Ti è mai successo...
Restare lì, con il bosco che ti avvolge e protegge.
Scendere dalla bici e spendere il tuo tempo a guardare le piante, le foglie in terra, tra radici e ricci di castagna.
E pensare che quel bosco esiste da sempre.
Rigenerandosi in un continuo germogliare del nuovo in primavera e seccare del vecchio all'autunno inoltrato.
E se un fuoco se lo porta via, entro venti-trentanni ricresce.
Ti è mai successo di guardare il profilo di una collina e poi scendere a valle con lo sguardo.
Guardi le case distanti, le ville, le borgate e il paese in fondo.
Poi immagini come doveva essere tre o quattro secoli fa, o anche dieci, che importa.
Case di pietra e legno, campi coltivati, sentieri che attraversavano boschi vivi e accuditi da contadini che da essi ne traevano vita.
Ti è mai successo di guardare una mulattiera e pensare che lì ci passavano con i muli e portavano legna, carbone, e magari forme di formaggio nelle bisacce.
Quanta gente ci sarà passata nel corso dei secoli.
Magari ci sarà stato un ragazzo del 1550 che avrà fatto a piedi quella mulattiera per raggiungere un gruppo di case di pietra di cui facilmente oggi non c'è nemmeno traccia, e forse era per portare funghi, o legna, o per andare a trovare una ragazza da prendere in moglie.
Ti è mai successo di sentire qualcosa che esce dalla terra e dal bosco, che ti entra attraverso gli occhi e ti si innesta dentro; quella cosa che sale dalla terra, quell'odore di foglie e humus e tu che te lo respiri in silenzio.
Resti lì a svuotare la mente e a lasciare che si riempia di bosco.
E del silenzio di secoli di passi di contadini che camminavano, probabilmente, senza troppa fretta.
Il bosco che ti restituisce quella calma di allora.
Respiri ancora con gli occhi e poi ti rimetti in sella.
E torni ad andare.
Accarezzando i pedali, senza derapare, quasi a non ferire.
Quella terra così simile ad una pelle.
Chissà se ti è mai successo...
Restare lì, con il bosco che ti avvolge e protegge.
Scendere dalla bici e spendere il tuo tempo a guardare le piante, le foglie in terra, tra radici e ricci di castagna.
E pensare che quel bosco esiste da sempre.
Rigenerandosi in un continuo germogliare del nuovo in primavera e seccare del vecchio all'autunno inoltrato.
E se un fuoco se lo porta via, entro venti-trentanni ricresce.
Ti è mai successo di guardare il profilo di una collina e poi scendere a valle con lo sguardo.
Guardi le case distanti, le ville, le borgate e il paese in fondo.
Poi immagini come doveva essere tre o quattro secoli fa, o anche dieci, che importa.
Case di pietra e legno, campi coltivati, sentieri che attraversavano boschi vivi e accuditi da contadini che da essi ne traevano vita.
Ti è mai successo di guardare una mulattiera e pensare che lì ci passavano con i muli e portavano legna, carbone, e magari forme di formaggio nelle bisacce.
Quanta gente ci sarà passata nel corso dei secoli.
Magari ci sarà stato un ragazzo del 1550 che avrà fatto a piedi quella mulattiera per raggiungere un gruppo di case di pietra di cui facilmente oggi non c'è nemmeno traccia, e forse era per portare funghi, o legna, o per andare a trovare una ragazza da prendere in moglie.
Ti è mai successo di sentire qualcosa che esce dalla terra e dal bosco, che ti entra attraverso gli occhi e ti si innesta dentro; quella cosa che sale dalla terra, quell'odore di foglie e humus e tu che te lo respiri in silenzio.
Resti lì a svuotare la mente e a lasciare che si riempia di bosco.
E del silenzio di secoli di passi di contadini che camminavano, probabilmente, senza troppa fretta.
Il bosco che ti restituisce quella calma di allora.
Respiri ancora con gli occhi e poi ti rimetti in sella.
E torni ad andare.
Accarezzando i pedali, senza derapare, quasi a non ferire.
Quella terra così simile ad una pelle.
Chissà se ti è mai successo...