Per ravvivare un po la sezione, riporto le impressioni che ho avuto provando la bici in oggetto dell'anno scorso:
La bici è questa (nome a parte): http://www.haibike.de/produkte_detail_en,,13049,detail.html
Finalmente ho avuto la possibilità di testare una bici elettrica motorizzata Bosch sui sentieri che percorro solitamente con la mia Trek Remedy.
La bici in questione è una HAIbike EQ Xduro SE 29e.
Le aspettative su questo prodotto erano elevatissime, come era elevatissimo il rischio che venissero disattese essendo, di fatto, il primo sistema a pedalata assistita commercializzato su ampia scala.
Pedalata assistita, sì perchè, togliamo subito ogni dubbio: si suda e si fatica comunque!!! (solo che si viaggia al doppio della velocità).
Tralasciando i vari commenti sull'allestimento, peraltro molto curato nei dettagli, passiamo subito all'analisi dinamica, non prima di aver citato i livelli di assistenza, sono 4: eco, tour, sport, speed, ciascuno di esso con 3 livelli di coppia.
PIANURA:
Partendo da fermi in modalita eco 1, si avverte subito un fluido e discreto intervento del motore che mi porta velocemente ai 25km/h da codice, dopodichè, per aumentare la velocità bisogna metterci del proprio, non appena si scende sotto i 25km/h il motore riparte silenzioso. In ogni caso la rapportatura (38-11) non consente di spingere oltre i 30km/h senza far frullare le gambe.
SALITA SCORREVOLE:
Finita la pianura inizia la salita sterrata e provo la modalità Tour 1-2-3. Cavolo! qui si comincia a viaggiare!Ci si rende conto della velocità alla quale si sale superando gli altri bikers, li si svernicia letteralmente! Dove prima salivo ai 10-12km/h, adesso volo ai 20-22km/h! Man mano che la salita diventa più ripida, comincio a capire alcune cose su come il software gestisce l'assistenza: innanzitutto si ha l'impressione che il motore giri meglio con frequenze di padalata che superano i 60rpm, che non sono proprio pochi per come sono abituato io. Il risultato è che a bassi rpm, per quanto si spinga sui pedali, il motore non fornisce grande spinta, cosa che invece si verifica quando si cala un rapporto si comincia a far frullare le gambe. Alla fine ci si ritrova che più si pedala velocemente e più si va forte, anche se il rapporto sembra sempre troppo leggero per aumentare velocità. Questa sensazione non è da leggersi come negativa, anzi, in qualche modo si è portati a mantenere un ritmo più allegro (fisicamente parlando) di quanto non si pensi, col beneficio di migliori performance e una certa soddisfazione nell'atto pedalatorio. Per concludere il capitolo ''fatica'' è come quando si pedala una bici più pesante: la fatica che si fà su una salita scorrevole è sempre la stessa e corrisponde a quello che chiamo il ''regime di coppia'', solo che si va più piano; con la Haibike, si fatica lo stesso, solo che si va al doppio della velocità!
Un'altra considerazione che mi è sorta spontanea mentre salivo allegramente ai 20km/h è la seguente: ''a cosa cavolo serve una bici elettrica rigida???'' non ha proprio senso! proprio a causa delle velocità elevate, una sospensione posteriore garantirebbe una marcia decisamente più efficiente e comfortevole soprattutto in salita!Tanto la bici pesa già oltre 20kg!
SALITA TECNICA
Per testare a fondo il sistema, ho affrontato delle rampe veramente toste: ripide e sconnesse, dove solitamente il 22x34 ti permette di salire solo se il fondo è particolarmente compatto. In questa situazione ho adottato il livello Sport 3,ma fin da subito solo venuti fuori i primi limiti del sistema: la rapportatura: la corona da 38 è troppo grande per garantire al motore una frequenza di pedalata di 60rpm quindi l'assistenza si riduce parecchio, per assurdo, se uno riesce a spingere di più, farebbe meno fatica.Tuttavia il risultato è sempre migliore di quello che si avrebbe con una bici 6-7kg più leggera senza assistenza anche grazie a una geometria e a un bilanciamento del mezzo esemplare: nonstante la bici non fosse lunghissima (58,5 cm di ov + attacco da 80mm) non ho mai avuto problemi di impennate e ho sempre mantenuto un ottima direzionalità.
Sul ripido tecnico si sente ancor più l'assenza della sospensione posteriore: le potenzialità per superare ostacoli impensabili ci sono, ma col posteriore che salta e perde aderenza sulle pietre mosse, neanche il Bosch può!
