[Test di durata] Rose Beef Cake FR SL8

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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muldox

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Durante il test della Beef Cake 2010, ci siamo spesso chiesti fino a che punto sarebbe stato possibile rendere la bici più pedalabile ottenendo così un mezzo dal grande potenziale discesistico senza dover dipendere da furgoni, funivie o quant'altro. A distanza di due anni, complice la comparsa sul mercato di una forcella da 180 mm a travel variabile finalmente affidabile, anche Rose propone la sua "endurona". La Beef Cake SL, per l'appunto.

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Il test di lunga durata a cui verrà sottoposta la SL 8 (esiste anche la versione SL 6) sarà quindi un'ottima occasione non soltanto per determinare la qualità del mezzo in sè, ma anche per capire fino a che punto sia ragionevole spingersi in termini di escursione e geometrie con delle bici che - stando alle dichiarazioni dei costruttori - dovrebbero ancora garantire una buona pedalabilità (tema vivacemente dibattuto tempo fa in questo topic).

Tornando alla nostra "muscolosa" (il termine inglese Beef Cake indica un individuo palestrato), notiamo che rispetto alla versione FR cambiano sia il montaggio che il telaio. In termini di peso questo si traduce in un peso dichiarato di 14.0 kg tondi per la versione anodizzata in taglia M. Niente male, se si pensa che si hanno a disposizione ben 180 mm di travel sia davanti che dietro!

Per quanto riguarda Rose e la sua filosofia di vendita vi risparmiamo di ripetere quanto già detto nei precedenti test, tanto più che ora è presente sul forum una- sezione dedicata dove potrete trovare tutte le informazioni del caso. Vale invece la pena ribadire in cosa consiste il "custom made program", dato che si tratta di un "plus" del quale abbiamo usufruito anche noi al pari di quel che potrebbe fare un comune acquirente. In poche parole viene offerta la possibilità di personalizzare la propria bici non solo mediante il configurator, ma anche montando qualsiasi componente che trovate sul sito internet, sul catalogo cartaceo (un migliaio di pagine!) o che vedete montato su qualsiasi altra bici di casa Rose. Per far ciò non dovete far altro che contattare Rose Italia al seguente indirizzo e-mail: [email protected]

Al momento di "ordinare" la Beef Cake del test abbiamo perciò richiesto un paio di modifiche rispetto al montaggio standard, tuttavia evitando di snaturare il montaggio originale: il reggi telescopico Rock Shox Reverb ed una piega Spank Spike da 777 mm (poi accorciata di un paio di cm).- Per quanto concerne la piega la richiesta è nata da un errore presente sul sito Rose, dove è indicata per quella "di serie" una larghezza di 710 mm invece dei 740 mm reali.



Il cortometraggio "The Line" ci ha dato l'occasione di provare la Beef Cake SL in anteprima ed in varie configurazioni (è la bici utilizzata da Mr.Switch in tutti gli episodi ad eccezione del secondo):

[VIDEO=711]La Linea - il film[/VIDEO]



Analisi statica e prime sensazioni

Cominciamo con l'unico componente che a livello di montaggio ci lascia perplessi, vale a dire la tripla. Va bene che la bici è relativamente leggera, ma rinunciare al bash su un mezzo del genere in favore del 44T è una scelta incomprensibile. Personalmente trovo un po' eccessivo anche il disco posteriore da 203 mm, specie considerando la potenza dell'impianto frenante Formula The One. Qualcuno magari apprezzerà, io invece mi sarei "accontentato" di un disco da 180 mm, meno esposto e più leggero (si toglierebbe anche l'adattatore) pur con un'abbondante riserva di potenza e resistenza a fatica.

Rose conferma con la Beef Cake SL la stessa filosofia riscontrata su altri modelli testati in passato, vale a dire poche concessioni all'estetica fine a sè stessa ma tanta sostanza e cura per i dettagli funzionali. Troviamo quindi il routing dei cavi interno al telaio, il perno passante Maxle con battuta da 135 mm al posteriore, il tubo sterzo conico, il supporto ISCG per tendicatena o Hammerschmidt e la predisposizione per il fissaggio della guaina del comando remoto del telescopico. Una nota di merito per aver montato delle coperture consone al tipo di bici, senza farsi tentare da "furbate" che avrebbero permesso di ottenere un peso totale inferiore ma che inevitabilmente si sarebbero rivelate inadeguate (giochetto spesso utilizzato sulle AM/enduro). Non del tutto convincente per la tipologia di bici è invece la scelta di adottare camere d'aria con valvola di tipo schrader e quindi cerchi con foro per la valvola di conseguenza.

Il primo impatto montando in sella evidenzia la vocazione discesistica della Beef Cake: l'angolo sterzo è molto disteso e - complice lo stem da 50 mm - la posizione è raccolta e l'avantreno bello alto. Anche troppo, con la piega in dotazione ed i 10 mm di spacers sotto lo stem della bici in configurazione originale (in seguito torneremo sull'argomento). Nonostante i miei 75 Kg (abbondanti) in ordine di marcia non siano niente di eccezionale, l'ammortizzatore DHX 5.0 ad aria richiede pressioni di gonfiaggio piuttosto elevate sia nella camera principale che nel piggyback (rispettivamente 240 psi per un SAG del 25%- ed almeno 170 psi perchè l'azione del Propedal sia efficace).

