Dimenticavo ancora un paio di cose:
Il peso del corpo va all'indietro in discesa.
Se vai avanti ti cappotti...
Anche sul piano il peso va al massimo centrale: è il movimento basso alto (carica scarica) del corpo (e quindi delle gambe) che ti consente di alzare la bici, non il fatto di andare avanti (cosa che poi in discesa diviene di fatto incontrollabile, con il rischio di capottamento).
Poi è chiaro che dipende dalle situazioni.
Infatti se devi spostare dietro in salita (cosa che con la moto può capitare, con la bici non credo, salvo non si parli di vero e proprio TRIAL SIN) allora il movimento è giù-indietro --> su-avanti.
Per imparare non tenere assolutamente le
scarpe bloccate nei pedali.
E' troppo facile e fai tutto con lo spostamento dei piedi, con il risultato che al primo problema cadi di lato.
Questo perché è troppo facile "spostare" con i piedi bloccati: utilizzi solo lo spostamento dei piedi, non lo spostamento dei pesi, che invece è determinante per fare bene la manovra.
Devi prima imparare a gestire il retrotreno in aria, poi, quando avrai ben assimilato la tecnica, puoi farlo con i piedi bloccati, conscio però che (se sbagli) sei matematicamente per terra !!!
Debbo però dire che, da vecchio (57 anni) trialista ed endurista agonista (ex) di buon livello che ha corso per una quindicina di anni, mi chiedo:
ma dove diavolo scendete con la MTB con la necessità di spostare dietro???
Sono un grande e vecchio appassionato del c.d. EXTREME con la moto.
E con l'ENDURO mi capita nei giri appunto EXTREME di dover spostare dietro (spesso con il piede esterno a terra, perché con l'enduro da 115- 120 Kg., almeno alla mia età non si può scherzare più di tanto), con il TRIAL è davvero raro (e comunque visto la leggerezza della moto con il piede a terra fai miracoli), ma con la bici ... credo MAI !!!
La bici ha un raggio di sterzo che non è limitato come nelle moto (non ha il c.d. "fondo corsa") e quindi riesci praticamente sempre a girare su te stesso (ed è ben più corta della moto), quindi ...
Le cose sono tre:
1. si vuol fare la "figata" e allora occorre imparare la tecnica, già spiegata (che però, salvo la figata, non serve a nulla);
2. si fa una curva che si fa in moto e ... allora forse manca l'equilibrio da fermo, perché i tornanti stretti in discesa spesso si fanno in equilibrio (surplace) negoziando l'avanzamento con la curva, ma lo sterzo pressoché sempre basta ed avanza;
3. è davvero EXTREME ed allora non si può che non spostare dietro, ma - ripeto - salvo non sia obbligatorio mettere i piedi a terra come in una gara di trial (con la moto) è così comodo mettere il piede esterno (quello verso il vuoto ...) a terra, puntare l'avanti con la pinzata sul freno, inclinare la bici all'esterno e farla pilotare all'esterno sul canotto di sterzo, che ... mi sfugge l'utilità di tutta la manovra in movimento ... (peraltro ad altissimo rischio se c'è lo strapiombo!!!);
4. la bici si può sempre prendere e sollevare, la moto non sempre ...
Se è davvero stretto, con la bici, mi fermo sul tornante, sollevo la bici, la giro di 180° e riparto.
Altro che spostamento del posteriore !!!
Se è davvero stretto, con la moto (e c'è il baratro sotto), giro dalla parte opposta, sollevo l'avantreno, saltello sula parete all'esterno della curva (con il piede-i rigorosamente a terra, visto lo strapiombo) ed una volta che ho fatto la curva (al contrario, perché per girare a sinistra di 180° ho invece girato a destra di 180°) rimetto giù l'anteriore e riparto.
Ma deve essere davvero brutto !!!