A titolo di cronaca ho provato anche la modalità Speed 3 che eroga una coppia quasi eccessiva in relazione al consumo di batteria richiesto.
DISCESA SCORREVOLE
Dopo le soddisfazioni della salita, non mi aspettavo gran chè dalla discesa su una bici front da 29 con una forcella da 100mm e del peso di 21kg... e invece mi sbagliavo! Saranno state le ruote da 29 pollici, la forcella FoX che lavorara in modo eccellente, il baricentro basso, le gomme con un buon disegno, ma questa Xduro è stata una vera sorpresa! Stabilissima sul veloce (per qunato possa esserlo una front), progressiva e solida in ingresso in curva, bilanciata tra anteriore e posteriore nelle contropendenze e nei salti. Mi sono ritrovato a guidarla come una bici da freeride, sbattendola giù nelle curve caricando il pedale esterno... se solo avesse una sospensione posteriore!!!!
DISCESA TECNICA
Anche in condizioni a limite del trialistico, tipo gradoni sul ripido che incutono timore anche col Remedy, la Haibike si è comportata in modo eccezionale: nessun impuntamento, ma soprattutto il feeling rassicurante di avere la situazione sottocontrollo. Quest'ultima è una sensazione che è dovuta più che altro alle ruote da 29 e alla geometria azzeccata, ma forse anche il maggior peso posizionato in basso ha dato il suo contributo.
CONCLUSIONI
Non posso che promuovere a pieni voti il motore Bosch e questa bici, ma sono sempre più dell'idea che montare il motore su una front non abbia alcun senso (come non ha alcun senso il bloccaggio della forcella).
Però c'è un PERO'! L'autonomia!Nonostante le stime ottimistiche del ciclocomputer di 50 km in modalità Tour 3, non ho superato i 25km x 1000m di dislivello in 2h di movimento... per carità ho fatto salite decisamente ripide dove il motore non ha lavorato al suo regime ottimale e tuttosommato a velocità sostenute, ma qualcosina di più me l'aspettavo. Per il 2013 dicono le le batterie garantiscono un 20% di autonomia in più che dovrebbe essere sufficiente ad ampliare un po' il range di utilizzo, magari abbinato ad un utilizzo più parsimonioso dell'assistenza.
Adesso sono curioso di provare il nuovo motore Bosch con rapporti più adatti al mtbking!
La bici è questa (nome a parte): http://www.haibike.de/produkte_detail_en,,13049,detail.html
Finalmente ho avuto la possibilità di testare una bici elettrica motorizzata Bosch sui sentieri che percorro solitamente con la mia Trek Remedy.
La bici in questione è una HAIbike EQ Xduro SE 29e.
Le aspettative su questo prodotto erano elevatissime, come era elevatissimo il rischio che venissero disattese essendo, di fatto, il primo sistema a pedalata assistita commercializzato su ampia scala.
Pedalata assistita, sì perchè, togliamo subito ogni dubbio: si suda e si fatica comunque!!! (solo che si viaggia al doppio della velocità).
Tralasciando i vari commenti sull'allestimento, peraltro molto curato nei dettagli, passiamo subito all'analisi dinamica, non prima di aver citato i livelli di assistenza, sono 4: eco, tour, sport, speed, ciascuno di esso con 3 livelli di coppia.
PIANURA:
Partendo da fermi in modalita eco 1, si avverte subito un fluido e discreto intervento del motore che mi porta velocemente ai 25km/h da codice, dopodichè, per aumentare la velocità bisogna metterci del proprio, non appena si scende sotto i 25km/h il motore riparte silenzioso. In ogni caso la rapportatura (38-11) non consente di spingere oltre i 30km/h senza far frullare le gambe.
SALITA SCORREVOLE:
Finita la pianura inizia la salita sterrata e provo la modalità Tour 1-2-3. Cavolo! qui si comincia a viaggiare!Ci si rende conto della velocità alla quale si sale superando gli altri bikers, li si svernicia letteralmente! Dove prima salivo ai 10-12km/h, adesso volo ai 20-22km/h! Man mano che la salita diventa più ripida, comincio a capire alcune cose su come il software gestisce l'assistenza: innanzitutto si ha l'impressione che il motore giri meglio con frequenze di padalata che superano i 60rpm, che non sono proprio pochi per come sono abituato io. Il risultato è che a bassi rpm, per quanto si spinga sui pedali, il motore non fornisce grande spinta, cosa che invece si verifica quando si cala un rapporto si comincia a far frullare le gambe. Alla fine ci si ritrova che più si pedala velocemente e più si va forte, anche se il rapporto sembra sempre troppo leggero per aumentare velocità. Questa sensazione non è da leggersi come negativa, anzi, in qualche modo si è portati a mantenere un ritmo più allegro (fisicamente parlando) di quanto non si pensi, col beneficio di migliori performance e una certa soddisfazione nell'atto pedalatorio. Per concludere il capitolo ''fatica'' è come quando si pedala una bici più pesante: la fatica che si fà su una salita scorrevole è sempre la stessa e corrisponde a quello che chiamo il ''regime di coppia'', solo che si va più piano; con la Haibike, si fatica lo stesso, solo che si va al doppio della velocità!