Se la posizione in sella fornisce un chiaro indizio, la facilità con cui la sospensione posteriore affonda oltre il punto di sag già con limitati trasferimenti di carico toglie anche gli ultimi dubbi: la Beef Cake è stata pensata per assorbire al meglio le asperità del terreno, e da questo punto di vista la parentela con la "sorellona" testata due anni fa è molto stretta.



1) 2) 3) 4) 5) 6) 7)



In foto:

1) lo schema adottato dalla Beef Cake SL (e da tutte le Rose) è il collaudato giunto Horst. La biella infulcrata sul top tube permette di ottenere un elevato angolo fra i foderi superiori ed inferiori del carro, a tutto vantaggio della rigidità.

2/3) Il routing dei cavi è interno al telaio ed è realizzato in modo da non creare curvature critiche. La guaina del cambio tendeva però a rientrare nel telaio andando a sfregare sulla scatola del movimento centrale, problema facilmente risolto posizionando una fascetta sulla guaina stessa (foto 3).

4) Vista l'abbondante riserva di potenza del Formula The One, al posteriore poteva bastare un disco da 180 mm risparmiando un po' di peso (spariva anche l'adattatore). Sono comunque esigenze soggettive, e qualcuno potrebbe avere buoni motivi per apprezzare il disco da 203 mm.

5) La voluminosa Schwalbe Big Betty offre un buon compromesso fra peso, solidità e scorrevolezza su una bici come la Beef Cake SL. All'anteriore la tenuta sui terreni poco compatti non è però all'altezza delle prestazioni del mezzo, quindi l'ho presto sostituita con una Onza Ibex DH.

6) Poco sensata la tripla su una bici di questo tipo, ed infatti il bash ha preso il posto del 44T sin dalla prima uscita.

7) Esattamente come potrebbe fare un acquirente qualsiasi, abbiamo usufruito del "custom made program" e dell'ampio catalogo- Rose per richiedere un paio di personalizzazioni: la piega originale è stata sostituita con una Spank Spike 777 (poi accorciata a circa 760 mm) ed il reggi fisso dal Rock Shox Reverb con comando remoto di tipo idraulico.



Salita scorrevole

Per quanto l'espressione "basta pedalare rotondo" sia probabilmente nella top-five delle più utilizzate (ed abusate) quando si parla di full,- nel caso della Beef cake SL calza a pennello. Il propedal fatica infatti a tenere ferma la sospensione appena la pedalata abbandona questa famosa "rotondità", ed a maggior ragione se si esce in fuorisella. Ciò detto, una volta capita l'antifona e trovata la giusta cadenza, la pedalabilità della Beef Cake è del tutto equiparabile a quella di una classica enduro da 160 + 160 mm di escursione e peso simile. D'altro canto il peso è contenuto e l'angolo sella adeguato per poter spingere con efficacia sui pedali. Quando la pendenza diventa elevata la BC tende a sedersi, ma basta abbassare la forcella per ripristinare la corretta geometria ed evitare che l'avantreno si alleggerisca eccessivamente.



Salita tecnica

Detto chiaramente: se si parla di salita tecnica degna di tal nome, quindi debitamente sconnessa e magari pure tortuosa, con la Beef Cake SL c'è da soffrire. Sugli ostacoli di una certa dimensione il carro insacca infatti con facilità e, complice la forcella abbassata (sconsigliabile fare diversamente) ed il movimento centrale basso, impattare il terreno con i pedali è davvero molto facile. Morale della favola: le linee vanno scelte con accuratezza, ma soprattutto serve un continuo e deciso lavoro di reni per scaricare il peso dal retrotreno e contenere l'abbassamento del movimento centrale quando i pedali si trovano al punto morto inferiore. Detta così potrebbe anche suonare facile, ma di fatto la progressione diventa faticosa ed al minimo errore o distrazione è facile trovarsi fermi (o per terra, se colpendo il terreno inaspettatamente ci si sbilancia). La situazione non è molto più rosea nel momento in cui bisogna affrontare tornantini stretti e ripidi, dato che a ciò si aggiunge un angolo sterzo molto disteso.

Se le difficoltà sono invece date dalla pendenza ed il fondo non va oltre il "moderatamente sconnesso", con la Beef Cake SL si sale senza particolari difficoltà e all'occorrenza il 22-36 aiuta a cavarsi d'impiccio quando fiato e gambe cominciano a venire meno.



Discesa veloce e sconnessa

Qui comincia il divertimento con la "D" maiuscola. La Beef Cake è una sorta di missile, stabile e veloce come nessuna enduro da me provata mi ha mai dato l'impressione di essere (a parte forse la Liteville 601 del enduro-test di un paio di mesi fa, che però pagava in termini di maneggevolezza).- Evidentemente l'angolo sterzo molto disteso ed il movimento centrale basso fanno il loro lavoro, mentre la sospensione posteriore mostra il suo "bright side" ingurgitando con estrema facilità tutto quel che passa sotto la ruota. E' come se gli ostacoli, una volta superati dalla ruota anteriore, magicamente diminuiscano di dimensione. Come già accaduto con la versione FR due anni fa, anche in questo caso si ha l'impressione che il limite della pur valida forcella arrivi prima di quello del carro.



