sinistra attraversando il torrente ed iniziando a salire lungo il sentiero dove solo i più arditi e tecnici riusciranno a rimanere in sella a causa del fondo e della pendenza.
La salita prosegue nel bosco sino a giungere dapprima al ponte Romano e successivamente al tanto agognato punto tappa al Nant Borrant (m. 1467) www.natn-borrant.fr. Vitto buono anche se poco abbondante, alloggio confortevole, doccia e servizi all’aperto, la prima a tempo.

IV° tappa Nant-Borrant-Les Mottets Km. 45 Dislivello m. 1700
Sicuramente la tappa più dura dell’intero giro anche in considerazione dei giorni già trascorsi in sella e del fatto che la risalita al Col du Bonhomme ed alla Croix du Bonhomme sono da fare interamente a spinta.
Lasciato il rifugio del Nant Borrant iniziamo la risalita pedalando sino ad arrivare a La Balme (m. 1706), da qui inizia un lungo tratto da fare spingendo la bici a causa delle elevate pendenze, ma comunque ripagati dallo splendido panorama che ci circonda.
La salita prosegue toccando prima il Tumulus di Plan des Dames (m. 2043), dove la tradizione vuole (ma io l’ho saputo solo dopo aver fatto il giro) che per aver buona sorte sia necessario raccogliere una pietra e gettarla sopra il tumulo, e proseguendo sino a toccare il Col Du Bonhomme (m. 2329). Dal Colle occorre prendere a sinistra l’evidente sentiero in salita che superando alcuni salti di roccia conduce sino al Col de la Croix du Bonhomme (m. 2479). Finalmente risalendo in sella si affronta la lunga discesa, assai divertente e con tratti anche tecnici, che conduce sino al ponte in località Chalet de la Raya (m. 1796). Da qui si prosegue per la strada sterrata che si stacca a destra prestando attenzione al primo bivio dove si deve prendere la deviazione a sinistra in discesa lungo una strada inerbita, che conduce a Les Chapieux evitando di proseguire dritto per Les Murs.
Giunti a Les Chapieux (m. 1549) si prosegue in salita lungo la strada asfaltata che conduce a Ville des Glaciers (m. 1789) da dove parte una evidente sterrata che in breve porta al rifugio Des Mottets (m. 1870) dove sarete accolti da fischi di marmotte, ragliare di asini in un ambiente che da solo vale tutta la fatica fatta.
Il vitto è ottimo e abbondante, l’alloggio è comune con altre 80 persone, in quanto questa tappa è l’unica dove il dormitorio è costituito da una grande vecchia stalla adattata per accogliere gli escursionisti, la doccia è calda ma a tempo.

V° tappa Les Mottets-Courmayeur Km. 30 Dislivello m. 650
Questa tappa può essere anche evitata continuando la salita in giorno precedente sino al Col de la Seigne e discendendo direttamente a Courmayeur, ma dato che l’atmosfera del rifugio des Mottets è assai caratteristica e dato che si chiamano comunque vacanze, abbiamo deciso di dividere le due tappe.
La partenza avviene subito a monte del rifugio seguendo l’evidente sentiero che si inerpica lungo il versante sinistro orografico della valle. Con ripidi diagonali non sempre pedalabili si giunge sino alla sommità del Col de La Seigne (m. 2516), da dove inizia l’ultima discesa del giro lungo la Val Veny. La discesa è inizialmente tecnica e divertente su sentiero che con un’infinità possibili varianti porta sino al rifugio Elisabetta ( m. 2100), da qui parte una strada sterrata che passando per il Lac de Combal conduce sino a la Visaille dove rincontriamo l’asfalto che senza possibilità di errore ci porta sino allo sbocco della Val Veny in corrispondenza del ponte sulla Dora Baltea a quota 1226, da dove risaliamo lungo la Val Ferret sino a ritrovare le vetture parcheggiate a La Palud.

Cartografia:
Cartes IGN 3630 OT Chamonix massif du Mont Blanc 1:25.000
Cartes IGN 3531 ET St-Gervais Massif du Mont Blanc 1:25.000
Carta IGC n. 4 Massiccio del Monte Bianco 1:50.000
 

Renzo ®

Moderatur
30/10/02
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Empoli
www.gumasio.it

Complimenti vivissimi, peccato per quei gg di brutto tempo

Ma cosa significa esattamente Gite d'etape?
 

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