Un'altra considerazione che mi è sorta spontanea mentre salivo allegramente ai 20km/h è la seguente: ''a cosa cavolo serve una bici elettrica rigida???'' non ha proprio senso! proprio a causa delle velocità elevate, una sospensione posteriore garantirebbe una marcia decisamente più efficiente e comfortevole soprattutto in salita!Tanto la bici pesa già oltre 20kg!
SALITA TECNICA
Per testare a fondo il sistema, ho affrontato delle rampe veramente toste: ripide e sconnesse, dove solitamente il 22x34 ti permette di salire solo se il fondo è particolarmente compatto. In questa situazione ho adottato il livello Sport 3,ma fin da subito solo venuti fuori i primi limiti del sistema: la rapportatura: la corona da 38 è troppo grande per garantire al motore una frequenza di pedalata di 60rpm quindi l'assistenza si riduce parecchio, per assurdo, se uno riesce a spingere di più, farebbe meno fatica.Tuttavia il risultato è sempre migliore di quello che si avrebbe con una bici 6-7kg più leggera senza assistenza anche grazie a una geometria e a un bilanciamento del mezzo esemplare: nonstante la bici non fosse lunghissima (58,5 cm di ov + attacco da 80mm) non ho mai avuto problemi di impennate e ho sempre mantenuto un ottima direzionalità.
Sul ripido tecnico si sente ancor più l'assenza della sospensione posteriore: le potenzialità per superare ostacoli impensabili ci sono, ma col posteriore che salta e perde aderenza sulle pietre mosse, neanche il Bosch può!
A titolo di cronaca ho provato anche la modalità Speed 3 che eroga una coppia quasi eccessiva in relazione al consumo di batteria richiesto.
DISCESA SCORREVOLE
Dopo le soddisfazioni della salita, non mi aspettavo gran chè dalla discesa su una bici front da 29 con una forcella da 100mm e del peso di 21kg... e invece mi sbagliavo! Saranno state le ruote da 29 pollici, la forcella FoX che lavorara in modo eccellente, il baricentro basso, le gomme con un buon disegno, ma questa Xduro è stata una vera sorpresa! Stabilissima sul veloce (per qunato possa esserlo una front), progressiva e solida in ingresso in curva, bilanciata tra anteriore e posteriore nelle contropendenze e nei salti. Mi sono ritrovato a guidarla come una bici da freeride, sbattendola giù nelle curve caricando il pedale esterno... se solo avesse una sospensione posteriore!!!!
DISCESA TECNICA
Anche in condizioni a limite del trialistico, tipo gradoni sul ripido che incutono timore anche col Remedy, la Haibike si è comportata in modo eccezionale: nessun impuntamento, ma soprattutto il feeling rassicurante di avere la situazione sottocontrollo. Quest'ultima è una sensazione che è dovuta più che altro alle ruote da 29 e alla geometria azzeccata, ma forse anche il maggior peso posizionato in basso ha dato il suo contributo.
CONCLUSIONI
Non posso che promuovere a pieni voti il motore Bosch e questa bici, ma sono sempre più dell'idea che montare il motore su una front non abbia alcun senso (come non ha alcun senso il bloccaggio della forcella).
Però c'è un PERO'! L'autonomia!Nonostante le stime ottimistiche del ciclocomputer di 50 km in modalità Tour 3, non ho superato i 25km x 1000m di dislivello in 2h di movimento... per carità ho fatto salite decisamente ripide dove il motore non ha lavorato al suo regime ottimale e tuttosommato a velocità sostenute, ma qualcosina di più me l'aspettavo. Per il 2013 dicono le le batterie garantiscono un 20% di autonomia in più che dovrebbe essere sufficiente ad ampliare un po' il range di utilizzo, magari abbinato ad un utilizzo più parsimonioso dell'assistenza.
Adesso sono curioso di provare il nuovo motore Bosch con rapporti più adatti al mtbking!