Discesa scorrevole/guidata

Nel guidato la Beef Cake è più agile e divertente di quel che i dati geometrici farebbero supporre; a patto però di avere una guida piuttosto aggressiva e ben caricata sull'anteriore, se non ci si vuole "far portare". I rilanci invece non sono il suo pane, sia a causa del carro che tende ad assorbire parte dell'energia spesa, sia perchè bisogna porre la solita attenzione a non impattare eventuali ostacoli con i pedali. In questo contesto non è affatto un'eresia attenuare entrambi gli inconvenienti chiudendo il propedal, dato che le doti assorbenti del carro (leggasi regressività) fanno sì che la sospensione rimanga ancora ben attiva. Come accennato precedentemente, la piega montata di serie in abbinamento ai 10 mm di spessori sotto lo stem porta ad avere un cockpit anche troppo alto quando la pendenza non è accentuata. In termini pratici ciò comporta la necessità di schiacciare con molta decisione l'avantreno in curva. Personalmente ho trovato più equilibrata la posizione ottenuta spostando gli spacers sopra lo stem (con la piega Spank, più larga e con un rise leggermente inferiore della Syncros montata di serie, ho invece lasciato 5 mm). E quando si staccano le ruote da terra? La sospensione della Beef Cake, regressiva e conseguentemente molto "plush" nella prima parte di travel, diventa poi marcatamente progressiva. Questo si traduce in un'ottima resistenza al bottom-out. Forse persino eccessiva, visto che anche con gli atterraggi peggiori ed il registro del piggyback tutto svitato, l'o-ring posto sullo stelo dell'ammo si è sempre fermato a parecchi mm di dal finecorsa (magari confermeremo o smentiremo questa sensazione dopo qualche passaggio in bike park).



Discesa tecnica

Escursione e comportamento della sospensione posteriore fanno sì che la Beef Cake SL non sia il mezzo ideale per i saltelli sul posto in stile trial. Tolto questo, il comportamento sulle discese più "vert" è ineccepibile e l'interasse relativamente lungo in rapporto alla taglia (comune a questo genere di mezzi) è molto meno limitante di quel che si potrebbe supporre. Se poi i passaggi diventano troppo tortuosi, la sicurezza conferita dal mezzo sul ripido e gradonato permette spesso di "tagliare dritto" lungo linee che con delle enduro meno spinte sarebbe salutare evitare. Vista la geometria della BC ed il limite di ribaltamento molto elevato, la linearità che caratterizza la forcella Fox Talas risulta meno fastidiosa che su altre bici, ma in ogni caso vale la pena lavorare un po' con il registro in compressione alle basse quando la pendenza si fa veramente ostica. Il tendicatena, leggero e minimale, non è destinato a lunga vita su questo genere di terreni. Per onestà di cronaca va però detto che tanto facilmente si storta quanto facilmente lo si raddrizza (sembrerebbe che quello montato sulla BC testata due anni fa sia ancora al suo posto dopo essere stato raddrizzato innumerevoli volte). In definitiva la BC SL è una delle bici più performanti mai provate in questo ambito, in grado di coniugare la sicurezza data da una bici da discesa a peso e maneggevolezza di una enduro.



Che si tratti di farla correre sui polverosi sentieri ticinesi:

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...o di affrontare gli stretti e sconnessi tornanti che scendono dal Tracciolino della Valchiavenna:

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...con la Beef Cake SL discesa fa sempre rima con divertimento.



Conclusioni

Nelle prime righe ci si chiedeva se, per delle bici che dovrebbero ancora garantire una buona pedalabilità, sia ragionevole spingersi ai livelli della Beef Cake SL in termini di geometrie ed escursioni (per quanto riguarda le geometrie non perdetevi il capitolo successivo). Premesso che si è probabilmente trattato dell'enduro più "DH oriented" che abbia mai provato, la risposta è sì se le prestazioni discesistiche sono una priorità e se di norma si affrontano terreni impegnativi (si parla sempre di discesa). Per un utilizzo a 360°, o comunque più tranquillo in termini di difficoltà discesistiche, la Beef Cake SL potrebbe invece essere un mezzo persino troppo esasperato.



Problemi riscontrati nel corso del test

_Allentamento mozzo anteriore

_Allentamento bulloni fissaggio disco anteriore

_Allentamento guarnitura



Pesi e dati geometrici rilevati:

Peso senza pedali tg. M verniciata (montata come da sito Rose):- Kg 14.15

Interasse: 1175 mm

Angolo sterzo: 64.5°

Altezza mov. centrale: 340 mm

Affondamento sella (di quanti mm il reggi può entrare nel tubo sella): 280 mm (308 mm con un reggi tagliato svasato)

Lunghezza stem: 50 mm

Corsa/interasse ammo: 63.5 mm/ 222 mm

Peso ruota anteriore completa* (con copertura Onza Ibex DH 2.4"):- 2012 g

Peso ruota posteriore completa*:- 2545 g

* = con "ruota completa" intendiamo la ruota in ordine di marcia, quindi incluse coperture, dischi e pacco pignoni. Sono esclusi i perni di fissaggio.

Altri dati:

Guarnitura 22-33-44 T (sulla bici in test il 44T è stato tolto e sostituito con bash)

Pacco pignoni 10V / 12-36T



Il mistero delle geometrie

Chi si è preso la briga di consultare la scheda tecnica della Beef Cake SL sul sito Rose, avrà forse notato che le quote geometriche da noi rilevate differiscono da quelle dichiarate. Se i 15 mm di interasse potrebbero non cambiare il mondo, il movimento centrale 25 mm più basso e l'angolo sterzo più aperto di 1.5° sono tutt'altro che trascurabili e spiegano in parte - nel bene e nel male - il comportamento riscontrato sul campo.

Tramite Sergio di Rose Italia abbiamo chiesto spiegazione direttamente alla casa madre. Ci sembrava infatti importante capire se si tratta di semplici sviste nella scheda tecnica, e quindi in un certo senso tutto torna, oppure se vi sia stato qualche problema a livello di produzione.

La risposta di Rose è stata che, essendosi resi conto che qualcosa non quadrava, hanno a loro volta fatto delle verifiche su alcuni telai con degli strumenti di precisione. I risultati rilevati per quanto riguarda angolo sterzo, angolo sella, interasse ed altezza mov centrale sono rispettivamente di 65.6°, 73°, 1165 mm e 346 mm. Mentre per quanto concerne l'altezza del movimento centrale Rose riconosce che il valore è ampiamente fuori tolleranza, le altre quote rispetterebbero le tolleranze di produzione previste. In particolare, sempre stando a quanto comunicatoci da Rose, l'angolo sterzo circa mezzo grado più aperto del previsto sarebbe da imputare all'altezza della forcella, 10 mm superiore a quanto dichiarato da Fox.


Aggiornamento 11-08-2011

Le boccole del DHX lato bielletta si sono usurate e c'è un po' di gioco. Al momento si tratta di una cosa minima, tanto che bisogna mettersi con le dita sullo snodo per percepirlo, ma chiaramente con il tempo sarà destinato ad aumentare.

Altre cose rilevanti da segnalare non ce ne sono, se si esclude quel che può essere considerata normale usura:

_un cavo del cambio rotto
_pastiglie del freno posteriore sostituite per usura


Aggiornamento 02-09-2011

_Due giorni fa, all'atterraggio da un piccolo drop, il forcellino del cambio si è spezzato. Appena sentito il rumore sospetto ho bloccato la ruota posteriore, ma non è stato sufficiente ad impedire al cambio di infilarsi fra foderi del carro e ruota. Risultato: due raggi rotti e gabbia del cambio svergolata (risistemata alla meno peggio al momento e con calma smontando il tutto il giorno seguente).
Nell'occasione ho ampiamente apprezzato il fatto di avere delle ruote con raggiatura "convenzionale", il che mi ha permesso di terminare in sella la giornata, dato che avevo con me un forcellino ed alcuni raggi di scorta.
La rottura è stata un po' anomala, infatti sino a quel momento non avevo notato malfunzionamenti del cambio (solitamente il forcellino si crepa, comincia a piegarsi ed il cambio diventa impreciso). Esaminando poi il pezzo, ho notato che la frattura è avvenuta lungo una zona di scarico del forcellino stesso (vedere foto allegate). Chiaramente non ho alcuna prova che un forcellino "pieno" non si sarebbe rotto, ma mi chiedo se abbia senso indebolire un componente che già di suo è ben sollecitato per risparmiare due grammi di peso...
Altro fattore che potrebbe aver avuto un peso è il fatto di adottare un cambio a gabbia lunga (ricordo che di serie la bici montava la tripla) e di non aver mai montato il tendicatena.
Il forcellino montato in sostituzione apparteneva ad una preserie (me l'aveva dato Zergio tempo fa, non avendo in quel momento disponibile quello "normale") e non presenta zone di scarico. Vedremo cosa accadrà, ed in ogni caso non avrei intenzione di cambiarlo, visto che il cambio funziona perfettamente.

_Le boccole dell'ammo, come prevedibile, si sono ulteriormente usurate. Ho risolto montando un perno in acciao teflonato di diametro leggermente superiore a quello nominale delle boccole. Ora non c'è più alcun gioco.

_Il cavo del cambio si sta nuovamente sfilacciando nello stesso punto dove si è rotto la volta precedente, vale a dire dove viene "rinviato" prima del punto di fissaggio sul cambio (SRAM). A dire il vero per ora sono solamente un filo o due ad essere rotti, ma comincia sempre così.

Per il resto nulla da segnalare, la bici continua a macinare imperterrita metri di dislivello senza inconvenienti di alcun tipo.


Aggiornamento 06-09-2011

Al termine di due giorni di scorribande in condizioni abbastanza critiche (secco e polvere il primo giorno, acqua e fango il secondo) nel gruppo del Silvretta, la forcella Fox Talas RC2 da 180 mm lasciava una brutta strisciata "gommosa" sullo stelo sx ed accusava un elevato attrito di scorrimento.

Talvolta gli intervalli di manutenzione indicati dalle case andrebbero quantomeno guardati, se non proprio seguiti alla lettera. Questo per dire che, una volta aperta la forca, mi sono accorto che l'olio di lubrificazione era ormai un lontano ricordo.
Ripristinati i livelli corretti, ora la forcella scorre che è una gioia. Sullo stelo sx continua però a rimanere dell'olio, quindi ho il sospetto di averla fatta lavorare a secco per troppo tempo danneggiando le tenute.
Vedremo se il fenomeno si arresterà, magari perchè ho messo un po' più olio di quanto indicato, o se invece il danno è fatto.

Per chi fosse interessato a compiere lo stesso lavoro (ve lo consiglio, dato che oltre a prevenire possibili danni la forca si rigenere totalmente) qui trovate un tutorial di Danybiker che spiega come fare: http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=159424

Per tipo e quantità d'olio seguite invece questo link: http://service.foxracingshox.com/consumers/Content/Service/oil_volumes.htm

La procedura di Danybiker prevede lo smontaggio completo ed eventuale sostituzione delle tenute. In realtà non serve fare tutto ciò, se lo scopo è solamente quello di ripristinare i livelli di olio lubrificante.
L'operazione è abbastanza semplice, non richiede elevate abilità meccaniche e neppure attrezzature particolari. Le parti su cui si va a lavorare sono però relativamente delicate (steli, tenute, registri di regolazione). Se non vi sentite sicuri il mio consiglio è perciò di affidarsi ad un buon meccanico.


Aggiornamento 09-09-2011

Oggi, atterrando da un saltino, rottura di due raggi della ruota posteriore. I raggi sono già stati sostituiti, purtroppo dimenticando di controllare se per caso fossero gli stessi che mi erano stati cambiati quando avevo rotto il forcellino (mea culpa :pirletto:).
Nonostante la ruota visibilmente decentrata, sono comunque riuscito a completare tranquillamente la discesa (http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/5427), dato che la luce concessa dal carro è ampia (gomma Geax Dhea 2.3" - ingombro 57 mm).

A fine discesa mi sono poi accorto che il disco posteriore era persino più decentrato della ruota, ma anche lui è già stato raddrizzato.
Probabilmente l'avevo stampato su qualche roccia senza rendermene conto.

Un ringraziamento a Corrado Spada e Daniele per avermi rimesso in sesto la bici in un battibaleno.



La Rose Beef Cake SL analizzata con Linkage (cliccare sulle immagini per ingrandire)



Il grafico delle forze è ben definito in due parti: regressiva fino ad un valore di circa il 20% dell'escursione (quindi orientativamente fino al valore di sag), progressiva da questo punto fino all'escursione massima. Ancora una volta l'analisi teorica rispecchia abbastanza fedelmente le sensazioni percepite sul campo: uno schiacciasassi molto sensibile sulle piccole asperità ma al contempo un'elevata resistenza al finecorsa.





Sia su salite impegnative (rapporto assunto 22/32) che in pianura/discesa (rapporto assunto 32/15) il valore di pedal kick back è sotto la media rispetto ad altri buoni progetti per biciclette da AM. Non c'è di che lamentarsi, se si pensa che escursione e comportamento hanno poco da invidiare ad un mezzo da freeride....
 

Erunion

Biker ultra
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Gran mezzo...In effetti, vedendola abitualmente all'opera, anche visivamente sembra ancor più aperta di quanto dichiarato.

Il "problema", se vogliamo, è che anche uno scarso come me riesce ad andare fortissimo quasi senza accorgersene :paur:


Quesito: come mai hai scelto una M? Per la vocazione iperdiscesistica?
Io, che sono più basso di te, sulla M mi sento molto molto compatto (forse troppo)
 

voyager

Biker tremendus
6/12/05
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Come sempre test ineccepibile la cui accuratezza e profondità sono sempre più rari in molte riviste specializzate.

Tuttavia non riesco a non esprimere la mia perplessità nei confronti di questi mezzi. Per quanto le intenzioni siano "buone", cioè il voler adattare una bici con escursioni generose (in questo caso DHilliche) ad un uso pedalato, il risultato è evidentemente...GRIGIO.
Mi spiego meglio: come ben sottolineato da Muldox è pedalabile si, ma con limiti che sembrano fin troppo evidenti per considerarlo un mezzo sfruttabile in salita. Al contrario la discesa è la parte più divertente se non con la sopraggiunta dei tratti trialistici dove, come detto nell'aticolo, la forcella fa vedere qualche limite.

Comunque, 14kili è un risultato notevole, ma a che prezzo? Quanti di voi sinceramente spenderebbero certe cifre pensando "ah ma tanto è pedalabile" per poi trovarsi con un carro armato con il quale ad inizio stagione non si riesce nemmeno ad uscire dal garage? A quel punto servirebbe un altra bici da allenamento per farsi la gamba per portare a spasso la Beef Cake, quindi un'altro investimento. O semplicemente, alla terza volta che la salita ci sembra uno dei gironi danteschi, si chiama l'inevitabile amico con il furgone e, con le dovute modifiche (perchè come uso solo gravity non è perfetta), ci si divertirebbe come dei matti nei park.

Chiedo scusa per le mie critiche (spero possano animare una sana discussione) ma per quanto interessanti ed estremamente esaurienti, i test di questo tipo di mezzi non mi lasciano niente di più che belle foto e voglia di restare su mountain bikes più "reali".
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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...Quesito: come mai hai scelto una M? Per la vocazione iperdiscesistica?...

Nonostante la L sarebbe stata più indicata da un punto di vista "pedalatorio", alla fine ho scelto una M sostanzialmente per due ragioni:

_L'interasse più contenuto (con simili geometrie ed escursioni è inevitabile che queste bici siano piuttosto lunghe)
_Sacrficare le prestazioni discesistiche con un mezzo di questo tipo non avrebbe alcun senso.

Il mio non è comunque stato un salto nel buio, dato che prima di scegliere la taglia ho avuto occasione di provare un prototipo in taglia M. Appurato che la pedalavo senza grosse difficoltà non ho più avuto dubbi.

Come sempre test ineccepibile la cui accuratezza e profondità sono sempre più rari in molte riviste specializzate.

Tuttavia non riesco a non esprimere la mia perplessità nei confronti di questi mezzi. Per quanto le intenzioni siano "buone", cioè il voler adattare una bici con escursioni generose (in questo caso DHilliche) ad un uso pedalato, il risultato è evidentemente...GRIGIO.
Mi spiego meglio: come ben sottolineato da Muldox è pedalabile si, ma con limiti che sembrano fin troppo evidenti per considerarlo un mezzo sfruttabile in salita. Al contrario la discesa è la parte più divertente se non con la sopraggiunta dei tratti trialistici dove, come detto nell'aticolo, la forcella fa vedere qualche limite.

Comunque, 14kili è un risultato notevole, ma a che prezzo? Quanti di voi sinceramente spenderebbero certe cifre pensando "ah ma tanto è pedalabile" per poi trovarsi con un carro armato con il quale ad inizio stagione non si riesce nemmeno ad uscire dal garage? A quel punto servirebbe un altra bici da allenamento per farsi la gamba per portare a spasso la Beef Cake, quindi un'altro investimento. O semplicemente, alla terza volta che la salita ci sembra uno dei gironi danteschi, si chiama l'inevitabile amico con il furgone e, con le dovute modifiche (perchè come uso solo gravity non è perfetta), ci si divertirebbe come dei matti nei park.

Chiedo scusa per le mie critiche (spero possano animare una sana discussione) ma per quanto interessanti ed estremamente esaurienti, i test di questo tipo di mezzi non mi lasciano niente di più che belle foto e voglia di restare su mountain bikes più "reali".

Ti ringrazio per i complimenti, però non sono certo che tu abbia letto attentamente il test.

Il limite in salita rispetto ad alcune bici enduro meno spinte l'ho riscontrato solo ed esclusivamente sul tecnico, ed infatti ci ho già fatto dei bei giri pedalati senza alcun problema. Per intenderci: se in salita non porti su questa, non porterai su neppure una qualsiasi altra enduro di peso simile.

Sul tecnico (trialistico) la bici va benissimo, altro che limite della forcella! Quando dicevo che il limite della forcella arriva prima di quello del carro mi riferivo alle discese veloci e scassate (infatti è in quel capitolo), ma arriva prima perchè il carro mangia tutto, non perchè la forcella non va bene!
 

voyager

Biker tremendus
6/12/05
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Sulla forcella ho preso una svista leggendo. Infatti fai notare come nonostante la linearità della Fox (che si insaccherebbe nel tecnico) con angoli ben studiati si risolve il problema.

Per quanto riguarda i giri pedalati non metto minimamente in dubbio che si possano fare. A patto di avere i polpacci giuti (tipo quelli che si vedono nel film ;-) ) e la capacità di saper pedalare come dici tu molto "rotondo". Il secondo è un problema marginale se non si ha un ottimo apporto del primo.

Ripeto, non metto in dubbio né le buone intenzioni di Rose di fare una bike da 180 pedalabile, né tantomeno le tue valutazioni. Ritengo tuttavia che questo mezzo sia davvero ben sfruttabile se avviene la concomitanza di troppi fattori: tante gambe, tanta tecnica, tanto tempo e tanti soldi.

Mi piacerebbe moltissimo veder utilizzate tutte le vostre capacità per testare un mezzo più "reale".
Sfogliando il catalogo Rose (visto che avete buoni rapport con loro) mi salta all'occhio la Jabba Wood 4. 130mm per 2mila euro, geometrie all round e peso contenuto.

P.S. è davvero brutto scrivere senza poter toccare con mano!
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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...Mi piacerebbe moltissimo veder utilizzate tutte le vostre capacità per testare un mezzo più "reale"...

Beh, non è che testiamo solamente bici di questo tipo. Il mese scorso ad esempio è uscito il test della Saracen Ariel, una AM con 140 mm di escursione posteriore. A breve uscirà il test di una full da xc, ed un po' più in là quello della "camaleontica" Cannondale Jekyll (90 mm di travel in salita che diventano 150 mm in discesa).
Definire la Beef Cake un mezzo non reale non mi pare comunque corretto, non fosse altro che sempre più gente si indirizza verso le cosiddette enduro.
Di questi temi sarebbe però il caso di discutere nel topic "Che test vorreste?", perchè altrimenti finiamo totalmente OT.
 

Pier88

Biker grossissimus
18/3/10
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Quoto Muldox, sono davvero bici meravigliose che spero di riuscire a comprarmele prima o poi almeno una :smile:.

Complimenti per il test, anch'io rimango molto dubbioso sul fatto che rose in queste tipologie di bici metta la tripla come primo montaggio... Mah :nunsacci:
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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Gran bella bici! secondo te avrebbe senso montarci una forca da 160 per renderla un più polivalente?

Secondo me no. Montando una forcella da 160 mm andresti a perdere proprio il lato migliore del mezzo, e cioè le performance discesistiche in rapporto al fatto che la bici è ancora pedalabile. A quel punto tanto vale rimanere su una enduro da 160 + 160 mm, o comunque più "tranquilla".

Vorrei però puntualizzare una cosa, perchè da questi primi interventi temo stia nascendo un malinteso: chiunque pedala abitualmente una classica enduro (tipo Nomad, giusto per citarne una che conoscono anche i sassi) non avrà alcuna difficoltà a pedalare la Beef Cake SL.
 

ecox

Biker assatanatus
18/11/09
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Faccio una piccola premessa OT. Io credo che i test di muldox dovrebbero essere presi da esempio da molte riviste (tutte). Leggendo si ha la sensazione di esserci sopra, di provare le sensazioni che solo un biker può capire.

Tornando al topic.

Io continuo a non capire perchè Rose (ma anche canyon) su molte bici da enduro si ostinino a montare la tripla. Non esistono vantaggi nella tripla ma solo evidenti svantaggi come tra l'altro dimostrato in un recente tech corner redatto dal forum. Tra l'altro l'ampia possibilità di personalizzazione non mi sembra che permetta di sostituire la tripla con una doppia.

Leggendo il test ho avuto la sensazione che non sia immediato trovare il giusto assetto, credo che sia una bici che ha bisogno di un lungo rodaggio per trovare le giuste sensazioni. Ovviamente è una mia personalissima opinione. Sbaglio?

Ultima considerazione la vorrei fare sulle escursioni. Ma siamo sicuri che una bici da enduro abbia bisogno di escursioni così generose? Ma 160 non sono più che sifficienti?

Ancora un'ultimissa considerazione. Come modello non va un po' troppo a sovrapporsi alla sorella minore Uncle Jimbo?
 

Vudienne

Biker assatanatus
3/1/10
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E' un tipo di bici che - per ora - la mia gamba non può permettersi, pur tuttavia non mi sembra una bici irreale o da "troppi soldi". La versione SL6 (che mi pare abbia anch'essa un montaggio piu che dignitoso) costa come un Nomad senza forcella, cambio, freni ruote sella e manubrio...

Rose ha tantissime bici a catalogo e di certo non tutte "sono per tutti". Questa sembra in effetti un bici per chi ama particolarmente il ripido e veloce e contemporaneamente ha un bel polpaccio. Non saranno in molti ma qualcuno c'è. Un Muldox (tanto per fare un nome) potrebbe trovarsi molto bene con una bici simile, e non certo con la mia, pur validissima, zesty da 140. A meno che non voglia aumentare l'adrenalina provando a fare le stesse cose con una bici meno discesistica, per rendere tutto piu difficile... ma questo è un altro discorso.

Molto interessante il rapporto di compressione del carro prima regressivo e poi progressivo.

@Muldox: dalla foto vedo che il reverb esce moltissimo dal piantone. E' corretta quella impostazione? Sei tu che hai gambe lunghissime, il tubo sella ad essere particolarmente corto oppure la sella non era ancora regolata?
 

Pier88

Biker grossissimus
18/3/10
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Cerveteri [RM]
spaziomontagna.blogspot.it
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Trek Fuel EX 7
Io continuo a non capire perchè Rose (ma anche canyon) su molte bici da enduro si ostinino a montare la tripla. Non esistono vantaggi nella tripla ma solo evidenti svantaggi come tra l'altro dimostrato in un recente tech corner redatto dal forum. Tra l'altro l'ampia possibilità di personalizzazione non mi sembra che permetta di sostituire la tripla con una doppia.

Canyon da quest'anno nei modelli da Enduro e Freeride non monta più la tripla :spetteguless:. Almeno lei ha capito :medita:
 

paolorobertozr

Biker tremendus
8/8/07
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Nettuno
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specy enduro
Io l'ho provata al bike festival... e l'ho ordinata.

Ho provato(non scendendo aprossimativamente sulla ponale, ma su un percorso di un'oretta abbondante, con salita vera e discesa mediamente tecnica, un mini-giro enduro a tutti gli effetti, scoperto con Tibor Simai e Gianluca di Canyon l'anno scorso):

Beef cake
Alutec Pudel
Trek scratch air
scott genius LT
enduro Evo
liteville 601
Lapierre Froggy
canyon torque vertride&dropzone
ecc...

Beh è talmente pedalabile che ho deciso, al buio, di ordinare addirittura la versione FR(per questioni di gusti di guida del tutto soggettive, in poche parole il bb abbastanza basso le dona un'agilità che mi ha fatto subito pensare, dopo i primi metri di discesa, che con l'angolo di sterzo leggermente più sdraiato sarebbe stata ancora accettabile, il compromesso giusto per il mio stile di guida, quindi un parere del tutto personale, da prendere con le molle). Chiaro che l'ho configurata(Grazie a Sergio) con componenti "leggeri", più simili a quelli montati sulla SL.

Questo per dire che non è solo quasi pedalabile... ma come ha giustamente ripetuto Muldox, siamo praticamente ai livelli di enduro classiche, tranne in salite veramente ostiche, dove alcune concorrenti, solo le migliori(come geometrie e carri) e le meno discesistiche, riescono a salire leggermente meglio.

Una mia piccola considerazione:
Tutti i possessori di enduro ed endurone che conosco non hanno mai lesinato sugli upgrade alla componentistica, tra guidacatena, forcelle più lunghe, pushate, ammo a molla, ruote più robuste ecc. Tutti upgrade finalizzati ad ottenere più sicurezza in discesa, a scapito magari del peso e della pedalabilità. Questo indica inequivocabilmente, sempre nell'ambito della mia esperienza personale, che l'acquirente medio di una bici di questo tipo sia interessato principalmente alla discesa, anche faticando un pò dipiù in salita... mi pare normale che con un trand del genere i produttori di bici provino a rendere semper più pedalabili le loro "mini-dh".

Cmq io vengo da una front da AM, che con il set di ruote simile a quelle di un'enduro classica, da 1800gr con coperture 2.3 con camere, non mi sembra affatto molto più pedalabile della Rose...
La front non la venderò, ma a giudicare da tutti i miei compagni d'uscite, che dopo aver preso delle enduro, vendono le bici più "trail"...mi sà che probabilmente non la userò più se non nelle uscite veramente-veramente pedalatorie, oppure quelle da un'ora durante la settimana, o come muletto per iniziare gli amici a questo sport.

:celopiùg:

Ps: Muldox dicci come ti trovi con la Onza, magari anche il peso e mescola, le DH sonno doppia spalla vero?
 
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bicidaterra

Biker popularis
11/8/10
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messina
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ciao mi butto in questa discusione anche se non sono esperto in materia la bici in questione secondo me e' nata per essere usata in discesa o per giri in alta montagna con percorsi tecnici ecc., e' logico che si puo anche pedalare(mi sento uno stupido su questa affermazione) se poi si va a cercare la velocita in salita non va di certo meglio cercare altro, secondo il mio modesto parere se si ha voglia di faticare un po di piu', e non si pretende la classica garetta tra amici in salita credo che sia un ottima bici, che dopo la fatica da una gioia infinita in discesa spero che non mi cancelino dal forum dopo questa mia sfuriata

ciao
 

pennhouse2

Biker ciceronis
6/6/05
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TORINO
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Bel test, ma ancora più belli i posti in cui si è svolto...
Riguardo le misure che non quadrano, avete verificato che non si tratti dell'interasse dell'ammo fuori norma, ad un ragazzo del gruppo con cui pedalo era successo su un DHX. Questo spiegherebbe sia l'altezza minore del BB che l'angolo sterzo più aperto.
ciao
Fabio
 

lo Sbabbaro

Biker superis
20/7/10
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Basel - CH
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Io continuo a non capire perchè Rose (ma anche canyon) su molte bici da enduro si ostinino a montare la tripla. Non esistono vantaggi nella tripla ma solo evidenti svantaggi come tra l'altro dimostrato in un recente tech corner redatto dal forum. Tra l'altro l'ampia possibilità di personalizzazione non mi sembra che permetta di sostituire la tripla con una doppia.

Sulla tripla concordo abbastanza, ma non è vero che non ti montano la doppia.
Io ho preso una UJ4 con doppia shimano saint. Non avevano molta scelta a catalogo ma 2-3 tra cui scegliere c'erano.
Comunque la saint 22-36 la trovo ottima, forse pesantuccia per qualcuno ma certamente solida.
Ovviamente manettino e deragliatore sono entrambi stati montati quelli X9 nativi per doppia già da Rose.
 

lo Sbabbaro

Biker superis
20/7/10
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Basel - CH
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esteticamente è oscena ma almeno funzia alla grande...
Ma l'hai mai vista dal vivo?
Te lo chiedo perchè anche io ho comprato una Rose senza averla mai vista e pensavo di aver preso una ottima bici ma un po' bruttina (sinceramente io la pedalo non la porto a letto, ma per qualcuno è un aspetto importante) invece dal vivo fanno tutto un altro effetto, quando l'ho vista l'ho trovata proprio bella, non so se sono le proporzioni che le rendono poco 'fotogeniche' non me ne capacito ma l'effetto dal vivo è mooolto migliore.
 

ecox

Biker assatanatus
18/11/09
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Sulla tripla concordo abbastanza, ma non è vero che non ti montano la doppia.
Io ho preso una UJ4 con doppia shimano saint. Non avevano molta scelta a catalogo ma 2-3 tra cui scegliere c'erano.
Comunque la saint 22-36 la trovo ottima, forse pesantuccia per qualcuno ma certamente solida.
Ovviamente manettino e deragliatore sono entrambi stati montati quelli X9 nativi per doppia già da Rose.

Non lo sapevo. Non mi sembra cmq che abbiano una grande scelta.
Io non capisco proprio la logica. Con una bici con 180 di escursione cosa serve la terza corona?!?
 

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